I computer servono per fare matematica, questo è ovvio. No, sappiamo tutti che non è così: li si usa praticamente per tutt’altro. Ma è vero che quella che oggi chiamiamo informatica è nata come costola della matematica, usando strutture matematiche come insiemistica, funzioni, induzione e ricorsività. Paolo Caressa mostra come questi elementi siano stati uniti tra loro, e presenta un minilinguaggio di programmazione, il LAW (Linguaggio di Assegnazioni e While) che con questi due unici costrutti può simulare un qualunque altro linguaggio, e che Caressa usa per dimostrare il teorema della fermata costruendo una funzione che non può essere computata da nessun programma. Caressa termina con un accenno ai linguaggi formali, mostrando come sono utili ma non “abbastanza potenti”. Il personaggio raccontato da Veronica Giuffré è Jean-Baptiste Joseph Fourier, un matematico poco ortodosso che ha creato la teoria del calore in modo non esattamente ortodosso… ma poi la teoria è stata messa a posto. D’altronde Fourier era persino stato nominato prefetto di un dipartimento francese: ve lo sareste aspettati da un matematico? I miei problemi infine tornano sulla spannometria ma stavolta richiedono di valutare probabilità.
Paolo Caressa, Matematica e computer, allegato a Gazzetta dello Sport e Corriere della Sera, €6.99 più il prezzo del giornale.