ATM, dillo che non vuoi rimborsare i biglietti!

Come sapete se siete milanesi, ATM ha aumentato il costo del biglietto. Vabbè. Mio suocero, che abita a Monza, aveva tre biglietti interurbani che tanto non usa più: ho visto che ATM permette di farseli rimborsare, e ho deciso di provarci.
L’altra settimana stavo passando da Garibaldi e provo a vedere: nessuno slot libero. Vabbè. Guardo se posso prenotare a Zara, e scopro che in quell’ATM Point non trattano sostituzioni e resi. Vabbè. Prenoto allora per mercoledì a Loreto, dove posso andare in pausa pranzo. Arrivo: l’ATM Point è vuoto. L’impiegato mi chiede se voglio la sostituzione, e io gli dico “no, il rimborso”, al che scopro che: (a) il rimborso è solo del 90%: vabbè. (b) non mi rimborsano in contanti, ma sul conto in banca di cui serve l’IBAN: vabbè. (c) il rimborso arriva a 60 giorni: vabbè. (d) per il rimborso devo compilare un modulo: vabbè. (e) devo anche allegare fotocopia di carta d’identità e codice fiscale. E qui basta vabbè. Non servono carta d’identità e codice fiscale per comprare un biglietto dei mezzi. Non servono nemmeno per fare un bonifico in banca. E allora perché rompete le palle?

Essendo io una persona tignosa, giovedì sono ripassato con tutti i documenti, e dopo una decina di minuti ho una ricevuta che mi dice che tra 60 giorni mi verseranno quattro euro e ottanta centesimi. Ma la cosa peggiore è che il modulo che ho scritto con tanto amore è stato riscritto al PC dall’impiegato. Non era più semplice fare compilare a noi in elettronico, inviare le scansioni e in fase di salvataggio dare un codice da presentare con i biglietti al punto ATM? A quanto pare per gli abbonamenti annuali fanno così, il che continua a farmi pensare che questa sia una scelta ben precisa.

Museo Diocesano di Milano

particolare della Crocifissione del Masaccio

particolare della Crocifissione del Masaccio

A Pasquetta Anna e io abbiamo deciso di andare a vedere il Museo Diocesano di Milano, sfruttando il prestito della Crocifissione del Masaccio (bellissima, anche se non capisco come si potesse vedere nella posizione originale a cinque metri d’altezza). Per la prima volta – shame on me – mi sono accorto che esistono crocifissioni dove c’è anche la Maddalena insieme a Maria e Giovanni. Anche in questo caso Masaccio si inventa un’idea nuova: non si vede il volto della Maddalena ma solo i capelli (biondi, come nell’iconografia classica. La vedo bene una bionda nella Palestina del primo secolo). Ho comunque imparato, anche dagli ori della collezione Crespi, che la Maddalena ha il mantello scarlatto, mentre già sapevo che Maria e Giovanni hanno colori simmetrici tra tunica a mantello.
Il resto del museo? A parte che abbiamo saltato a piè pari la mostra fotografica, secondo me la scelta di mostrare quanta più possibile parte dei lasciti non è una grande idea; molti dei quadri sono piuttosto banali e non dicono niente. Credo che meno materiale ma più pensato migliorerebbe la fruizione, almeno per degli ignorantoni come me.

Statistiche del sito per marzo 2023

Ho scoperto che il 15 marzo c’è stato un tentativo di bucare il server dall’indirizzo IP 193.42.33.192. Per darvi un’idea, ecco gli accessi tra il 14 e il 16:

Day Visits Pages Hits Bandwidth
14 Mar 2023 1,361 5,452 11,874 268.10 MB
15 Mar 2023 1,299 479,883 491,971 16.25 GB
16 Mar 2023 1,162 8,038 12,409 281.81 MB

Posso quindi solo indicare come dati
Visitatori unici 17.985 (+2985)
Numero di visite 39.091 (+4779)

L’unico giorno sotto le 1000 visite è stato sabato 18 marzo (912): il massimo si è avuto venerdì 3 marzo con 2359 visite. La top 5:

  1. Il paradosso dei gelatai 2.0: 4622 visite
  2. Variante di [Vv]alico: 1053 visite
  3. inPoste.it®, tNotice®, SHA-7, e le “raccomandate certificate”: 847 visite
  4. Eupnoico:: 789 visite
  5. Tassellazione aperiodica: una forma basta: 766 visite

Ci sono altri 8 post oltre le 500 visite, tra l’altro.
Tra le pagine evergreen, sopra le 500 visite ci sono radice quadrata (1353), romanaccio (1082), Chi sono (529).

