In bicicletta da via Padova alla Martesana

Siamo sotto elezioni, e donna Letizia Brichetto Arnaboldi in Moratti deve trovare qualche sistema per mostrare come la sua giunta in questi quattro anni abbia fatto di tutto e di più per migliorare la città da lei governata. Solo che – poverina – soldini ce ne sono ben pochi; e allora che ha pensato? di inventarsi gli itinerari sperimentali ciclo-pedonali. Detto in altro modo: con un po’ di vernice convinciamo pedoni e biciclette a coabitare allegramente e gioiosamente, alla facciaccia delle automobili.
Si dà il caso che questo primo itinerario sperimentale dovrebbe passare proprio sotto il mio ufficio; così ieri pomeriggio ho preso la mia macchina fotografica, inforcato la mia bicicletta, e preparato questo simpatico dossier fotografico seguendo passo passo il percorso previsto. Ecco qua la documentazione fotografica (immagini un po’ scure, ma non sono mai stato un bravo fotografo) e i miei commenti relativi: il testo in corsivo è direttamente tratto dal comunicato stampa del comune di Milano citato sopra.



«Il percorso si sviluppa sul marciapiede est di via Giacosa, lato numeri civici pari, dove si trova l’ingresso del parco Trotter» L’inizio in effetti non è poi così male. Il marciapiede di via Giacosa è piuttosto largo, fin troppo: ma sono sicuro che in futuro i vigili passeranno tutti i giorni a multare le auto parcheggiateci sopra. Inoltre, dopo i primi metri, non ci sono più portoni e passi carrai, quindi non si rischia di finire contro qualcuno che esce senza pensarci troppo su. Certo, l’arrivo allo spiazzo di ingresso del Trotter è proprio strettino, ma per un singolo punto si può anche far finta di nulla.

Ma ora comincia il bello. Il percorso «svolta a destra in via Felicita Morandi proseguendo sul marciapiede che costeggia il muro del parco». Perfetto. Come si vede, il marciapiede che costeggia il Trotter è largo poco più di un metro, metà buona del quale occupato dalle automobili, che naturalmente non potrebbero proprio parcheggiare su quel lato proprio per la strettezza di via Felicita Morandi. Anche nei rari punti dove il marciapiede è stato allargato la situazione non cambia affatto; ma d’altra parte anche se non ci fossero auto parcheggiate ve la vedete voi una bicicletta sfrecciare a fianco di un pedone?

«Per poi passare sotto i fornici del rilevato ferroviario fino ad incrociare via Pontano.» Qua in effetti il marciapiede è molto largo, e anche se ci parcheggia una macchina c’è ancora spazio sufficiente per pedoni e biciclette. Notate il risultato dell’opera della Prima Writer milanese; l’unica cosa che è stata fatta dalla scorsa settimana, il che prova che non sono stati nemmeno capaci a mettere un po’ di cartelli di divieto di sosta con rimozione e fare qualche altra foto. Ah: «incrociare via Pontano» sembra una frase innocua, ma voglio vedere come una povera bicicletta, o un povero pedone se per questo, riesca a infilarsi nel flusso continuo di auto. Mi sa che il costo previsto della vernice dovrà aumentare per disegnare anche un attraversamento ciclopedonale, in modo che si possa venire investiti acendo ragione.

«Un breve tratto del marciapiede a nord di via Vincenzo Russo porta fino a Piazza del Governo Provvisorio (attualmente regolamentata come Zona a Traffico Limitato)» Come vedete, il breve tratto del marciapiede è largo meno di due metri; senza poi contare che ci sono vari portoni. Piazza del Governo Provvisorio è in effetti sufficientemente larga, nonostante le auto parcheggiate, e probabilmente il fatto che sia ZTL (cosa? solo “attualmente”?) dovrebbe aiutare a far si che si possa percorrerla senza soverchi problemi.

«Il percorso prosegue sul lato ovest di via Gerolamo Rovetta», dove il marciapiede inizia con una larghezza relativamente ampia (ma davanti all’ingresso di una scuola per l’infanzia: pedalereste voi in sicurezza?) e termina con i soliti due metri scarsi inframmezzati dai doverosi pali della luce.

«svolta a destra su via dei Valtorta per un breve tratto fino a via Bono Cairoli Adelaide» (no, non so perché la signora Adelaide debba essere chiamata per cognome-e-nome e non viceversa). Via dei Valtorta è a doppio senso e piuttosto trafficata; un altro punto dove attraversare in bicicletta, ma se per questo anche a piedi, non sarà affatto facile. Il marciapiede di via dei Valtorta è larghissimo… ma solo per metà del “breve tratto”.

