Archivi annuali: 2018

Ascensori e ascensoristi

L’ascensore di casa nostra è nato sfigato, e quindi si scassa piuttosto spesso. Un paio di anni fa siamo stati più di un mese senza ascensore, perché la ditta che l’aveva costruito è fallita e non si trovava un pezzo di ricambio.
Sabato mattina, tornati dalla piscina, Jacopo chiama l’ascensore, sentiamo chiudersi le porte e vediamo accendersi la freccia, poi niente. Vado giù e vedo le porte chiuse. Chiamo l’assistenza e mi metto il cuore in pace. Nel pomeriggio l’ascensore funziona di nuovo; ma poi la sera salgo con la vicina del terzo piano, dopo che lei è uscita schiaccio il pulsante del quinto, le porte si chiudono e l’ascensore rimane fermo. Vabbè, apro le porte, salgo a piedi e arrivo in contemporanea all’ascensore, che essendo probabilmente stato costruito dalla Sirius Cybernetics Corporation non voleva avermi tra i piedi.
Domenica pomeriggio citofonano. È l’ascensorista. Io guardo stupito Anna: “di domenica?” Quando dopo mezz’ora usciamo l’ascensore è senza corrente; ma dell’ascensorista non v’è traccia se non per un cartellino “fuori servizio” e l’auto parcheggiata per strada. Chissà in quale dimensione parallela si è cacciato.

Ultimo aggiornamento: 2018-02-12 09:32

Quizzino della domenica: auto usate

A un’asta di auto usate si sono presentate trenta possibili acquirenti. Dieci di loro hanno acquistato meno di 6 auto; otto ne hanno acquistate più di 7; cinque e hanno acquistate più di 8, e uno più di 9. Le auto messe all’asta erano 192. Quante sono state le persone che hanno acquistato 6, 7, 8 oppure 9 auto?

(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p300.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema tratto da cartalk.com; immagine da osfor.org, da openclipart.org)

Ultimo aggiornamento: 2018-02-17 09:23

_Fuga sulla Luna_ (ebook)

Lu Xun è stato uno tra i maggiori scrittori cinesi della prima metà del secolo scorso; il suo essere contro l’impero e vicino alle posizioni comuniste l’ha prima reso un mito e poi un’icona di quelle che si venerano ma si sta bene attenti a non studiare troppo a fondo. In questi suoi racconti minori (Lu Xun, Fuga sulla luna : e altre antiche storie rinarrate [Old Tales Retold], O barra O 2014 [1936], pag. 215, € 8,99, ISBN 9788897332817, trad. Ivan Franceschini, link Amazon) Xun riprende alcune leggende dell’antica Cina. Nell’amplissimo insieme di note aggiunte da Ivan Franceschini alla sua traduzione si possono scoprire quali sono le leggende originali e soprattutto i riferimenti contemporanei alla vita di Lu Xun e alle sue diatribe. Il guaio, almeno per me, è che non riesco a vedere questo mix tra antico e moderno che sarebbe dovuto essere la chiave di volta della raccolta; la lunga introduzione spiega sì la situazione di base ma nulla più. Le prime due storie poi mi sono sembrate sciape in assoluto; per fortuna andando avanti lo stile è diventato più leggero e quindi fruibile, anche se appunto senza raggiungere lo scopo teorico dell’opera. Evidentemente il mondo cinese del secolo scorso è troppo lontano dal mio sentire… e per fortuna che l’ho comprato in offerta lampo a 3,99 euro.

Siete passati in edicola oggi?

Visto che io sono una persona molto esperta nell’arte di vendermi, mi sono dimenticato di avvisarvi che oggi (e per tutta la prossima settimana) Matematica in pausa pranzo è in edicola, nella collana Hachette “Sfide matematiche”. Nove euro e 99 centesimi, meno di quanto vi costerebbe in libreria :-) e con la copertina cartonata. Di per sé, se convincete l’edicolante, in un paio di settimane ve lo recupera lo stesso.

