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matematto non praticante

Di come Amazon ammazzò Book Depository

Una delle fregature di Brexit, almeno dal mio piccolo punto di vista, è che avevo smesso di comprare libri da Book Depository. Personalmente lo trovavo più amichevole di Amazon, e i prezzi erano più o meno gli stessi. Certo, non ti dovevi aspettare la consegna in 24 ore, visto che spedivano con Royal Mail: ma in una settimana i libri arrivavano, e come potete immaginare io sono un acquistatore compulsivo ma non ho quasi mai troppa fretta di leggere ciò che compro.

Tutto questo era rimasto uguale anche dopo che Amazon aveva comprato Book Depository nel 2011. Ma lo scorso aprile Amazon, con la scusa di tagliare posti di lavoro, ha deciso di fare fuori il vecchio marchio. Non ho idea di quanti dei 9000 posti di lavoro in meno arrivassero da lì, ma non credo molti; diciamo che anche questo è stato un modo per togliere una concorrenza che pure era solo formale.

Avvento *molto* anticipato

La prima domenica di Avvento sarà il 3 dicembre. Ce ne sono quattro prima di Natale: il 3, il 10, il 17 e il 24. Come forse sapete, l’avvento ambrosiano consta di sei domeniche, non quattro; dunque comincia due settimane prima… ma quest’anno no. La prima domenica di avvento è stata ieri, tre settimane in anticipo rispetto allo standard romano.

Come mai? Semplice. Innanzitutto, nel rito ambrosiano il periodo di Avvento era parallelo a quello di Quaresima: sei settimane (più o meno) di penitenza, lì per prepararsi alla Pasqua e qui al Natale. Il periodo di avvento partiva dopo la festa di San Martino dell’11 novembre, tanto che veniva appunto chiamato Quaresima di san Martino. Per comodità poi, dato che in genere tra san Martino e Natale ci sono sei domeniche, si era cristallizzato il numero di settimane di avvento. Ma con la riforma del messale ambrosiano del 2008 si è stabilito che l’avvento ambrosiano sono le sei settimane dopo san Martino, riprendendo per l’appunto le antiche usanze milanesi. Ma se come quest’anno san Martino cade di sabato ci sono sette domeniche prima di Natale. E allora? Semplice, il 24 dicembre è detta “domenica prenatalizia”. Le malelingue dicono che chi ha preparato il messale si è accorto all’ultimo momento di questo piccolo problema, tanto che le letture della messa e della liturgia delle ore sono un po’ raffazzonate: non so se sia vero, resta appunto la stranezza di questo avvento che parte il 12 novembre… ma d’altra parte gli ambrosiani fanno di tutto pur di distinguersi dai cattolici romani, e quindi ci sta anche questo.

PS: mentre cercavo informazioni, ho scoperto che ci sono anche gli ambrosiani di rito antico, che ovviamente celebrano la messa in latino, immagino con il rito del 1954.

Quizzino della domenica: Olaf

Olaf vorrebbe farsi un pupazzetto (piccino…) di neve. Ha a disposizione una palla di raggio 6 centimetri, e la deve dividere in tre palle di dimensioni diverse: una per la testa, una per il torso e una per le gambe. Il guaio è che non è molto bravo con i numeri decimali, e vorrebbe usare solo numeri interi per il raggio delle palle. Qual è il minimo raggio della palla formata dalla neve che non userà?

da una palla, tre
(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina https://xmau.com/quizzini/p669.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema di James M., dal sito NSA; immagine derivata da una di Juan diego perez, da Wikimedia Commons.)

Trigonometric Delights (libro)

Maor lo dice subito: per lui la trigonometria è bellissima, e non si capacita che oramai non venga più insegnata a scuola, con la flebile scusa che con le calcolatrici non serve più avere sistemi per semplificare i conti da fare. Continuo ad avere dubbi sulla bellezza delle trigonometria, ma sono stati scossi un po’ da questo testo, che nella prima parte fa una carrellata storica ma nella seconda mostra come tante altre nozioni matematiche che riteniamo ancora oggi utili hanno una correlazione con la trigonometria. Una chicca secondo me è vederla nella proiezione di Mercatore e scoprire che la sua carta geografica non è una proiezione cilindrica come pensano in tanti…
Nota: la versione elettronica del libro è fondamentalmente un PDF, il che significa che o la leggete su un tablet da 10 pollici o su un PC, ma non certo sul furbofono o sul Kindle.

