Leggo da Mantellini che Spotify ha cambiato le sue “regole del gioco”, e non permette più neppure in Italia uno streaming illimitato di musica senza abbonarsi al loro servizio e accettando di ascoltare di quando in quando pubblicità. Non usando Spotify, sono andato a leggere le condizioni d’uso e ho visto che in effetti dopo i primi sei mesi d’uso ora c’è un limite di 10 ore al mese.
Tralasciamo che c’è chi continua a creare account farlocchi due volte l’anno e guardiamo la luna anziché il dito. Il modello “ottieni gratuitamente un servizio se accetti pubblicità” è fallito ancora una volta. Immagino che i ricavi della pubblicità, soprattutto in un servizio digitale dove si può misurare facilmente il ritorno, siano troppo bassi; d’altra parte la crisi dei media deriva anche dall’avere una contrazione del mercato pubblicitario cartaceo che non è per nulla bilanciata da un corrispondente aumento di quello digitale. In pratica non so se in rete si faccia meno pubblicità: sicuramente viene pagata molto meno.
Aggiungiamo che la pubblicità in rete diventa sempre più pressante, naturalmente “per il nostro bene”. Non so se abbiate mai letto quanto Douglas Adams scrisse al riguardo quindici anni fa; se fosse ancora vivo, credo rimpiangerebbe amaramente quelle parole. Addirittura qualche giorno fa lo IAB (sigla che un vecchietto della rete come me associava all’Internet Activities Board, mentre invece ora è l’Internet Advertising Bureau…) ha acquistato spazio pubblicitario (cartaceo…) per lamentarsi della decisione di Mozilla di bloccare di default i cookie di terze parti (quelli usati dalle aziende che fanno pubblicità), lasciando al singolo utente la possibilità di fare opt-in e accettarli. Sappiamo tutti che l’opt-in non funziona (dal punto di vista di chi ti vende; dal punto di vista dell’utente è perfetto), e questa ne è ulteriore prova.
Detto tutto questo, io però mi blocco. Secondo voi, qual è un modello per proporre un servizio nel mondo digitale? Insomma, esiste o no una pars construens?
Carnevale della Matematica #64: GOTO Popinga!
A distanza di soli due mesi dall’ultima edizione ospitata da lui, Popinga ritorna alla grande con una nuova rinfrescante edizione del Carnevale. Se vi siete persi qualche post in questo mese, è il momento giusto per ritrovarli!
Grazia e Fonzie
Nappy mi ricorda quello dei primi tempi. Il comunicato “Salvate il soldato Berlusconi” non dice assolutamente nulla che non sia completamente scontato. Se volete, la cosa più interessante è che affermi esplicitamente che si stia parlando di Silvio, a parte la stoccatina quando accenna al «turbamento e preoccupazione per la condanna a una pena detentiva di personalità che ha guidato il governo ( fatto peraltro già accaduto in un non lontano passato )» :-)
Naturalmente, proprio perché non dice nulla che non sia completamente scontato, ognuno tira l’acqua al suo mulino. Stavolta mi sono divertito a leggere i titoli a caldo dei giornali vicini all’ex PresConsMin, che sono fotocopiati. Libero titola «Napolitano a Berlusconi: “La sentenza va rispettata, ma se mi chiede la grazia..”», mentre il Giornale, che in questo frangente storico usa una terminologia meno popolare, ha invece «Napolitano apre a Berlusconi: “Non ho ricevuto domanda di grazia”».
Facciamo pure finta di non notare che secondo Napolitano occorre un «esame obbiettivo e rigoroso» e leggiamo la frase seguente: «per verificare se emergano valutazioni e sussistano condizioni che senza toccare la sostanza e la legittimità della sentenza passata in giudicato». Detto in altre parole, Berlusconi dovrebbe chiedere la grazia e inoltre riconoscere che la sentenza è stata legittima. Mettetevi ora la mano sulla coscienza e ditemi quanto scommettereste che Silvio accetti di ammettere di essere colpevole…
Intendiamoci, non penso che il presidente della Repubblica potesse dire altro, anche perché altrimenti la guerra civile ci sarebbe stata lo stesso, e per una volta mi sa che non sarebbero stati i soliti girotondisti: ma mi pare davvero strano che i quotidiani a Lui (nel senso di Silvio, non di Re Giorgio) vicini si siano appigliati a quella frase. Vogliono forse davvero fare le colombe?
