Archivi annuali: 2023

Troppe giornate mondiali dei Beatles

all you need is love Domenica il mio amico Ugo mi scrive dicendo “ma oggi è la giornata mondiale dei Beatles! Lo dice Bing!” (Per la precisione, citava questo post, e il 25 giugno sarebbe stato scelto in quanto è l’anniversario della prima trasmissione in mondovisione, dove i Beatles cantarono All You Need Is Love). Io guardo Google e trovo che la Giornata mondiale dei Beatles sarebbe il 16 gennaio, ma soprattutto che «Questa data è stata approvata dall’UNESCO nel 2001». (Il 16 gennaio 1957 apriva i battenti il Cavern Club, dove però i Beatles non suonavano ancora per la banale ragione che non esistevano, oltre alla prosaica ragione che all’inizio al Cavern si faceva jazz).

La cosa mi puzzava troppo, e ho fatto un rapido controllo: ovviamente era una bufala partita nel 2012, ma l’Unesco non solo dovette smentirla su Twitter ma anche scriverne sulla sua newsletter. Ma poi perché ci vuole una giornata mondiale sui Beatles? Tutti i giorni vanno bene per ascoltarli!

fake dates

Se vi ricordate, dovrei fare una visita nefrologica ma la prima data utile che avevo trovato era il 23 febbraio 2024 (al Bassini, nemmeno in città). Stamattina ho fatto l’usuale controllo ed erano spuntate delle nuove disponibilità al San Paolo: è vero che ci metto meno tempo ad andare a Cinisello, ma visto che erano per inizio luglio sembrava comunque interessante. Provo a spostare la prenotazione: niente da fare. Telefono al numero verde, e scopro che quelle date sono farlocche e in realtà non esistono.

Un altro grande successo della parte informatica della sanità lombarda.

Macché angolo morto

Ogni mese o giù di lì a Milano un ciclista viene ammazzato da un camion. L’ultimo incidente (la vittima era una mia coetanea…) è stato la scorsa settimana dietro il mio ufficio. I commenti tipicamente vanno da “È colpa dell’angolo morto che non permette di vedere arrivare la bici” a “È colpa dei ciclisti che si infilano dove non dovrebbero”.

Lo so, un caso non fa scuola. Però stamattina Anna e io eravamo andati (a piedi, non in bicicletta) a fare spese e stavamo attraversando via Galvani al semaforo di via Melchiorre Gioia. Siamo partiti col verde, e a metà carreggiata mi sono trovato un furgone – non una betoniera, nessun angolo morto – che ha inchiodato a dieci centimetri dal sottoscritto, che con una borsa in mano e uno zaino in spalla non stava certo buttandosi in mezzo alla strada. Mancava ancora un po’ che l’autista si incazzasse con me, e pare che alla fine abbia anche fatto benignamente il gesto di lasciarmi passare (dopo che ero passato, ovviamente). Insomma, più che le telecamere per evitare gli angoli morti mi sa che bisogna cominciare a togliere patenti.

Ultimo aggiornamento: 2023-06-26 12:11

Stanislao Lepri

Stavolta Anna e io siamo davvero arrivati al fotofinish: abbiamo infatti visitato la mostra su Stanislao Lepri, presso la Galleria Tommaso Calabro – un posto bellissimo di suo, tra l’altro – l’ultimo pomeriggio della sua apertura.

