MATEMATICA – Lezione 58: Matematica senza i greci

copertina Magari vi è capitato di leggere La vita segreta dei numeri di Kate Kitagawa e Timothy Revell senza aver visto la stroncatura di Thony Christie. O magari siete fermi alla concezione scolastica per cui tutta la matematica l’hanno inventata i greci e le altre popolazioni, sia i loro predecessori che quelli del resto del mondo, si sono limitati a giocare un po’. In ogni caso questo ennesimo volume (è il suo ultimo!) di Paolo Caressa è un’ottima lettura, perché vi permetterà di avere un’idea di cosa è vero e cosa falso in queste storie.

Come sempre nella storia delle scienze, la verità non è mai univoca. È vero che il metodo deduttivo è indubbiamente greco (e greco-ellenistico, aggiungerei). Ma non è l’unico modo possibile per fare matematica. Per esempio i babilonesi furono molto bravi in ambito computazionale, ideando algoritmi (anche se non li chiamavano così) per risolvere le equazioni di secondo grado. Gli indiani trattarono filosoficamente l’infinito attuale, cosa che in Occidente fu tabù fino alla fine del XIX secolo, e la scuola matematica del Kerala ideò una versione del calcolo differenziale. Poi non credete a chi afferma che Newton e Leibniz hanno copiato dagli indiani dopo essere giunti a conoscere i risultati per mezzo dei missionari gesuiti, perché la cosa non ha senso… In definitiva, leggere questo volume vi permetterà di ampliare la vostra visione su cosa può essere la matematica, e scusate se è poco. Anche nei giochi matematici Caressa si è attenuto a quelli antichi: la loro soluzione, una volta che la conoscete, è semplice ma trovarla a volte non lo è affatto, il che dimostra che gli antichi non erano poi così stupidi. Infine abbiamo di nuovo Sara Zucchini con i Maestri della matematica, stavolta in senso letterale perché sono due insegnanti italiani della seconda metà del XX secolo: Lucio Lombardo Radice e Giorgio Israel, che da posizioni politiche opposte hanno cercato di svecchiare l’insegnamento della matematica.

Paolo Caressa, Matematica – Lezione 58: Matematica senza i greci, allegato a Gazzetta dello Sport e Corriere della Sera, €6.99 più il prezzo del giornale.

Tornerò a fare la RSU?

Oggi e domani, in modalità rigorosamente online, si terranno (finalmente) le votazioni per il rinnovo delle RSU in TIM. Come già più volte in passato, io sono in lista (Fistel-Cisl): la differenza è che quest’anno ci arrivo da RSU in carica, perché tre anni fa, essendo stato io il primo dei non eletti, ero stato ripescato quando un rappresentante è andato in pensione. La cosa sarebbe dovuta terminare lì, perché le RSU erano in scadenza e in estate ci sarebbero dovute essere le elezioni: e invece, con la scusa della suddivisione dell’azienda, siamo andati avanti fino ad adesso.

Perché faccio il sindacalista? La risposta è semplice: perché non c’è nessuno. Non ho specifiche competenze di confronto aziendale, e anche le mie conoscenze politiche sono relativamente scarse: aggiungete poi che il mio personale settore di lavoro è diverso da quello della maggior parte dei miei colleghi e sono anche a un livello inquadramentale completamente diverso. Solo che già in genere i giovani sono poco interessati alle forme di lotta di categoria, e inoltre la mia azienda è vecchia – penso che l’età media sia 54 anni o giù di lì – e quelli che non erano interessati prima non lo sono nemmeno ora. Il risultato pratico lo si vede: in questi ultimi tempi è già difficilissimo non perdere troppi diritti (averne di nuovi è impossibile: il nostro contratto di lavoro, per dire, è scaduto da più di due anni) e paradossalmente la mancanza di un organismo a pieno titolo ci permetteva di fare finta di niente. Esempio? Il lavoro agile. Abbiamo un accordo transitorio scaduto la scorsa estate e che è stato rinnovato unilateralmente dall’azienda a periodi di due mesi. Oggi comincia la nuova proroga per un mese, “dopo il quale ci sarà un nuovo accordo”, parole dell’azienda. Notate: non “ci sarà un confronto”: sarà praticamente un prendere o lasciare. In definitiva io faccio come sempre del mio meglio, ma non sono certo trainante.