«Interessando il marciapiede ovest di quest’ultima fino all’intersezione con via Policarpo Petrocchi, per una piccola porzione del marciapiede nord fino a via Dalla Piccola» Via Bono Cairoli ha i soliti marciapiedi lunghi ma stretti, perlomeno senza pali della luce, e via Petrocchi è un altro osso duro da attraversare, trovandosi poi su un marciapiede leggermente più largo della norma di questo percorso ciclopedonale ma nemmeno troppo più largo. Per fortuna via Dalla Piccola è un piccolo tratto a cul-de-sac, e quindi almeno per quei cinquanta metri si può sopravvivere… ammesso si sia riusciti ad arrivare fin là sani, salvi e senza avere arrotato nessun povero pedone.
Morale della storia? Beh, ci sareste potuti arrivare anche senza aver visto con i vostri occhi il percorso. Già lasciare in sede promiscua pedoni e ciclisti è pericoloso, perché i primi tendono ad occupare tutto lo spazio disponibile con una formazione a falange e/o uno slalom virtuale mentre i secondi si sentono liberi di sfrecciare ben oltre i venti all’ora; ma situazioni come quelle previste da Moratti e dall’assessore allo Sviluppo del Territorio Carlo Masseroli non sono nient’altro che prese per i fondelli. Non si hanno soldi? Si eviti almeno di fare queste pagliacciate.

Ultimo aggiornamento: 2011-03-08 13:20

9 pensieri su “In bicicletta da via Padova alla Martesana

  1. Licia

    Chissà perché (!), mi hai fatto venire in mente un neologismo inglese che ho imparato qualche giorno fa:
    bikelash
    n. A strong, negative reaction towards cyclists, particularly by police officers or drivers.
    (a cui, mi sa, si potrebbe aggiungere i pedoni dei marciapiedi espropriati).

  2. Zoe

    Sì, una “pagliacciata” è il termine più giusto. Secondo me non hai insistito abbastanza sul fatto che quasi tutti i marciapiedi hanno pali della luce, segnaletica varia, paletti assortiti e cestini dei rifiuti, disseminati ovunque, e che di fatto obbligano a uno slalom continuo, pur nello spazio ristretto del metro emmezzo scarso di larghezza. Il problema non è solo la convivenza coi pedoni, ma anche quella tra gli stessi ciclisti: mi immagino i numeri quando due che viaggiano in senso contrario si incroceranno, in certi punti. Il sorpasso poi è cosa del tutto impensabile. Io mi auguro che il Comune si disturbi almeno a organizzare degli attraversamenti pedonali in corrispondenza degli incroci di via Pontano (punto pericolosissimo), di via Valtorta e di via Petrocchi, e che si disturbino ad ampliare il marciapiede almeno all’inizio di via Morandi e in via Russo, e possibilmente pure in via Cairoli. Altrimenti ci sarebbe da chiedere i danni al Comune per ogni minimo incidente si verificasse su quel percorso, perché così com’è è PERICOLOSO, forse più di un percorso normale sulla carreggiata.

  3. .mau.

    @Zoe: anche se avessero i soldi per fare quei lavori, non ci sarebbe il tempo per finirli prima delle elezioni, vedi cosa stanno facendo per il raggio verde 1 dalle parti di piazza Carbonari e via Melchiorre Gioia.

  4. z... zzz... Zoe

    Ecco che finalmente frenfi si è decisa a mettere il collegamento. Riposto il mio commento: Sì: una “pagliacciata” è il termine più giusto. Secondo me non hai insistito abbastanza sul fatto che quasi tutti i marciapiedi hanno pali della luce, segnaletica varia, paletti assortiti e cestini dei rifiuti, disseminati ovunque, e che di fatto obbligano a uno slalom continuo, pur nello spazio ristretto del metro emmezzo scarso di larghezza. Il problema non è solo la convivenza coi pedoni, ma anche quella tra gli stessi ciclisti: mi immagino i numeri quando due che viaggiano in senso contrario si incroceranno, in certi punti. Il sorpasso poi è cosa del tutto impensabile. Io mi auguro che il Comune si disturbi almeno a organizzare degli attraversamenti pedonali in corrispondenza degli incroci di via Pontano (punto pericolosissimo), di via Valtorta e di via Petrocchi, e che si disturbino ad ampliare il marciapiede almeno all’inizio di via Morandi e in via Russo, e possibilmente pure in via Cairoli. Altrimenti ci sarebbe da chiedere i…

  5. gabrybabelle

    La sindachessa non è nuova a queste “finte iniziative”I soldi sono finiti perché usati completamente per pagare consulenze,di amici ovvio.i residenti della zona(e di tante altre zone di milano)possono tranquillamente e beatamente prendersela in quel posto.Il parco Trotter, un tempo, era un’isola felice,oggi???

  6. jan

    Complimenti per aver documentato la pagliacciata cliclistica elettorale della bat-sindaca e dell’assessore cementificatore.

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