Archivi annuali: 2021

_Fantasia Mathematica_ (libro)

Questo libro (Clifton Fadiman (ed.), Fantasia Mathematica, Copernicus 1997 [1958], pag. 298, $29,99, ISBN 9780387949314) è probabilmente il primo tentativo che è stato fatto per raccogliere testi letterari sulla matematica, più di sessant’anni fa. Fadiman esplicita subito che le scelte che ha fatto sono secondo i suoi gusti, senza un tema specifico oltre naturalmente a parlare di matematica. Troviamo così una prima parte di brani letterari dove si parla di matematica e matematici; una seconda parte in cui ci si specializza sulla fantascienza matematica, con alcuni racconti che ormai sono dei classici ma allora erano spesso novità, e una sezione finale di epigrammi, limerick e poesie che a mio parere sono la parte più debole dell’opera. Il risultato finale è piuttosto disuguale, ma ci sono indubbiamente alcune gemme, e credo che un letterato possa almeno farsi un’idea di base di come anche la matematica possa fare parte del mondo umanistico.

La geopolitica del censimento

Leggendo la rassegna stampa di Radio3 Mondo ho scoperto che il Financial Times ha scritto che la popolazione cinese per la prima volta dopo il Grande Balzo in Avanti è scesa: nel 2019 si era superata la soglia del miliardo e 400 milioni, quest’anno si è tornati al di sotto. Ecco perché – sempre secondo il FT – i dati sono tenuti in standby da alcune settimane: prima i vari ministeri devono decidere come mostrarli al mondo.

Naturalmente i cinesi negano tutto: Global Times replica dicendo che sono tutte fole:

the statistics bureau’s data is credible and it is unlikely to show a decline in population in 2020, given that the number of new babies is still higher than the number of deaths.

È ovvio che la “spiegazione” dimentica che potrebbe esserci un saldo migratorio negativo, o una serie di rettifiche che cancellano dall’anagrafe morti mai indicati; però trovo interessante questo tentativo di nascondere i fatti, anche considerando che subito dopo il quotidiano cinese specifica che in effetti nel 2021 o nel 2022 ci potrà in effetti essere un calo della popolazione. A volte la geopolitica è strana.

Ultimo aggiornamento: 2021-04-30 11:02

Notizie francesi

Penso che tutti abbiate letto che la Francia ha arrestato sette ex-terroristi italiani che se ne stavano tranquilli e beati oltralpe sfruttando la cosiddetta “dottrina Mitterrand”: in pratica se si comportavano bene sarebbero stati lasciati in pace. Evidentemente i tempi sono cambiati. In effetti non è che ci sia stato tutto questo clamore sulla notizia, il che forse fa pensare che quella stagione sia davvero terminata.

Invece una notizia che a quanto pare non è proprio apparsa sulla stampa italiana è quella dell’incendio doloso di un asilo a Lilla, notizia che ho scoperto dalla mia bolla Facebook (ognuno ha le bolle che si merita). Quando sono arrivati i pompieri per spegnere l’incendio, sono stati attaccati con “mortiers” (che un mio amico francofono mi ha spiegato non essere mortai ma razzi per fuochi d’artificio; sempre qualcosa di incredibile, eppure rimasto assolutamente sconosciuto qui da noi.

È proprio vero che tutta la libertà che pensiamo avere quando parliamo delle notizie che accadono nel mondo in realtà non ce l’abbiamo; rimaniamo sempre nella gabbia delle solite poche notizie “di moda”…

Gli abbonamenti cartacei a Repubblica

I miei suoceri ormai hanno una certa età. Considerando anche il fatto che in questi mesi le edicole vicino a casa loro hanno chiuso i battenti e la più vicina è a un chilometro di distanza, hanno pensato che sarebbe stato comodo fare un abbonamento (cartaceo: trovano comunque più comodo sfogliare il giornale che leggere un PDF) a Repubblica. Hanno così sottoscritto un abbonamento 7 giorni la settimana. Peccato che abbiano scoperto che essendo l’abbonamento inviato con PosteItaliane, sabato e domenica la copia non viene consegnata… e il lunedì ne arrivano tre.
Mio suocero è riuscito a contattare il servizio clienti di Repubblica – cosa per nulla facile! – e convertire l’abbonamento in un 5/7, spero congruamente allungato. Ma la mia domanda è un’altra. Come può l’ufficio abbonamenti di un quotidiano pensare che la gente voglia leggere le notizie due giorni dopo?

