Siamo matti? – parte 2

Dopo il post di stamattina la situazione è evoluta. In peggio.

Mi riorganizzo la mattinata e arrivo a scuola alle 11:55. Nel frattempo alle 11:45 arriva un’altra mail con me in Bcc:, quindi probabilmente inviata a tutti i genitori) di testo «Gentilissimi, come da comunicazione telefonica si conferma, in data odierna, l’uscita della classe 1B alle ore 12:00. Cordiali saluti – La Segreteria». Arrivo, ci sono anche tre o quattro altri genitori. Suona la campanella delle 12. Niente. Alle 12:10 mi scoccio, e suono in portineria. Arriva un’ATA, le chiedo perché non è ancora scesa la classe di Jacopo, e lei casca dal pero. Comincia a telefonare in segreteria (il plesso dove studiano i miei figli non è quello principale). Arriva un altro ATA, ricomincia il giro delle telefonate, compresa quella alla rappresentante di plesso. Alla fine si scopre che no, non era la 1B a dovere uscire a mezzogiorno, ma la 3F. Visto però che noi eravamo lì, e comunque nell’ultima ora non ci sarebbe stata la professoressa di italiano, alle 12:30 hanno fatto uscire la classe (che poi se ne è andata tutta insieme a mangiare una piadina, iniziativa di cui non sapevo nulla… ma qui la colpa è di Jacopo, non certo della scuola). Alla fine mi sono perso mezza mattinata per l’incapacità gestionale. Non solo hanno sbagliato classe, ma a nessuno è venuto in mente di avvisare il personale del plesso – che pure stamattina ha ricevuto tre diversi ordini di servizio sulla gestione. Ma tanto per dirne un’altra: Cecilia sarebbe dovuta entrare alle 9, nessuno ha avvisato e quindi la classe è arrivata regolarmente alle 8 ed è stata smistata… in un’altra classe dove il professore non c’era.

Considerando che si sapeva perfettamente che ci potevano essere problemi con il richiamo dei vaccini, si poteva immaginare che la scuola avesse contattato dei supplenti. E invece no. Ma d’altra parte se ci hanno chiesto un contributo “volontario” di settanta euro senza dire che serviva a tappare il buco del bilancio scolastico potete capire perché non hanno speso soldi… Mi sono lamentato all’infinito della dirigenza della scuola elementare che hanno frequentato i gemelli, ma qui siamo messi ancora peggio.

Siamo matti?

Alle 10:37 di stamattina guardo la posta e scopro che alle 10:15 (e alle 10:23 in copia) la scuola dove vanno i ragazzi mi ha scritto dicendo che causa vaccinazione di professori la classe di Jacopo uscirà oggi alle 12:00. La mia risposta – spedita alle 10:39 – non dev’essere stata molto educata, considerato che mi hanno telefonato due volte alle 10:40 e alle 10:41: io ero giù a raccontare la cosa ad Anna e quindi non ho risposto, poi hanno chiamato lei che fortunatamente è molto più educata del sottoscritto.

Di per sé Jacopo ha la liberatoria per tornare a casa da solo. Peccato che debba prendere la metropolitana e non abbia la tessera con sé, visto che tanto sarei andato a prenderlo in auto. Auto che tra l’altro è parcheggiata da tutt’altra parte perché io dovrei andare in palestra in un posto dove non si trovano parcheggi e quindi stamattina l’ho lasciata in posizione strategica. Notate anche che in questi giorni ci sono stati varie assenze causa richiamo del vaccino: ieri per esempio Cecilia è entrata un’ora dopo (assieme a Jacopo, perché non posso andare avanti e indietro tutta la giornata) ma almeno la cosa ci era stata comunicata il pomeriggio precedente. E notate soprattutto che continuano a smistare classi, cosa che mi pare ancora più pericolosa. Vi pare possibile una cosa del genere?

