Archivi annuali: 2020

Anche i centesimi contano

Dopo che entrò in corso l’Euro, Bernardo Caprotti decise che le monete da 1 e 2 centesimi rendevano solo più complicata la vita, e così decise di arrotondare per difetto gli scontrini. In pratica, se il totale era 10 euro e 29 centesimi si pagava solo 10,25. Come dicevo, Caprotti avrà fatto un po’ di conti e deciso che il risparmio di tempo alle casse era maggiore di quei centesimi. Lo sconto funzionava però anche con i pagamenti elettronici.

Ieri sono andato a comprare alcune cose all’Esselunga, oltre che ritirare due libri di scuola dei gemelli; pagando con Satispay ho scoperto che – non so da quanto, credo solo da qualche giorno – nel caso di pagamenti non in contanti questo sconto è stato abolito. Nulla di illecito e nemmeno di illogico: anzi mi sarei aspettato che fosse sempre stato così visto che il tempo impiegato è esattamente lo stesso. Ma quanto valeva questo sconto? Ho provato a fare qualche conto spannometrico.

In media lo “sconto centesimi” è di 2 centesimi per scontrino. Giuseppe Caprotti mostra che nella settimana di Natale del 2003 furono battuti 2 milioni di scontrini; la settimana forse non è tipica e sicuramente in più di 15 anni il numero di negozi è aumentato, ma possiamo stimare un totale di 100 milioni di scontrini all’anno. Un altro modo per fare il conto è vedere che il valore delle vendite 2019 è stato di 8,1 miliardi mentre lo scontrino medio è di 47 euro, il che dà un numero di scontrini annui intorno ai 170 milioni. Prendiamo insomma 150 milioni come stima. Infine, secondo la Banca d’Italia i pagamenti in contanti nei negozi corrispondono all’87% del totale: ma oltre ai supermercati ci sono anche panetterie, tabaccai e simili dove il pagamento non in contanti è la norma. Quindi possiamo supporre che nei supermercati ci sia un 40% di pagamenti elettronici.

Fatti i conti, avremmo 60 milioni di pagamenti fatti con strumenti elettronici che per moltiplicati per 2 centesimi danno 1,2 milioni di euro di ricavi in più l’anno (su un totale di 8,1 miliardi, ricordo). Diciamo che siamo sull’ordine di grandezza del milione. È tanto? È poco? Decidete voi. Sicuramente Paperon de’ Paperoni non si lascerebbe sfuggire questa opportunità :-)

Tre anni di fila

D’accordo, ho barato un po’. Quattro o cinque post hanno cambiato data di pubblicazione, e due o tre sono stati creati a posteriori. Ma oggi sono 1096 giorni di fila in cui questo blog ha (almeno) un post.

Scrivere qualcosa ogni giorno non è facile. Rispetto alle rubrichette che ormai tutti i principali quotidiani hanno in prima pagina io ho due grandi vantaggi: non mi legge quasi nessuno e soprattutto non sono costretto a rincorrere la cronaca; per esempio il sabato e la domenica sono ormai sempre dedicati alle recensioni dei libri che ho letto e al quizzino della domenica, anche se a volte mi capita di aggiungere qualche altro post al volo. Il mio scegliere di aspettare un giorno o due prima di commentare mi dà poi un ulteriore vantaggio, perché ho più tempo per pensarci su e per trovare voci discordanti che mi possono costringere a rivedere alcuni miei pre-giudizi. Insomma, la probabilità che io scriva qualcosa di sensato aumenta :-)

Però vi garantisco che non è affatto facile trovare sempre qualcosa da dire e quindi mi verrebbe quasi da compatire quei giornalisti, considerando che quandoque bonus dormitat Homerus. Diciamo che però da chi è pagato profumatamente mi aspetterei almeno un po’ più di mestiere…

Quizzino della domenica: Hannah

Da adolescente, mentre ero in vacanza in campeggio, avevo incontrato una ragazza che si chiamava Hannah. Per far colpo su di lei avevo preparato un foglio con il disegno mostrato qui sotto, e con il mio inglese molto approssimativo di allora le avevo detto “pensa, ci sono tantissimi modi per leggere il tuo nome, muovendosi come il re negli scacchi!” Quanti sono questi modi?


(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p467.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema da Sandro Campigotto, I giochi matematici di PhiQuadro, problema 1.18.)


Ultimo aggiornamento: 2020-09-01 21:56

How To (libro)

Una cosa è certa. Leggendo i libri di Munroe, a parte guardare i disegnini, uno si chiede di che cosa si faccia. Anche in questo caso (Randall Munroe, How To, Hachette 2019, pag. 304, $19,95, ISBN 9781473680326) le cose che propone sono completamente pazze, ma le sue spiegazioni sono perfettamente corrette, ancorché inapplicabili. Potremmo dire che il libro è un modo per insegnare un po’ di fisica senza che ce ne rendiamo conto; ma forse è meglio dire che è un modo per capire quali cose sono impossibili all’atto pratico, e soprattutto quali sono i processi mentali di un fisico nel risolvere un problema – cosa completamente diversa dai processi mentali di un matematico quale io sono, per esempio. Stavolta poi xkcd è anche riuscito a coinvolgere altra gente, come per esempio Serena Williams per colpire un drone in volo… Come sempre, una lettura godibilissima.

