naturalmente

Nella sezione culturale del Corsera cartaceo odierno (niente link: insomma: posso solo fornirvene uno al Guardian o se preferite a Punto Informatico, ma il punto di questa mia notiziola si perte) c’è un articolo sull’accordo tra Google e la British Library per la digitalizzazione di 250000 libri antichi (dal 1700 al 1850); digitalizzazione i cui costi sono a carico di Google – e definiti “importanti” dal portavoce della Grande G.
L’articolo continua spiegando che questi libri «gli utenti potranno copiarli, scaricarli, condividerli, naturalmente “per scopi non commerciali”». Ecco. Quando ho visto quel “naturalmente” mi si stava per andare di traverso il caffè. Intendiamoci: Google ci mette i soldi e ha tutti i diritti di farci quello che vuole con il materiale digitalizzato, su questo non ci sono dubbi. Detto in altro modo, se chi ha scritto quell’articolo avesse omesso quell’avverbio non avrei avuto proprio nulla da dire. Ma perché mai dovrebbe essere naturale che del materiale possa essere usato solo non commercialmente? Ricordo che stiamo parlando di libri stampati tra 300 e 150 anni fa: l’unico uso commerciale che mi viene in mente è quello di fare ristampe anastatiche che comunque lascerebbero il tempo che trovano perché gli studiosi tanto userebbero il testo digitalizzato; lo stesso per eventuali compilazioni in DVD che potrebbero forse avere il valore aggiunto di un’indicizzazione intelligente (e costosa) ma comunque un mercato ristretto.
Forse però non è un caso che l’avverbio non sia affatto presente nell’articolo del Guardian ma solo su un italico quotidiano che termina (ma non è il solo a farlo …) i suoi articoli con un ©RIPRODUZIONE RISERVATA ma non si perita di riciclare – senza dirlo, le licenze d’uso non le si leggono mica – gli innaturali stupidi di Wikipedia che le informazioni le lasciano libere anche per usi commerciali…

quante belle monetine

Quando la fine dello scorso millennio era ancora ben al di là da venire, avevo iniziato una raccolta di monete da 500 lire, con l’idea di riempire un salvadanaione e alla fine farmi non so quale regalo. Poi mi sono trasferito a Milano e completamente dimenticato della cosa: si sa, Milan l’è un gran Milan.
Due anni fa, dovendo far piazza pulita della roba nella vecchia casa torinese, quel salvadanaio rispuntò: lo aprii e mi trovai con un paio di chili di monete che mi riportai a casa.
Ieri finalmente mi sono deciso ad andare in Banca d’Italia a cambiare le monete in euro, a pochi mesi dalla scadenza della possibilità. Avevo accuratamente impacchettato le monete in gruppi da venti ma ho dovuto accuratamente spacchettarle, visto che c’è la macchina contamonete all’uopo preposta. Ho compilato il modulo, fornito nome cognome codice fiscale documento d’identità (chissà poi perché) e allo sportello 20 mi hanno confermato che avevo dato loro 167500 lire, e ridato l’equivalente in euro.
Mentre le monete venivano contate, mi sono spostato allo sportello 19: avevo da cambiare infatti anche una banconota da 50000 lire che mia madre aveva trovato l’anno scorso, però allo sportello 20 c’era scritto “solo monete” e al 19 “solo banconote”. Non che la cosa fosse così stancante, visto che non c’era nessuno: solo questo enorme salone della Banca d’Italia, tutto vuoto. La Banca d’Italia – ricordo quando trent’anni fa andavo a versare l’obolo per ritirare libri in prestito alla Biblioteca Nazionale di Torino – non è mai stato un luogo pieno di folla; ma adesso è ancora peggio, le sedi locali sembrano davvero un residuato di chissà quale passato.

mi regalo!

Conoscete Goodreads? È uno dei tanti siti di amanti dei libri, dove uno elenca quello che ha letto, vede cosa fanno gli amici, ecc. ecc. Tra le varie possibilità offerte dalla piattaforma, c’è quella di mettere in palio libri appena usciti, che verranno sorteggiati tra chi si iscrive alla riffa.
La scorsa settimana ho pensato di proporre una copia del mio Matematica in Relax: posso ancora permettermelo :-) Beh, in questo momento mentre scrivo ci sono 98 pretendenti. Avete ancora qualche giorno per iscriversi e avere una chance di vittoria che presumibilmente scenderà sotto l’1%: sempre più facile che fare anche solo 3 al superenalotto (è molto più facile fare 2, ma in quel caso non si vince nulla…)

gioco della domenica: Esperimento Riuscito!

Toh, un gioco in italiano (dalla piattaforma gioco.it …), o meglio un gioco localizzato in italiano. In Esperimento Riuscito! bisogna fare arrivare la palla da biliardo al suo obiettivo; non siamo però su un biliardo ma nel mondo fisico, e abbiamo un insieme di palle di tipi diversi con azioni fisiche diverse: io ho trovato nei primi tre schemi (guidati…) una palla da bowling, una bolla e un pallone da basket. Novelli Rube Goldberg, sotto con le palle!