(Eli Maor, Trigonometric Delights : , Princeton Science Library 2020 (1998), pag. 236, € 17,80, ISBN 9780691202198)
Voto: 4/5

La glabella

Cos’è la glabella? Secondo il dizionario Treccani è il punto di massima prominenza della parte inferiore dell’osso frontale (del cranio, se come me siete delle capre in anatomia). È una parola molto tecnica, tanto che si scrive allo stesso modo in inglese; l’etimologia ci dice che ha la stessa radice della parola “glabro”, perché in effetti essa corrisponde alla zona glabra fra i due archi sopracciliari. A questo punto mi chiedo se chi ha il monociglio ha comunque una glabella :-)

(Immagine di GDJ, da OpenClipArt)

Quanto valgono i vostri dati per Zuckerberg?

Come forse ricordate, ho eliminato il mio profilo Facebook. Avrei un account Instagram, ma ieri mi sono accorto che quando in primavera ho dovuto resettare il mio telefono non l’avevo neppure reinstallato. Insomma, non posso dare la notizia di prima mano, ma pare che effettivamente Meta abbia ufficialmente lanciato la possibilità di abbonarsi ai suoi servizi per soli 12,99 euro al mese (9,99 euro al mese se ci si accontenta della versione desktop) e in cambio non avere pubblicità nei feed. In altre parole, questo è il prezzo che Zuckerberg ritiene corretto per i nostri dati!

Ovviamente non è così, e lo si capisce facilmente dal comunicato di Meta. Lo dicono chiaramente: loro credono in una Internet supportata dalla pubblicità, che dà accesso a “prodotti e servizi personalizzati” (grassetto mio) indipendentemente dal loro status economico. Che “noi siamo il prodotto” è un mantra ben noto. Purtroppo per loro, il GDPR e soprattutto il prossimo Digital Markets Act non glielo permette, a meno che l’utente non accetti esplicitamente di essere profilato. Non so se vi siete accorti che Google e Microsoft chiedono questo consenso, mascherandolo come un favore che ci fanno “se non accetti vedrai lo stesso numero di pubblicità, solo che saranno meno interessanti per te” – come se quelle che vediamo da profilati lo fossero. Evidentemente Meta ha fatto un po’ di conti e deciso che se dà la possibilità di accettare pubblicità solo se non personalizzata le aziende chiederanno di farla così. I 12,99 euro sono il risultato di un conto diverso, più sulla linea di “quanto possiamo far pagare un servizio che non vogliamo dare, senza che l’Unione Europea ci rompa le palle e dica che la nostra è solo un’offerta di facciata?” Ad ogni buon conto, non sono problemi miei almeno per il momento: potranno esserlo quando gli altri OverTheTop seguiranno la strada, ma tanto io non guardo le pubblicità :-)

Statistiche del sito per ottobre 2023

Eccoci alle statistiche per ottobre. Come si suol dire, poteva andare peggio, anche se mi sogno le punte dell’inverno:

Visitatori unici 14.888 (+1011)
Numero di visite 39.110 (-9)
Pagine accedute 152.578 (+19397)
Hits 369.892 (+43139)
Banda usata 5,04 GB (+0,56 GB)

Due giorni (sabato 7 con 773 e venerdì 13 con 965) sono scesi sotto le 1000 visite: il record è di martedì 10 ottobre con 2044 visite, e la media giornaliera è stata 1261 (-42). La Top 5:

  1. Quizzino della domenica: cento carte: 1968 visite
  2. Codice bianco all’Ikea: 1864 visite
  3. Siamo pazzi?: 1775 visite
  4. L’intelligenza artificiale e la morte della matematica: 961 visite
  5. Il dato è tratto: 808 visite

Sembra incredibile, ma ci sono altri nove post sopra le 500 visite. Tra gli evergreen, romanaccio ha 880 visite: inoltre il quizzino 26 ne ha 507.


