Jean Genet – _Le Serve_ (teatro)

Venerdì scorso il nostro Gruppo Fruitori Teatro (quindi anche le nostre amiche Marina e Simona, perché io sono un Uomo Molto Fortunato e Beato fra le Donne) è andato al Teatro Studio a vedere quest’opera, che se non erro è il suo primo lavoro teatrale, pubblicato subito dopo la seconda guerra mondiale. Il regista Giuseppe Marini scrive “ho scelto di non accentuare i riferimenti politici e (omo)erotici della poetica” il che, se non ho capito male leggendo la biografia di Genet, è piuttosto scorretto, un po’ come fare Morte accidentale di un anarchico senza accentuare la parte politica :-)
Detto questo, l’impressione che si ha vedendo la rappresentazione è “sono tutti pazzi”. Uso il maschile anche se le attrici in scena sono solo donne: le due serve, con Anna Maria Guarnieri (classe 1933) che sembra una ragazzina in confronto a Franca Valeri (classe 1920), e la “bimba” Patrizia Zappa Mulas che comunque la cinquantina l’ha passata anche lei. Gli è che già di per sé c’è questa storia con le due serve che in assenza della padrona giocano a prendere il suo posto; poi c’è la scenografia, con enormi oggetti che scendono come una serie di deus ex machina a far risaltare ancora di più la scena nuda, con solo un letto e un enorme specchio; infine l’ingresso della Madame su un enorme piedistallo a forma di Bacio Perugina che io all’inizio avevo immaginato essere una gonnona… diciamo che non sono solo i dialoghi a dare l’impressione che tutti lì siano completamente fuori dal mondo. Aggiungo però che alcune scelte di regia, come iniziare a sipario chiuso leggendo fuori campo alcune frasi di Genet a riguardo dell’opera e terminare in maniera davvero improvvisa, sono state molto belle.
Inutile sottolineare la bravura delle interpreti, ma vorrei aggiungere che, rispetto a quando la vedemmo due anni fa in La vedova Socrate, ho visto la Valeri molto più in forma. Complimenti davvero!

Oxford mi vuole

Guardando le statistiche del mio blog, mi sono accorto che c’era qualcuno che dal Regno Unito sta scaricando una decina di pagine al giorno della roba vecchierrima, al momento mi pare che sia arrivato intorno alla fine del 2002. Per curiosità, sono andato a vedere a chi corrisponde l’IP 163.1.148.225, ed è venuto fuori che quella classe di indirizzi è assegnata alla… Oxford University Computing Services. Chissà chi è il pazzo :-)

depressione

Secondo i ricercatori dell’università inglese di Warwick e dell’americano Dartmouth College (come riportato dalla BBC), l’età in cui la depressione insorge con maggiore probabilità è 44 anni. Quiz: quanti anni ho?

BeatlesTube

Beh, non c’è molto da aggiungere. A www.beatlestube.net potete trovare i link a tutti i videoclip beatlesiani presenti su YouTube, il che di per sé mi parrebbe anche una idea simpatica… ma temo che anche la Apple Corp. la troverà simpatica, e la maggior parte dei video sparirà praticamente subito. Scaricat… ehm, date loro un’occhiata finché potete!

