Via Draco Roboter, un quisss per perdere poco tempo. In realtà lui ne posta due, ma sono ragionevolmente certo di avere fatto il primo una vita or sono, e mi sono dedicato al secondo, che afferma che sarei Purista (occhei), Esperto (occhei) e Sociale (e qua qualche dubbio ci sarebbe anche), con un punteggio relativo come segue: Avidità -5, Esperienza 3, Socievolezza 1. Lascio a voi decidere quanto la cosa combaci con le mie caratteristiche, e mi affretto ad aggiungere che non parteciperò affatto al BlogAction Day, giusto per dire quanto sono sociale!
L'anno sabbatico di OneMoreBlog
Da ieri nella pagina di OneMoreBlog campeggia questo testo:
Dopo quasi sette anni sulla breccia, OMB ha bisogno di un periodo di riflessione. E io ho voglia di tornare ad avere tutto il tempo che mi occorre per leggere, ascoltare e fare musica, correre, viaggiare, andare a teatro e al cinema.
Un periodo sabbatico insomma.
OneMoreBlog è (era?) un blog della sinistra pura, dura e delusa milanese. Non è strana la stanchezza che avrà preso il Biraghi: è forse più strano che la chiusura avvenga proprio in occasione delle primarie del PD, primarie assolutamente osteggiate dal nostro che in questo modo perderà l’occasione per sparare a zero sui luogocomunismi che sicuramente verranno pronunciati. O magari no: in effetti quando la misura è colma è meglio dare un taglio netto. Però aspetterei la prossima settimana prima di capire se ci sarà un anno sabbatico, o solo una manciata di ore :-)
giornalismo ai tempi di internet
Leggevo da vb che un articolo di Sebastiano Messina apparso su repubblica.it l’altro ieri mattina (e che potete trovare in copia qua) era stato inopinatamente cancellato, nonostante lo si potesse ancora vedere sulla cache di Google e addirittura il titolo era presente nel motore di ricerca interno di Rep.it. Il titolo, per la cronaca, era Consulenti, la carica dei mille Il ministro e i suoi 344 uomini.
Ieri pomeriggio ho provato a scrivere alla redazione di Repubblica web chiedendo lumi, e mi hanno appena risposto così:
L’articolo è stato tolto, perché conteneva numerosi errori. Può leggere sul quotidiano del 10 ottobre, a pag. 16, la lettera di scuse di Messina al presidente Napolitano.
Notate nulla di strano? No, non sto lamentandomi del fatto che sia stato pubblicato un articolo “con numerosi errori”. La cosa che personalmente mi fa più imbufalire è che le scuse sono state pubblicate sulla versione cartacea del giornale, ma a nessuno è venuto in mente che per correttezza le stesse scuse dovevano apparire anche sulla versione online, al posto della pagina incriminata in modo che chi ci cliccasse su sapesse cosa era successo. Il significato pratico di tutto ciò è che il modello di giornale online viene considerato in Italia alla stregua di un semplice giocattolo, più o meno buttato via come qualcosa senza valore e soprattutto che si può immediatamente disconoscere. Come? lo sapevate già da una vita? Vabbè, arrivo sempre ultimo, io!
il popolo di internet
Se un ignaro osservatore provasse a chiedersi chi vincerà le primarie del Partito Democratico leggendo le dichiarazioni di voto tra Quelli Che Sono Indicati Come I Più Influenti Della Rete, la risposta sarebbe “Rosy Bindi”. L’ultimo a schierarsi è stato Leonardo, stupendomi un po’ perché l’avrei visto più come sostenitore di Letta: ma quello non è un problema. Il problema al limite è che quei dati non corrisponderanno per nulla al risultato finale. Al sondaggio di Kataweb, dopo i primi paurosi dati, hanno mandato un po’ di truppe veltronate, e mentre sto scrivendo le percentuali sono le seguenti:
Walter Veltroni 48.5%
Rosy Bindi 20.6%
Enrico Letta 12.8%
Mario Adinolfi 12.5%
PierGiorgio Gawronski 5.6%
Ma nemmeno questi saranno i risultati finali: se devo fare una previsione, Vuoto prenderà il 65%, Rosy il 18%, Letta il 10%, e gli altri due si spartiranno le briciole. Bella differenza, no? E la ragione non starà nei brogli, come subito qualcuno starà pensando: semplicemente, ci possono dire quello che vogliono ma Internet continua ad essere una nicchia; al limite la si usa come una grande tivù, ma quelli che interagiscono attivamente sono pochi e soprattutto non sono rappresentativi della popolazione italiana. Non che la cosa sia necessariamente un male: io sono notoriamente scettico sulla “democrazia dal basso”. Basta saperlo, e non cercare di propinare come Verità Divina qualcosa che arriva da un orticello davvero minuscolo.
