“Si costerna, s’indigna, s’impegna”

Prendo a prestito le parole di Fabrizio De André per un commento personale sul povero autista del bus di tifosi pistoiesi di basket morto dopo un agguato di “tifosi” della squadra avversaria. Sono state fermate tre persone: ma leggendo i giornali (Il Post, Repubblica, Corriere, Domani) raccontano con dovizia di particolari della chat Whatsapp e dei precedenti di quei tre. Ma leggendo «Ma la modalità di azione e le testimonianze di alcuni tifosi — due in particolare rispetto ai dodici sentiti dalla polizia — mettono al centro i tre fermati.» a me suona un campanello d’allarme. Non ci sono immagini risolutive, e quindi tutto si baserà sulle deposizioni dei compagni d’assalto nel dibattimento. Il mio amico penalista dice chequando ci sono tante persone coinvolte qualcuno alla fine parla; io vorrei essere così ottimista, ma temo che come in molti altri casi alla fine lo Stato «getta la spugna con gran dignità».

(Ovviamente nulla cambierà per l’autista morto. Qui però non c’è un problema di vendette, ma di impedire che almeno costoro continuino. Certo che ormai la violenza gratuita è tracimata dal calcio agli altri sport…)

Amazon Haul e spedizioni rallentate

schermata di amazon haul
Una volta c’era Amazon Basic: prodotti a prezzo ridotto fatti direttamente da Amazon, spesso copiando quanto venduto da altri. Adesso pare che Bezos stia attaccando il mercato di Aliexpress, Temu, Shein e compagnia varia, che già se la vedono male anche in Europa con la proposta di una tassa di due euro per pacchetto. È infatti stato lanciato da poco Amazon Haul, “prezzi da urlo a 20€ o meno per cui vale la pena aspettare”. Più precisamente, il sito afferma “La maggior parte degli acquisti effettuati su Amazon Haul verrà consegnata in meno di due settimane, anche se i tempi di spedizione possono variare e dipendono dalla località di consegna del cliente.” Le spedizioni ovviamente non sono Prime, ma in compenso sono gratuite dai quindici euro in su, e c’è anche uno sconto per chi spende di più.

I prodotti che vedo su Haul sono più o meno la paccottiglia che mi piace prendere su Aliexpress, ma con una scelta molto minore e un motore di ricerca ancora peggiore, il che mi lascia abbastanza stupito. Ma quello che mi ha stupito di più è che un pacchetto che avevo ordinato un paio di settimane fa da Aliexpress non è arrivato come al solito con le poste ma… con Amazon Shipping. Ed è anche arrivato in ritardo, tanto che Aliexpress mi ha dato un coupon per i miei futuri acquisti. La cosa non mi pare abbia un gran senso, ma tant’è…

Chiacchiero di Wikipedia su Radio Capital

Domattina alle 9.10 dovrei essere in collegamento telefonico con Radio Capital a parlare delle preoccupazioni della Wikimedia Foundation sul calo degli accessi (e quindi immagino delle donazioni…) a Wikipedia perché in tanti chiedono a ChatGPT oppure leggono il riassunto di AI Overview. Se ci riesco cercherò di spostare la chiacchierata su un tema che a me preoccupa ancora di più: voci scritte da AI e che ovviamente contengono le usuali allucinazioni degli LLM. Stay tuned!

In quale corsia?

Mi sono accorto che l’app Esselunga ti dice in che corsia si trova un prodotto, ovviamente dopo aver specificato in quale negozio ti trovi. Per uno come me, che praticamente sempre devo andare a caccia di qualche commesso a cui chiedere dove si trovano i prodotti, è una svolta.

(Poi io sono uno di quelli che non riesce a vedere un prodotto che è davanti ai suoi occhi, d’accordo: però questo è già un inizio per me, no?)

