Avevo un vecchissimo misuratore di pressione Joycare che Anna aveva comprato quando era incinta (quindi parliamo di 13 anni fa). Ho provato a usarlo, ma mi dava dati completamente sballati, e ho pensato che non lo mettessi correttamente. L’altro giorno ho scritto alla Joycare chiedendo se per caso avevano ancora il pdf del manuale: tempo un’ora me l’hanno spedito. Complimenti per l’assistenza al cliente!
Quizzino della domenica: Angolo
Nel quadrato ABCD in figura, il punto L divide la diagonale AC in rapporto 3:1, e K è il punto medio del segmento AB. Quanto misura l’angolo DLK?
(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p596.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema di Y. Bogaturov, da Futility Closet.)
The Dawn of Everything (libro)
Questo libro ha avuto un grande clamore mediatico, e non semplicemente perché David Graeber è morto poco dopo la sua pubblicazione. In effetti il testo – scritto da un antropologo e un archeologo – ribalta completamente quanto tutti noi crediamo di sapere sullo sviluppo della civiltà: che cioè le bande di cacciatori-raccoglitori hanno cominciato ad addomesticare piante e animali, siano diventati stanziali e con il surplus di risorse alimentari a disposizione hanno fatto nascere la “civiltà”, intesa nel senso di avere qualcuno – re, sacerdoti e se volete filosofi – che potevano permettersi di non lavorare, perché c’era chi produceva i beni per loro. A quanto pare, invece, i ritrovamenti archeologici degli ultimi cinquant’anni mostrano che tutto questo è falso: molte popolazioni sono andate avanti e indietro tra i due modelli di vita, o addirittura sceglievano l’uno o l’altro a seconda della stagione; inoltre l’attrazione del tipo di vita stanziale non c’è mai stata, e popoli dei due tipi convivevano tranquillamente nella stessa zona. Graeber e Wengrow ritengono che la narrazione attuale nasca dai tempi di Hobbes e Voltaire, spiegando a lungo le loro ragioni.
Ecco: il problema del libro per me è proprio quell'”a lungo”. Non sono le decine di pagine di note che mi spaventano, ma la quantità enorme di testo, dove gli stessi temi sono ripetuti quasi alla nausea (ripeto, questo vale per me. Altri potranno apprezzare questa loro ridondanza). Diciamo che cento pagine in meno avrebbero fatto bene.
(David Graeber e David Wengrow, The Dawn of Everything : A New History of Humanity, Farrar 2021, pag. 704, € 14,99, ISBN 9780241402450)
Voto: 3/5
Luca Serianni
Nella mia libreria ci sono parecchie Garzantine. Ma l’unica che apro (anche relativamente spesso) è una sola: Italiano. Per me è la Bibbia: qualunque dubbio di grammatica avessi, andavo immediatamente a controllarlo sul Serianni.
La morte del grande linguista, investito mentre attraversava la strada, è una perdita per me incalcolabile. Nonostante io sia tendenzialmente un prescrittivista, e per esempio multerei tutti quelli che scrivono “qual è” con l’apostrofo, sotto sotto so bene che la lingua non funziona così: e lo so proprio grazie a Serianni, che ha unito il rigore grammaticale a un approccio descrittivista che si spingeva a cercare la causa che aveva portato a un certo costrutto. Soprattutto Serianni sapeva raccontare le cose senza tenere lontano la gente come fanno molti baroni. Ora sarà più difficile mantenere la nostra lingua in buona salute.
ciao ciao governo?
Una cosa è abbastanza chiara. Mario Draghi non vuole essere contraddetto: si deve fare come dice lui. Dire che entro la pausa estiva deve essere approvata la riforma delle concessioni dei taxi è un atto di guerra.
