Caster Semenya e l’ignavia IAAF e TAS

Caster Semenya è un’atleta sudafricana che ha un livello di testosterone molto più alto della media femminile, e che quindi corre molto più velocemente delle altre colleghe. La IAAF ha deciso che non potrà correre, a meno di fare cure per abbassare il testosterone: il TAS ha confermato la decisione della IAAF, specificando – come riporta il Post – che

«ha convenuto che le politiche adottate dalla IAAF per i casi di iperandrogenismo siano discriminatorie per gli atleti con differenze nello sviluppo sessuale, ma ha anche ritenuto che queste siano “necessarie, ragionevoli e proporzionate” per assicurare la validità e la competitività delle gare.»

In altri termini: Semenya è femmina, è ufficiale. Ma visto che la natura l’ha fatta diversa dalle altre femmine bisogna limitarla artificialmente; un po’ come dire che non si possono avere cestisti sopra i due metri e dieci. Persino nel ciclismo, dove hanno dovuto mettere il limite per l’ematocrio perché non riuscivano a scoprire se gli atleti si bombavano, hanno lasciato il passaporto biologico per chi riusciva a dimostrare che i suoi livelli alti erano naturali. Non trovate che stavolta ci sia qualcosa di strano? Capisco i problemi di collocazione che possono insorgere con gli atleti intersex, per non parlare dei transessuali, ma questo non è il caso di Semenya. Ma si sa, lo spettacolo è tutto.

Test: che tipo di creativo sei?

Il test mi è arrivato dal socialino dell’odio, ed è stato prodotto da Adobe, che evidentemente deve rifarsi una certa qual verginità. Lo svantaggio è che è tutto in inglese, a meno che il sito non abbia preso le mie preferenze del browser: il vantaggio è che non ti chiede nessun dato, almeno esplicitmente. La cosa interessante è infine che a differenza dei test che si trovano in giro non ti svelano quale sarebbe il tuo tipo junghiano, ma ti dicono che tipo di creativo sei: perché non è vero che la creatività sia unica.

Ad ogni modo io sono uscito “Thinker”, un risultato assolutamente inaspettato: “Intellectual curiosity, ability to find and create meaning”. Certo che ho saltato tutte le animazioni tra una domanda e l’altra, che saranno anche fatte per mostrare quante cose belle si possono fare con i prodotti Adobe, ma ci mettevano una vita…

Giulio Regeni e l’aula vuota

Leggo su Repubblica ma non solo della vergogna di Montecitorio, dove c’erano solo 19 deputati alla discussione sull’istituzione di una commissione di inchiesta sul caso Regeni.

Prima di indignarvi, rileggete la frase. Non stiamo parlando di una commissione d’inchiesta che non c’è ancora (e che probabilmente servirà a ben poco, purtroppo, ma quello è un altro discorso). Non stiamo nemmeno parlando del voto per istituire la commissione di inchiesta (dove in effetti è vero che non è così importante esserci dal punto di vista dei meri voti, ma dai un segnale con la tua presenza). Qui la presenza era assolutamente inutile, perché non c’era nulla da discutere: solo che le bizantine procedure parlamentari vogliono queste discussioni che sono sempre ben poco seguite proprio per la loro inutilità.

Però volete mettere i titoloni sui giornali?

Instagram and me

Ho un account Instagram da una vita, ma non l’avevo mai usato: la mia religione mi fa stare lontano dai video. Ma si invecchia, e bisogna provare sempre nuove cose. Snapchat è un po’ troppo, ma almeno posso provare a vedere se imparo a presentarmi in video.

Insomma, se vi interessa sapere cosa farò potete andare a cliccare su https://www.instagram.com/puntomaupunto/. No pomodori, sì consigli :-)

La mezza maratona di Trieste e gli africani “proibiti”

Per una volta devo apprezzare Facebook, o meglio la mia bolla personale. La storia degli atleti africani a cui sarebbe stato impedito di partecipare alla mezza maratona del Trieste Running Festival non l’avevo letta su Repubblica (che poi ha anche continuato a parlarne) ma in un gruppo chiuso che aveva citato un sito locale giuliano. Da come il sito aveva presentato la notizia mi ha subito fatto immaginare che la cosa fosse un po’ più complicata: e infatti sempre in quel gruppo c’è stato chi ha spiegato già sabato mattina che non è possibile impedire a un qualsivoglia affiliato di partecipare a una gara, e che semplicemente l’organizzazione aveva deciso di non invitare (cioè “non pagare perché partecipassero”) atleti africani per mancanza di budget. Specifichiamo: i pochi soldi che c’erano, a quanto pare, sono stati usati per invitare atleti europei.