È l’ora del porno anche per l’AI

È notorio che quello che ha sempre fatto sviluppare i mercati è stato il porno. Lasciamo perdere le battute sul mestiere più antico del mondo o sulle categorie di PornHub e pensiamo semplicemente ai telefoni cellulari: la tendenza è stata di renderli sempre più piccoli fino a che qualcuno non ha pensato a quali immagini potevano interessare gli acquirenti. Ci avevano provato con il calcio e il DVB-H, senza grandi risultati perché nessuno aveva interesse a vedere un francobollo da 320×240 pixel: ma da quando partirono i primi siti con immagini erotiche la dimensione dei furbofoni ha ricominciato a crescere, superando le misure dei matton… ehm, dei terminali degli anni ’90. Sì, le dimensioni contano.

Non è un caso, insomma, che il mercato delle AI, che sta disperatamente cercando di trovare modi per ottenere soldi veri, stia pensando al porno. Tutto nasce da questo tweet di Sam Altman:

Il tweet è un capolavoro. Altman parte dal dire “ah, abbiamo fatto in modo che ChatGPT non possa essere usato come strizzacervelli, visto che c’è gente che ci è morta”, e termina col dire “però adesso che stiamo per essere in grado di riconoscere l’età delle persone che interagiscono potremo dare il porno (pardon, “erotica” che è una parola che in inglese sembra più neutra). Inutile dire il tipo di commenti che si sono visti in rete. Alberto Romero, che aveva appena ripostato un suo articolo dell’anno scorso, che parla di come le intelligente artificiali siano bravissime con tutti i peccati capitali, ha scritto un altro post (dietro paywall, quindi ho letto solo l’inizio). Romero riprende il tweet di Altman, lo legge come “la soluzione ai problemi mentali indotti da ChatGPT è stata troppo esagerata, e a questo punto il sistema è in grado di capire chi è psicotico e chi no, e togliere le restrizioni sul porno a chi non lo è, ed è adulto”. Il problema di per sé non è il porno: tanto lo troviamo dappertutto. Il problema è che non ha senso confrontare OpenAI con PornHub: quest’ultimo non ha mai affermato di voler salvare l’umanità con l’intelligenza artificiale generale…

Su pivot-to-ai David Gerard scrive, con il suo solito ottimismo, che il vero problema è che la curva d’uso di ChatGPT è piatta, e solo il 5% degli utenti usa un piano a pagamento. Come scrivevo, il modo più semplice di cercare di fare soldi è il porno: ecco qua la mossa di OpenAi, anche se Altman ha cercato di far marcia indietro con un altro tweet. Difficile però che ci sia davvero un dietrofront: Gerard fa presente come SuperGrok, insomma il Grok a pagamento, ha lanciato l’avatar Ani che ha una modalità NSFW, anche se per il momento l’anime è solo in lingerie.

A me non importa più di tanto questa deriva porno, se non per il fatto che qualcuno potrebbe credere di mettere in pratica nel mondo reale quello che può fare con l’avatar; ma anche in questo caso ho il sospetto che non ci sarebbe molto di diverso con quello che si vede già oggi nei video senza IA. Quello che mi chiedo è se tutto ciò sarà almeno per i prossimi anni la pietra tombale sull’AGI. Perché se dal porno arrivassero soldi, perché li si dovrebbe dirigere su qualcos’altro che non funziona? E se non arrivassero non sarebbe l’inizio di un nuovo inverno IA?

Il labirinto dei quanti (libro)

copertina La curiosità di questo libro sta nel fatto che è composto da due biografie parallele, quella di Feynman e quella di Wheeler.
È vero che il primo ha fatto il dottorato con il secondo, che i due erano amici e hanno anche scritto qualche articolo insieme in gioventù (la differenza di età non era molto grande), ma essi avevano modi di approcciare la fisica molto diversi: Wheeler era sempre pronto a tirare fuori dal cappello idee strampalate, Feynman pur essendo pronto a tutto voleva avere sempre la possibilità di “vedere” le cose. Ciò detto, il testo è interessante soprattutto per vedere come la fisica si è evoluta tra il 1945 e il 1970, con idee che si formavano, venivano scartate e riprese. Buona la traduzione di Valeria Lucia Gili.

