Ieri Repubblica aveva un articolo sulla chiusura della Brockhaus, l’equivalente tedesco della Treccani (anzi, direi che è più corretto dire che la Treccani è l’equivalente italiano della Brockhaus): io ieri stavo tinteggiando casa, quindi l’ho visto solo oggi.
Ovviamente il titolone è «un mito del Sapere ucciso da Wikipedia». Vabbè. Però c’è una cosa che a me, come al solito, infastidisce davvero. Andrea Tarquini cita ampiamente un articolo di Peter Praschl sul Welt am Sonntag: peccato che chi ha preparato la pagina web si sia “dimenticato” di inserire un link all’articolo di Praschl. (Per i curiosi, lo trovate a questo). Certo, il testo è in tedesco, e non è che Google Translate funzioni così bene: ma io resto della posizione che un media debba dare al lettore la possibilità di risalire alle fonti, almeno quando sono pubbliche.
È anche vero che leggendo le fonti originali magari si scopre che le cose sono un po’ più complicate, e la colpa non è tutta di Wikipedia… ma questo sono certo è irrilevante, tanto nessuno leggerebbe mai un articolo in tedesco.
coscenze
Come forse sapete, la versione mobile di Facebook prevede di infilarti nello stream delle “suggested pages”; pubblicità – immagino a pagamento – con la scusa che qualcuno dei tuoi amici ha messo un “mi piace” sulla pagina in questione. Nonostante i miei amici faccialibro siano ben pochi, ogni tanto mi capitano cose strane, come la pagina di Michela Vittoria Brambilla.
Vabbè, uno può anche farsene una ragione. Peccato che la foto presa per pubblicizzare la pagina fosse questa: garantisco che anche da furbofono il “coscenza” del cartello dietro la ex ministro era ben visibile.
Certo, il cartello non è stato scritto da MVB: però la foto nella sua bacheca se l’è tenuta lei…
Quizzino della domenica: I tre moschettieri
Il re di Francia ha ricompensato Athos, Porthos e Aramis con sei monete: tre d’oro e tre d’argento. Ciascuno di loro ha ricevuto due monete: ovviamente sa quali sono le sue, ma non quelle degli altri. D’Artagnan vuole scoprire quali sono le monete di Athos, ma non sarebbe educato chiederglielo: allora gli fa una domanda alla quale Athos può rispondere (sinceramente, e da logico perfetto) “si”, “no” oppure “non so”, in modo da riuscire a scoprire a ottenere la risposta. Qual è la domanda?
(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p106.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Il problema è di Tanya Khovanova
_The Diamond Age_ (libro)
Neal Stephenson è uno a cui piace scrivere, il che significa che scrive tanto, troppo. Se si aggiunge il fatto che io lo leggo in inglese e che questo (Neal Stephenson, The Diamond Age, Penguin 2011 [1995], pag. 512, Lst 8,99 , ISBN 9780241953198) era il “libro da palestra” per rilassarmi tra una serie di esercizi e l’altra, capirete come mai ci ho messo quasi due anni per finirlo, e solo perché alla fine ci ho dato una botta a casa.
La fantascienza di Stephenson in questo libro, come nel precedente Snow Crash è sicuramente di tipo hard: in questo futuro nemmeno troppo lontano la tecnologia è incredibilmente avanzata, e in contrasto si ritorna a un formalismo nei rapporti umani… beh, la maggior parte della gente a dire il vero si scanna, e le prime 50 pagine, come anche le ultime, non sono per stomaci deboli. Però ci sono alcuni gruppi, come i cinesi neoconfuciani e gli angloamericani neovittoriani, per cui il formalismo è in un certo senso il collante che tiene le razze (pardon, i phyla) uniti.
E poi c’è la piccola Nell e il Young Lady’s Illustrated Primer, un libro sotto forma di “ractive” (sono arrivato a cinquanta pagine dalla fine prima di capire che è un’abbreviazione di “interactive”, come “sites” sono i “parasites” e “mites” le “termites”; a Stephenson piace inventare parole abbreviate) che nasce per insegnare a una bambina tutto quello che deve sapere, dalle arti marziali alle macchine di Turing; insomma, il vero protagonista del libro è questo libro.
Giudizio finale? Se vi piace questo tipo di fantascienza, armatevi di santa pazienza e leggetevelo.
