Archivi annuali: 2020

Il pensiero matematico contemporaneo (libro)

[copertina] Da una decina d’anni o giù di lì la filosofia della matematica ha cominciato a incuriosirmi. Mentre la filosofia della scienza è abbastanza nota almeno a chi mastica un po’ di questi temi – Popper, Kuhn, Feyerabend sono nomi che si sentono in giro – il corrispondente matematico si ferma di solito ai fondamenti o al più a Bertrand Russell. Ho preso così questo libro (Frédéric Patras, Il pensiero matematico contemporaneo [La pensée mathématique contemporaine], Bollati Boringhieri 2017, pag. 182, € 12, ISBN 9788833928586, trad. Giovanna de Vivo e Paolo Pagli) ma devo ammettere che è troppo complicato per me. Il problema non è la buona traduzione di Giovanna de Vivo e Paolo Pagli; è proprio che mi manca il lessico filosofico e fors’anche quello matematico necessario per comprendere cosa scrive Patras. Mi è chiaro che afferma che il formalismo e il metodo assiomatico hilbertiano sono una strada ormai chiusa, ma questo era già noto. Per il resto, racconta delle due teorie del ventesimo secolo, lo strutturalismo partito da Bourbaki e le categorie, entrambe nate per unificare la matematica senza però riuscirci. I nomi dei matematici che a suo dire hanno più pensato alla filosofia della matematica sono Hermann Weyl, René Thom (di cui stronca la teoria delle catastrofi, o meglio il tentativo di renderla un concetto unificante) e soprattutto Alexander Grothendieck. Patras nota come costoro non abbiano mai pensato alla matematica come qualcosa di astratto, pur se l’astrazione serve a trovare punti in comune tra le varie branche, ma come qualcosa di strettamente collegato alla realtà. Di più non ho capito, lo ammetto…

Ultimo aggiornamento: 2021-03-08 16:09

Guardians of Time (ebook)

[copertina][Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al programma Early Reviewer di LibraryThing] I Guardians of time sono un gruppo di persone in grado di tornare indietro nel tempo per modificare il passato, in modo da migliorare il mondo attuale. Questo libro (AA.VV., Guardians of Time : A Collection of Time Traveling Tales, Zimbell 2020, pag. 280, € 6,29, ISBN 9781643901770) contiene vari racconti che partono da questo setup; non c’è però una continuità tra i vari racconti, e ciascun autore ha scelto come declinare il viaggio nel tempo.
Ho trovato molto disuguale il livello dei racconti; i primi soprattutto avrebbero avuto bisogni di un editing pesante sullo stile. Ci sono però alcuni racconti che meritano. “Temporal Agent Walker” di Owen Morgan, che mostra come può essere complicato rimettere le cose a posto; “The Day That Wasn’t” di Taylor Roth, che termina in modo inaspettato; e “The Xenobot Paradox” by Lyle Stiles, che aggiunge all’ambientazione comune gli esseri viventi artificiali. Avrei anche apprezzato “Training Days” di Bob Price, che si direbbe essere la prima parte di un romanzo vero e proprio, ma le molte idee interessanti sono rovinate da uno stile esplicativo che mi ricorda il peggior Clarke…

Ultimo aggiornamento: 2020-10-16 20:06

è inutile, io sono un influencer

nuove strisce in via MuratRicordate la mia domanda al Comune di Milano sulle strisce disegnate in via Murat e la relativa (non) risposta? Bene, stamattina stavo pedalando verso casa dopo avere accompagnato i gemelli a scuola e mi sono accorto che la striscia di mezzeria è stata ridisegnata più o meno come prima di quest’estate, lasciando lo spazio per due auto affiancate in direzione centro (immagino lunedì notte, visto che ieri pioveva e non potevano certo fare nulla). Considerando che non so quanti siano a rompere le palle con segnalazioni di questo tipo, posso bullarmi di avere contribuito a muovere il macchinario burocratico comunale. Potrei a questo punto sfruttare il momento buono e tentare di fare finalmente diventare piazzale Lagosta una rotonda come tutte le altre, in cui chi entra dà la precedenza.

C’è solo un piccolo problema. Così ad occhio hanno esagerato, e ora la corsia in direzione periferia mi pare così stretta che mi sa che non riesco a pedalare affiancato a un’auto. Insomma il traffico in genere ci ha guadagnato, ma io ci ho perso. Boccaccia mia statti zitta!

Ultimo aggiornamento: 2020-10-16 16:29

pensieri pochi ma confusi

Il Parlamento continua a occuparsi, anche se sottotraccia, della legge delega di recepimento delle direttive europee tra cui quella copyright che come wikipediano mi sta tanto a cuore. Martedì è stata presentata questa mozione, presentata da Valentina Aprea con altri quattro parlamentari di Forza Italia. Per chi non avesse voglia di leggerla tutta – ma non è lunga – l’executive summary è “Il pubblico dominio è così bello che preferiamo che non venga usato, ché altrimenti si potrebbe rovinare.”

Attenzione: il problema generale non è tanto la conclusione, che a me ovviamente non piace ma di per sé è legittima: immagino per esempio che chi possiede opere in pubblico dominio non voglia perdere la rendita di posizione sulle opere derivate. Il punto è che se un’opera è in pubblico dominio il diritto d’autore non c’entra più per definizione… E fortuna che Forza Italia si definisce un partito liberista.