Una gita a … Crema

Ieri sera, in uno strano mio momento di attività, mi sono spostato di ben cinquanta chilometri per arrivare fino a Crema, ridente località lombarda in cui mi era capitato di trovarmi solo una volta, nel lontano 2001. Motivo? Andare al Caffè Letterario locale per sentire Aldo Spinelli che intervistava Stefano Bartezzaghi.
Per andare da Milano a Crema si fa la Paullese, cioè un grande punto interrogativo. In realtà, a parte che ero in ottima compagnia, non c’era nemmeno troppa coda, e siamo arrivati con una decina buona di minuti di anticipo rispetto all’orario teorico. Solo che a questo punto si poneva un problema: il posto dove si teneva l’incontro, Le cinéma, ha cambiato nome da un mese, e sta in una via che ha cambiato nome da un paio d’anni e che non è indicata in nessuna mappa online (chi mai voglia andarci, ad esempio per sentire il collettivo Wu Ming il 6 febbraio, cerchi via Giardino). Le istruzioni che Aldo mi aveva dato per telefono la mattina erano assolutamente generiche, quindi inutili: avevo così fatto una media pesata delle occorrenze di negozi su quella via e stabilito un punto dove parcheggiare. Lì vicino c’era anche un kebabbaro, dove ci siamo presi un panino e abbiamo tentato di chiede informazioni: peccato che il kebabbaro fosse in Italia da tre mesi e non sapesse nulla, nemmeno l’italiano: siamo a fatica riusciti a scoprire di trovarci in piazza Garibaldi. Ah: fino a tre mesi fa il negozio era una creperia, c’erano ancora tutte le scritte sulle pareti interne. Crema è davvero una città vivace, non c’è che dire! Ad ogni modo, contattato telefonicamente Aldo, abbiamo scoperto che effettivamente eravamo a duecento metri dal locale: ancora una vittoria del metodo sherluckiano (no, non è un refuso), mentre Franco e Laura sono stati mandati al “cinema di Crema” e hanno avuto qualche problema in più ad arrivare.
Il posto è molto carino, tra l’altro: sembra che sia appannaggio dei giovanissimi, ma ieri era giorno di chiusura, e quindi l’età media dei partecipanti si era alzata un po’. L’intervista – chiacchierata è stata molto piacevole, almeno per chi ama ascoltare una serie di aneddoti assolutamente deliziosi… e di curiosità di ogni tipo, come quando Aldo ha tirato fuori un rotolo di carta igienica con disegnati sopra schemi di parole crociate in modo che uno non abbia bisogno di portarsi al cesso una rivista: gli basterà giusto una penna. D’altra parte, il libro L’orizzonte verticale non è solamente una storia del cruciverba, ma in un certo senso una storia dell’ultimo secolo vista attraverso una griglia quadrettata con un po’ di caselle nere in mezzo. E in fin dei conti, come Bartezzaghi faceva notare, probabilmente è proprio quella la ragione del successo del cruciverba: lo schema sembra lo stesso, ma lo stile delle definizioni continua ad aggiornarsi.
Alla fine dell’intervista, seguita in prima fila come gli abbonati Rai, mi sono messo uno dei miei tanti cappellini – anzi in questo caso una maglietta – e mi sono fatto scattare una foto con Stefano per Wikinotizie; abbiamo fatto ancora due amabili chiacchiere prima di riprendere la macchina e tornare verso casa, usando il famoso algoritmo del matematico: fare esattamente la strada inversa dell’andata. Essendo però io anche informatico, la bug compatibility è una delle mie caratteristiche precipue: visto che all’andata all’ultima rotondona avevo preso l’uscita prima di quella giusta e mi ero prodotto in una manovra non esattamente secondo i dettami del codice della strada, al ritorno alla prima rotondona – sempre quella, lo stack non era stato toccato – ho preso l’uscita prima di quella giusta e mi sono prodotto in una manovra non esattamente secondo i dettami del codice della strada. Avete il diritto di affermare che sono un persona un po’ strana.

bah

Dopo tutto il cancan sulla galleria fotografica “Understanding Art for Geeks” presa dal Corsera che si era dimenticata di indicare l’autore, alla fine PaulTheWineGuy ha deciso di cancellarla tutta. Motivo? timore di potere essere citato a giudizio dalla Siae (che si sa sono sempre pronti su queste cose) per violazione dei diritti d’autore.
Come tanti altri, capisco ma non mi adeguo. Le immagini sono (erano) opere derivate, non possono essere prese per le opere originali, e hanno (avevano) la loro bella citazione dell’autore originale. Quello che io penso è che il modo migliore per perdere i nostri diritti è fare una marcia indietro timorosa.
Faccio quindi una proposta seria: se PTWG è d’accordo, le immagini le ospito io, dando loro ovviamente la corretta attribuzione. In pratica, mi accollo io ogni eventuale rischio. Tra l’altro, il mio sito non contiene alcun tipo di pubblicità, il che aiuta: e se facessero casini al mio provider italiano, non ho grossi problemi ad acquistare spazio disco altrove. Però io sono una persona di princìpi, e certe cose non le sopporto.