Le ragioni dell’aragosta (film)
Devo confessare che non sono riuscito a capire la logica di questo film. L’improbabile trama consiste nella preparazione di uno spettacolo all’anfiteatro di Cagliari con quasi tutti i vecchi amici di Avanzi, a partire ovviamente dalla Sabina Guzzanti ma anche da Pierfrancesco Loche – mamma mia quanto è invecchiato! – che si è ritirato in un posto dall’evocativo nome di Su Pallosu. Il tutto dovrebbe servire per sensibilizzare sul problema della pesca delle aragoste, partendo da Gianni Usai, ex sindacalista Fiat che dopo la marcia dei quarantamila si era anche lui ritirato in Sardegna a fare il pescatore. Il guaio è che il tutto, più che un film, sembra davvero il racconto di una rimpatriata tra amici: ogni tanto c’è qualche battuta divertente, ma si perdono nel magma come le particelle di sodio nell’acqua. Perlomeno siamo rimasti per i primi ottantasette minuti del film (che ne dura novanta) senza la Guzzanti che imita Berlusconi :-) Insomma, piuttosto che andarlo a vedere consiglierei di cercare le vecchie registrazioni di Avanzi, ci si guadagna di sicuro.
Ah: come attualmente in voga, ogni tanto l’immagine perdeva fuoco. D’altra parte, la Sala Cinquanta dell’Anteo è frequentata solo da duri e puri fedeli alla linea… i mugugni sono stati a basso livello.
Hardware farlocco
Dopo tutta la fatica che ho fatto per reinstallare XP sul pc di Anna, tornato a casa ho scoperto perché funzionava così male: semplicemente è partita la schedina WiFi interna. Naturalmente l’ha fatto in maniera creativa: si accorge perfettamente delle varie reti presenti, e afferma anche di stare connettendosi. Peccato resti in modalità send-only, e non si veda nessun pacchetto ritornare indietro: questo sia nel caso io cerchi di ottenere un indirizzo via DHCP che quando glielo forzo io. Ovviamente, essendo il PC di Anna e quindi comprato con fattura, la garanzia è già scaduta: e comunque abbiamo già avuto a che fare con l’assistenza Packard Bell, e preferirei non ripetere l’esperienza.
Al momento il problema non è così importante, visto che avevo acquistato preventivamente un dongle USB che funziona perfettamente; però adesso mi ritrovo con una moglie che giustamente si lamenta perché le ho comprato una ciofeca… e vi assicuro che non è una bella sensazione.
Per Giuseppe Seccia
(email giusec9 chiocciola libero.it), che mi ha scritto immagino in risposta al mio commento qua con il testo
«tu invece sei un berlusconiano venduto alla rossa di cui non conosco il nome !!!!»
La rossa in questione è Michela Vittoria Brambilla. Ne parlavo di sfuggita il mese scorso.
L’unica cosa che non capisco è il ragionamento che ha fatto per arrivare a quella affermazione, visto che il mio commento è stato «il “partito di internet” fa trio con il “partito dei pensionati” e il “partito delle casalinghe”? Mah.». Sarà mica unMillesimo de iMille?
Noi non ci saremo
Innanzitutto, scusate il plurale majestatis, ma mi serviva per la citazione musicale.
Domenica, come ormai sanno anche i sassi, ci saranno le Grandi Primarie per la Designazione del Segretario e della Costituente del Futuro Partito Democratico. Garantisco che non mi farò assolutamente vedere, anche se almeno in teoria questo partito dovrebbe essere quello più vicino alle mie posizioni.
Il problema non è certamente l’euro da cacciare: fossero stati anche cinque, non mi avrebbero cambiato la vita.
Il problema non è nemmeno il fatto che si sa già che stravincerà Vuoto Weltroni (no, Rosy, non saranno necessari brogli. Basta quel poco di apparato che è rimasto). Fosse solo per questo, non mi sarei per nulla preoccupato e sarei andato a votare il candidato più a sinistra di quello che in fin dei conti è un partito di centro. (Il candidato più a sinistra è appunto la Bindi, cosa che dovrebbe fare riflettere… ma non credo che nessuno lo faccia)
Il problema è che, secondo i dettami del Porcellum, le liste per la Costituente del PD sono bloccate, il che significa che non posso scegliere chi mi rappresenterà. L’ho fatto una volta l’anno scorso, e mi sono detto “mai più”: non vedo perché cambiare idea.
Tra l’altro, non so se avete notato che la frase “democrazia rappresentativa” è scomparsa dal panorama italiano. I “referendum”, o se preferite le grillate, non sono democrazia rappresentativa: non si rappresenta un tubo, perché tutti dicono la loro (il che non è affatto Una Buona Cosa, se non in casi eccezionali: moltiplicare le occasioni di scelta diretta è il modo più semplice per annullarne gli effetti, visto che è impossibile farsi un’idea ragionata di tutto e quindi alla fine si va a fare i pecoroni). Le liste bloccate non sono democrazia rappresentativa, perché il concetto di rappresentanza è stato accuratamente eliminato, in favore del dire “non preoccuparti, caro elettore: fidati di me, che so perfettamente chi ti rappresenta di più e chi un po’ di meno e quindi sta più giù in lista”. Così, con questa simpatica manovra a tenaglia, sono riusciti a farci dimenticare l’unica via democratica utilizzabile in pratica.