Carnevale della Matematica #62: GOTO Popinga!
Il Sommo Popinga ci delizia con il Carnevale numero 62 (che ho visto in anteprima a causa di blogleak…), nel quale ci ricorda che non si deve essere geni per essere matematici: però c’è da fare fatica :-)
Buona lettura!
PDD
Ho fatto un grave errore. Ho commentato da Mantellini, argomentando che per me la democrazia diretta non può funzionare. (Chi mi conosce sa che io ho dei dubbi sulla democrazia tout coutr: però nel caso della democrazia diretta i miei dubbi sono corroborati dalla matematica)
L’errore non è ovviamente nelle discussioni che sono seguite lì, discussioni previste; il fatto è che dopo meno di ventiquattr’ore mi è arrivata da G+ la segnalazione che il Partito Democrazia Diretta mi ha aggiunto alle sue cerchie.
Non capisco bene la logica di seguire uno che ha appena affermato di non concordare con l’assunto di base messo già nel nome; ma in effetti se uno ci pensa su non ha nemmeno senso mettere “partito” e “democrazia diretta” nella stessa frase: da questo punto di vista il MoVimento 5 stelle perlomeno è coerente :-)
“sicurezza” PayPal
PayPal ha una strana usanza per accettare una carta di credito: ti fa un piccolo prelievo, tu aspetti che arrivi la transazione, copi la sigla vicino, e tutto è a posto (compresa la restituzione dei soldi). Tutto questo “per maggiore sicurezza”.
Ieri mi è arrivato il messaggio che dice che la carta di credito sta per scadere, e quindi dovevo aggiornare i dati. Anzi, che le carte stanno per scadere, perché c’era anche quella che avevo bloccato a fine novembre quando sono venuti i ladri a casa nostra. Bene, dico, già che ci sono elimino quella carta. Peccato che fosse quella “accettata”, e quindi ora debba rifare la procedura da capo.
Ma come, direte voi: gli acquisti PayPal venivano pagati su una carta di credito bloccata? Mannò, andavano sulla nuova, anche se non era stata accettata. Insomma, una volta che uno ha fatto accettare una carta, può aggiungere quelle che vuole. Bella sicurezza, vero?
Aggiornamento: (13 giugno) in realtà, nonostante tutto, PayPal ha continuato allegramente a prendere i soldi dalla carta di credito nuova anche prima che io la accettassi, il che di per sé ha anche senso. Quello che non ha senso a questo punto è associare la sicurezza a una singola carta, no?
la gggente che piace a beppegrillo(tm)
Se non siete di quelle parti, oppure non siete avidi lettori del blog di beppegrillo(tm), non ve ne sarete certo accorti: il prossimo sindaco di Pomezia sarà il pentastellato Fabio Fucci. Sempre per chi non è di quelle parti: Pomezia ha più di sessantamila abitanti, non è quindi esattamente un paesotto. Bene, come è nata questa vittoria? Lo si può intuire dai dati elettorali. Fucci ha più che raddoppiato il numero di consensi, nonostante un calo di quasi quindici punti percentuali nell’affluenza. Anche se il candidato sindaco del centrosinistra non avesse perso quasi 1500 voti tra il primo e il secondo punto, sarebbe stato asfaltato allo stesso modo. Credo di non andare troppo fuori strada se penso che buona parte dei settemila voti in più di Fucci arrivino da Pdl e Fratelli d’Italia, brutalmente estromessi dal ballottaggio: i loro elettori, pur di non ritrovarsi un’altra volta con un sindaco dell’odiato centrosinistra, sono andati in massa a votare per il grillino, ripetendo il modello-Parma dell’anno scorso. Non mi stupirei se qualcosa di simile accadesse a Ragusa tra due settimane, anche se lì la situazione mi pare molto più fluida.
Insomma, quand’è che il M5S riesce a vincere? Semplice: quando c’è un doppio turno, riesce ad arrivare al ballottaggio, e prende i cosiddetti “voti dell’odio” (sicuramente da parte della destra, bisognerebbe avere una controprova con la sinistra ma il caso non mi pare sia ancora capitato). Non un grande risultato politico… o forse sì, è il risultato in linea con i dettami del Vate di Sant’Ilario.