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matematto non praticante

Matteo Messina Denaro

La morte di Matteo Messina Denaro mi fa pensare che l’ipotesi che era circolata al momento del suo arresto lo scorso gennaio fosse vera: il boss mafioso era troppo malato, non poteva più essere curato andando e venendo da un clinica, e si è quindi consegnato più o meno volontariamente per vedere se poteva essere curato meglio. (Il fatto che non abbia pensato di farsi curare all’estero sotto falso nome fa anche capire come il pensiero dei mafiosi resti sempre limitato geopoliticamente).

Credo che questo mostri come il suo arresto non sia stato una vittoria bensì una sconfitta dello Stato: la scelta è stata sua e non nostra. Né è stato dato un duro colpo alla mafia: semplicemente, adesso non sappiamo più chi comanda.

(Immagine: foto segnaletica diffusa dall’Arma dei Carabinieri in occasione dell’arresto di Messina Denaro)

Raschiare il fondo del barile

espansione Come forse sapete, la mia azienda non se la passa troppo bene, e ci fa stare a casa per lunghi periodi. Da settembre 2022 a febbraio 2024, per esempio, il gruppo dove lavoro io è in contratto di espansione (tolgono soldi a noi per assumere qualche giovane) con una percentuale del 25%, il che significa che per cinque o sei giorni al mese siamo a casa. (In alcuni di quei giorni dobbiamo però seguire dei corsi di formazione…)
Giovedì sera mi è arrivata una mail da Risorse umane che diceva

Gentile Collega,

in relazione al Contratto di Espansione in corso, ti comunichiamo che, per esigenze sopravvenute di programmazione, abbiamo rimodulato il calendario delle sospensioni a te già comunicato anticipando la giornata di sospensione del 29/12/2023 al 28/09/2023.

Ovviamente non sono l’unico ad averla ricevuta: tutti noi sotto CdE ci siamo visti anticipare di tre mesi l’ultima giornata di sospensione del 2023. Venerdì mattina chiamo il mio capo RSU per informazioni: lui era riuscito a sentire i nazionali che hanno confermato quello che immaginavo già da solo. In pratica la mia azienda vuole fare di tutto per migliorare i risultati del terzo trimestre, sui quali si baserà la valutazione della rete che sarà con ogni probabilità venduta entro fine anno. Evidentemente ogni centesimo conta, e anticipare la giornata di sospensione porta a risparmiare nel trimestre alcuni soldi. Quanti? Ho fatto un conto spannometrico. Trentamila persone per 150 euro lordi giornalieri fanno 4,5 milioni di euro: lo 0,1% del fatturato del secondo trimestre 2023 e lo 0,3% dell’Ebitda. Se siamo a questi livelli, siamo messi davvero male; e se all’azienda è venuto in mente solo adesso, e non all’inizio del mese, di fare questa furbata ci sono pesanti guai con la gestione.

Detto questo, sono andato a controllare l’accordo per il contratto di espansione, firmato da tre attori (azienda, sindacato e governo). C’è scritto (grassetto mio)

La giornata di programmata sospensione potrà essere collocata in altra data del medesimo mese laddove intervengano esigenze organizzative o formative.

Perché deve essere collocata nello stesso mese? Semplice. Nel contratto di espansione l’Inps, cioè lo stato, paga una piccola quota dello stipendio non guadagnato dak dipendente che sta a casa. Anticipare il mese di fruizione della giornata di sospensione migliora la trimestrale della mia azienda, ma anticipa costi statali, e non so quanto Giorgia e Giorgetti siano felici della cosa. Abbiamo insomma un truschino contabile a spese dello Stato. Carino, no?

Calcio e scorte

il bus del Lecco

(immagine da https://www.leccochannelnews.it/2023/09/08/nuovo-pullman-lecco-2023/ )

Ok, dovreste sapere che io di calcio non capisco una cippa, né mi interessa. Comuqnue ieri ero andato nel bolognese a trovare degli amici; tornando mi sono beccato un bel temporale a Modena e mentre guidavo tra la pioggia ho visto una macchina della polizia con i lampeggianti. La sorpasso e vedo che è dietro un bus, con su scritto “Calcio Lecco”. (Tra l’altro sono convinto di aver superato quel bus anche all’andata, perché dietro c’era scritto “LineeLecco” e mi ero chiesto perché mai passasse da quelle parti).
Ho controllato, e in effetti ieri si è giocata Modena-Lecco (0-0, per i curiosi).

