(ok, forse il vero titolo è a²+b²=c², ma lasciamo quell’altro) Stavolta Bottazzini non mi è piaciuto molto. In questo libretto (Umberto Bottazzini, Pitagora, il padre di tutti i teoremi, Il Mulino 2020, pag. 160, € 12, ISBN 9788815287335) si parla del teorema di Pitagora e di un po’ di cose che gli fanno contorno. Però le prime cinquanta pagine, dove si parla più o meno di quello che NON sappiamo sul filosofo di Samo, sono francamente inutili. Più interessante la parte successiva, dove per esempio scopriamo da dove deriva la dimostrazione di Garfield (non il gatto dei fumetti, ma il presidente USA) e un accenno alla distanza pitagorica come funzionante nel caso di infinitesimi anche nelle varietà riemanniane, pur senza entrare nello specifico per ovvie ragioni legate al target. Però per esempio mi sarei aspettato anche qualcosa sul teorema del coseno che in fin dei conti è una generalizzazione. In definitiva, non un libro imprescindibile.
Il libro che non può essere nominato
Un articolo di Repubblica racconta del boom editoriale di un libro novax edito da ByoBlu. Del libro me ne importa poco: ho troppo poco tempo per mettermi a leggerlo, e come si sa non vale assolutamente la pena di provare a smontarlo.
C’è però una cosa che mi ha stupito. Come vedete, l’articolo spiega che Eresia è al secondo posto tra i libri più venduti della settimana, aggiunge anche che il terzo in classifica è Io sono Giorgia (quello prima o poi lo leggerò, in fin dei conti mi sono anche sciroppato Secondo Matteo), ma è insolitamente reticente su chi è in testa: «Al primo posto della classifica della settimana c’è un prodotto Feltrinelli». Essendo io un curiosone, sono andato a vedere e ho scoperto due cose. La prima è che stiamo parlando solo della sezione saggistica: la narrativa italiana e straniera vendono molto di più. Ma questo è abbastanza normale, soprattutto in estate. Più interessante è scoprire qual è “il prodotto Feltrinelli”: Io posso. Due donne sole contro la mafia di Pif e Marco Lillo.
Io penso sempre male, come ben sa chi mi conosce: però mi fa ridere che a Repubblica non solo si continui la pessima abitudine di non inserire collegamenti esterni per approfondire le notizie da loro riferite, ma si eviti anche di “fare pubblicità” – si fa per dire – alla concorrenza. Ho appena guglato e scoperto che Marco Lillo scrive per il Fatto Quotidiano, ed è anche un miniazionista della società…
Multe
Tornati dalle vacanze, ci siamo trovati nella buca delle lettere un avviso di notifica da parte del comune di Milano. Non ci voleva molto a capire che era una multa. Lunedì mattina vado trullo trullo alla “Casa del Comune” con il bigliettino e la carta d’identità di Anna – l’avviso e la nostra macchina sono intestati a lei – e dopo un quarto d’ora di coda mi dicono che no, non si può fare perché deve essere consegnato di persona. Però – e mi dà una pessima fotocopia – se le fa compilare questo modulo allora si può. Alla fine siamo andati entrambi, tanto è abbastanza vicino a casa; stavolta c’erano solo tre persone davanti, ma il singolo impiegato ci ha messo dai cinque ai dieci minuti con ciascuno di loro, comprese consulenze onsite e ovviamente ricerca rigorosamente manuale degli atti.
(Nota: questi atti sono inviati attraverso Nexive. Già una volta facevano rimpiangere il classico postino; ora ho scoperto che sono stati acquistati da PosteItaliane alla faccia dell’antitrust e mi sa che la situazione sia ancora peggiorata. Nota 2: è possibile che se la macchina fosse stata intestata a me l’atto mi sarebbe stato recapitato via PEC, avendo io stabilito il “domicilio telematico” o come si chiama).
