Statistiche del sito per giugno 2020

Siamo ancora in calo, almeno di visite, anche se pagine e accessi sono cresciute. I dati di giugno, praticamente in tempo reale: 18308 visitatori unici per 36309 visite (minimi per l’anno), le pagine accedute sono state 120751 e gli accessi 312422 (secondi solo ad aprile). Questo mese però ha anche aiutato il backup del Post :-) La Top 5 delle notiziole è infatti questa:

  1. Eupnoico: 1911 visite
  2. Repubblica Italiana contro Project Gutenberg: un case study: 1586 visite
  3. Centro Operativo Postale: 428 visite
  4. Immuni: 351 visite
  5. La Rai e i video: un rapporto difficile: 301 visite

Ma il post Il coronavirus e i modelli matematici “inadeguati” ha comunque avuto 1580 visite (ed è uno dei più raggiunti da Twitter, assieme a quello su Project Gutenberg).

Tra gli evergreen, il romanaccio ha 809 accessi, gli accordi musicali 470, e la pillole di teoria musicale 344. Carini anche i 734 accessi alla pagina sui libri. Ma la vera domanda sono i due accessi con la stringa di ricerca “accordi defunzionalizzati”. Che diavolo sono?

Prime Suspects (libro)

Il giudizio su questa graphic novel (Andrew e Jennifer Granville, Prime Suspects : The Anatomy of Integers and Permutations, Princeton University Press 2019, pag. 229, $22,95, ISBN 9780691149158) non è facile. Diciamo che se non siete matematici probabilmente non riuscirete a capirci nulla; e onestamente parte della storia l’ho compresa solo leggendo la parte di testo finale che racconta in termini “classici” la storia. Un matematico invece si metterà a cercare all’interno della storia tutti i riferimenti, al limite arrabbiandosi scoprendo – sempre dalla parte finale del libro – di averne perso qualcuno. In definitiva, diciamo che lo consiglierei solo a chi non si spaventa per la matematica! Ah: in appendice c’è lo spartito di Reverie in Prime Time Signatures, opera musicale composta per la versione teatrale della storia. Sono andato a cercarla su YouTube, e nonostante il modo in cui è stata creata devo dire che non mi è dispiaciuta!

Fedriga e Immuni

L’altro giorno ho scoperto per caso da utenti friulani del “socialino dell’odio” che in Friuli il governatore Fedriga (quello antivax che l’anno scorso si è preso la varicella) è contro l’app Immuni e ha invece sponsorizzato quella fatta fare dalla sua regione.

Ho fatto una rapida ricerca e se non ho capito male quello che è successo è che non ha voluto che si facesse il test dell’app in Friuli-Venezia Giulia, anche se ovviamente non poteva vietarlo. Citando dalle sue parole:

Immuni prevederà non la ricostruzione della catena di contatti dei soggetti risultati positivi, come peraltro richiesto dalla Regione al fine di integrare in modo omogeneo il lavoro oggi svolto manualmente, bensì l’invio di un sms ai cittadini entrati a contatto con un contagiato.”

Ovviamente quello che fa Immuni è esattamente quello che è stato chiesto di fare, cioè non tracciare. Evidentemente invece in FVG preferiscono tracciare la gente, perché è sempre comodo sapere chi è stato dove con chi… o almeno non si sa mai a cosa può servire. Oppure molto più prosaicamente Fedriga voleva qualche titolo sul giornale, visto che dovrebbe sapere benissimo che i controlli manuali può continuare a farli, e chi non vuole farsi tracciare non lo farebbe comunque.

D’altra parte, Immuni non mi pare avere avuto un gran successo: dieci giorni fa il numero di scaricamenti era inferiore a 3 milioni e mezzo, e non sappiamo nemmeno quanti la stiano effettivamente usando. I numeri sono di certo ben lontani da quelli necessari per superare la soglia della “connessione di gregge”, lasciatemi usare questa espressione. E tutto questo nonostante la privacy sia rispettata. In quanti saranno stati a scaricare l’app friulana?

lavoro davvero agile!

Antefatto. A febbraio prenotai un libro in prestito interbibliotecario. Il libro al tempo era già in prestito, e poi arrivò il lockdown: il libro restò così in un limbo. Col tempo si passò alla Fase 2 e poi alla Fase 3, e le prime biblioteche rionali cominciarono timidamente a riaprire almeno per i prestiti… ma quella di zona rimaneva (e rimane a tutt’oggi) chiusa. Visto che il libro era stato restituito dal precedente lettore provai timidamente a chiedere se fosse possibile spostare la biblioteca di ritiro, ricevendo risposta negativa. Vabbè, non era uno di quei libri che non potevo fare a meno di leggere, e non è che non abbia nessun libro a casa.