La Lega e il Museo Egizio

Non credo sia stata molto pubblicizzata la multa di 15000 euro – in sede civile; in quella penale c’è stata un’archiviazione – comminata questa primavera al vicesegretario della Lega Andrea Crippa.

Ecco la storia, per chi non se la ricorda. A cavallo tra il 2017 e il 2018, il direttore del Museo Egizio di Torino aveva lanciato una promozione per cui due arabi che si presentavano al museo pagavano un singolo biglietto. (Per la cronaca, era già il secondo anno che c’era quella promozione). Crippa preparò un video in cui si vedeva una sua telefonava in viva voce al centralinista del museo per chiedere informazioni sugli sconti per gli arabi; alla risposta affermativa cominciò a inveire con il classico clichè “viva gli italiani”. Il video terminava invitando tutti a telefonare al centralino e protestare, cosa che in effetti capitò, bloccando per qualche giorno le linee telefoniche. Una cosa interessante, e quella che probabilmente ha portato alla condanna, è che la telefonata era fasulla, per l’ottima ragione che il museo ha solo centraliniste donne. Ma come potete immaginare, il video doveva venire bene.

Ah, dimenticavo una cosa, soprattutto agli amici del “prima gli italiani”. Tra le iniziative del museo c’è stata quella del biglietto gratuito a chi presentava la tessera delle biblioteche civiche torinesi. In effetti l’anno scorso quando sono stato con la famiglia a visitare il museo non ho pagato l’ingresso. (Sì, ho anche una tessera delle biblioteche torinesi, fatta di persona prima che partisse la promozione). Quindi i torinesi non sono certo stati svantaggiati… anche se in effetti andare a fare la tessera della biblioteca può essere una cosa complicata per parecchi dei telefonatori protestatari.

Ultimo aggiornamento: 2020-08-28 09:31

traslochi

Con la storia dello smart working lungo, la mia azienda ha deciso di togliere il “posto fisso”, il che significa sgombrare tutti i nostri effetti personali, anche perché dovrebbero esserci dei lavori di ristrutturazione. Non mi è ben chiaro cosa possono fare nella mia sede, che per come è fatta non può cambiare più di tanto la struttura, ma tant’è. Ad ogni buon conto, ieri mi è arrivata la comunicazione che tra due settimane avrò uno slot di due ore per ritirare eventuali apparecchiature di ufficio (monitor, sedia ergonomica…) ed eliminare la roba che possiedo.

Stamattina un collega mi ha scritto: “ho visto la comunicazione e ho pensato a te”. Io in ufficio ho un armadio zeppo di roba. In pratica tutti i colleghi che avevano bisogno di qualcosa venivano a chiedermela. Non ho idea di cosa potrò fare in due ore (e soprattutto non ho idea di cosa Anna mi permetterà di tenere a casa…)

Ultimo aggiornamento: 2020-08-27 10:40

Facebook Editor

Il mese scorso ero in montagna, non so bene cosa avessi fatto con il tablet, e sono finito su Facebook Editor. Per chi non sapesse cosa sia, è l’equivalente delle richieste di Google Maps per aggiornare, correggere e aggiungere dati alle pagine del sito di Zuckerberg, il tutto comprensivo di gamification con i livelli che si ottengono man mano che uno dà risposte.

Continuo a pensare che tutto ciò sia sfruttamento dell’utenza: non solo noi siamo il prodotto – e questo da un certo punto di vista è comprensibile – ma dobbiamo “lavorare” per migliorarlo. Per quanto mi riguarda, che si accontentino della licenza non esclusiva sulle cazzate che scrivo; mi bastano già Wikipedia e OpenStreetMaps per contribuire al bene comune.

Ambiguità (libro)

Gabriele Lolli non è un matematico. È un logico. Se non sapete la differenza, ve ne accorgerete leggendo questo libro (Gabriele Lolli, Ambiguità : un viaggio fra letteratura e matematica , Il Mulino 2017, pag. 296, € 16, ISBN 9788815270436), quando parla del “matematico medio” (che si fregia del titolo di “working”, e che è da lui più o meno equiparato a chi matematico non è per nulla).
La prima parte, quella sull’ambiguità in letteratura, non è che mi abbia detto molto, e mi sa che sia nata per la ragione opposta alla famosa frase di Hawking secondo cui ogni formula matematica in un libro ne dimezza le vendite. Molto più interessante la parte dell’ambiguità in matematica, dove Lolli – dopo aver fatto una lunghissima introduzione tecnica – parla di come tre matematici abbiano scritto al riguardo. I matematici in questione sono Philip J. Davies, Emily Grosholz e William Byers: non che Lolli concordi con qualcuno di loro, ma questo è il suo bello. Come sempre con i suoi lavori, leggere questo libro non è semplice: però direi che alla fine il lettore si porta a casa un po’ di cose.

Ultimo aggiornamento: 2021-01-07 22:07