Matematici, spie e pirati informatici (libro)

[copertina] Secondo volume della collana Mondo Matematico, questo testo (Joan Gómez Urgellés, Matematici, spie e pirati informatici – Decodifica e crittografia, RBA Italia “Mondo matematico – 2” 2011 [2010], pag. 142, € 9,99; trad. Paola Rimassa) mi pare molto migliore del precedente. D’accordo, ho dei grossi dubbi sulla traduzione – ma la traduttrice veniva pagata a numero di virgole nel testo, che ce ne sono non solo di inutili ma anche di dannose? – piuttosto pesante e con svarioni tipo “i primi quattro ACCORDI della Quinta di Beethoven corrispondono alla lettera V in alfabeto Morse”; però la trattazione è fatta bene, senza entrare troppo nelle complessità matematiche ma comunque non tralasciandole e con una trattazione storica più ampia di quanto si legga di solito in opere corrispondenti. Insomma direi che è stata una piacevole lettura; chi non ama le trattazioni matematiche (ma allora perché mai ha preso in mano questo libro?) potrà divertirsi con gli aneddoti narrati e stupirsi dell’esistenza di un computer quantistico, anche se non capirà come funziona :-)

l’ennesimo referendum elettorale

Io penso tutto il male possibile della proposta Passigli di referendum sulla legge elettorale. Non che pensi un gran bene, o anche solo un infimo bene, del Porcellum; però mi sono davvero rotto le scatole di vedere questi tentativi di pecettare qua e là una legge elettorale pessima per tirare fuori chissà quale favoloso risultato.
Non parliamo poi di chi ha la faccia tosta di dire che in questo modo si pungolano i partiti di sinistra a darsi da fare per scriverla loro, una legge elettorale buona. A parte la banale osservazione che la sinistra mi pare un po’ troppo minoranza per riuscire a farla passare, e che Berlusconi è così convinto che comunque lui vincerà da non dare certo loro sponda, siete davvero convinti che al PD il Porcellum faccia così schifo? E magari siete anche convinti delle scie chimiche e che è stato George W. Bush a buttare giù le Torri Gemelle per poter dare un impulso all’economia statunitense?
Insomma, per me l’unico referendum decente è quello il cui testo è

«Volete voi che sia abrogata la Legge 21 dicembre 2005, n. 270, intitolata “Modifiche alle norme per l’elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica”»?

Lo so, cancellando del tutto il Porcellum si tornerebbe automaticamente al Mattarellum che non è certo il massimo. Però almeno sapremmo quello che ci tocca… senza contare – per chi è ancora convinto che il nostro parlamento voglia fare una legge elettorale – che si lascerebbe loro le mani libere per scegliere il modello, maggioritario o proporzionale che sia.

Brunetta e la relatività

Come racconta Gramellini a proposito di Renato Brunetta: «Non è vero, come affermerà più tardi in un videomessaggio, che se ne sia andato dopo aver ricevuto insulti e per la sensazione di essere rimasto vittima di un agguato mediatico. Dal filmato emerge chiaramente che le urla “buffone, buffone” sono successive alla sua fuga ingloriosa».
Vorrei però spezzare una lancia in favore del mininistro. È possibile non tanto un hysteron proteron, quanto che per lui in effetti i due eventi avessero un ordine temporale diverso da quello che tutti gli altri, compresa la ripresa video, hanno visto. Come la relatività ristretta insegna, infatti, per gli osservatori che si muovono uno relativamente all’altro i coni degli eventi non sono affatto identici; non è pertanto possibile attribuire univocamente un’etichetta “prima” e “dopo” a una coppia di eventi, e la cosa è tanto più probabile quanto maggiore è la velocità relativa degli osservatori.
Non ci credete? Pensateci un po’: un altro risultato della teoria della relatività ristretta è che un oggetto che rispetto a noi si muove molto velocemente appare più corto…

Carnevale della Matematica #38: GOTO MaddMaths!

Vi siete accorti che ieri era il 14, vero? E non siete andati a caccia del Carnevale della matematica? Beh, se avevate altro cui pensare vi invito a passare dai MaddMaths! (il punto esclamativo non è un fattoriale…), che per la prima volta hanno ospitato il Carnevale con il tema “la matematica nella vita quotidiana”.
Il bello di avere nuovi ospitanti per il Carnevale è che naturalmente mettono del loro nella preparazione: e in questo caso, parlando di matematici seri (mica come me) che si occupano di matematica applicata, l’interesse è ancora maggiore.
Purtroppo a luglio vi dovrete accontentare di una vecchia cariatide come il sottoscritto, che per mancanza di altri volontari si dedicherà a raccogliere i contributi e presentarveli insieme alla Marsigliese. Tema? Beh, ci avviciniamo alle ferie… diciamo “giochi matematici”, anche se come al solito il tema serve solo a chi non ha idea di cosa scrivere e magari riesce a lavorare meglio con una traccia.