Per i curiosi, la multa è un eccesso di velocità in viale Fulvio Testi la mattina del venerdì 2 luglio. Non sappiamo chi fosse alla guida. Non sappiamo nemmeno come mai siamo passati di là – in genere prendiamo il corso più avanti non per l’autovelox ma perché il percorso diretto da casa nostra sarebbe scomodo. Quello che però non capisco è come mai io non sia riuscito a trovare sul sito del comune un’immagine con la foto di quando siamo passati. Anni fa presi una multa a Bologna perché avevo percorso un tratto di preferenziale, e lì la foto era tranquillamente scaricabile. Qui invece nulla: se c’è è ben nascosto. Come mai?
semafori notturni accelerati
La scorsa settimana siamo stati a Chiavari a cena con dei nostri amici. Per rientrare a casa, siamo come al solito sotto la ferrovia all’altezza di viale Millo, e noto che il verde del semaforo è durato pochissimo. In compenso, anche il rosso non era durato a lungo come al solito. Occhei, mi dico, è vero che ho bevuto solo una media chiara ma magari è già stata sufficiente a farmi sballare completamente la mia percezione del tempo. Ma poi sono arrivato al semaforo con corso Genova, dove c’è il contasecondi per verde e rosso, e ho visto che effettivamente anche lì il tempo del verde era inferiore a quello standard. Mi sto chiedendo se a Chiavari abbiano regolato i semafori in modo diverso di giorno e di notte, per evitare che la gente si scocci e passi con il rosso…
Quizzino della domenica: Dadi
(immagine corretta)
Nella figura qui sotto vedete lo sviluppo di nove dadi. Solo due di questi sono identici. Quali sono?
(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p539.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema tratto da Louis Thépault, Le chat à six pattes et autres casse-tête – n. 85.)
Fake People (libro)
Una vecchia vignetta mostrava due cani parlare, uno accucciato e l’altro alla tastiera che diceva all’altro “Su internet nessuno può sapere che sei un cane”. Oggi la vignetta dovrebbe essere aggiornata con un computer che digita “Su internet nessuno può sapere se tu esisti davvero”. In questo libro (Viola Bachini e Fabrizio Tesconi, Fake People : Storie di social bot e bugiardi digitali, Codice 2020, pag. 149, € 15, ISBN 9788875788704) Viola Bachini e Fabrizio Tesconi raccontano i vari tipi di “persone fasulle” che troviamo in rete: dai bot che fanno finta di essere donne per equilibrare i sessi nelle app di chatting ai follower fake su Instagram e Twitter; dagli algoritmi ad alta frequenza che hanno soppiantato le grida in Borsa al deep learning. Al riguardo mi è piaciuta molto la frase “Il deep learning è in un certo senso il modo per fare emergere in una macchina il Sistema 1 di Kahneman”, che fa capire quale sia la vera differenza attuale tra umani e bot e come sia possibile distinguerli. (Poi no, secondo me il sistema 1 non riesce ancora ad emergere, per fortuna). Una lettura importante per chiunque abbia a che fare con la rete.
The Interconnectedness of All Kings (graphic novel)
Dirk Gently è l’investigatore olistico che Douglas Adams ideò quando si stufò di scrivere la Guida. Il suo peculiare modo di indagare – ritiene che tutto ciò che accade sia intrinsecamente connesso – fa sì che le cose più improbabili si incastrino alla perfezione nel racconto. Da questo punto di vista direi che in questa graphic novel (Ryall Akins e Kyriazis, The Interconnectedness of All Kings, Idea & Design Works 2016, pag. 114, $19,99, ISBN 9781631405082), a parte la copertina assolutamente incongrua, lo spirito di Douglas Adams sia rimasto. (C’è anche un suo cameo…), così come quello di Dirk Gently. O forse l’incongruità è un altro effetto dell’interconnessione di tutte le cose, o se preferite di tutti i re? Il tratto grafico è abbastanza interessante, con piani non standard; la storia è un guazzabuglio ma anche questo ce lo potevamo aspettare.
il grande mistero del latte cagliato
A casa mia Anna beve latte parzialmente scremato, i gemelli latte intero e io prendo un goccio di qualunque tipo mi capiti tra le mani da mettere nel caffè. Il latte è fresco o microfiltrato. A Milano non ci sono grandi problemi: tanto per dire, il latte Esselunga si può bere anche il giorno dopo la scadenza senza problemi. A Chiavari, no. Il latte intero, di varie marche, uno o due giorni dopo l’apertura è già cagliato. Non è un problema di scadenza: quello che ho buttato via ieri sera (Coop Origine, ma capita lo stesso con il Tigullio) sarebbe scaduto il 2 settembre. Ovviamente il latte se ne sta in frigo da quando arriva a casa. Quale può essere la differenza acon Milano?