pensioni diverse per regione e tipo di lavoro?

Tutti i giornali stanno riportando un dossier dell’Inps che parla di uno “squilibrio”, definito dall’ente previdenziale come una “ingiustizia” del sistema. Il busillis sono i coefficienti di trasformazione, cioè la percentuale dei soldi dati all’INPS mentre si lavora che viene ridata annualmente quando si va in pensione. Già con la riforma Dini, questi coefficienti sono calcolati basandosi sull’aspettativa di vita: quindi a parità di soldi versati se si va in pensione prima si prendono meno soldi. La logica è chiara: se ti devono pagare per più tempo, te ne danno di meno ogni mese. L’INPS però direbbe in questo dossier che non è giusto che i coefficienti siano uguali per tutti, e non tengano conto della speranza di vita relativa al lavoro che si è fatto e alla regione dove si vive; quindi bisognerebbe fare un conteggio per così dire personalizzato.

Nella mia bolla c’è chi fa notare come in questo modo si penalizzerebbe chi vive in una regione dove la sanità è migliore, e che secondo questa logica le donne, che in media vivono di più, avrebbero un assegno inferiore. Ma io sono un particolare tipo di complottista e guardo le cose da un altro punto di vista. Sì, ne parlano tutti i giornali. Però tutti citano il Messaggero come fonte. L’articolo del Messaggero parla a lungo del dossier, ma stranamente non cita nessuna fonte. Ho allora fatto un po’ di ricerche – e sono abbastanza bravo nel campo – ma non ho trovato il testo originale del dossier.

Attenzione: come ho scritto sopra, io sono un complottista peculiare. Sono ragionevolmente certo che quel dossier esista, non foss’altro che perché mi pare il minimo che l’INPS prepari tutta una serie di scenari ipotetici per vedere come riuscire a usare una coperta che almeno per una quindicina d’anni sarà molto corta. (Poi si ridurranno i pensionati con il metodo retributivo; la coperta sarà corta per i pensionati futuri, ma all’INPS la cosa non interessa). Il fatto che il dossier esista non significa però che sia pubblico, il che spiegherebbe perché non l’ho trovato. La domanda allora diventa “come mai il Messaggero ha fatto lo scoop e ha avuto a disposizione quel materiale?” La risposta che mi do io è che qualcuno al governo abbia pensato di stoppare altri esponenti della maggioranza che stanno spingendo per allentare i vincoli sulle pensioni; solo che non poteva farlo direttamente e quindi ha tirato fuori questo ballon d’essai che nella peggiore delle ipotesi farà piacere agli elettori di reddito più basso, che statisticamente hanno anche un’aspettativa di vita inferiore, mentre nella migliore delle ipotesi stopperà ogni riforma. Chissà se ho ragione…

IT-alert a Milano

logo it-alert Martedì la Lombardia ha visto il test di IT-alert, il sistema per comunicare massivamente un’emergenza. Una roba che assomiglia a un SMS ma non lo è (nel senso che non passa dagli SMSC, ve lo assicuro). In ufficio abbiamo avuto un certo numero di squilli rumorosi tutti contemporanei, tranne il consulente con Vodafone che l’ha ricevuto dopo cinque minuti e quello con Iliad che l’ha ricevuto dopo mezz’ora; fosse stata davvero un’emergenza non sarebbe stato bello. Martedì sera arrivato a casa l’ho anche visto sul tablet: il vecchio Gemini con Android 7 invece ieri sera non aveva traccia del messaggio, nonostante avesse una sim Very (ok, senza credito, ma non credo sia quello che conti)

Ma la cosa peggiore è stata la gestione del messaggio. Una mia collega l’ha visto, ha cliccato ok… e si è perso. Io l’ho visto, ho cliccato, l’ho visto nei miei messaggi… e poi Google Messaggi ha deciso – non so quanto autonomamente – di metterlo nel folder spam. Il messaggio continuava a esserci, ho controllato con l’app nativa Samsung: ma Google nella sua infinita saggezza ha deciso che non doveva interessarmi. Insomma, forse c’è ancora parecchio da fare.

