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matematto non praticante

collegi inidonei

Arrivo buon ultimo, mi sa. Però voglio dire anch’io la mia sulle parole di Monica Cirinnà:

«La mia avventura parlamentare finisce qui — spiega —. Mi hanno proposto un collegio elettorale perdente in due sondaggi, sono territori inidonei ai miei temi e con un forte radicamento della destra. Evidentemente per il Pd si può andare in Parlamento senza di me, è una scelta legittima. Resto nel partito, sono una donna di sinistra ma per fortuna ho altri lavori»

Ti mettono in collegi sicuramente perdenti? Occhei. Ma se sei davvero convinta delle tue idee, t metti a fare campagna lo stesso, proprio per far capire perché le tue idee sono importanti. Altrimenti è inutile stare in Parlamento, perché tanto non potrai comunque fare nulla. Guardate voi se mi tocca dare ragione ad Adinolfi

(Poi se il PD non avesse votato a favore del taglio dei parlamentari ci sarebbero stati meno problemi, come ce ne sarebbero stati di meno se a fronte del suddetto taglio avessero previsto una legge elettorale proporzionale che ha più senso quando i parlamentari sono inferiori. Ma quello è un problema del PD, non mio. Come cinque anni fa, io guardo i candidati al mio collegio uninominale e poi decido chi votare)

Niente acqua gassata

A luglio il Post segnalava dei problemi, ma c’era chi ribatteva che era tutta una bufala. Com’è, come non è: in questi giorni a Chiavari l’acqua gassata è assolutamente introvabile, a meno che non si voglia prendere una delle marche “effervescenti naturali” del centro Italia, dalla Ferrarelle all’Uliveto, che vi lascio volentieri. D’accordo, qui pare esserci un monopolio di Carrefour Express, ma anche negli altri rari supermercatini le uniche bottiglie sono di acqua naturale.
Per fortuna abbiamo un gasatore Sodastream, e le bombole paiono esserci ancora, ma le bottigliette sono oramai un lontano ricordo…

#credo

In effetti avrei dovuto pensarci, quando la scorsa settimana a Milano avevo visto i cartelloni con su scritto “Credo” in giallo e blu: se mischi i colori ottieni il verde, il colore della Lega. E infatti l’altro giorno Matteo Salvini ha ufficialmente lanciato la sua campagna, mostrando di aver rubato a Giorgia Meloni una delle sue parole chiave (le altre essendo “obbedisco” e “combatto”).

A parte le battute, non so quanto uno slogan così possa fare presa sul suo elettorato che si è man mano sfilacciato verso Fratelli d’Italia. Risulta persino meglio il “Pronti” di questi ultimi, che perlomeno ha un senso dal loro punto di vista… (per completezza, il “vincono le idee” del PD mi pare un autogol ancora più clamoroso, ma lasciamo stare)

Quizzino della domenica: Alla bancarella dei libri usati

Lo scorso fine settimana sono passato dalla mia bancarella di libri usati preferita. C’era un gruppo di otto volumi, ciascuno dei quali costava un numero intero di euro (maggiore o uguale a due). La cosa buffa è che all’inizio volevo prenderne solo sei, e mi sono accorto che non c’erano due scelte distinte che avrebbero portato alla stessa somma. Alla fine li ho presi tutti e otto. È possibile che io abbia speso meno di 100 euro?


[libri]
(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p599.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema tratto da Futility Closet; figura di frankes, da OpenClipArt.)


Piero Angela

Faccio subito coming out: credo di non aver visto nessuna trasmissione di Angela nell’ultimo quarto di secolo. Nemmeno quando ci siamo praticamente incrociati, alla CicapFest del 2019, non sono stato a sentire la sua lectio magistralis.
Questo non significa però molto. Quello per cui Angela deve essere ricordato è soprattutto il suo modo di porsi di fronte al pubblico. La sua piemontesi era ben visibile: nulla di urlato, ma la voglia di aiutare i telespettatori a capire un po’ la scienza, e soprattutto capire cosa è e cosa non è scienza. Il vero problema è che dopo aver importato in Italia la divulgazione scientifica televisiva non ha anche pensato di formare una scuola, e il risultato è sotto gli occhi di tutti, con trasmissioni dove la scienza si trova tutt’al più nel titolo…

Beatles a fumetti (libro)

L’idea era indubbiamente buona: raccogliere riferimenti – diretti e indiretti – ai Beatles nei fumetti nel corso dei decenni, per mostrare come essi siano sempre stati un’icona. Purtroppo però la realizzazione pratica è stata molto inferiore alle attese. Stiamo parlando di Skira, un editore che comunque su queste cose dovrebbe essere all’avanguardia; e stiamo parlando di un libro del 2011, quando quindi le capacità di grafica al computer erano già più che adeguate. Mi sarei insomma aspettato che più che avere una semplice scansione delle pagine ci fosse un minimo di editing, soprattutto per le tavole più vecchie: nulla di eccezionale, ma giusto schiarire gli sfondi e rendere più nitido il tratto. Invece nulla. Può essere utile per chi vuole davvero tutto sui Quattro, ma potete tranquillamente farne a meno.

(Fabio Schiavo ed Enzo Gentile, Beatles a fumetti, Skira 2011, pag. 240, € 39, ISBN 9788857212760)

Voto: 3/5

Domino’s Pizza Italia è fallita

Leggo che la franchise italiana di Domino’s Pizza ha dichiarato fallimento, e pare che la ragione sia molto semplice: con la pandemia hanno perso il monopolio delle consegne di pizza a domicilio. Il sottotesto dell’articolo che ho linkato pare insinuare che la loro pizza facesse schifo: non avendola mai provata, non saprei che dire. Certo che avere un loro punto vendita in quello che fino a qualche anno fa era il gabbiotto di un benzinaio – benzinaio che tra l’altro continua a esserci… – non mi aveva mai fatto venir voglia di testarla…

Minions 2 (film)

locandina Diciamolo subito: il nuovo film con i Minions (scheda su FilmUp) non è il massimo. Certo, fa ridere. Ma la trama è davvero esilissima, e sembra più che altro un modo per infilare citazioni a svariati film: non tanto Lo Squalo o Rocky che sono esplicitamente mostrati quanto le saghe di James Bond, Indiana Jones, Bruce Lee o più banalmente L’aereo più pazzo del meondo Easy Rider. Tra i Minions, ai soliti protagonisti Kevin, Stuart e Bob si aggiunge il logorroico Otto; il ragazzino Gru sarà sì cattivissimo ma è comunque ancora un ragazzino; la colonna sonora è anni ’70 ma con brani reincisi, il che personalmente mi ha dato un po’ fastidio. D’altra parte, stavolta il prodotto è espressamente pensato per i bambini, tanto che sono state localizzate persino alcune scritte, tipo l’insegna della Banca del male o se per questo il nome dei Malefici 6. Un’ora e mezzo scarsa che si trascorre senza problemi ma non lascia poi molto.