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matematto non praticante

La tempesta in un bicchiere (libro)

Io e la fisica non siamo mai andati molto d’accordo. All’università il mio “senso fisico” era un predittore abbastanza infallibile, purché lo considerassi come correlazione inversa, nel senso che se tra le possibilità A e B io ritenevo giusta A, allora dovevo usare B per arrivare alla soluzione corretta.
Questo libro mi sarebbe servito parecchio ai tempi: non tanto per imparare le formule – non ce ne sono, nei ringraziamenti Czerski termina menzionando il suo vecchio mentore e sperando che non si lamentasse perché ci sono troppe PAROLE e troppo pochi DIAGRAMMI – quanto per riuscire a vedere le cose in modo più comprensibile. Forse le parole che usa sono sin troppo banali: ma almeno riescono a dare un’idea di base di cosa c’è dietro la fisica, parlando di cose che possiamo vedere accanto a noi. Credo che questo libro sia perfetto per un ragazzo più o meno curioso. La traduzione di Alberto Agliotti è generalmente buona, con un paio di cadute (non stai “a Rhode Island” e l’ingenuity non è l’ingenuità).

(Helen Czerski, La tempesta in un bicchiere : Fisica nella vita quotidiana [Storm in a Teacup], Bollati Boringhieri 2017 [2016], pag. 281, € 22, ISBN 9788833927589, trad. Alberto Agliotti)
Voto: 5/5

Poste Italiane e il codice BB1

La badante di mio suocero doveva attivare l’app di BancoPosta e non ci riusciva. Chiamano me, recupero username e password, mi accingo a inserire la sua carte… e mi trovo un “errore BB1”. Le ricerche su web non sono molto utili: in effetti tra i loro consigli c’era quello di aggiornare l’app, cosa che ho fatto ma senza risultati, e quindi siamo bloccati. Decido allora di chiamare PosteItaliane. Dopo un dialogo surreale con la loro AI più stupida della media, parlo con un’operatrice che mi dice che BB1 è un errore di sistema, con ogni probabilità dovuto ai troppi errori (e fin qui ci siamo), e che bisognava aspettare 24 ore per riprovare. Ecco, qui invece non ci siamo per nulla. Capisco che in caso di errori il sistema si premunisca e faccia un blocco, ma che il blocco non sia eliminabile da un supervisore, poprio no. Sì, ci sono soldi in gioco, ma non stiamo parlando di un caveau. Ma chi ha scritto quel software?

Ah: siamo poi andati all’ufficio postale e lì miracolosamente è funzionato tutto al primo colpo. Sarà stata l’aria di casa.

Eataly Genova, ottima attenzione al cliente

Ieri siamo stati a Genova, e come ci capita spesso siamo stati a mangiare a Eataly. Mi sto ancora chiedendo che sia l’insalatina primavera simbiotica insieme al mio hamburger, ma tant’è. Cecilia e Jacopo avevano ordinato una pizza alla diavola: mentre la cameriera le stava portando, glien’è caduta una e così il povero Jacopo ha dovuto aspettare un po’, neanche poi troppo, perché gliela rifacessero. Alla fine, quando abbiamo pagato, per scusarsi dell’inconveniente non ci hanno fatto pagare quella pizza.

Non me lo aspettavo: in fin dei conti non è che ci sia stato chissà quale problema. È vero che il loro costo marginale non era così alto, ma quello che conta è il principio, e a Eataly si sono comportati davvero bene.

L’invecchiamento di Wikipedia


Questo è un frammento della voce attuale di Wikipedia sulla rete tranviaria di Nizza. Tutto bene, se non fosse per il fatto che la linea 2 è in funzione dal 2019 (sono un po’ più veloci di noi, mi sa).