PS: oggi ci sarebbe dovuto essere il test in Lazio, oltre che in Val d’Aosta e Veneto. Ma è stato rinviato… per allerta maltempo :-)

Ormai Facebook è sbracato

spam o phishing? Facebook mi presenta questo post sponsorizzato. Come vedete, questo Marcio Victor ha una spunta, e le info dicono «Page · Politician / Sim, somos capazes de MUDAR! Vereador pelo município Posse|GO 2021-2024. / +55 62 99990-9115 / 3.3K Followers»
Inutile dire che il link non punta a Repubblica, ma a un altro sito: coffeebarsnearme.com/LynTZ6gQ (ho modificato il link, non potete farmi scherzetti cliccandoci su).

Poi ce n’è un altro di “Mooney Andres”, con Bonolis, testo ” : ‘ !” ma almeno questo ha un link esplicito a tal sito enjoytheluxury.com. Insomma, in questo caso Facebook prende i soldi e scapp… ehm, non dà garanzie sul contenuto. Nel primo caso il post è evidentemente un falso, e fossi GEDI li avrei denunciati. Io mi limito a segnalarvi la cosa.

Quante nuove soluzioni al problema dei tre corpi!

I punti lagrangiani del sistema Sole-Terra, https://commons.wikimedia.org/wiki/Image:Lagrange_points2.svg

Come sapete, la teoria della gravitazione newtoniana permette di calcolare le orbite di due corpi celesti che interagiscono tra di loro, dando una formulazione teorica alle leggi di Keplero. Il guaio comincia quando i corpi sono tre: il povero Poincaré pensava di aver trovato una soluzione al problema, ancorché con le orbite descritte per mezzo di una serie infinita di potenze, ma si accorse di aver fatto un errore, e le soluzioni non convergevano. Anche i migliori a volte si sbagliano (ma si accorgono da soli di avere sbagliato); e comunque Poincaré sfruttò l’errore per far nascere la teoria del caos, quindi ci abbiamo comunque guadagnato.
In generale insomma non è possibile prevedere le posizioni relative di un sistema a tre corpi se non per un periodo di tempo limitato; spesso se si lancia un terzo corpo in un sistema a due corpi si può vedere un balletto e poi uno dei tre corpi se ne va via. Questo però non vuol dire che non ci sia nessuna soluzione. Per esempio, già Lagrange aveva scoperto che considerando il sistema Terra-Luna esistono alcune posizioni, i punti lagrangiani appunto, dove si può aggiungere un corpo che rimarrà fermo in quella posizione relativa se non ci sono forze esterne. Nella figura vedete i punti lagrangiani.
Ma quante sono le soluzioni possibili? Il New Scientist riporta che Ivan Hristov, con Radoslava Hristova, Veljko Dmitrašinović e Kiyotaka Tanikawa, hanno preso un supercomputer e trovato 12392 nuove soluzioni che si aggiungono alle meno di 2000 che si conoscevano. Le soluzioni, a differenza di quelle lagrangiane o quelle dei quasi satelliti come Cruithne, prevedono che i tre corpi abbiano la stessa massa. Il risultato è interessante da un punto di vista teorico, perché mostra come almeno in teoria possa esserci stabilità nelle orbite: le condizioni sono però così particolari che non c’è un vero interesse pratico, per la gioia di chi preferisce che la matematica non serva…

(vorrei ricominciare a postare un po’ di matematica tutti i mercoledì, come appuntamento fisso. Non so quanto riuscirò a mantenere il buon proposito)