Ora, posso immaginare che in generale possa essere utile che la forza pubblica scorti il bus di una squadra di calcio professionistica in ingresso e uscita dallo stadio. Ma mi chiedo che senso abbia andare immagino fino a Lecco e poi tornare indietro. Hanno paura che qualche tifoso esagitato prenda l’autostrada e speroni il bus?

Quizzino della domenica: Due quadrati

Costruite un quadrato e disegnate una diagonale che lo divida in due, come mostrato in figura. Nei due triangoli ottenuti inscrivete due quadrati A e B, il primo con i lati paralleli a quelli del quadrato di partenza e il secondo con un lato sulla diagonale. Quale dei due quadrati è il maggiore?

i tue quadrati inscritti
(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina https://xmau.com/quizzini/p662.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema da Gifted Mathematics.)

Giorgio Napolitano

Napolitano veniva chiamato “re Giorgio” un po’ per la sua aria indubbiamente compassata, parecchio perché assomigliava molto a Umberto II di Savoia, tanto che erano state fatte girare voci secondo cui era il suo figlio illegittimo. (Umberto era principe di Napoli, e frequentava spesso la città) Ma quelle sono solo voci, così come le accuse di aver fatto la cresta sui viaggi a Bruxelles quando era europarlamentare, con tanto di giornale tedesco che aveva fatto un servizio video che nemmeno Striscia la Notizia. (In quel caso la risposta è “sì, faceva la cresta ma del tutto legalmente visto come funzionavano i rimborsi, tanto che poi la modalità è cambiata”).
Ma già il fatto che nei primi anni 2000 fosse stato mandato fuori dall’Italia fa capire che Napolitano è diventato presidente abbastanza per caso, dopo una carriera partita con l’osannare le truppe russe a Budapest nel 1956 e passata poi al guidare l’ala di “destra” del PCI. Da lì c’è poi stata la svolta istituzionale che l’ha portato a diventare presidente della Camera, ministro degli interni e infine presidente della Repubblica. Come è stato il suo novennato presidenziale? Mah. Antiberlusconista spinto, direi che ha avuto una parte non minuscola nella caduta del Berlusconi IV, ma poi è restato troppo attaccato a Monti, e secondo me il casino dei risultati delle elezioni 2013 è stato anche colpa sua. La rielezione? Beh, su quello non posso dargli troppe colpe a differenza di quanto ho letto in giro, se non quelle indirette a cui ho appena accennato. Se ricordate cosa successe nel 2013, tra Ro-do-tà!!!11! e la carica dei 101 contro Prodi, capirete che lasciare un quasi novantenne al Quirinale era un modo per prendere tempo, e non è che uno possa dire “no, grazie”. Siamo comunque sopravvissuti anche a quello, prendiamola con filosofia.

Importanza dei simboli in matematica (ebook)

Passerino continua a pubblicare microlibri legati in qualche modo alla matematica che – se non fate come me che me lo sono preso in prestito su MLOL – potete trovare tranquillamente su Wikisource. Queste pagine di Peano sono comunque interessanti – e non matematiche in senso stretto, quindi anche chi è allergico alla materia può leggerle. Il grande matematico fa notare come i simboli algebrici non sono soltanto abbreviazioni (tanto che i simboli geometrici per punto, retta, piano non sono mai entrati nell’uso: ma quello di vettore sì) quanto per concetti («non sono abbreviazioni di parole, ma rappresentano delle idee») che permettono di scoprire le analogie tra varie parti della matematica e semplificare i calcoli che diventano automatici. Scrive Peano: «In realtà, tutte le proposizioni di algebra, che ora si studiano nelle scuole medie, si trovano in Euclide e in Diofanto, senza simboli. […] L’uso dei simboli algebrici permette agli allievi delle scuole medie di risolvere facilmente quei problemi, che solo potevano risolvere le vaste menti di Euclide e di Diofanto.» Peano finisce poi (ovviamente) a lodare il suo Formulario e la logica matematica in generale, che ritiene essenzialmente diversa dalla logica classica.