La vita di Lepri è già strana di suo, per quel poco che ho trovato (non c’era nemmeno una voce su it.wiki). Membro della nobiltà nera romana, nel 1941 era console italiano nel Principato di Monaco (ok, non una grande carriera) e conosce casualmente la pittrice Leonor Fini. Prende, se ne va via con lei, lascia la carriera diplomatica e comincia a fare il pittore (a Parigi). Quando Fini si innamora dello scrittore polacco Constantin Jelenski non se ne cura più di tanto e comincia un ménage a trois: il trio è addirittura sepolto nella stessa tomba. Ma parliamo delle sue opere. Lepri non è certamente un pittore di quelli che riconoscono tutti: è anche vero che non ha uno stile personale, e si vedono molto gli influssi di Hieronymus Bosch, De Chirico e in generale del surrealismo, anche se la mancanza di un tratto netto lo allontana un po’ dal mainstream. Purtroppo non c’erano spiegazioni sui quadri, e anche il QR code portava semplicemente a un catalogo con i nomi dei quadri, il che non dice molto a un ignorante come me. Alcuni dipinti sono inquietanti, come Du matin au soir; ma anche Les Dieux s’en vont ha questo insieme di persone (e animali) sotto gli dei che a me almeno fanno un po’ di senso. Nella parte più vicina al surrealismo segnalo Il tempio e Ristorante di lusso, ma anche altri dipinti non sono male. Peccato solo, come dicevo, di non riuscire a saperne di più.

Stanislao Lepri – Les Dieux sen vont

Stanislao Lepri – Du matin au soleil

Stanislao Lepri – Il tempio

Stanislao Lepri – Ristorante di lusso

Quizzino della domenica: Vela

Il rettangolo ABCD in figura ha lati di misura 4 cm e 8 cm. E e F sono i punti medi rispettivamente dei lati AB e CD; DE è il quarto di circonferenza con centro A, e FB un quarto di circonferenza con centro E. Qual è l’area della vela DEBF?

la vela
(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina https://xmau.com/quizzini/p649.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema da Mind Your Decisions.)

Ultimo aggiornamento: 2023-06-25 23:22

Prigozhin e Putin

Perché dopo tutte le minacce delle settimane passate Yevgeny Prigozhin se ne è andato dall’Ucraina e ha occupato (con la gioia dei locali…) Rostov? A parte certe ricostruzioni giornalistiche, eccovi in prima mondiale assoluta i possibili motivi di questa improvvisa novità. Scegliete pure voi qual è la più probabile

* Sono tutte fake news, messe apposta in giro da fascisti, nazisti, imbolsiti occidentali e chi più ne ha più ne metta per nascondere la vera verità.
* È tutta una trappola: gli ucraini toglieranno truppe da quel fronte e ci sarà una contro-controffensiva russa.
* Qualcuno in Occidente si è accorto che si spendeva molto meno a pagare Prigozhin più di quanto facesse Putin, piuttosto che continuare a mandare armi; anche perché quelle vecchie sono state già spedite e ora bisognerebbe dare roba nuova.
* È TUTTA COLPA DI WIKIPEDIA!!!!1!1!

Argomentare (libro)

Il mio amico Paolo Artuso è un filosofo della scienza, anche se ha sempre fatto finta di nulla. Questo significa che sa comunque come muoversi nel campo scivoloso dell’argomentazione. Attenzione: questo non è un testo che vi insegna a vincere le discussioni con amici e nemici: il suo scopo è spiegare scientificamente cos’è un’argomentazione e quali sono le posizioni principali al riguardo, partendo da Platone e Aristotele e arrivando fino ai contemporanei. Dopo un capitolo introduttivo sulla logica si prende la strada della cosiddetta “logica informale”, che è alla base dell’argomentazione proprio perché si lascia perdere il metodo deduttivo e si usano tecniche che permettono di avere un margine di manovra. Si passa poi all’uso pratico del linguaggio, tra una descrizione delle principali figure retoriche e la “comunicazione con il non detto”, che generalmente non viene trattata ma è molto importante. Il libro termina con alcune divagazioni: la ricerca e l’uso delle fonti, l’argomentazione legale e scientifica, e la gestione dei bias. In definitiva un’ottima opera introduttiva, con in più una serie di esempi molto terra terra che faranno tirare un sospiro di sollievo a chi come me cerca di scappare non appena qualcuno pronuncia la parola “filosofia”.

(Paolo Artuso, Argomentare : Tra logica, retorica e scienze cognitive, Franco Angeli 2023, pag. 192, € 26, ISBN 9788835145363)
Voto: 5/5

Ultimo aggiornamento: 2023-06-24 11:16