Archivi annuali: 2018

Tanta fatica per niente

Come avete capito sin troppo bene, è uscito Scimmie digitali. Come si fa oggidì, abbiamo preparato una pagina Facebook e ieri ho invitato un po’ dei miei amici a mettere un like. Visto che non ho mai sopportato le richieste indiscriminate, mi sono messo a controllare uno per uno i miei 550 amicici, ne ho selezionati una sessantina e ho mandato loro l’invito, modificando il testo di default e spiegando che appunto avevo fatto una cernita (oltre che assicurando loro che non era affatto necessario metterlo, quel benedetto like). Peccato che quel mio testo non sia stato passato a nessuno, e sia solo arrivato un testo anodino “Ciao XYZ, Maurizio Codogno ti ha invitato a mettere “Mi piace” a Scimmie digitali”.

Caro Mark, non ti pare che forse se vuoi che i contatti tornino ad essere la parte principale di FacciaLibro dovresti stare un po’ più attento a queste cose?

Recensioni collage

Come sapete, oggi esce ufficialmente Scimmie digitali, anche se da un paio di settimane era possibile ordinare il libro su Amazon. Magari riesco anche a fare una recensione seria, prima o poi. Ma non è di questo che voglio parlare.
In rete si trova una “recensione”, di una “Testata online indipendente”, che parla effettivamente del nostro libro, usando frasi indubbiamente tratte dal nostro libro ancorché non virgolettate. Il problema è che le frasi sembrano messe insieme senza una grande logica, e il nome dell’autore dell’articolo è assolutamente ignoto a san Google. Secondo voi, una cosa del genere ha un senso pratico oppure no?

token virtuali

La scorsa settimana ho perso “la saponetta”: il token per accedere alla mia banca, che è solo online. Dopo avere cercato nei posti dove c’era qualche possibilità che mi fosse cascato dal marsupio, mi sono dato per vinto e ho contattato la banca, prima via chat e poi telefonicamente. Bisogna dire che la procedura non è stata troppo complicata: ho pagato 25 euro per aver perso un apparato in comodato d’uso – ma questo lo sapevo già – e sono persino riuscito a farmi cambiare al volo il PIN di sicurezza, perché quello che mi ero salvato io era evidentemente vecchio. Sia lode alle domande di sicurezza.
Ora non vengono più dati token fisici, ma si usa un’app di Verisign che genera una password ogni trenta secondi. È una bella cosa, ma c’è qualcosa che non mi torna. È vero che rubarmi il telefono per avere la one-time password è simile a rubarmi il token, e quindi quello non mi preoccupa più di tanto; ma non sono riuscito a capire come la banca possa sapere qual è la mia versione dell’app, visto che non le ho detto nulla. O mi dite che tutte le app mostrano la stessa password? Questo mi pare ancora più improbabile. Qualcuno sa aiutarmi?

CARC

Il mio percorso ufficio-casa [*] passa davanti al Formigonio, la sede della Regione Lombardia. Ieri sera mentre rientravo ho visto una dozzina di persone ferme sull’angolo con via Pola, e tre persone con due bandiere dall’altra parte. Le bandiere erano di non meglio identificati – almeno per me – “CARC – Comitati di Appoggio alla Resistenza – per il Comunismo”; tenuto a mente il nome e arrivato a casa ho scoperto che non solo hanno il loro bel sito, cosa che potevo anche immaginare, ma anche una voce su Wikipedia.
Devo confessare che mentre la lettura delle pagine del sito non mi ha stupito più di tanto, dato che ho una certa cultura di lessico comunista, quella della voce di Wikipedia mi ha preoccupato un po’. Devo però rimarcare di non essere stato nemmeno avvicinato dai tre attivisti ;-) (la dozzina dall’altra parte poteva essere come non essere un gruppo di compagni CARC, oggettivamente)

[*] quello casa-ufficio no, tranne il martedì che c’è mercato in piazzale Lagosta. Di per sé potrei scegliere anche per il ritorno il percorso casa-ufficio o una sua buona approssimazione, ma per abitudine preferisco l’altro tragitto.

_I primitivi_ (film)

Sabato pomeriggio, in un’atmosfera surreale (eravamo in sei in tutta la sala) ho visto con i gemelli I primitivi, film di animazione “in plastilina” della benemerita Aardman. La storia è molto britannica, visto che il tema fondamentale è l’invenzione del gioco del calcio con tutto quello che poi ha portato… il tutto trasportato nella preistoria, con lo scontro tra l’età della pietra e quella del bronzo.
Onestamente mi aspettavo qualcosa di più: non posso dire che il film sia brutto oppure noioso, ma guizzi davvero divertenti ne ho trovati pochini. Ho il sospetto che ci fossero troppe battute estremamente britanniche: gli adattatori italiani hanno fatto (bene) quello che potevano, ma molto si è comunque perso. Se avete bambini, comunque, direi che lo apprezzeranno senza problemi.

Ultimo aggiornamento: 2018-02-19 12:33

Quizzino della domenica: triangoli diversi

Dato un triangolo equilatero, non è troppo difficile dividerlo in tre triangoli uguali: basta ispirarsi al logo della Mercedes, come mostrato nella figura qui sotto. Siete però capaci di dividerlo in tre triangoli simili ma non congruenti?

(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p301.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema tratto da Varsity Math)

_Divertirsi con la matematica_ (libro)

Come capita spesso, mi chiedo il perché si sia scelta una traduzione non letterale del titolo di questo libro (Peter M Higgins, Divertirsi con la matematica [Mathematics for the Curious], Hachette “Sfide matematiche 14” 2017 [1998, 1999], pag. 260, € 9,99, ISBN 9788822062161, trad. Elena Ioli, link Amazon). “Matematica per il curioso” sarebbe stato più appropriato, visto lo stile del libro. Conoscevo Higgins per il suo Nets, Puzzles and Postmen, che è un testo più tecnico anche se non certo un manuale universitario; qua invece l’autore si dedica a parlare di matematica di base, diciamo a livello liceale, ma lo fa in maniera niente affatto scontata, mostrando come spesso a scuola si facciano assunzioni implicite di cui non ci accorgiamo. Un’altra bella caratteristica del libro è mostrare in pratica l’interconnessione della matematica; ogni tanto Higgins riprende un tema precedente e mostra come esso possa essere applicato in un campo a prima vista diversissimo. L’unica nota negativa è nella traduzione di Elena Ioli, che in vari punti rende impossibile capire il testo a chi matematico non è (L’edizione 2015 ha corretto qualcosa rispetto a quella 1999 che ho inizialmente letto, ma non certo tutto). Per esempio, “a little calculus” non è “un piccolo calcolo”…