Aggiornamento: (14 agosto) non è vero che Nappy abbia detto il nulla. Mi era sfuggito questo passaggio: la frase da me citata sopra termina con «[…]possono motivare un eventuale atto di clemenza individuale che incida sull’esecuzione della pena principale» (grassetto mio). È vero e lapalissiano che non avrebbe mai potuto parlare di cosa fare sulle pene accessorie, per l’ottima ragione che non sono ancora state definite. Ma non è lapalissiano il fatto che abbia aggiunto la parola “principale”. Poteva far finta di nulla, e invece ha detto “se il giudice d’appello comminerà un’interdizione, quella resta”. Dite niente.
un sentito vaffanculo
Un sentito vaffanculo, dicevo, alle varie società autostradali che stamattina non mi hanno mica segnalato che lo svincolo di Cormano era chiuso. Ci sono tanti cartelloni a messaggio variabile sul percorso, come sapete. Bene: mi hanno detto che c’era un veicolo fermo prima dello svincolo di Gravellona Toce (vero, ma non dava fastidio a nessuno); mi hanno detto che c’era un veicolo fermo tra Rho e Milano Certosa (falso); mi hanno detto che se pagavo il pedaggio con bancomat e carte non avevo spese (ma tanto il pedaggio lo paghi lo stesso, no?); mi hanno detto che lo svincolo di Cavenago era chiuso (ce n’erano altri quattro prima).
Certo, in autostrada non c’era tutto quel traffico; ma se uno di quei maledetti cartelloni a messaggio variabile mi avesse avvisato, o anche se avessero messo un buon vecchio cartello provvisorio prima di Milano Certosa, sarei uscito lì e arrivato almeno dieci minuti prima, cosa che con due quasiquattrenni in auto e intorno alle 14 non è da buttare via. Ribadisco: vaffanculo.
(dell’area di servizio di San Rocco ne parlo un’altra volta)
Quizzino della domenica: Danza dei quadrati
Avete una scacchiera (8×8) e due pedine, una bianca e una nera. Posizionate le due pedine sulla scacchiera su due caselle diverse (non importa se dello stesso colore oppure no), e iniziate a muoverle. Ogni mossa consiste nello spostare una pedina di una casella in orizzontale o verticale, senza mai far finire entrambe le pedine nella stessa casella. Non è necessario alternare le pedine da muovere; si può anche muovere più volte di fila la stessa pedina.
Lo scopo sarebbe quello di riuscire a trovare una successione di mosse tale da ottenere tutte le possibili posizioni della coppia di pedine, senza ripeterne nessuna. Come probabilmente avete già immaginato, è impossibile: ma sapreste dimostrarlo?
(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p114.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema dalla Moscow Mathematical Olympiad 2001, via Futility Closet)
Quizzino della domenica: Goldbach alla rovescia
Uno dei problemi di teoria dei numeri più elusivo è il dimostrare la congettura di Goldbach: ogni numero pari maggiore di 2 è esprimibile come somma di due numeri primi. Noi stavolta ci accontentiamo di qualcosa di meno: dimostrare che ogni numero dispari maggiore di 11 è esprimibile come somma di due numeri composti. Con i numeri pari è facile: o il numero è multiplo di 4 basta dividerlo in due parti uguali, sennò scrivete 2n come (n+1)+(n−1). Siete capaci a dimostrarlo anche per i numeri dispari?
(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p113.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema tratto da Math.Stackexchange)
Siamo sui giornali
Scrivi al Comune
Nove giorni fa (martedì 23) ho scritto al Comune di Milano, compilando il modulo web e chiedendo un paio di informazioni sulle piste ciclabili (esistenti: sono molto pragmatico). Non scrivo molto spesso, tanto che tutte le volte devo cambiare password perché scaduta: diciamo in media una volta o due l’anno. Ai tempi della giunta Moratti ho sempre avuto risposte puntuali e rapide: questa è la seconda volta di fila in cui non ho avuto nessuna comunicazione in merito.
Capisco che siamo in periodo di ferie, e non mi aspettavo una risposta immediata da parte dell’ufficio preposto: però non mi sembrava così difficile che in ventiquattro, massimo quarantott’ore la richiesta venisse “protocollata” e un impiegato mi avvisasse che la mia richiesta è stata inoltrata all’ufficio competente. Soprattutto, visto che siamo nel 2013, non mi pare di pretendere troppo nell’aspettarmi una risposta automatica col testo della mia domanda per essere certo sia stata ricevuta: una paginetta web con su scritto “ok” è un po’ poco.
Ma forse dovevo aspettarmelo: per avere quell’account – di livello di autenticazione superiore a quello standard – avevo dovuto inviare un fax con la mia carta di identità. Probabilmente stanno cercando di inviarmi un fax di risposta.
Aggiornamento: (14 agosto) alla fine ho avuto risposta (ancora il 6 agosto, per la cronaca)
![[dalla BBC]](https://i0.wp.com/xmau.com/notiziole/files/bbc2.png?w=625)