Quando la scorsa settimana mi sono fatto riformattare il pc dell’ufficio, la versione di Word che mi sono ritrovato era quella di default, localizzata in italiano. Ora, io sono notoriamente un vecchietto rompipalle che non ha nessuna voglia di imparare le scorciatoie di tastiera in italiano: a febbraio avevo quindi chiesto e ottenuto il language pack per l’inglese, che mi ero installato. Venerdì ho così aperto un ticket all’assistenza per avere di nuovo questo language pack.
Ieri mattina, forse riposato dall’ora in più di sonno, mi è venuto in mente che forse al tempo mi ero salvato quel language pack da qualche parte diversa dalla directory c:\temp, e quindi magari ne avevo fatto un backup. Il comando find(1) è il mio amico[*]: ho lanciato una ricerca per file grandi, e ho in effetti trovato il language pack in una directory che non avrei mai preso in considerazione: Documents\work. Installo, controllo che tutto vada bene, e apro il browser per chiudere il ticket. Bene, ho scoperto che posso sollecitarlo ma non chiuderlo. Direi che chi ha fatto quel software ha poca fiducia nei suoi clienti finali.
[*] nei miei PC non manca mai cygwin
![[un prisma che casca]](https://i0.wp.com/xmau.com/wp/notiziole/wp-content/uploads/sites/6/2015/10/q183a.png?resize=372%2C222)
Di testi che raccontano di come nascono i vari tipi di numeri ne ho letti a bizzeffe, credo di aver scritto qualcosa anch’io. Però garantisco che questo libretto (Gabriele Lolli,