(Giuseppe Peano, Importanza dei simboli in matematica, Passerino 2021, pag. 12, € 1,03, ISBN 9791220819862)
Voto: 4/5

Aldi, shrinkflation e prese per i fondelli

Mercoledì non avevo nulla per pranzo e sono passato da Aldi a prendere un pezzo di pizza margherita (un po’ bruciata, ma vabbè). Peso il pezzo e noto che è 140 grammi, mentre l’etichetta indica 160 grammi: segnalo che il prezzo è a pezzo e non a peso. Arrivato in ufficio scrivo al servizio clienti Aldi, con foto relativa: in dieci minuti mi arriva una risposta – così ad occhio precotta – che dice

La informiamo che gli addetti alle vendite in tutti i punti vendita ALDI pongono estrema attenzione ad una accurata esposizione dei prodotti e ad una corretta indicazione dei prezzi.

Le chiediamo, tuttavia, di comprendere che, nonostante l’accuratezza con cui viene svolto il lavoro, può purtroppo succedere che un prezzo esposto sugli scaffali sfugga all’attenzione dei nostri colleghi.

Per migliorare il nostro servizio, abbiamo inoltrato la Sua segnalazione all’Ufficio di competenza.

Ora, a essere errato non era il prezzo ma la grammatura. Ho dei forti dubbi che quel tipo di errore venga fatto: qualcuno avrà pur detto di abbassare il peso del pezzo di pizza e cambiare scontrino, e se non l’hanno spiegato bene all’addetto hanno dei forti problemi di comunicazione. Ma la cosa peggiore è che dopo che ho risposto subito dicendo appunto questa cosa (tranne l’ultima frase…) c’è stato un silenzio assordante. Bel servizio clienti, non c’è che dire.

pensioni diverse per regione e tipo di lavoro?

Tutti i giornali stanno riportando un dossier dell’Inps che parla di uno “squilibrio”, definito dall’ente previdenziale come una “ingiustizia” del sistema. Il busillis sono i coefficienti di trasformazione, cioè la percentuale dei soldi dati all’INPS mentre si lavora che viene ridata annualmente quando si va in pensione. Già con la riforma Dini, questi coefficienti sono calcolati basandosi sull’aspettativa di vita: quindi a parità di soldi versati se si va in pensione prima si prendono meno soldi. La logica è chiara: se ti devono pagare per più tempo, te ne danno di meno ogni mese. L’INPS però direbbe in questo dossier che non è giusto che i coefficienti siano uguali per tutti, e non tengano conto della speranza di vita relativa al lavoro che si è fatto e alla regione dove si vive; quindi bisognerebbe fare un conteggio per così dire personalizzato.

Nella mia bolla c’è chi fa notare come in questo modo si penalizzerebbe chi vive in una regione dove la sanità è migliore, e che secondo questa logica le donne, che in media vivono di più, avrebbero un assegno inferiore. Ma io sono un particolare tipo di complottista e guardo le cose da un altro punto di vista. Sì, ne parlano tutti i giornali. Però tutti citano il Messaggero come fonte. L’articolo del Messaggero parla a lungo del dossier, ma stranamente non cita nessuna fonte. Ho allora fatto un po’ di ricerche – e sono abbastanza bravo nel campo – ma non ho trovato il testo originale del dossier.

Attenzione: come ho scritto sopra, io sono un complottista peculiare. Sono ragionevolmente certo che quel dossier esista, non foss’altro che perché mi pare il minimo che l’INPS prepari tutta una serie di scenari ipotetici per vedere come riuscire a usare una coperta che almeno per una quindicina d’anni sarà molto corta. (Poi si ridurranno i pensionati con il metodo retributivo; la coperta sarà corta per i pensionati futuri, ma all’INPS la cosa non interessa). Il fatto che il dossier esista non significa però che sia pubblico, il che spiegherebbe perché non l’ho trovato. La domanda allora diventa “come mai il Messaggero ha fatto lo scoop e ha avuto a disposizione quel materiale?” La risposta che mi do io è che qualcuno al governo abbia pensato di stoppare altri esponenti della maggioranza che stanno spingendo per allentare i vincoli sulle pensioni; solo che non poteva farlo direttamente e quindi ha tirato fuori questo ballon d’essai che nella peggiore delle ipotesi farà piacere agli elettori di reddito più basso, che statisticamente hanno anche un’aspettativa di vita inferiore, mentre nella migliore delle ipotesi stopperà ogni riforma. Chissà se ho ragione…