Sarò rieletto? Boh. In Lombardia abbiamo 18 seggi, di cui 6 RLS. In Lombardia Fistel non è mai stata fortissima, e mi aspetto dai due ai tre eletti, di cui uno è già certo. Dipenderà anche molto dagli altri: tra i confederali, SLC-CGIL anche se ha perso tutti i tecnici è sempre molto forte e ovviamente connotata ideologicamente, mentre UILCom ha cercato di mantenere il piede in due scarpe strizzando l’occhio agli autonomi, salvo poi far finta di niente e firmare gli accordi all’ultimo minuto. Gli autonomi sono esperti nel fare casino e richieste chiaramente irricevibili, ma non so quanto avere una votazione online e quindi più semplice annacquerà i loro voti, UGL almeno in Lombardia è stranamente allineata alla Triplice. Rispetto al passato ho fatto un minimo di campagna elettorale, che però si è limitata a chiedere ai colleghi che conosco personalmente se volevano votarmi. Solo che in genere io interagisco con i romani :-)

Poi in queste ultime settimane mi è capitato di entrare davvero nel meraviglioso mondo del sindacato vero e proprio e dei congressi (per dire, mi hanno persino chiesto di fare il delegato al congresso nazionale, al che ho risposto come Bartleby “preferirei di no”); ma questo magari ve lo racconto un’altra volta.

Statistiche del sito per gennaio e febbraio 2025

Sempre due mesi in un post solo.

Gennaio: boom, per merito di stocard.

Visitatori unici 30.116 (+9823)
Numero di visite 64.653 (+14515)
Pagine accedute 262.518 (+99161)
Hits 501.910 (+183189)
Banda usata 5,07 GB (+1,82 GB)

Nessun giorno ha avuto meno di 1000 visite: l’incredibile top è di venerdì 31 con 5703 visite (per dire, il secondo giorno in classifica ne ha 2875…) e il minore è domenica 26 con 1618 visite. La media è 2085.

Febbraio: mantiene le posizioni.

Visitatori unici 29.057 (-1059)
Numero di visite 73.235 (+8582)
Pagine accedute 240.113 (-22405)
Hits 511.714 (+9804)
Banda usata 5,17 GB (+0,10 GB)

Nessun giorno ha avuto meno di 1000 visite, addirittura solo due meno di 2000 (il minimo è stato mercoledì 19 con 1775): il top è stato mercoledì 12 con 5341, e ci sono stati altri due giorni con più di 3000 visite. Media 2615 visite al giorno.

La Top 5 di gennaio:

  1. Addio Stocard… e passo a Catima: 6797 visite
  2. Call center sanitari invasivi: 5025 visite
  3. Buon 2025 matematico: 1982 visite
  4. Eupnoico: 788 visite
  5. Codice bianco all’Ikea/a>: 784 visite

Ben altri nove post sopra le 500 visite, più uno del backup del Post. Romanaccio ha avuto 1667 visite.

La Top 5 di febbraio:

  1. Addio Stocard… e passo a Catima: 17964 visite
  2. Call center sanitari invasivi: 4113 visite
  3. Fare esami di laboratorio in farmacia: 875 visite
  4. Ma quanta acqua è cascata?: 816 visite
  5. Hackerare l’energia solare:: 615 visite

Otto altri post sopra le 500 visite, più uno del backup del Post. Romanaccio ha avuto 1383 visite.

Query Google di gennaio: abbiamo 6921 (+1900) clic da mobile, 2119 (+736) da desktop e 147 (+68) da tablet. Ecco le prime 10 query (tra parentesi le impressions, per capire quanto la mia pagina sia piaciuta a chi cerca: più il rapporto è basso, meno sono stato ritenuto interessante).

970 (8455) 0278655540
872 (4922) stocard chiude
474 (4448) stocard klarna
194 (534) insulti in romano
136 (299) insulti romani
115 (974) 02 78655540
102 (1662) klarna stocard
84 (1865) paziente eupnoico
82 (1667) +39 02 78655 540
69 (322) app stocard chiude

Per febbraio, 8731 (+1810) clic da mobile, 2260 (+141) da desktop e 139 (-8) da tablet. Query principali:

1690 (11114) stocard chiude
1195 (8259) stocard klarna
741 (13124) klarna stocard
673 (6599) 0278655540
190 (934) stocard si sposta su klarna
141 (438) insulti in romano
94 (259) insulti romani
87 (292) stocard non funziona piu
86 (466) app stocard chiude
73 (220) stocard quando chiude

