_Phoenix: Fields of Mars_ (ebook)

[Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al programma Early Reviewer di LibraryThing]
La prima cosa da tenere in mente leggendo questo libro (Jackie Anders, Phoenix: Fields of Mars, Black Rose Writing 2018, pag. 176, €5,27, ISBN 9781684331642, link Amazon) è che il titolo non ha praticamente nulla a che fare con il testo. “Fields of Mars” non sono praterie del quarto pianeta, ma un banale “campo di Marte”; la fenice, ancorché spiegata nel testo, non l’ho affatto compresa. Ad ogni modo la storia racconta di una spedizione che viene mandata indietro nel tempo fino alla Gerusalemme dell’ 8 d.C. No, Gesù non c’entra, almeno direttamente. Il motivo della spedizione è legato all’impero Romano. Si vede che Jackie Anders è americana, con tutte le spiegazioni aggiunte nella parte iniziale del libro – la più debole, a mio parere: lascia troppi buchi nella trama. Il resto del romanzo scorre molto meglio, anche se c’è uno svarione enorme: a un certo punto i protagonisti risalgono l’Adriatico per arrivare a… “Venice”. Certo, esisteva la Venetia, ma era una regione: la città di Venezia nacque dopo qualche secolo….

Ancora sui lampioni lampeggianti

Se ricordate, avevo raccontato di come una segnalazione al sito A2A avesse portato alla riparazione di un lampione. Peccato che le cose non funzionino sempre così.
Tre settimane fa, tornando a Milano, mi accorsi di un lampione lampeggiante in viale Fulvio Testi. Controllai il numero del lampione, ma mi dimenticai di segnalarlo. La settimana scorsa il lampione era sempre lampeggiante: stavolta mi ricordai di andare al sito per scoprire che viale Fulvio Testi non era presente nella base dati di A2A. Vabbè, lunedì scorso chiamai il numero verde e indicai i dati a mano. Sabato sono ancora passato di là: il lampione continua a lampeggiare. Il problema è la segnalazione vocale, oppure semplicemente l’ultima volta è stato un caso?

Povero Travaglio

Dev’essere dura sperare di aver finalmente trovato un partito (pardon, un moVimento) che la pensa come te sul giustizialismo senza se e senza ma, e poi scoprire che non è così. Tralasciamo la considerazione che non stavamo parlando di un giudizio penale del popolo, ma bensì di un modo per sottrarre qualcuno al giudizio: nonostante il quesito pentastellato lo spiegasse bene (il quesito finale era persino più esplicito di quello già per me chiaro di cui scrivevo ieri) non credo siano stati molti i votanti che se ne siano accorti.

D’altra parte è molto più facile essere giustizialisti quando lo Stato non siamo noi, è nella natura umana. Il problema per Travaglio è però un altro: lui funziona meglio come oppositore a prescindere, e in effetti il Fatto Quotidiano andava benissimo con Berlusconi al governo, ma in questo momento a quanto pare non c’è un’opposizione urlante, checché Renzi speri. Povero Travaglio, davvero.

SharingMI

SharingMi è “una nuova iniziativa che promuove soluzioni per stili di vita più sostenibili”. Almeno questo è quanto troviamo scritto nel sito, oltre all’indicazione che il 21 febbraio ci sarà l'”Evento di lancio”.
Ho provato a dare un’occhiata al sito, e non sono ben riuscito a capirne l’utilità. A parte la oramai onnipresente gamification, con le BankoNuts elargite a chi mostra di aver compiuto azioni sostenibili (e vorrei sapere a chi è venuto in mente un nome simile che a me fa più che altro venire in mente le noccioline lanciate alle scimmie in gabbia allo zoo). Vedo che il progetto ha ottenuto fondi europei, c’è tutta una parte dove i negozianti possono partecipare (e quindi pagare, direttamente o indirettamente…) ma quello che almeno per me manca è un vero accesso dal basso. Non è che io aumenti la sostenibilità di Milano andando a lavorare in bicicletta. Lo farei di più se potessi indicare dove ci sono buche sulle strade, oppure semafori girati e che puntano nella direzione sbagliata, o al limite facendo notare idiozie come l’avere disegnato un attraversamento pedonale e ciclistico affiancati, ma collocati opposti rispetto alla pista ciclabile e al marciapiede successivi. A volte c’è un modo per fare le segnalazioni, come per i lampioni A2A, altre volte no, ma comunque manca un’unica app per interfacciarsi con tutti i sistemi senza far impazzire il povero cittadino che vuole contribuire e deve trovarsi la vita più semplice possibile. Ma mi sa che tutto questo non sia abbastanza sexy…

Rime

Stanotte ho sognato che dovevo trovare una rima con “fly” (nel senso di mosca) ed ero tutto felice perché avevo trovato “clay”. Poi mi sono svegliato e mi è venuto in mente che le due parole non rimano.
È una vergogna, inutile.

Il multilingue Alan Austin

Stamattina, stante il fatto che la mia casella di posta riceve messaggi per vari miei indirizzi, ho trovato tre spam del sedicente signor Alan Austin del Credit Suisse di Londra che vorrebbe dividere con me i soldi di un signor Manzoor Hassan che non avevo mai sentito nominare prima. Fin qui nulla di nuovo. La parte divertente è che due di questi messaggi sono scritti in tedesco, e il terzo in polacco. Evidentemente lo spammatore vuole raggiungere un pubblico più ampio…

Rousseau e l’autorizzazione a procedere contro Salvini

Io non faccio parte del gruppo di quelli che si lamentano perché nella domanda posta agli attivisti M5S su Rousseau “bisogna dire sì se si intende dire no”. Se il testo è quello indicato sul Fatto Quotidiano, le opzioni sono assolutamente chiare: “Sì, quindi si nega l’autorizzazione a procedere” oppure “No, quindi si concede l’autorizzazione a procedere”.

I miei dubbi sono sulla domanda che viene fatta:

“Il ritardo dello sbarco della nave Diciotti, per redistribuire i migranti nei vari paesi europei, è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato?”

Leggete attentamente la frase. Cominciamo a togliere l’inciso: “Il ritardo dello sbarco della nave Diciotti è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato?” La risposta sarebbe chiaramente “non so”: noi non siamo parlamentari e non abbiamo certo dati sufficienti a disposizione per rispondere a questa domanda. Ma c’è l’inciso, direte voi: un po’ come in quei compiti in cui l’insegnante, mosso a pietà dei suoi studenti, prepara la traccia in modo che chi è almeno un pochino sveglio capisce cosa deve fare. Dunque, la “tutela di un interesse dello Stato” sarebbe stata il “redistribuire i migranti nei vari paesi europei”. Beh, non è stato proprio del tutto così, ma probabilmente il votante medio se lo è già dimenticato. Ma anche ammesso che lo fosse stato, la domanda dovrebbe sorgere spontanea: perché solo in quel caso ci sarebbe stato un interesse dello Stato da tutelare, mentre per tutti gli altri sbarchi successivi tale interesse sarebbe misteriosamente scomparso? C’è qualcosa che non va.

Morale della storia: capisco che l’intelligencija pentastellata abbia bisogno di pararsi il culo e trovare una scusa per non fare quello che hanno sempre sostenuto essere doveroso, cioè votare per un’autorizzazione a procedere (che ricordo non è un’ammissione di colpevolezza, ma la possibilità di fare luce su una vicenda); immagino che la base grillina potrebbe anche cascarci; ma non è che per assomigliare più al partner di governo debbano proprio fare i cacasotto…