Quanto alle query Google, abbiamo 3523 clic da mobile (-129), 1082 da desktop (+41) e 85 da tablet (+16). Ecco le prime 10 query (tra parentesi le impressions, per capire quanto la mia pagina sia piaciuta a chi cerca: più il rapporto è basso, meno sono stato ritenuto interessante).

codice bianco ikea 390 (791)
insulti romani 111 (361)
zolva1 109 (412)
potenze di 5 108 (408)
zolva1 sms 104 (165)
ikea codice bianco 63 (122)
insulti in romano 45 (722)
xmau 40 (89O)
insulti romaneschi 39 (66)
soluzione indovinello 100 prigionieri cappelli
30 (117)

La clotoide

grafico di una clotoide
Ci sono tante curve non solo carine a vedersi, ma che hanno anche un uso pratico anche se a prima vista non sembrerebbe. E proprio perché hanno un uso pratico sono state riscoperte più volte. Prendiamo la clotoide, che potete vedere raffigurata qui sopra. La sua definizione iniziale si trova in un’opera di Jakob Bernoulli che risolveva un problema diverso: quello di trovare la forma che assume una banda elastica non estensibile (insomma, che si può piegare a piacere applicando una forza ma non allungarsi) a cui viene messo un peso alle estremità. La curva che risulta, che in inglese viene chiamata “elastica”, può essere definita modernamente come quella la cui curvatura è in ogni suo punto propostizionale alla distanza da una linea fissa, detta direttrice: ma per parlare di curvatura dovremo aspettare Gauss. La clotoide è in un certo senso la curva inversa: la forma di una banda elastica che diventa retta se le si aplica una forza su un estremo. Bernoulli non riuscì a trovare la forma della figura, e ci volle il solito Eulero per tirare fuori una sua equazione parametrica. Passa un secolo: Prima Augustine Fresnel e poi Alfred Cornu, entrambi fisici francesi, ritrovarono la stessa equazione studiando la diffrazione della luce, tanto che la clotoide è anche detta “spirale di Cornu”. Il nostro nome le è stato dato da Ernesto Cesàro, che notò la rassomiglianza con i due fusi filati da Cloto, una delle Parche. Ma la storia non finisce qua!

Innanzitutto facciamo un balzo avanti nel tempo e definamo la clotoide come una curva la cui curvatura è proporzionale alla distanza dall’origine, calcolata lungo la curva stessa. Come vedete, infatti, parte orizzontalmente dall’origine e si avvolge in due spirali sempre più strette, una oraria e una antioraria. Questa proprietà è molto interessante in pratica. Pensate di dover raccordare un percorso rettilineo con un arco di cerchio. Qual è il problema, direte? Facciamo in modo che finito l’arco di cerchio si parta per la tangente nel senso letterale del termine. Certo, virgola, certo. Provate a percorrere una siffatta strada a 200 all’ora e poi ne parliamo. State azzerando di colpo la forza centripeta, e quindi stressate tantissimo il vostro veicolo. Dunque? Per non saper né leggere né scrivere, Arthur N. Talbot, Professore di Ingegneria Municipale e Sanitaria alla University of Illinois, nel 1890 propose una soluzione: invece che passare bruscamente dalla curvatura costante positiva della circonferenza alla curvatura zero della retta, raccordiamole in modo che la curvatura cali linearmente. Vi ricorda nulla? Proprio così: la clotoide è stata riscoperta per la terza volta. Ancora oggi la clotoide viene usata nelle linee ferroviarie per definire una curva; un tempo si usavano tavole precompilate, ormai si può fare tutto col computer. E non è tutto? Se fate grafica vettoriale con Inkscape, troverete che potete creare curve con il tool “Spiro”. Questo toolkit è stato creato da Raph Levien: la sua idea era di creare delle font che uniscano in modo aggraziato le linee curve con quelle dritte, e cosa meglio della clotoide per farlo? Da qui ad applicarlo in generale per la grafica vettoriale il passo è stato breve. Insomma, possiamo dire che la clotoide è il classico esempio di curva poco conosciuta ma che abbiamo spesso davanti ai nostri occhi!

Se volete sapere di più sulla clotoide, potete leggere questo blog oppure questo articolo più completo.

Figura di Inductiveload, da Wikimedia Commons