The Consensus of Beings (ebook)

copertina [Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al programma Early Reviewer di LibraryThing]
Se non ho capito male, Seward ha scritto (e disegnato) questo libretto pensando soprattutto ai ragazzi: il testo è scritto in maniera didascalica, e quello che le quattro civiltà del Consenso raccontano è visto con occhi fin troppo umani. Insomma, non consideratelo un libro di fantascienza.
Detto questo, non sono sicuro che abbia davvero raggiungo l’obiettivo, anche se non essendo io un ragazzo né un madrelingua inglese non ne posso essere davvero certo. È sicuramente interessante vedere da un punto di vista (formalmente) alieno la necessità di trovare un punto di contatto tra diversi punti di vista, e la caratterizzazione tagliata con l’accetta delle varie specie aliene, che ci fa ricordare come anche noi dovremmo sempre ricordarci che gli altri non pensano come noi: però a volte il didascalismo mi è parso davvero esagerato.

Daniel Keith Seward, The Consensus of Beings, indipendently published 2024, pag. 88, € 2,79, ISBN 9798341219212 – se acquistate il libro dal link qualche centesimo va a me
Voto: 3/5

La censura oggi

Ieri mattina Google, nella Sua Infinita Sapienza, mi ha inviato una mail dal titolo «Notice of European data protection law removal from Google Search» che dice

To: Owner of https://xmau.com/,

Due to a request under data protection law in Europe, Google can no longer show one or more pages from your site in Google Search results. This only affects responses to some search queries for names or other personal identifiers that might appear on your pages. Only results on versions of Google’s search results for countries applying European data protection law are affected. No action is required from you.

Poi il testo si dilunga a spiegare che non è che le pagine non siano indicizzate, ma che per alcune ricerche specifiche quelle pagine non vengono ritornate (dalla UE: e soprattutto che «We aren’t disclosing which queries have been affected. In addition, to comply with developments in European law, which seek to prevent the identification of the requester, we are no longer disclosing the affected URLs.»

Non so che cosa io possa avere scritto di così terribile da far sì che qualcuno abbia chiesto il diritto all’oblio. Non penso sia qualcosa legato alla diffamazione, perché sto sempre molto attento a come scrivo le cose. Quello che però noto sono due cose. La prima è che non serve nemmeno più minacciare di citare a giudizio per nascondere le cose (vere) che non si vogliono far sapere: basta fare una richiesta a Google e si scompare senza lasciare traccia. La seconda è che c’è una censura ancora più subdola e benedetta dall’UE: d’accordo non indicare quali sono le URL affette, perché altrimenti un sito malintenzionato potrebbe modificarle leggermente: ma non sapere nemmeno chi ha chiesto la rimozione mi pare davvero troppo.

Detto tutto questo, ho fatto una prova con questa stringa di ricerca. Arrivano alcuni risultati dalle categorie del blog, ma questa pagina non appare. Eppure se uso la stessa stringa di ricerca su DuckDuckgo quello è l’unico risultato che ritorna. Chissà se ci ho azzeccato oppure questo è un risultato bloccato da anni… (se qualcuno ha una VPN americana o comunque non UE e provasse la stessa ricerca per controprova gliene sarei grato)

Dopo un po’ mi avvisano anche

Vi ricordate che una decina di giorni fa avevo scritto alla BBC sul titolo di un articolo che era a mio avviso fuorviante, e poche ore dopo il titolo era stato modificato? Martedì sera, quindi una settimana dopo la mia segnalazione, è arrivata anche la risposta ufficiale. La risposta è molto aziendale, del tipo “abbiamo ragione noi, ma per stavolta l’abbiamo fatto”:

«Headlines are not intended to be read in isolation, or to stand alone as a piece of content. They lead the reader into the story, which should be considered in full for the comprehensive account. However, the headline in question has been amended to ‘Over 50% of adults worldwide predicted to be obese or overweight by 2050.’»
Seguono dei pezzi precotti, su come la BBC scrive gli articoli, che terminano con l’altra sviolinata aziendale

«We very much value your feedback. Complaints are sent to senior management, and we’ve included your points in our overnight reports. These reports are among the most widely read sources of feedback in the BBC. This ensures that your concerns have been seen by the right people quickly and helps to inform decisions about current and future content.»

e una curiosità che magari può interessare qualcuno:

«If you’d like to understand how your complaint is handled at the BBC, you might find it helpful to watch this short film https://www.bbc.co.uk/contact/complaints. It explains the BBC’s process for responding to complaints, what to do if you aren’t happy with your response and how we share the feedback we receive.»

Mi stupisce questo iato tra le operazioni compiute e la restituzione del feedback, ma chi sono io per giudicare?