Archivi annuali: 2020

Edilizia scolastica “leggera”

Repubblica parla della “scuola dopo il coronavirus” e tra le tante idee – o meglio, tentativi di idea – presentati racconta di un un Osservatorio dedicato che

proverà a virare i lavori già appaltati sulle nuove necessità e a dirigere i prossimi su “un’edilizia leggera” – il termine è questo – che consentirà con alcune migliaia di euro e tre-quattro mesi di cantiere di recuperare aule, piani, ali di edificio oggi inutilizzati (per la presenza di eternit, per esempio).

Vicino a casa mia c’è una scuola media, quella dell’istituto comprensivo dove i miei gemelli hanno fatto le elementari, che quattro anni e mezzo fa è stata chiusa da un giorno all’altro per la presenza di amianto, mandando tutti gli studenti nell’elementare dei gemelli, che per fortuna aveva un po’ di spazio. In questi quattro anni e mezzo non si è fatto nulla; a quanto ne sapevo gli interventi erano finalmente stati schedulati per il prossimo ottobre. La mia domanda è semplice: se sarebbero bastate poche migliaia di euro per rimettere a posto il tutto, è possibile che nessuno – nella fattiscpecie, il comune che immagino sia il proprietario dei muri – fosse riuscito a trovarli in questi anni? O forse sono improvvisamente spuntati migliaia di operai edili che con mascherine e tutto potranno finalmente lavorare in sicurezza? O magari si farà invece una finta messa a norma, perché tanto si muore più di coronavirus che di tumore ai polmoni?

Poi c’è anche la questione degli insegnanti che dovrebbero lavorare più delle 18 ore attuali per ovviare alle classi con meno bambini; lavoro “che andrà pagato meglio” bontà loro. La vedo bene anche quella. Insomma, nonostante tutte le task force qui siamo ancora alla fase zero, quella delle marinettiane parolibere. Ma almeno lui era un artista.

Ultimo aggiornamento: 2020-04-27 20:13

Il sistema sanitario lombardo al di là del Covid

Come forse ricordate, un paio di anni fa ho avuto un distacco della retina, risoltosi tutto sommato bene (con la scusa che mi hanno cambiato anche il cristallino, ci vedo persin meglio di prima) ma che mi obbliga a fare una visita di controllo l’anno. Avevo così prenotato l’OCT per oggi e la visita vera e propria per l’8 maggio.

Venerdì 13 marzo mi arriva un sms che mi segnala che l’appuntamento per la visita di controllo è stato annullato e sarà rischedulato quanto prima. Nulla di strano, penso, aspetteranno che finisca il lockdown per fare le visite. Però non mi arriva nessun messaggio per l’OCT. Mi connetto al sito della sanità lombarda, SPID e tutto: le prenotazioni continuano a esserci ma se provo a visualizzarle mi appare una classica schermata in cui è chiaro che nella base dati c’è qualcosa che non va. Telefono al numero delle prenotazioni: mi risponde un tipo che mi dice “ah, non sappiamo nulla, se non che i servizi sono aperti solo per le urgenze. Ma c’è tempo, richiami la prossima settimana”. Giovedì richiamo, e un’altra operatrice mi dice la stessa cosa, aggiungendo che ogni azienda ospedaliera fa per conto suo e di chiamare magari sabato, al che io sommessamente le ricordo che per la sanità il sabato sarà pure lavorativo, ma il 25 aprile no. Ad ogni modo, finalmente venerdì mi arriva l’sms che cancella anche l’OCT.

