chiusura ticket

Quando la scorsa settimana mi sono fatto riformattare il pc dell’ufficio, la versione di Word che mi sono ritrovato era quella di default, localizzata in italiano. Ora, io sono notoriamente un vecchietto rompipalle che non ha nessuna voglia di imparare le scorciatoie di tastiera in italiano: a febbraio avevo quindi chiesto e ottenuto il language pack per l’inglese, che mi ero installato. Venerdì ho così aperto un ticket all’assistenza per avere di nuovo questo language pack.
Ieri mattina, forse riposato dall’ora in più di sonno, mi è venuto in mente che forse al tempo mi ero salvato quel language pack da qualche parte diversa dalla directory c:\temp, e quindi magari ne avevo fatto un backup. Il comando find(1) è il mio amico[*]: ho lanciato una ricerca per file grandi, e ho in effetti trovato il language pack in una directory che non avrei mai preso in considerazione: Documents\work. Installo, controllo che tutto vada bene, e apro il browser per chiudere il ticket. Bene, ho scoperto che posso sollecitarlo ma non chiuderlo. Direi che chi ha fatto quel software ha poca fiducia nei suoi clienti finali.

[*] nei miei PC non manca mai cygwin

La scuola italiana nel XXI secolo

Anna si è candidata come rappresentante dei genitori nella classe di Jacopo ed è stata eletta (oh, c’era anche un’altra candidata!). Il primo passo è ora chiedere ai genitori telefono ed email. Essendo Anna una persona molto più precisa del sottoscritto, il foglietto con la richiesta è scritto in italiano, inglese, spagnolo, arabo e cinese mandarino. (è anche stato specificato che le ulteriori comunicazioni saranno in italiano o inglese). Per fortuna che (a) ho tanti amichetti che mi hanno tradotto il testo nelle varie lingue e (b) non avevamo cingalesi, perché lì sarei rimasto davvero fregato :-)

Quizzino della domenica: geometria solida

In realtà i quizzini sono due…
(1) Un poliedro regolare può naturalmente essere posato su qualunque faccia e rimanere stabile, per ovvie ragioni di simmetria. Non è però difficile costruire un poliedro che posato su una specifica faccia caschi: pensate a un prisma obliquo che sia molto obliquo, tanto che la verticale dal baricentro caschi fuori dalla superficie della faccia. È possibile costruire un solido che caschi se posato su una qualsiasi delle sue facce?
(2) Il baricentro di un tetraedro regolare giace nello stesso piano di due suoi vertici qualsiasi. La cosa è vera anche per un tetraedro non regolare?
[un prisma che casca]
(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p183.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problemi di Martin Gardner, da Math Horizons 4:2, novembre 1996

Arthur

Abbiamo un vecchio lettore DVD che non è mai funzionato molto bene (il telecomando deve essere puntato con una precisione laser, e non ci sono pulsantini sul lettore stesso). Stasera volevo far vedere un DVD ai bambini: dopo aver cambiato le pile al telecomando la visione è partita. Solo che dopo mezz’ora bisognava scendere a cena: bene, dico, metto in pausa il DVD. Niente. Non riuscivo più a far funzionare nessun tasto. A un certo punto mi sono arrabbiato e ho dato una botta al telecomando: improvvisamente il DVD è finito in pausa.
Mi sono sentito tanto Fonzie.

_Numeri : La creazione continua della matematica_ (libro)