Quello che però non c’è è un’opposizione con il coraggio delle proprie azioni. Non c’è nulla di male a non votare la fiducia perché non si vuole l’uomo forte, anche se sentire dire una cosa del genere dalla destra italiana pare strano: ma in effetti se non è il tuo uomo forte la cosa ha senso. Però fa davvero ridere che non si voti contro ma si esca dall’aula (al Senato l’astensione sarebbe voto contrario), e soprattutto lo si faccia con la scusa che la mozione da approvare arriva da uno – il Pierferdi – eletto con la sinistra. La mozione in questione diceva infatti «Il Senato, udite le comunicazioni del presidente del Consiglio dei ministri, le approva». Cosa ci sia di sinistra non lo vedo proprio…
Vabbè, andiamo a votare, prendiamoci Giorgina come PresConsMin e – chissà – Silvio come PresRep. Non penserete mica che Mattarella resti al Quirinale con un nuovo Parlamento?
Com’è difficile riciclare!
Vi sarete sicuramete accorti che ormai nelle confezioni non basta dire dove riciclare i vari pezzi ma anche di cosa sono fatti, con sigle più o meno comprensibili. Bene. Però c’è ancora qualche problema. Avete presente i laccetti per chiudere i sacchetti di plastica? ce ne sono di due tipi: quelli lunghi e stretti, e quelli più corti, larghi e rigidi. Io ho sempre buttato i laccetti nell’indifferenziato, pensando che non è così facile dividere la plastica esterna dal metallo interno. Però l’altra settimana nella confezione di pane morbido c’era scritto che il laccetto corto doveva essere messo nella plastica. Bene, dico io, comincerò a buttare quei laccetti nella plastica. Peccato che nella confezione di un altro produttore che sto usando adesso c’è scritto che il laccetto va nell’indifferenziata. Potete mettervi d’accordo?
Aggiornamento: Ecco le etichette incriminate. Come vedete, il materiale del laccetto è esattamente lo stesso: la sigla è C/FE92.
“La sua domanda di Assegno Unico è stata accolta”
Mi è appena arrivata dall’INPS un’email con questo titolo. L’assegno unico è quello che sostituisce gli assegni familiari, ed è erogato direttamente dall’INPS anziché dal datore di lavoro. Per i curiosi: la domanda l’ho fatta il 21 febbraio. Per gli ancora più curiosi: INPS mi sta già regolamente pagando questo assegno (50 euro al mese per figlio, insomma la loro paghetta…) da marzo. Mah.
Aggiornamento: un’ora dopo mi è arrivata una seconda mail identica. La cosa avrebbe potuto avere senso, avendo io due figli: peccato che il numero di protocollo sia identico :-)
Ennio Peres
Sapevo che Ennio non stava bene, ma non ho mai osato scrivergli per chiedere notizie (vabbè, qui conta anche la mia piemontesità). Ieri è morto, dopo un rapido aggravarsi delle sue condizioni.
Peres è stato tante cose, a parte il suo lavoro ufficiale (professore di matematica) prima di andare in pensione. Raccolse il testimone di Wutki da Giampaolo Dossena e lo portò avanti per decenni su Linus, prima che qualcuno decidesse che i giochi non stavano bene con i fumetti. Ma scrisse su Paese Sera, su Tuttolibri, su Sapere (il numero di maggio-giugno ha ancora un suo articolo…) e in mille altri posti, come potete vedere per esempio qui. Si definiva “giocologo” e pubblicò non so quanti libri non solo di giochi di tutti i tipi – dimenticavo: è stato anche un enigmista, sotto vari pseudonimi il più famoso dei quali è Mister Aster – ma anche di divulgazione matematica e scientifica in generale. Numerologo e anagrammologo di vaglia: ogni anno scriveva un componimento anagrammando le lettere dell’anno in arrivo: dal 2000 in poi, per ovviare alla mancanza di lettere sufficienti, partiva dalla frase “L’anno xxxx è arrivato. E poi c’era il cruciverba più difficile del mondo, che ogni estate faceva rompere la testa a un po’ di persone (non io, lo ammetto, non sono mai stato un fanatico dei rompicapo troppo rompicapo). Ennio, ci mancherai: mi mancheranno persino le tue battute :-)