Mah-na Mah-na

Diciamola tutta. C’è chi conosce il brano perché è stato usato tra le musichette di sottofondo di Benny Hill, ma la maggior parte della gente della mia generazione associa “Mah-na Mah-na” ai Muppet: per chi ha dei problemi di memoria, ecco il video su YouTube. Ricordo che quindici anni fa, nelle FAQ del newsgroup alt.fan.muppets, c’era la domanda “qual è lo sketch più famoso?” la risposta era appunto “mah-na mah-na”.
D’altra parte, Wikipedia spiega come il brano sia in realtà stato scritto da Piero Umiliani, misconosciuto autore di colonne sonore… il tutto per il film pornosoft italiano degli anni ’80 ’60 Svezia: inferno e paradiso. Invece che andare a verificare la pagina inglese di wikipedia, che mi avrebbe dato tutte le informazioni necessarie, avevo provato a cercare il film. Solo che è davvero una schifezza, non nel senso di “porno” (si vede più roba alle sette di sera in tv, ormai), ma proprio perché è una palla assurda. A un certo punto un paio di settimane fa mi sono messo ad ascoltarlo in sottofondo per scoprire il punto in cui c’era quel brano – per la cronaca, parte dal minuto 51:15 – e mi sono detto “adesso metto quel brano su YouTube”. Due giorni dopo scoprii che l’aveva fatto Antonio Sofi: per i curiosi il clip è qua (e il seguito è ). Grazie a Vito Vita ho potuto ascoltare il brano in versione originale, e devo dire che Jim Henson era un genio, per come si è accorto del potenziale della canzone.
Se siete arrivati fino a qua, vi meritate però il link definitivo a Piero Umiliani:
Suzukimaruti ha scritto infatti tutto quello che non sapevate di volere assolutamente sapere su di lui. Leggetelo e divertitevi.

vedo in voi piacevole l’interlocutore

Ugo mi ha spedito questa mail che ha ricevuto. Più che phishing mi sembra un tentativo di recuperare una cittadinanza italiana, e ammetto che non avevo voglia di scriverne molto, ma visto che Maxime ha chiesto lumi aggiungo due righe. Il testo è questo: ho solo sostituito le lettere accentate alle entità HTML à e simili.

Ciao, siete disturbato tramite la gestione dei luoghi delle conoscenze dell’Italia. Siete registrato su uno dei nostri luoghi. Noi il messaggio è arrivato oggi, desideri belli di quella questa ragazza per ottenere al corrente di voi. Ci è il relativo messaggio più basso:

I saluti lo sconosciuto, sono scritti da me voi dal grande paese della Russia, ho letto il vostro profilo e molto lo avete gradetto, vedo in voi piacevole l’interlocutore, io desidero ottenere più meglio al corrente di voi e scambiare le foto e non solo. Sarò molto felice se il nostro con voi rapporti non si arrestano su quello che comunicheremo soltanto su corrispondenza, I non contro il raduno di volontà voi.

Potete scrivere me su questo email: ekaterinazeka@gmail.com

Dirò un po’circa me:
I ragazza molto piacevole, socievole e allegra, molto gradico gli uomini sono maggiore me poiché sono più esperti i miei coevals.
A me di 27 anni, lo sviluppo 169, eyes il colore marrone, l’oscurità dei capelli, un peso di 54 chilogrammi, una costituzione di sport. Visito regolarmente la forma fisica il centro per sostenere la figura del figureIn e per gradire gli uomini.
Se siete self-assured e vi fidate di che può meritare la mia attenzione che scrive)) osserveremo che risulteranno …………)

Ekaterina.

Nel messaggio di Maxime l’unica differenza è l’email della fanciulla, ekaterina008@gmail.com, che mi fa pensare che qualcosa di più strano potrebbe in effetti esserci. Per il resto, è abbastanza chiaro che il messaggio è stato tradotto dall’inglese in italiano, ma sono anche ragionevolmente certo che sia stato prima tradotto dal russo all’inglese, e in questo caso probabilmente senza un sistema automatico. Quello che me lo fa dire è la struttura grammaticale “I ragazza”, o per la precisione “io ragazza”, che è una perfetta traslitterazione del russo Я девушкой (no, non so il russo, ho usato babelfish per scrivere questa frase. Però so che il verbo essere al presente non si usa).
A questo punto però devo dire che un po’ di curiosità mi è venuta. Questo messaggio è arrivato a qualcun altro? qualcuno magari ci ha anche risposto (possibilmente da una casella usa-e-getta)?

Siamo troppi, e non sappiamo fare le divisioni

Nei commenti a questo post, MCP fa notare un’altra chicca matematica del Corsera, stavolta a nome di “Letizia Virtuale” (pseudonimo dei giornalisti Paolo Virtuani e Marco Letizia), nella rubrica Italians di Beppe Severgnini. Tra i vari “numeri che contano” c’è il seguente (immagine a imperitura memoria):
1.600 miliardi di euro: debito pubblico italiano. Ogni italiano ha un debito di 1.200 euro, neonati compresi
Prendete una calcolatrice e fate la divisione, oppure se siete pigri come me fate i conti spannometrici: se il debito complessivo fosse di 1200 miliardi di euro, e ogni italiano avesse un debito di 1200 euro, significherebbe che in Italia ci sarebbero un miliardo di persone. I precisini possono aggiungere che il numero teorico di italiani secondo quell’articolo sarebbe un miliardo 333 milioni e rotti. Ora, questo potrebbe anche dare una spiegazione del fatto che non si riesce mai a trovare parcheggio a Milano e che le tangenziali siano una coda unica, ma mi sa che non sia proprio quella la risposta corretta: più facile immaginare che al Corsera i numeri sono un optional.
(per i curiosi: il debito procapite italiano è intorno ai 27.000 euro)
Aggiornamento: (29 gennaio) il testo sulla pagina del Corsera è stato modificato, e adesso i 1200 euro sono gli interessi annui pro capite sul debito. Stavolta il numero torna :-)