Il contagio dell’algoritmo (libro)

Come già nel suo precedente Algoritmi di libertà, anche in questo libro (Michele Mezza, Il contagio dell’algoritmo : Le Idi di marzo della pandemia, Donzelli 2020, pag. 288, € 14, ISBN 9788855220996) Michele Mezza dà voce alla sua preoccupazione sugli algoritmi che stanno disumanizzando il nostro mondo. Stavolta parte dalla pandemia Covid, o almeno dalla prima ondata – il libro è uscito alla fine del 2020 – e dal suo aver cambiato tutto ma non nel modo previsto: le idi di marzo, le definisce, facendo un paragone con Bruto e Cassio che uccidendo Cesare volevano mantenere i loro privilegi e invece hanno accelerato l’avvento dell’impero romano. Personalmente non sono molto convinto di come Mezza tratta gli algoritmi: mi pare che per lui l’algoritmo coincida con il suo uso, mentre dal mio punto di vista c’è una bella differenza tra programma, dati e significato associato. Trovo invece molto interessante l’inciso su giornalismo e pandemia, e sono certo che in molti apprezzeranno le pagine dedicate al rapporto tra politica, medicina e dati come anche la parte su come la sinistra potrebbe sfruttare gli insegnamenti di questa pandemia per ripartire. Anche la postfazione di Andrea Crisanti è molto utile sia per capire come la metrologia (più che la scienza) non può darci risposte precise, che per comprendere la differenza tra R0 e Rt, e pertanto la logica almeno teorica delle misure di contenimento; poi sappiamo che la pratica è quel che è. In generale, sono convinto che testi come questo, anche se non facili, sono molto utili per costringerci a vedere le cose in modo diverso e mettere in discussione gli assunti che spesso abbiamo fatto nostri senza averci davvero pensato su. Come già nel libro precedente, poi, i QRCode per aprire direttamente le molte fonti sparse per il libro sono davvero utili.

P.S.: I curiosi possono leggere la mia critica sul punto di vista relativo alla disumanizzazione della medicina qui e le mie note a margine del testo qui.

GDPR e “legittimo interesse”

Io generalmente non perdo troppo tempo a verificare ogni volta tutta la pappardella sulla privacy che ogni sito ci appioppa. (Sì, anche le mie Notiziole hanno una pappardella sulla privacy, purtroppo è obbligatoria. Spero di averla preparata nella maniera meno intrusiva possibile, tanto non prendo nessun dato e i cookie servono solo al lettore se vuole commentare salvandosi i suoi dati). Diciamo che finché non mi vengono chiesti nome e altri dati, amen. So bene che incrociando tante fonti si può sapere troppo di me, ma l’alternativa è smettere direttamente di leggere. Anna invece controlla ogni volta cosa viene chiesto: mi è capitato così di scoprire che ormai la maggior parte dei siti mette come default la non accettazione dei dati… salvo quelli sul legittimo interesse. La cosa mi ha incuriosito, così mi sono messo a cercare qualcosa in più.

Innanzitutto, già la vecchia legge italiana sulla privacy aveva una zona grigia. Se per esempio non avevamo firmato alla banca il consenso al trattamento dei nostri dati per le operazioni di sportello, non potevamo in teoria nemmeno prelevare soldi al bancomat. Dopo un po’ di tentennamenti, si giunse al concetto di “consenso strumentale”. Se stai usando il bancomat per prelevare soldi, si suppone che tu stia dando il consenso per quella singola operazione, visto che altrimenti non potresti avere i soldi. Diciamo che probabilmente in fior di giurisprudenza la cosa sarebbe stata forse impugnabile, ma per una volta il buon senso aveva prevalso.

Stavolta invece la situazione mi pare meno chiara. Come spiegato qui, il GDPR elenca sei casi in cui possono essere trattati i dati personali: richieste contrattuali, obblighi legali, interessi vitali, pubblico interesse, consenso… e legittimo interesse. Le spiegazioni dei vari casi si trovano nei Considerando del regolamento GDPR; quelli che trattano il legittimo interesse sono i Considerando da 47 a 49. Il 49 parla di dati di traffico, il 48 del passaggio tra consociate, il 47 fa tutto un pippone che termina con “Può essere considerato legittimo interesse trattare dati personali per finalità di marketing diretto.” E qui casca l’asino.

Ammetto di non aver seguito tutto l’iter di approvazione del regolamento GDPR, ma mi sa che questa frasetta sia stata infilata come cavallo di Troia. Di per sé, non significa nulla: quel “può” non dà nessun diritto e come spiega il sito itgovernance.eu citato sopra chiunque può fare un DSAR (data subject access request), e ottenere un record completo dei dati trattati e del motivo per cui sono stati raccolti. Peggio ancora: se noi non siamo d’accordo sul fatto che ci sia un legittimo interesse, è il gestore dei dati che deve dimostrare che è così. Certo, ci sono casi citati anche nel Regolamento che non danno dubbi: prevenzione di frodi, network security, verificare possibili azioni criminali o timori per la sicurezza pubblica. Ma non credo proprio che i consensi che ci sono chiesti rientrino in queste casistiche; lo fanno solo per venderti cose, confidando sul fatto che vedere la differenza tra “uso normale” e “legittimo interesse” ci faccia pensare che il secondo sia più o meno obbligatorio.

In definitiva, mi sa che abbia ragione Anna a togliere in modo certosino la spunta a tutti questi “usi legittimi”…

Quizzino della domenica: Pesare il mais

Alla Fiera di Matelandia un mercante è arrivato con un sacco da 6,8 kg di mais, una bilancia a due braccia e tre pesi, da 5, 2 e 1 kg rispettivamente. Qual è il numero minimo di pesate necessario per ottenere esattamente 2,7 kg di mais?



(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p516.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema da Math StackExchange; immagine da freesvg.org)


Ultimo aggiornamento: 2021-04-28 13:28