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matematto non praticante

Voices of Freedom (ebook)

copertina [Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al programma Early Reviewer di LibraryThing]
Il libro è una raccolta di poesie e brani in prosa scritti da autori ucraini contemporanei. Per i miei gusti c’è troppa poesia (e avendoli letti in una traduzione inglese è ancora più difficile giudicarne il valore). La cosa più interessante è sicuramente il contesto del libro. Ok, è di parte. Ma fa specie leggere che dopo la guerra del 2014 – che per molti di loro in realtà non è mai terminata – molti ucraini russofoni hanno cominciato a scrivere in ucraino. Inutile dire che la maggior parte dei testi parla di guerra: questo significa che dopo un po’ la lettura mi è stata pesante. Il voto basso deriva anche da questo.

I brani che ho apprezzato di più sono War, di Yuri Izdrik, una serie di immagini da una guerra che è normale e anormale allo stesso tempo; Leontovych, di Ivan Malkovych: una poesia ambientata in un universo dove l’autore (ucraino…) di Carol of the Bells non è stato assassinato. Second Try, di Tamara Duda: una vecchia viene portata in salvo oltre la linea del fronte, ma sembra che lei voglia resistere all’allontanamento; The Smell of a Siren, di Lyuba Yakinchuk: poesia dove la guerra è ambientata in un eterno febbraio; is there hot war in the tap, di Iya Kiva: la guerra è come l’acqua, è ovunque; My Mother’s Prayer, di Yuliya Musakovska, per il singolo verso “come Cristo è temporaneamente rimpiazzato dal severo Dio dell’Antico Testamento”.

Infine, il libro mostra le foto di tutti gli autori, ma soprattutto una breve biografia dei traduttori: questo non è affatto comune, e l’ho trovato interessante.

(Kateryna Kazimirova e Daryna Anastasieva (eds), Voices of Freedom : Contemporary Writing From Ukraine, 8th & Atlas Publishing 2022, pag. 314, € 9,61, ISBN 9781737718178)
Voto: 3/5

La quarta corsia dinamica!

Ieri sera sono andato a prendere Jacopo a Malpensa e ho preso il tratto Cormano-Certosa del tratto urbano dell’A4. A un certo punto vedo un messaggio: “Quarta corsia dinamica aperta tra 700 metri” o giù di lì. A quanto pare sarebbe già aperta da quasi due mesi, ma non essendoci passato non me ne sono accorto. Comunque è una palla che sia aperta tra gli svincoli di Cormano e di viale Certosa: così ad occhio è stato aperto un chilometro, giusto per mostrare di aver fatto qualcosa… (e intanto anche stanotte, come martedì mattina, mi troverò lo svincolo chiuso e dovrò fare il giro dell’oca)

Rinnovi generici

identità Lunedì ho trovato nella casella di posta due lettere, una per Jacopo e una per Cecilia. Le ha scritte il Comune di Milano, Area Servizi al Cittadino, Unità Anagrafe, e comunicava ai gemelli che tra meno di quattro mesi sarebbe scaduta la carta d’identità. Ben gentili. Però la lettera era asolutamente generica, come si vede dall’incipit. Naturalmente il Comune sa qual è la data di nascita dei gemelli, e non ci sarebbe voluto molto a preparare due modelli diversi di lettera, uno per maggiorenni senza le spiegazioni per minorenni che sono scritte più avanti e una per minorenni dove si scrive di dire ai genitori di attivarsi. Lo so, non è una gran cosa, ma il costo è nullo (e no, non rompetemi con la burocrazia necessaria per cambiare questi testi)…

National Numeracy Day e numerismo

logo Leggo da Rob Eastaway che oggi nel Regno Unito si celebra il National Numeracy Day: una giornata per far sì che ragazzi e adulti abbiano una maggiore confidenza con i numeri. (Ripeto: con i numeri, non con la matematica in genere. Insommma siamo proprio al livello di base). Eastaway nota come parecchi diciottenni non si ricordano più come si calcola una percentuale.

Sarebbe bello avere anche da noi una giornata simile. Ma a parte la mancata volontà politica, ho il sospetto che il problema sia a monte. La parola “literacy” ha il corrispondente italiano in “alfabetismo”, ma “numeracy” non ha una traduzione. Per dire, la voce Wikipedia che corrisponde a quella inglese è “far di conto” ed è in uno stato pietoso. Il libro Innumeracy di John Allen Paulos è stato tradotto come “Gli snumerati” e già il passaggio dall’astratto al concreto (con un altro neologismo, tra l’altro) mostra le difficoltà che abbiamo.

Gli spagnoli hanno “numerismo”: facciamo una campagna per cominciare a usare il nome, come primo passo per cercare di arrivare a una Giornata della Consapevolezza Numerista?

The Molecule Thief (ebook)

copertina[Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al programma Early Reviewer di LibraryThing] Bisogna dire che L.P. Styles scrive della fantascienza (ramo apocalittico) con uno stile parecchio inusuale. Il protagonista del libro, Spencer, è probabilmente un asperger: questo significa che nelle parti in cui la narrazione è con la sua voce il lettore rimane un po’ sperso, e magari deve aspettare che un altro personaggio dia la sua visione dei fatti per capire cosa sta succedendo esattamente. La descrizione del mondo all’interno dell'”anomalia” è molto peculiare e dà prova di una grande fantasia da parte dell’autore; una cosa che nella fantascienza odierna non è certo comune. I miei dubbi sono nella rappresentazione dei personaggi secondari, che sembrano essere l’equivalente di un cartonato: non solo senza spessore, ma spesso con l’aria di essere stati aggiunti solo per incrementare il numero di pagine del testo. Per fortuna la storia principale regge bene alla lettura, però.

(L.P. Styles, The Molecule Thief, Astro Books 2023, pag. 313, $0,99, ISBN paperback 9781738773510)
Voto: 4/5

Il Covid c’è ancora

Da una decina di giorni il Covid è stato declassato da pandemia a “semplice” epidemia. Questo significa per esempio che non ci dovrebbero più essere tamponi a prezzo calmierato e cose del genere, oltre alla fine dell’obbligo di portare la mascherina negli studi medici (ma resta nelle RSA, se non ho capito male). E ammetto che anch’io sto rilassandomi fin troppo.

Però il virus gira eccome: al Giro d’Italia ci sono già stati sei ritiri, anche se non obbligatori, causa Covid e ieri ha lasciato la corsa Remco Evenepoel, che pure domenica aveva vinto la crono sotto la pioggia. La cosa ha intristito un tifoso di ciclismo come me, perché Evenepoel era il grande favorito per la vittoria: questo però ci fa capire che da un lato il virus è più trattabile che tre anni fa, grazie soprattutto ai vaccini, ma che appunto non dovremo abbassare la guardia. (poi vabbè, i complottisti ci sono sempre).