memisteri

In questi giorni i blogh sembrano tutti impazziti per “La ballata del programmatore”, una canzone (la potete ascoltare qua) basata su “Il pescatore” di Fabrizio De André.
Il titolo mi ricordava qualcosa: sono andato a spulciare sui miei faldoni virtuali e ho scoperto questa annotazione. Il Programmatore, di De André-Colombini (15 aprile 2002). Insomma, Enrico Colombini l’aveva scritta quasi sei anni fa come minimo. E cosa è successo in questi anni? Nulla. Poi per caso uno la canta, e zam! tutti ad accorgersene.
Detto in altro modo: i quindici minuti di fama cantati da Warhol forse potranno anche arrivare. Ma solo per puro caso.

Gli ultimi cavalieri di Vittorio Veneto

Me lo chiedevo poco più di un anno fa (e ogni tanto al blog arriva ancora qualche ricerca al riguardo, quindi non sono il solo)
In effetti, la settimana scorsa era morto il penultimo veterano francese della Grande Guerra, Louis de Cazenave, mentre a Capodanno (ma lo si è saputo solo ora) è morto l’ultimo veterano tedesco, Erich Kaestner.
E in Italia? Figuriamoci se a Quelli Che Sanno può importare qualcosa di questa gente. Occorre come sempre il lavoro certosino di un appassionato, Alessandro Vanni, che ci comunica che ci sono ancora tre Cavalieri di Vittorio Veneto e due soldati del ‘900 che hanno partecipato alla Grande Guerra. Ecco i loro nomi:
Cavalieri di Vittorio Veneto (censimento completo al 31-12-2007)
1.PONTICELLI Lazzaro 07-12-1897 Parigi (Francia) Alpini
2.BORRONI Delfino 23-08-1898 Milano Bersaglieri
3.CHIARELLO Francesco 05-11-1898 Crotone Fanteria
Soldati classe 1900 (censimento ufficiale non conosciuto)
-BISARO Giobatta 07-10-1900 Udine Fanteria
-SERIOLI Battista 26-11-1900 Brescia Fanteria
Una curiosità: Lazzaro (Lazare) Ponticelli ha iniziato la prima guerra mondiale come volontario… nel 1914, con i francesi, e in effetti è l’unico superstite “francese”…

Stefano Bartezzaghi a Crema

Come potete leggere qua, lunedì 28 gennaio alle 20.45 Stefano Bartezzaghi sarà intervistato da Aldo Spinelli al “Le Cinéma” (ex Klejnot) di Crema, via Ugo Palmieri 1. Ammesso che riesca a convincere Anna a venire, che non ci sia nebbia e che riesca a trovare il posto dovrei essere da quelle parti :-)

L’etica dei giornalisti al Corsera

Qualche volta ho citato nelle mie notiziole Paul The Wine Guy. Tra le cose che ha pubblicato in questi mesi, c’è anche una galleria di immagini, “Understanding art for geeks”, che prende alcuni quadri famosi e li modifica come potrebbe vederli una persona che di arte non capisce nulla ma delle mille icone attuali sì. Questo è il set di immagini su flickr.
A inizio settimana, queste immagini sono state notate all’estero e pubblicizzate nei siti più noti al pubblico geek, come ad esempio Slashdot. Così è capitato che qualche “giornalista” (le virgolette servono) del Corsera abbia pensato che sarebbe stato bello, e soprattutto gratuito, farci una rassegna di immagini. Peccato che è vero che le immagini sono distribuibili gratuitamente, ma la licenza d’uso prevede l’attribuzione all’autore, quando si riutilizza l’immagine. D’altra parte, una cosa come questa non dovrebbe nemmeno essere evidenziata: la proprietà intellettuale è una cosa molto seria… tranne che quando non c’è di mezzo la SIAE, la RIAA o tutti quelli che tuonano ogni tre per due contro il “furto”. La galleria postata sul Corsera dice semplicemente che le immagini si trovano “su flickr.com” (in modo tra l’altro che nessuno possa andare a vederle in originale, non sia mai).
Brava gente, nevvero?
Aggiornamento: (27 gennaio, 17:30) non so esattamente da quando, ma adesso la galleria indica correttamente l’autore, e su ciascuna delle immagini viene un po’ cripticamente indicato (vedi gallery: tinyurl.com/yux7sh) che punta alle foto di Flickr.
Aggiornamento 2: (28 gennaio: 16:20) Come fatto notare da Elvira, le scuse del Corsera sono finite sulla home page di www.corriere.it. Tutto è bene ciò che finisce bene (anche se sto sempre aspettando che PTWG rimetta in linea le immagini :-P )