Fase 2 :-). Ieri pomeriggio provo a vedere se posso riprogrammare da sito le visite, e scopro che per il giorno dopo c’è un posto al Fatebenefratelli valido anche per chi come me ha una ricetta programmabile. Che bello, penso, e procedo alla modifica. Il sistema ovviamente si lamenta perché io ho una prenotazione già fatta (ma mi avete detto che è rimandata!). Cancello la prenotazione, e come d’incanto non risulta più nulla di prenotabile. Stamattina richiamerò il numero verde, anche perché tra un po’ la ricetta scade; però capite che se per queste che dovrebbero essere operazioni normali il risultato è simile non è che si possa immaginare che nelle emergenze si possa fare qualcosa di funzionante…

Quizzino della domenica: Verme

Avete una scacchiera 6×6. Qual è il più lungo verme che potete inserire? Un verme è un polimino, quindi un insieme di quadretti tra loro connessi, tale che ciascun quadretto sia connesso per un lato ad altri due, salvo gli estremi che ne toccano uno. Non è nemmeno permesso che il contatto avvenga solo in un angolo, se non nel caso di una curva del verme, dove un vertice del quadretto centrale ne tocca altri due. Nella figura qui sotto vedete un verme lungo 10 quadretti in una scacchiera 4×4, per darvi un’idea.


(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p444.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema tratto da Math Stackexchange.)


Ultimo aggiornamento: 2020-04-26 13:28

Trump e la candeggina

Devo dire che stavolta Trump mi ha deluso. Non mi aspettavo che dopo la sua dichiarazione sulla candeggina da iniettare avrebbe dichiarato di essere stato sarcastico, il che mi fa tanto pensare che avesse detto quella frase credendoci davvero… conosciamo tutti le giustificazioni “sono stato frainteso” che sanno tanto di un aggrapparsi con le unghie ai vetri per cercare di nascondere la verità.

Il punto, come capita spesso, è che la frase di Trump è ancora peggio di quello che è stato riportato. Come potete leggere, il presidente USA parlava di uno studio secondo il quale la candeggina distrugge il virus in cinque minuti e l’alcol isopropilico ancora più in fretta, e la frase è stata questa:

And then I see the disinfectant where it knocks it out in a minute. One minute. And is there a way we can do something like that, by injection inside or almost a cleaning?

In pratica, non ha detto “perché non iniettiamo candeggina?” ma “perché non troviamo qualcosa da iniettare che funzioni come la candeggina?”. Solo che la frase non sta in piedi lo stesso, perché assomiglia all’esternazione del nostrano ministro Boccia che vuole che la scienza dia una volta per tutte una certezza. In pratica Trump ha dimostrato ancora una volta la sua ignoranza: per lui è inconcepibile che gli scienziati non mettano immediatamente in pratica le sue grandi idee, non essendo in questo molto diverso dal suo amicone Kim Jong-un.

Il guaio è che anche la stampa sembra oramai non essere in grado di spiegare le cose: da qui i titoli “Trump suggerisce di iniettare candeggina per eliminare il coronavirus” anziché il più corretto “Trump vuole una specie di candeggina da iniettare contro il coronavirus”. Quelli che mi ha stupito, come dicevo all’inizio, è che qui da noi la tattica della destra è proprio sfruttare gli stupidi titolisti e poi mostrare come non avessero capito quello che il Leader aveva detto, mentre qui siamo alla stupidità a 360 gradi ripetuta poi a pappagallo. Siamo messi male.

Buongiorno, matematica (ebook)

Devo dire che quest’ultimo libro di Anna Cerasoli (Anna Cerasoli, Buongiorno, matematica , Feltrinelli 2018, pag. 145, € 7,99 (cartaceo: € 13), ISBN 9788858833360) mi è piaciuto meno dei suoi precedenti. Credo che il problema non stia tanto nei temi trattati; la parte finale, con la preparazione di un “giardino matematico”, per esempio dà degli spunti interessanti. Quelle che trovo invece forzate sono le ambientazioni dei problemi: l’idea che a scuola ci sia qualche allievo che tiri fuori gli spunti matematici mi pare davvero fuori dal mondo. Le illustrazioni di Alessandro Baronciani sono carine e aggiungono valore al testo.