Il prigioniero libero (libro)

Sono rimasto piuttosto deluso da questo libretto (Giuseppe Trautteur, Il prigioniero libero, Adelphi 2020, pag. 140, € 18, ISBN 9788845935145). L’argomento è il libero arbitrio, che da qualche millennio è una spina nel fianco per filosofi e teologi. Trautteur ha una formazione scientifica e quindi tratta il tema in quel modo, ma il libretto è fondamentalmente filosofico. Io ormai ho una certa età e sono abituato a leggere testi di filosofica che alla fine ti lasciano più domande di quelle che ti facevi all’inizio: sono abbastanza convinto che la filosofia serva appunto a fare domande e non a dare risposte. Però in questo caso non sono neppure riuscito a capire quali sono le domande. Personalmente il fatto che il nostro corpo si prepari a fare qualcosa prima che noi pensiamo di farlo non significa nulla né in un senso né nell’altro; e alla fine della lettura non mi è rimasta in testa nessuna nuova idea. Certo, probabilmente il problema è mio: resta il punto che per me il libro è stato del tutto inutile.

nuove frontiere di BRT

Ieri alle 11 è suonato il citofono. Guardo, è il corriere. Scendo, chiedo se il pacco è per mia moglie, conferma, prendo il pacco e risalgo. Anna stava tenendo un’aula virtuale ma aveva una pausa: esce, apre il pacco, e trova roba mai acquistata. Guardiamo la bolla di accompagnamento allegata al pacco: dice indubbiamente che è per lei. Poi Anna guarda bene il pacco: c’è un’altra etichetta, con un nome e indirizzo a qualche centinaio di metri da casa nostra.
In effetti dopo una decina di minuti il corriere è tornato con il pacco giusto: ho richiuso alla bell’e meglio l’altro pacco – almeno non avevamo toccato le confezioni della roba comprata dall’altra persona – e tutto è più o meno finito bene. Certo che però qualche problemuccio c’è…

Humanitas e la privacy informatica

La scorsa settimana Jacopo non è stato bene, e a un certo punto ha detto che non sentiva i sapori. Inutile dire che ci siamo lanciati al volo a chiamare la pediatra che altrettanto al volo ha richiesto un tampone. Visto che la richiesta è stata fatta per telefono non siamo andati a fare il tampone all’ASL come la volta precedente ma alla clinica Pio X, che da qualche anno è stata assorbita dalla Humanitas. Beh, venerdì pomeriggio non è stato possibile fare il tampone: non per colpa loro ma perché Jacopo è stato assolutamente impossibile d atenere fermo. (Sì, stava molto meglio). Tornati a casa con il sottoscritto con un diavolo per capello, mi telefonano dalla clinica dicendo che avremmo potuto riprovare sabato mattina, anche se fuori procedura standard.

Sabato torniamo insieme ad Anna e riusciamo finalmente a fare questo tampone. (Ah, tutta la clinica sapeva cosa era successo il giorno prima). Ci danno il foglio per ritirare gli esami il lunedì successivo. (Ma anche se avessimo fatto il tampone venerdì sarebbe stata la stessa cosa). Certo, in teoria si potrebbe accedere online dopo 24 ore… solo che essendo Jacopo minorenne la cosa non è possibile, a differenza di quello che per esempio succede all’ASL. Grande attenzione ai problemi di privacy con i minori, insomma? Beh, non proprio. Ieri mattina mi sono regolarmente presentato alle 8 in punto, ho consegnato il foglio e mi è stato dato il referto. Non ho dovuto mostrare null’altro: né un documento di Jacopo né uno mio. Ecco. Qualcuno mi può spiegare perché online ci sono tutte queste pippe di sicurezza e de visu non c’è proprio nulla?

Difficoltà di traduzione

La vignetta di oggi dei Peanuts vede Snoopy scrivere a macchina “Ma la volpe col suo balzo ha raggiunto il povero Fido”. Lucy legge il testo, commenta “dovrebbe essere il quieto Fido” e Snoopy replica “È venuto il momento di ristabilire la verità storica”.

Chiunque abbia un po’ di conoscenza dell’inglese avrà capito che la frase originale di Snoopy era il classico pangramma “The quick brown fox jumped over the lazy dog”, dove Snoopy ha sostituito “lazy” con “unfortunate”. Com’è andata la traduzione? Beh, la frase di Snoopy forse si poteva accorciare un po’: ma in effetti nella versione emendata da Lucy è anch’essa un pangramma (anche d’autore, perché è presente nella traduzione di Mario Sica di Scautismo per ragazzi.) La voce di Wikipedia riporta anche una versione più breve di Daniele Petruccioli, “Fu questa volpe a ghermir d’un balzo il cane”, ma mancherebbe l’aggettivo da modificare per il cane. Insomma, i due punti fondamentali della battuta (pangramma sbagliato e verità storica snoopyana sul cane) ci sono entrambi. Poi io avrei provato con “Sì, fu la volpe a ghermir d’un balzo il quieto cane” o anche “Fu sta volpe a ghermir d’un balzo il quieto cane”, ma forse esagero…