Vedo poi 413 download di 0.tgz (il file col mio giochino di tanti anni fa). Legate invece all’attacco, 3804 stringhe di ricerca “testing” e undici ciascuna per questi attacchi:

“testing<esi include src=\ http //bxss.me/rpb.png\ />” (scanner Acunetix)
“testing ||dbms_pipe.receive_message chr 98 ||chr 98 ||chr 98 15 ||” (Oracle SQL injection)

Il Dalai Lama

Non ci crederete, ma qualche giorno fa mi chiedevo come mai non si sentisse più parlare da anni del Dalai Lama, ed ecco che arriva subito lo scandalo. Come al solito, la mia domanda non è tanto “che cappero ha fatto il Dalai Lama?” quanto “come è possibile che il video sia apparso dopo ben quaranta giorni?”

Come sempre io penso male, ma facendo un po’ di ricerche ho scoperto che la settimana scorsa il Dalai Lama ha riconosciuto in un bambino la reincarnazione di un capo spirituale buddista mongolo (il decimo Khalkha Jetsun Dhampa Rinpoché, per i curiosi; si può leggere anche un titolo della Stampa). Sarà tutto un caso? E chi lo può sapere :-)

I non-bollettini medici su Berlusconi

Io mi sono stupito che quando stavolta Berlusconi è finito in ospedale senza udienze vicine abbiano annunciato che ha una leucemia mielomonocitica. (Non che io sapessi cosa fosse, sono dovuto andare al solito su Wikipedia). Non mi stupisco più di tanto invece che i bollettini medici in realtà non ci sono, a meno che non consideriate un bollettino medico le frasi odierne di Zangrillo e Ciceri “Nelle ultime 48 ore si è assistito a un progressivo e costante miglioramento delle funzionalità d’organo monitorate. Le terapie citoriduttiva, antimicrobica e antinfiammatoria stanno producendo i risultati attesi, consentendoci di esprimere un cauto ottimismo. Il presidente Silvio Berlusconi resta ricoverato in ambito intensivo”, dove non si dice assolutamente nulla visto che da quanto ho capito la terapia citoriduttiva serve a ben poco con questa leucemia. (Il resto è per la polmonite che però è un epifenomeno)
Il mio dubbio è se B. uscirà vivo dall’ospedale, e quanto tempo di vita gli resterà.

Quizzino della domenica: non sbagliare la data

Lo scorso martedì era il 4/4; europei e americani erano per una volta concordi. Quest’anno ci saranno ancora giorni del tipo n/n che capitano di martedì?

[aprile]
(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p638.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema di Zoe Mensch, da New Scientist; immagine di firkin, da OpenClipArt.)

Game Theory: A Playful Introduction (libro)

La cosa più strana di questo libro è che parte con la teoria combinatoria dei giochi, che sono davvero in pochi ad associare alla teoria classica (e in effetti i giochi sono di tipo completamente diverso). I primi quattro capitoli sono così dedicati a giochi come Nim e Hackenbush e al teorema di Sprague-Grundy, ben noti a chi abbia letto Winning Ways for Your Mathematical Plays. La parte di teoria dei giochi classica giunge fino ai giochi cooperativi e a un accenno ai giochi a più persone, terminando – spiazzando un’altra volta chi arriva alla teoria dei giochi dall’economia – al teorema di impossibilità di Arrow. Alcune parti più tecniche sono lasciate in appendice per i più coraggiosi. Devo dire che ho molto apprezzato questo approccio, proprio perché permette di vedere le cose in modo diverso dal solito.

(Matthew Jared Devos e Deborah A Kent, Game Theory : A Playful Introduction, AMS 2017, pag. 343, $49, ISBN 9781470422103)
Voto: 5/5

Meta vs Siae part 2

Dopo la lite tra Meta e Siae, scopro che l’AGCM ha aperto un’istruttoria “per presunto abuso di dipendenza economica da parte di Meta nei confronti di Siae”.

Io mi sarei aspettato che nel testo dove l’Antitrust spiega le ragioni di questa istruttoria ci fosse almeno un accenno al fatto che le condizioni che Meta ha fatto ad altre società di gestione di diritti (Soundreef, per non fare nomi) sono pessime. A questo punto si potrebbe pensare a un abuso di posizione dominante. Invece non c’è nulla di tutto questo, ma solo le lamentazioni perché «A seguito dell’interruzione delle trattative, Meta ha eliminato dalle piattaforme social i contenuti musicali tutelati da Siae in modo che non fossero più fruibili dagli utenti.» e continua dicendo che «Queste pratiche abusive […] potrebbero limitare in modo considerevole la possibilità di scelta dei consumatori che verrebbero privati della possibilità di fruire delle opere tutelate da Siae». Io avevo capito che il contendere erano i brani usati come colonna sonora su Facebook e Instagram, cosa diversa dalle playlist su Spotify; la “fruizione” è insomma molto indiretta. Ma evidentmente mi sbaglio e l’Antitrust ne sa molto più di me.