Ultimo aggiornamento: 2020-04-25 09:40

Per una volta è il Tar della Lombardia

Stamattina, mentre ascoltavo il notiziario regionale di Radio Popolare, ho scoperto che il Tar della Lombardia ha vietato ad Amazon di fare consegne di beni non essenziali, il tutto dopo un ricorso da parte… no, non di Confcommercio come mi sarei aspettato ma dei sindacati dei trasporti (immagino la Triplice, sicuramente era stato intervistato un rappresentante della FLT CGIL).

Come al solito, in questi casi vado a cercare qual è esattamente la notizia. Il sito del Tar non è esattamente il massimo della fruibilità, ma alla fine ce l’ho fatta. La sentenza è qui. Come ben sapete, il Tar non decide sul merito ma sul metodo. In questo caso, il metodo è spiegato in maniera chiarissima: l’ordinanza sospesa

richiama, al riguardo, l’art. 3, primo comma, d.l. 19 del 2020 [quello che definisce le attività permesse], laddove si stabilisce che le Regioni, al fine di fronteggiare specifiche situazioni sopravvenute di aggravamento del rischio sanitario verificatesi nel loro territorio, possono introdurre misure ulteriormente restrittive […]

Che ha fatto la regione? che l’ordinanza (che come ho scritto sopra richiamava il decreto legge)

ha ampliato, anziché restringere, le attività consentite […]

In pratica, chi ha scritto l’ordinanza ha fatto esattamente l’opposto di quello che era citato. Non sono abbastanza esperto di legge per dire cosa sarebbe potuto succedere se la regione avesse fatto un’ordinanza in cui senza citare il decreto legge avesse stabilito che l’ecommerce era generalmente ammesso? Così ad occhio, il Tar non avrebbe potuto metterci becco, perché l’ordinanza sarebbe stata formalmente corretta, e il conflitto sarebbe dovuto arrivare al Consiglio dei Ministri, con tempi molto più lunghi. (Poi probabilmente anche questa ipotetica ordinanza sarebbe stata annullata, a meno che non fosse scritta abbastanza bene). Abbiamo insomma una regione che non solo non è stata in grado di gestire un’emergenza, e qui possiamo anche dire che non erano preparati ma non lo sarebbe stata nemmeno l’attuale opposizione; ma non è nemmeno in grado di scrivere un’ordinanza tutto sommato semplice, cosa che dovrebbe essere l’abc del loro lavoro. Siamo messi male.

Resta ancora lo spazio per una nota sui sindacati confederali dei trasporti. Non si sono attivati per richiedere misure protettive adeguate: almeno non mi pare che ci sia differenza nel consegnare cibo o prodotti per capelli. Diciamo che si sono attivati per lavorare meno (ma non “lavorare tutti”…)

Ultimo aggiornamento: 2020-04-24 17:36

Giornata mondiale del libro 2020

Oggi è il 23 aprile, e quindi si festeggia la giornata mondiale del libro… “e del diritto di autore”, mi affretto a ricordarvi, come se le due cose dovessero necessariamente andare a braccetto e uno non potesse pubblicare un libro rinunciando al diritto d’autore. Proprietà intellettuale e diritto d’autore sono due cose ben distinte.

Nonostante il wishful thinking, gli editori piangono più miseria del solito, e mi sa che abbiano ragione. Il problema non è tanto se le librerie sono chiuse o aperte. Più precisamente, quello è un problema per i librai e lo sarà anche nel futuro, perché chi va in libreria vuole essere a contatto con i volumi e al momento questo non pare proprio il caso. Ma torniamo ai libri. In queste settimane ci sono stati tantissimi editori che hanno offerto ebook. Noi lettori forti abbiamo comunque pile di libri cartacei comprati negli anni “per quando abbiamo tempo di leggere”. Ma tutti i miei amici lettori forti mi dicono che non è che leggano più del solito, come dicevo già la settimana scorsa. E comunque, salvo rari casi come la biografia di Woody Allen che La Nave di Teseo ha comunque fatto uscire in ebook, anche in questo lo strascico di questa situazione si vedrà tra alcuni mesi. Il Libraio scrive:

Ad oggi, anche se si concretizzerà il recupero, questo si tradurrà in 21mila titoli pubblicati in meno nel corso dell’intero anno, 12.500 novità in uscita bloccate, 44,5 milioni di copie che non saranno stampate e 2.900 titoli in meno da tradurre.