(Che poi se questo ce l’avete già tra due settimane potete andare in libreria per comprare il mio nuovo libro ;-) )

Ultimo aggiornamento: 2018-02-09 18:48

Continuano a tornare

tigri Da ieri mi trovo in giro per i socialcosi questo trafiletto dove si dà conto delle lamentazioni della Lav perché le tigri, invece che avere otto metri quadri di spazio, sono in gabbie tre per tre.

L’unico piccolo problema è che questo articolo è stato pubblicato nel 2012 ed è ricomparso esattamente tre anni fa, come documentato qui nelle Notiziole. Un po’ come la febbre terzana, pare che il trafiletto rispunti ciclicamente, perché evidentemente (a) nessuno si ricorda più di averlo visto (e passi…) e (b) cliccare su “condividi” è così banale che nessuno perde tempo almeno a contestualizzare la notizia. E qui va già bene che essendo il ritaglio una foto a bassa risoluzione di un giornale cartaceo si può immaginare che sia vera e non fotoscioppata come la “scenza” nel poster PD alla stazione Centrale di Milano. Devo proprio fondare il movimento Slow News.

Ultimo aggiornamento: 2018-02-09 09:23

un chilo uguale un litro?

Il mio amico di lunghissima data Fabio mi ha mandato questa foto che ha scattato a una confezione di succo di mela venduto alla Coop. Come potete vedere dall’etichetta, gli ingredienti sono “succo di mela da concentrato”, il che significa che si prende il succo, lo si deidrata per diminuirne il volume, lo si manda nello stabilimento di produzione e si riaggiunge l’acqua tolta. Ma quanta acqua si aggiunge?

Leggendo quanto scritto dalla confezione, la prima risposta che viene in mente è “esattamente quella tolta”, considerando che da un Kg di mele si ottiene un litro di succo. Peccato che innanzitutto ci sono degli scarti: da buccia e torsolo non ricavi nulla. Ma inoltre – e questo lo si dovrebbe già sapere dalla fine delle elementari – la densità del succo di mela è maggiore di 1, perché è acqua più sostanze in sospensione che pesano di più (altrimenti finirebbero a galla anziché posarsi sul fondo). Quindi ci si mette più acqua di quella che viene tolta. Non è la fine del mondo, intendiamoci, ma possiamo dire che quella scritta è un po’ fuorviante?

Ultimo aggiornamento: 2018-02-08 09:16

_L’universo, questo sconosciuto_ (libro)

La casualità delle mie scelte di lettura ha fatto sì che mi capitassero due libri di cosmologia di fila. In questo caso (Stuart Clark, L’universo, questo sconosciuto [The Unknown Universe], Dedalo 2017 [2017], pag.256 , € 18, ISBN 9788822002693, trad. Valeria Lucia Gili, link Amazon) Clark fa una trattazione molto più ampia di quella di Balbi: non che si debba o voglia fare una graduatoria, perché i due approcci sono completamente diversi. Clark scrive molto bene ed è chiara la sua volontà di raccontare quello che succede ora nella cosmologia, e d’altra parte questo è il suo lavoro di scrittore scientifico. Quindi localmente è tutto bello e comprensibile, oltre che posto in un contesto storico che fa apprezzare meglio le cose e condito da aneddoti gustosi in stile americano come l’incontro brussellese tra Einstein e Lemaître. Quando però la lettura termina, rimane un senso di vuoto, non dovuto alla vastità dell’universo quanto alla eterogeneità dei temi trattati. La mia sensazione è che Clark abbia ripreso quanto aveva scritto sulle riviste e l’abbia inciccito; ma non l’ha ripensato in modo unitario. Risultato? Si scoprono tante nozioni puntuali, ma l’universo resta ancora più sconosciuto. Una nota positiva: è bello leggere di come gli scienziati lavorano, facendo ipotesi sempre più indirette. Spesso noi crediamo che quello che dicono gli scienziati siano verità assolute: qui si vede che non è proprio così. Buona la traduzione di Valeria Lucia Gili.

Ultimo aggiornamento: 2020-01-31 20:05