Non è la prima volta che mi è capitato di trovare voci create e poi lasciate lì a vegetare senza aggiornamenti. È ovvio che nessuno è obbligato a mantenere a vita una voce: però casi come questo fanno capire che non bisogna mai dare per scontato quello che si trova scritto…

(L’altra faccia della medaglia è la cancellazione immediata dei cosiddetti “recentismi”, aggiunte su fatti del giorno che tra qualche mese saranno giustamente considerati inutili…)

Jetpack Social a pagamento

Io scrivo i post sui miei blog, e poi generalmente li condivido su Twitter e Facebook, a volte anche su Linkedin, raramente su Tumblr. Per farlo, usavo Jetpack Social (di Attomatic, quelli di WordPress). L’altro giorno mi sono accorto che c’era una scritta “You currently have 21 shares remaining”, e ho scoperto che da qualche settimana la condivisione è limitata a 30 item al mese, a meno che non voglia pagare 12 euro al mese e arrivare a 1000 condivisioni al mese. Non che te lo dicano sul sito… anzi lo danno ancora free.

Sto cercando di capire quali sono le alternative possibili: NextScript, Social Media Auto Publish o Blog2Social parrebbero le migliori. Ma ci penso con calma.

il customer care Autogrill lavora anche la vigilia di Natale

Venerdì 23 mi sono fermato a pranzarwmo all’autogrill dei Giovi mentre andavamo a Chiavari. Era una pausa usuale prima del covid, perché ci trovavamo molto bene. Stavolta l’esperienza è stata bruttissima. Ho scritto un reclamo venerdì sera tardi e mi hanno risposto sabato a pranzo. Nulla di eclatante, ma a meno che non usino una AI così sofisticata da chiedere se era Giovi ovest oppure est significa che un poveretto lavora la vigilia di Natale… (io mi aspettavo un’eventuale risposta martedì, in effetti)

Aggiornamento (29 dicembre) A santo Stefano mi era arrivata una chiamata da un numero mobile che non conosco, e l’ho lasciata. Stamattina il numero mi ha richiamato, e io l’ho persa. Poi ha chiamato un fisso, ed era la sede di Autogrill, che oltre a scusarsi mi hanno detto che appunto quel numero era del punto vendita, se volevo parlare con il capo area (no, che me ne faccio?) E che mi offrivano un “coffee drink” (no grazie, messa così sembra tanto una presa per i fondelli). La mia domanda è se il mio reclamo fosse stato così assertivo, per evitare altri termini, oppure non ci siano poi così tanti reclami…

Le memorie del paniere (ebook)

Credo che tutti noi abbiamo detto più e più volte che il famigerato paniere Istat è tarato per farci credere che l’inflazione sia molto minore di quello che vediamo davvero. Confesso di averlo pensato anch’io: ecco perché questo libro è importante. Barbieri e Giacché, che hanno lavorato a lungo in Istat, compongono una storia del paniere che si intreccia con quella dell’Italia e con quella di cinema, televisione e canzoni italiane, immagino per passione degli autori. Dalle spiegazioni dettagliate su come beni e percentuali relative sono cambiate negli anni vediamo una lenta ma continua evoluzione della nostra nazione. Non sono taciuti i problemi – tanto per dire, le rilevazioni non sono fatte in tutta Italia ma solo in alcuni capoluoghi di provincia – ma si spiega anche il duplice motivo per cui l’inflazione percepita è molto maggiore della reale. In pratica ci sono due ragioni: la prima è che noi tendiamo ad accorgerci più dei rincari che dei ribassi, che pure ci sono: si pensi al costo delle telecomunicazione. La seconda è che un prodotto entra nel paniere quando la spesa relativa per i consumi delle famiglie è uguale o superiore a un millesimo della spesa totale da esse sostenuta. Questo implica che i prodotti entrano quando sono ancora cari, e man mano che vengono adottati calano di prezzo. Consiglio vivamente la lettura anche e soprattutto a coloro che credono che la statistica sia solo un insieme di aridi numeri.

(Giovanni A. Barbieri e Paola Giacché, Le memorie del paniere : La statistica racconta: un secolo, mille prodotti, cento film, Donzelli 2022, pag. 228, € 7,10 (cartaceo: € 18), ISBN 9788855224307)
Voto: 5/5