(Per la cronaca, la Lega ha una mozione molto più condivisibile, mentre mi dicono che quello PD “è aria fritta”.)

Ultimo aggiornamento: 2020-10-15 18:51

Almeno scegliete gente che capisca l’italiano

Ieri sera verso le 21 squilla il cellulare di Anna. Numero di rete fissa milanese (ma si sa che non vuol dire molto). Anna risponde, e poi mette in viva voce. Una voce femminile dice in un italiano molto approssimativo – così ad orecchio direi che la signora era albanese, ma che in Italia c’è stata al più un mese – qualcosa di non meglio identificato sui problemi della bolletta. Comincio a parlare io, chiedo quale bolletta (“energia elettrica”) e a chi è intestata la bolletta (Anna). Per tre volte le dico “impossibile, la bolletta elettrica non è intestata a lei”, per tre volte lei continua con il suo discorso “bisogna vedere la bolletta”, finché ho chiuso la chiamata.

A parte lamentarmi dei soliti tentativi di truffa e la considerazione molto peggiore che qualcuno ha passato a questi tipi qua l’associazione nome-telefono per Anna, mi chiedo quale sia la logica di far fare queste chiamate outbound a qualcuno che evidentemente non comprende l’italiano e non ha neppure il buonsenso di buttare giù la chiamata quando si accorge che tanto non arriverà a nulla…

Ultimo aggiornamento: 2020-10-15 10:30

Come mai ci sono così tanti calciatori positivi al coronavirus?

La notizia che Cristiano Ronaldo è risultato positivo a SARS-Cov-2 – prontamente rilanciata da Lercio… – mi ha fatto pensare. Come mai ci sono così tanti contagi tra i calciatori professionisti? Le possibilità che mi vengono in mente sono le solite. A loro fanno molti più tamponi e quindi è più facile scoprire qualcosa, ma questo non collima con la scarsa diffusione generale tra la popolazione; più facile che in allenamento e nelle partite ci siano più contatti di quanto si pensi.

C’è anche l’ipotesi “i calciatori non sono geneticamente in grado di seguire le regole per evitare il contagio” che mi piacerebbe usare :-), ma l’ipotesi cozza col fatto che anche nel ciclismo ci sono molti casi, e un ciclista professionista in una grande gara a tappe non ha la forza di fare null’altro. La cosa mi preoccupa, perché potrebbe darsi che l’attività fisica pesante aumenti la probabilità di avere difese immunitarie più basse nei confronti del coronavirus. Ricordate il paziente zero italiano che era un maratoneta ancorché dilettante? Non so se siano stati fatti studi al proposito, ma voglio rassicurare i miei ventun lettori: in ogni caso io non rientro in quella categoria…

Carnevale della matematica #143: GOTO Proooof!

Come (quasi) ogni 14 del mese abbiamo un nuovo Carnevale della matematica, ospitato da Roberto Zanasi che ci tiene a farci sapere che lui legge tanti fumetti e quindi conosce i titoli dei numeri 143 delle serie; è da qui che aveva tirato fuori il tema “Viaggi, anche interstellari, eros, thanatos, Bacco e Venere, e drammi vari”. Ma naturalmente poi si parla di matematica, e come sempre ci sono post per tutti i gusti.

Ultimo aggiornamento: 2020-10-14 10:29

insomma, Immuni funziona o no?

Domenica scorsa Repubblica ha postato un articolo sul sostanziale fallimento di Immuni: meno di novemila notifiche e solo 499 positivi tra gli utenti registrati. Quello che è peggio è che pare che siano stati scoperti solo 13 positivi grazie all’app. Facendo un po’ di conti si giungerebbe alla conclusione che il tasso di positivi scoperti tramite l’app è confrontabile con quello dei positivi scoperti “per caso” con i tamponi, il che non è una grande notizia.

Come capita spesso, numeri calcolati in questo modo sono inutili se non fuorvianti, e sarebbe più interessante capire quali potrebbe essere le ragioni di quello che è indubbiamente un flop. Repubblica viaggia più sul complottismo, insinuando che molte ASL non avrebbero fatto partire la procedura nonostante si trovassero davanti un positivo che usava Immuni e dando la colpa a chi nega di averla quando glielo si chiede. Inoltre è vero che siamo arrivati a otto milioni di download, ma c’è stata un’impennata solo negli ultimi giorni, e quindi dovremmo aspettare una settimana o due prima di vedere dei risultati.

Per quel poco che ne so io, vedo invece due ipotesi più semplici per spiegare perché Immuni non funziona. La prima è che credo che ci sia relativamente poca gente che usa davvero Immuni, e magari l’ha scaricata ma poi subito disattivata. Come ho già raccontato in passato, la curva di crescita di una funzione basata sui contatti non è per nulla lineare ma assomiglia a una logistica: parte molto lentamente, ha una brusca crescita intorno al 50% di adozione e tende poi lentamente alla totalità. La seconda ipotesi è che chi ha deciso di scaricare Immuni, oltre che avere telefonini di ultima generazione, ha probabilmente una maggiore sensibilità civica; altrimenti non l’avrebbe scaricata. Ma questo significa che costoro sono anche più attente e cercano di non trovarsi in situazioni a rischio, creando una correlazione inversa tra l’uso dell’app e la probabilità di contagio. Purtroppo non ci sono dati sufficienti per stabilire se tutte queste ipotesi hanno o no un fondo di verità…