9788833974071Di testi che raccontano di come nascono i vari tipi di numeri ne ho letti a bizzeffe, credo di aver scritto qualcosa anch’io. Però garantisco che questo libretto (Gabriele Lolli, Numeri : La creazione continua della matematica, Bollati Boringhieri, pag. 138, € 14, ISBN 9788833926056) è di gran lunga il migliore che abbia mai trovato.
Gabriele Lolli è a volte piuttosto pedante – tenete conto che lui non fa divulgazione ma scrive saggi scientifici, che sono una cosa piuttosto diversa. Ma in questo caso direi che ha trovato la giusta via per dare uno sguardo di insieme su tutti i vari tipi di numeri che i matematici si sono inventati nei millenni e soprattutto per dare una visione non solo storica ma anche strutturalista: un conto è infatti vedere come è sorto il bisogno di definire certi tipi di numeri, ma bisogna anche considerare cosa è poi successo negli ultimi cent’anni, quando i matematici si sono guardati indietro e hanno deciso di fare un po’ d’ordine in quella che era una costruzione cresciuta a spizzichi e bocconi, e senza un piano preciso. (Sì, i matematici hanno questa brutta abitudine di voler rimettere le cose tutte belle precisine, e alla fine i poveri studenti si accorgono di non riuscire nemmeno a trovare un appiglio per aggrapparsi e capire quello che hanno davanti).
Il testo richiede comunque di avere un’idea almeno di base dei concetti che vengono trattati, mi affretto a precisare: però anche in poche pagine riesce a dare delle presentazioni fulminanti. Tanto per dire, ho finalmente capito come funzionano i numeri p-adici, che pure conoscevo almeno in teoria da trent’anni ma non ero mai riuscito a visualizzare in pratica. Chiunque abbia interessi nella fondazione della matematica si troverà sicuramente a proprio agio leggendo questo libro!

Da Rules

Visto che mi è stato fatto notare che non ho mai esplicitato le regole di questo blog, ho pensato bene di scriverle. Come potete notare, ora sul blog c’è un tab “Le Regole” che contiene per l’appunto la versione 1.0 delle regole: buona lettura!

Reductio ad Netanyahum

Probabilmente sapete tutti cos’è la “reductio ad Hitlerum”; la frase in latinorum indica come in una qualunque discussione in rete appena un po’ accesa prima o poi qualcuno si mette a citare Hitler e l’olocausto. Non è così strano quindi che il premier israeliano Bibi Netanyahu, che sicuramente ha più titoli di me per farlo, abbia citato Hitler: un po’ più strano che abbia affermato che Hitler non voleva uccidere gli ebrei ma solo mandarli tutti via dalla Grande Germania, e cambiò idea solo a novembre 1941 dopo un colloquio col Gran Mufti di Gerusalemme. Certo, poi ha detto di essere stato frainteso, ma solo dopo essere stato sbugiardato… dai tedeschi.
È vero che come ci sono degli storici negazionisti ci sono anche degli storici “minimizzalisti” che appunto negano che la Endlösung consistesse nello sterminio degli ebrei; ed è anche vero che formalmente non esiste nessun documento con la firma di Hitler che metta nero su bianco lo sterminio. Ma è anche vero che esistono testimonianze scritte precedenti al famigerato incontro del novembre 1941, che poi oggettivamente ha un’importanza minima tra gli eventi della seconda guerra mondiale. Ma tutte queste cose Netanyahu dovrebbe saperle come e meglio di me: perché allora ha tirato fuori questa storia? Semplice: per avere un aggancio nella sua lotta senza quartiere contro tutti gli arabi. Capisco la sindrome da accerchiamento, che è anche giustificata: ma così mi pare un po’ esagerato…

Brava, Biraghi!

Dovete sapere che i seienni apprezzano da anni il “formaggio triangolo”, che sarebbe il Gran Biraghi tagliato a fette morbide. Non c’è altro formaggio a fette che piaccia loro. Non avevamo molti problemi, perché era in assortimento all’Esselunga: ma man mano è stato difficile e poi impossibile trovarlo, e a una mia mail al servizio clienti mi è stato risposto “no, non è più in assortimento”. (Non era un problema con la Biraghi, altri prodotti continuano a esserci.)

Martedì pomeriggio ho pensato di scrivere alla Biraghi chiedendo se potevano dirmi dove avrei potuto trovare quelle confezioni a Milano. Dopo un rapido scambio di email – mi ero dimenticato di specificare quale prodotto Gran Biraghi mi interessava – mi hanno spedito una tabella con i singoli “punti vendita dove dalle rilevazioni in nostro possesso è presente il prodotto che ha richiesto”; ed effettivamente il Simply di viale Stelvio dove sono andato ieri pomeriggio aveva le fette morbide Gran Biraghi.

Sono ragionevolmente certo che a questo punto i seienni non lo vorranno più mangiare per principio :-), però non posso che apprezzare il servizio clienti Biraghi!