Nuovo codice della strada

https://openclipart.org/detail/15417/no-cell-phones-allowed

È bellissimo scoprire che il disegno di legge sul codice della strada inasprisca le multe per chi guida usando il cellulare o parcheggia nei posti riservati ai disabili. Voi naturalmente credete che ci saranno vigili e poliziotti pronti a sanzionare, vero?
(non parliamo dei sorpassi alle bici dove l’auto dovrebbe lasciare un metro e mezzo. Avere mezzo metro è già un lusso)

The Beatles at Stowe School

La Stowe School

frammento di una foto dal concerto dei Beatles alla Stowe School (da https://www.beatlesbible.com/1963/04/04/live-roxburgh-hall-stowe-school-buckingham/ )

Sembra incredibile che io mi fossi perso questa storia. Nel 1963, in mezzo a una schedulazione impossibile, i Beatles fecero un concerto – anche lungo per i loro standard, più di un’ora – in una public school inglese per la loro festa di Pasqua. Uno degli studenti, che faceva da stage manager, voleva provare il suo nuovo registratore; il risultato non fu dei migliori, ma invece che riciclare il nastro se lo tenne. Questa primavera, durante un’intervista, disse che forse aveva ancora il nastro da qualche parte; lo ritrovò, lo donò alla British Library, e ora la versione ripulita del concerto è apparsa.
Ma la cosa più sensazionale è che il pubblico non era quello solito, che urlava con un volume tale da non far sentire nulla; quindi la musica è riconoscibile, pur essendo abbastanza lo-fi. Mettiamola così: è un’occasione unica per avere un’idea di come suonavano i Beatles dal vivo nel 1963 e vedere i passi da gigante rispetto al bootleg amburghese di fine 1962.

The Chinese Time Machine (ebook)

[Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al programma Early Reviewer di LibraryThing]

Avevo già letto il primo racconto della collezione: non era un capolavoro, ma aveva delle potenzialità. Dato che il libro conteneva altri tre racconti nel mondo della macchina del tempo cinese, speravo in bene, ma sono stato deluso. Watson, almeno per quanto mi riguarda, è spesso troppo oscuro, e quando non lo è riempie il testo di pessimi giochi di parole – e io amo i giochi di parole! I racconti in breve:

▪ 1st Trip: Brave New World, by Oscar Wilde: senza infamia e senza lode, 3/5
▪ 2nd Trip: The Kidnap of Fibonacci: C’è qualcosa di strano nel testo di cui non sono riuscito a capire il senso. 3/5
▪ 3rd Trip: The Emperor’s New Wallpaper: Il più lungo, quasi un romanzo breve, ma impossibile da capire: troppi salti logici. L’unica parte divertente è quando fuggono dall’antica Cina per finire in Barsoom. 2/5
▪ 4th Trip: Sherlock Holmes and the Butterfly Effect: un po’ meglio, ma comunque pieno di giochi di parole che non mi dicono nulla. 3/5
▪ Hot Gates: l’idea dello scioglimento è bella, ma non mi è piaciuta la sua prosa. 2/5
▪ Monkey Business: Ambientazione interessante: purtroppo temo di aver perso – ma la colpa è mia – molte citazioni scespiriane, a parte quella italiana ovvia :-) 4/5
▪ When the Aliens Stop to Bottle: strano, cupo, e secondo me lasciato a mezzo. 3/5
▪ Heinrich Himmler in the Barcelona Hallucination Cell: idea carina: ci ho perso un po’ a capire di cosa stava parlando: Watson sicuramente è un esperto di quel periodo storico. Termina però in tono minore. 2/5
▪ Clickbeetle: Non ci ho capito un’acca. 1/5
▪ Journey to the Anomaly: Interessante il tratteggio delle specie aliene, ma come sempre troppi giochi di parole e un finale moscio. 3/5
▪ The Birth of Venus: Direi il migliore racconto della raccolta. 4/5

(Ian Watson, The Chinese Time Machine, NewCon Press 2023, pag. 308, € 5.53, paperback ISBN 9781914953477)
Voto: 2/5