Una tiratura di 2000 copie medie a libro mi pare altina, ma non sottilizziamo. 21.000 titoli su circa 80000 (nel 2018 sono stati 78.875) è una bella percentuale; ma forse bisogna considerare le 12.500 novità nel qual caso i conti sono un po’ meno in rosso. Però per le piccole e medie case editrici questo calo potrebbe essere esiziale. Eppure il libro di carta secondo me ha ancora un suo senso. Per quanto io legga sempre più spesso in elettronico, ci sono casi in cui mi trovo meglio sfogliando che digitando il testo nel form di ricerca. Ma cerchiamo di non essere troppo tristi: oggi è la festa del libro e allora festeggiamo!

PS: garantisco che non sono solo io a trovare difficile leggere in questo periodo. (Poi io trovo anche difficile scrivere, ma non sottilizziamo)

Ultimo aggiornamento: 2020-04-23 17:04

Petrolio sottozero

Per prima cosa, non è vero quello che è stato detto da qualcuno, che cioè lunedì il costo del petrolio è sceso a meno 37 dollari il barile. Quello è infatti il prezzo dei futures sul petrolio per maggio: come chiunque abbia visto Una poltrona per due ben sa, i futures sono in pratica delle scommesse su quello che sarà il prezzo futuro di un bene. In genere chi acquista dei futures non vuole davvero comprare il bene, ma semplicemente scambiare con qualcuno il contratto; ma il crollo della domanda e gli stoccaggi strapieni chi aveva scommesso di comprare a prezzo basso è rimasto col cerino in mano ed è stato costretto a pagare chi poteva effettivamente tenere dell’altro petrolio, visto che lunedì era l’ultimo giorno possibile per i contratti di maggio. È però vero che il greggio texano da comprare subito è sceso a un euro il barile, sempre perché nessuno sa dove tenerselo.

Tutto questo è una buona notizia? Nemmeno poi troppo. Il guaio è che il nostro pianeta, nonostante le lotte trumpiane per rimettere dazi dovunque possibile, è troppo interallacciato. Questo significa che – checché dicano certi sedicenti economisti che ritengono possibile creare un nuovo mercato da zero in un attimo – quello che succede davvero di solito è un lento spostamento delle risorse da un settore a un altro. Magari in un anno può esserci un 10 o anche un 20 percento di calo, e questo può proseguire per vari anni; ma un crollo in poche settimane si ripercuote rapidamente su tutta la catena, e nessuno riesce davvero a sopravvivere. Anche limitandoci al petrolio, un prezzo ridicolo del greggio “buono” manda fuori mercato chi sfrutta lo shale oil, la cui produzione costa molto di più; manda fuori mercato molte fonti di energia alternativa, che già ieri sopravvivevano anche se non soprattutto per aiuti statali; modifica la struttura stessa del mercato, perché visto che si consima molto meno petrolio servono meno pompe di benzina e meno raffinerie. Insomma, il crollo del prezzo del greggio è l’equivalente del famoso asteroide; i suoi danni non si vedono tanto nell’immediato quanto nel breve e medio termine, e saranno credo peggiori di quelli del coronavirus vero e proprio.

Ah: a chi si chiede perché il prezzo della benzina non è crollato, ricordo che a parte i 78 centesimi al litro di accise bisogna tenere conto che il carburante che noi acquistiamo oggi era stato comprato dalle compagnie petrolifere a prezzo ben più alto. Quello che bisognerà piuttosto chiedersi sarà come mai quando la domanda crescerà il prezzo alla pompa si allineerà immediatamente…