Sabato alle 23:58 mi arriva una mail dalla biblioteca dove mi si diceva che il libro era da loro, ma visto che non c’era una data di riapertura mi chiedevano se avessi voluto ritirarlo altrove. Mi stupisco dell’ora, ma penso che magari i messaggi sono programmati, e ispondo di sì: in questo periodo sto andando a quella di Niguarda, che non è poi lontanissima. Domenica alle 11 mi si risponde che è tutto ok, il libro arriverà probabilmente sabato prossimo, e di non considerare le date del messaggio automatico – arrivato in effetti dopo qualche minuto – proprio perché automatico e non modificabile.

A questo punto chiedo lumi al bibliotecario (che si è sempre firmato con nome e cognome) che mi dice che il personale della biblioteca è sparso tra supporto ad altre sedi, lavoro interno e smart working; lui è in quest’ultimo gruppo e visto che deve anche gestirsi i bambini fa queste operazioni in orari improponibili. Io ho trovato la cosa bellissima, checché ne pensi il nostro sindaco…

Quizzino della domenica: dimensioni sbagliate

Per uno dei miei lavoretti faidatè dovevo riempire un buco di dimensioni 20×90 centimetri. Però avevo a disposizione solo una tavola di dimensioni 30×60. Qual è il minimo numero di parti in cui dovevo tagliarla per riempire il buco?


(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p458.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema da Rob Eastaway e David Wells, Mindbenders and Brainteasers; immagine tratta da freepik.com.)


Il barboncino di Schopenhauer (libro)

Nulla di male nel decidere di comporre una rapida carrellata di filosofi dall’antichità a oggi, lasciando delle pillole di ciascuno. Sicuramente poi saper disegnare e quindi fare degli schizzi dei protagonisti è un plus. Anche lo stile è divertente, e ben tradotto da Rossella Franceschini. Per esempio divide la storia dei filosofi in tre periodi e ricorda che tipicamente il filosofo «non è sposato: nell’antichità amava i ragazzi, nel Medioevo la Chiesa e nei tempi moderni il suo ego». Detto tutto questo, il libro (Helme Heine, Il barboncino di Schopenhauer : e altre curiosità filosofiche [Oh… Diese Philosophen], Vallardi 2019 [2016], pag. 151, € 9,90, ISBN 9788869879197, trad. Rossella Franceschini) alla fine non mi è piaciuto troppo; Heine ha parlato di curiosità e ha parlato del pensiero dei filosofi, ma il secondo risulta spesso incomprensibile, e spesso mi pare fuori dal tema principale; e le prime sono molto disuguali.

Il software delle casse automatiche Esselunga

Ieri ho fatto un miniacquisto all’Esselunga, visto che ormai siamo in fase 3, e sono andato a pagare alle casse automatiche. Qualcosa nel tempo l’ho imparato: quando seleziono il pagamento con Satispay, la schermata rimane stolidamente immobile e devo partire dal principio che il sistema stia aspettando che io tiri fuori il telefono e invii il pagamento. Diciamo che questo è un classico problema di interfaccia utente.

Quello che mi è successo stavolta è diverso. Ho inquadrato il codice a barre della tessera Fìdaty (sempre sul telefono), e l’ho inquadrato una seconda volta visto che non era apparentemente successo nulla. Subito è comparso un messaggio di errore: “Tessera passata due volte” e un pulsantone “Assistenza” che ho anche cliccato senza alcun risultato. Come capita spesso, l’unico modo per farmi notare è stato sbracciarmi. Ora, che l’interfaccia utente sia malfatta e non indichi che lo stato del sistema è mutato è un fatto. Ma il vero problema è un altro. Pensateci un attimo: qual è il problema pratico se la stessa carta fedeltà viene passata due, tre, quarantadue volte? Non stiamo facendo un pagamento. Quello che dovrebbe succedere in pratica è che il campo “carta_fedelta” può avere il valore NULL oppure un numero di tessera; il default è NULL e ogni volta che passi una tessera il valore viene sovrascritto. Matematicamente, l’inserzione di un numero di tessera dovrebbe insomma essere idempotente: in formule, A²=A. E invece nulla. Ma chi è che ha scritto quel codice?

Máolǐqíào Kēduōníào

matematica in pausa cinese
Quelli che vedete qui sopra (e che si raggiungono da qui sono le edizioni cinesi di Matematica in pausa caffè e Matematica in pausa pranzo, purtroppo solo in edizione Kindle. Potrei anche comprarmele, ma poi come le sfoggio? Tra l’altro, il libro esiste anche in cartaceo, ma vi voglio vedere a cercarlo… (Il titolo di questo post è la traslitterazione di Maurizio Codogno, per la cronaca)

Ah: ho anche scoperto che esiste Amazon Turchia, avrebbe i miei libri in turco, ma per spedirli vuole una specie di codice di identità, almeno secondo Google Translate, che io non ho. Ma questo significa che tutti gli acquisti di materiale sovversivo sono controllati da Erdogan?