quanta acqua

Stefano “Free.9” Scardovi racconta del solito strafalcione aritmetico giornalistico. Come potete leggere da lui, l’italica stampa racconta di questa “piscina” (in realtà è una laguna artificiale) costruita in Cile, con un’area di 8 ettari, profonda fino a 35 metri e contenente 2.5 milioni di litri d’acqua. Stefano ha fatto la divisione e si è accorto che la profondità media della piscina sarebbe in realtà poco più di tre centimetri: forse nemmeno io annegherei lì dentro.
Occhei, il testo corretto sarebbe probabilmente stato “contenente 2.5 milioni di metri cubi d’acqua”, cioè un fattore 1000 in più che fa tornare i conti. Però io che sono un noto rompipalle sono andato a vedere il sito dell’azienda che ha costruito la piscina, e sopravvivendo a una schermata in Flash a tutto schermo ho scoperto che alla voce “Lagoon” loro scrivono The first lagoon, developed over a ten year period and built in Chile is over a kilometer in length, eight hectares in surface and holds 2.5 million liters of water. Insomma: l’italica stampa – o meglio l’agenzia da cui tutti avranno scopiazzato – ha tradotto letteralmente senza accendere prima il cervello, ma già gli originali autori non brillano per capacità aritmetiche…

giuvinott!

Di per sé, questo messaggio di phishing che mi è arrivato non è nulla di strano: il sedicente domandante mi scrive
“Ciao, vorrei sapere: 1- ? possibile acquistare l’oggetto fuori asta? e se s? a quale prezzo? 2- ? possibile pagare l’oggetto con ricarica su carta Postepay? Grazie per l’attenzione…Distinti Saluti.”
(si sa che le lettere accentate danno grossi problemi, soprattutto se di default parti da un alfabeto che non è quello latino). Per il resto, l’italiano è assolutamente corretto, e magari uno ci casca anche. C’è al limite una punta di interesse per un piemontese come me, che sorride a vedere che il nome del mittente è “giuvinott”, ma nulla più. La parte più interessante è però l’indirizzo del phisher, che copio qua nella sua bellezza geek (anche se diviso in due righe per non sballare il layout):
ftp://mysugndj.nightmail.ru:alinaa@ftp2.nightmail.ru/ cgi.ebay.it.ws.eBayISAPI.dll.ViewItem&item.asp
È di un server russo, e fin qua nulla di strano; ma è un indirizzo ftp con nome e password. Non tutti sanno che è possibile connettersi via web a un server – nel nostro caso ftp2.nightmail.ru – indicando esplicitamente nome utente – mysugndj.nightmail.ru – e password – alinaa. Dall’ufficio non posso usare ftp, ma se qualcuno vuole divertirsi a craccare il craccatore…
Aggiornamento: (15:45) il giuvinott si è allargato: mi ha spedito altri due phishing. I nuovi indirizzi sono
ftp://accedi2:alinaa@ftp.hotbox.ru /cgi.ebay.it.ws.eBayISAPI.dll.ViewItem&ampampitem.asp
ftp://accegidfh.nm%.ru:alinaa@ftp2.nm.ru /cgi.ebay.it.ws.eBayISAPI.dll.ViewItem&item.asp
Insomma, abbiamo capito che non vuole correre il rischio di dimenticarsi le password :-)
Aggiornamento 2: (1. febbraio) ogg l’amico è arrivato come
ftp://accedimys:alinaa@ftp.krovatka.su/cgi.ebay.it.ws.eBayISAPI.dll.ViewItem&item.asp. Bisogna dire che è un tipo costante.