Paul Halpern, Il labirinto dei quanti : Richard Feynman, John Wheeler e la rivoluzione della fisica [The Quantum Labyrinth], Codice 2018 [2017], pag. 326, € 27, ISBN 9788875787677, trad. Valeria Lucia Gili – come Affiliato Amazon, se acquistate il libro dal link qualche centesimo va a me

Solo una coincidenza? (II)

Non so se avete avuto voglia di provare a dare una spiegazione per la notevole coincidenza che ho presentato mercoledì scorso. Qui ci sono le mie pensate, che mi hanno portato lentamente a trovare una soluzione.

La prima cosa che mi è venuta in mente è stata la legge di Benford, che si vede bene nei valori delle potenze di 10. Quella è però una falsa pista: beh, a dire il vero nemmeno troppo falsa, ma solo nel senso che il procedimento che porta alla legge di Benford è simile a quello che ci interessa. La seconda cosa che mi è venuta in mente è che $2^{10} \approx 10^3$, e che questo poteva forse spiegare la somiglianza dei valori. Però anche $2^{20} \approx 10^6$; d’accordo, l’errore è circa il doppio, ma la successione delle potenze “scalate tra 1 e 10” non assomiglia affatto a quella delle potenze frazionarie di 10. Però è anche vero che in certi casi la concordanza è ottima: abbiamo che $6^9 = 10077696$, e costruendo la tabella con le prime nove potenze (e quelle di 10 da $10^{1/9}$ in su) otteniamo (sempre approssimando)

$$
\begin{matrix}
n & \textrm{potenza} & \textrm{seietto} & \textrm{differenza} \\
0 & 1 & 1 & 0.00\% \\
1 & 1.2915 & 1.296 & 0.34\% \\
2 & 1.6681 & 1.6796 & 0.69\% \\
3 & 2.1544 & 2.16 & 0.26\% \\
4 & 2.7826 & 2.7993 & 0.60\% \\
5 & 3.5938 & 3.6 & 0.17\% \\
6 & 4.6416 & 4.6656 & 0.52\% \\
7 & 5.9948 & 6 & 0.09\% \\
8 & 7.7426 & 7.776 & 0.43\% \\
\end{matrix}
$$

Insomma, a volte l’essere arrivati molto vicino a una potenza di 10 funziona e a volte no. A questo punto sono tornato sui miei passi, e ho ripreso l’idea della legge di Benford, o meglio mi sono ricordato di come Simon Newcomb avesse notato la legge qualche decennio prima di Benford: le prime pagine delle tavole dei logaritmi erano più sporche delle ultime, il che significava che quelle pagine venivano usate di più. Prendiamo dunque i logaritmi in base 10 delle potenze di 10 usate nella tabella: per costruzione saranno tutti equidistanti tra 0 e 1 (più precisamente saranno 0/10, 1/10, …, 9/10, visto che ci siamo fermati prima di $10^1$). Cosa abbiamo invece nelle prime dieci potenze di 2? Sappiamo che $2^{10} \approx 10^3$, e quindi i loro logaritmi saranno equidistanti, con un passo di circa 3/10 (e infatti $\log_{10} 2 \approx 0.30103$). Trasformare le potenze di due mettendo il punto decimale dopo la prima cifra corrisponde a considerare solo la parte decimale (la mantissa) dei logaritmi; quindi abbiamo (quasi) la parte decimale dei multipli di 0.3; la cifra decimale di questi multipli varia da 0 a 9. Ora è chiaro perché considerare le prime venti potenze di 2 non funziona: abbiamo i valori della prima cifra decimale a coppie. Nel caso dei seietti, le parti decimali sono nove e quindi i logaritmi saranno distanziati circa di 1/9 uno dall’altro, mentre quelli delle potenze di 10 sono distanziati esattamente di 1/9.

A questo punto possiamo anche capire il motivo per cui gli errori variano: nei logaritmi abbiamo un residuo (0.00103 nel caso delle potenze di 2) che man mano si accumula. Gli errori maggiori si hanno pertanto in corrispondenza delle potenze più grandi di 2. In definitiva: no, non era una coincidenza, ma accorgersi del motivo non è immediato.