Detto questo, tra notizie, smentite, dietrofront e stracci vari che sono volati mi pare si sia perso un punto. Gli organizzatori avevano affermato di voler dare uno «stop allo sfruttamento di ragazzi tanto veloci quanto sconosciuti, che gareggiano ogni settimana in giro per tutta Europa per gettoni di presenza e premi che per la maggior parte vengono incassati dai manager, quasi tutti italiani.» Le mie domande sono semplici. Perché si dovrebbero ingaggiare “ragazzi veloci ma sconosciuti”? Se sono sconosciuti non portano vantaggi economici, quindi non si vede perché pagarli. Perché non si è detto semplicemente che il budget era troppo risicato? Perché se questi sono veloci e costano di meno non li prendi? A parità di tasso tecnico spendi di meno. D’altra parte posso anche immaginare che ci siano manager che sfruttino questi runner africani, ma non è certo questo il modo per “fare una provocazione” come due giorni dopo gli organizzatori hanno cercato di giustificarsi. A questo proposito, quanti atleti e di che nazionalità sono stati invitati, e a quanto ammonta il loro gettone di presenza? (Penso anche che queste gare siano perlopiù un business tra i peones che pagano per correre e gli sponsor che pagano per far vedere il loro nome, e che quindi gli invitati siano semplicemente la ciliegina sulla torta, ma la cosa è irrilevante). Il guaio è che come al solito sono subito cominciate le risse faziose, senza che nessuno abbia tutte le informazioni a disposizione. Forse stavolta si è riusciti a sapere qualcosa in più, ma ci deve essere un sistema migliore per arrivarci!

Quizzino della domenica: E pluribus unum

Sostituite agli asterischi le cifre da 3 a 9 (1 e 2 ve le ho già messe io, altrimenti il compito diventa davvero improbo!) perché la somma delle tre frazioni qui sotto, ciascuna con un numeratore di una cifra e un denominatore di due cifre, dia esattamente 1. Esiste una sola soluzione, e non è detto che le frazioni siano ridotte ai minimi termini.
[*/12 + */** + */** = 1]

(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p377.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema tratto da Futiliy Closet.)

_Tutto l’universo per chi ha poco spazio-tempo_ (ebook)

Il titolo di questo libro (Sandra Savaglio, Tutto l’universo per chi ha poco spazio tempo, Mondadori 2018, pag. 296, € 10,99 (cartaceo: € 20), ISBN 9788804668947, link Amazon) merita di suo. Su questo non ci sono dubbi. E il testo, invece? Merita anch’esso. Se devo essere puntiglioso, direi che l’introduzione e il penultimo capitolo, quello sulla materia oscura, sono inferiori al resto: non giudicate insomma il libro da come comincia, e non spaventatevi dalla massa di informazioni spesso oscure come la materia omonima. In generale di dati ce ne sono tanti e anche modernissimi, che mi hanno fatto scoprire cose che in questi anni avevo saltato: quello che però è positivo è che non sono buttati lì alla rinfusa, ma fanno parte di un disegno armonico che ci permette di formarci un’immagine non dico chiara – anche gli scienziati spesso non sono mica certi delle loro ipotesi! – ma comunque coerente. Una lettura insomma consigliata per tutti i curiosi e anche per chi troppo curioso non è.

Il marketplace Facebook

Tre anni fa Facebook decise che con un furbofono (o un tablet) non sarebbe più stato possibile vedere i messaggi personali, ma bisognava installare per forza Messenger. Il risultato pratico è che ho cominciato a selezionare la modalità desktop se mi capitava di avere un messaggio in attesa e non ero davanti a un PC: probabilmente non sono stato l’unico a farlo, perché Zuckerberg ha poi preso l’abitudine di indicare l’esistenza di un messaggio… e se ci cliccavi su finivi su Google Play Store a prendere Messenger. Inutile dire che continuo a far finta di nulla. (Ah, a volte ora mi segna due messaggi da leggere. Amen.)

Adesso pare che il messaggio fantasma sia sparito… in compenso è apparsa – almeno su Facebook Lite che ho sul tablet – una nuova notifica, stavolta per il Facebook Marketplace che se non ho capito male è un eBay interno. Ho come il sospetto che prima o poi smetterò del tutto di guardare le notifiche, perché evidentemente sono irrilevanti…