In questi giorni Radio Popolare trasmette una pubblicità della IUAV che inizia con una fanciulla che dice “Ho sempre pensato che un mondo migliore è possibile”. Fortuna che è un’università.
la cultura della fretta
Farebbero persino sorridere, le giustificazioni del leghista Bragantini, su come il parlamento sia riuscito a fare in modo che l’assegno sociale (istituto assistenziale, quindi pensato per chi non ha prodotto reddito) sarà erogato solo a chi ha avuto dieci anni continuativi di contributi – ma meno di 15 totali, visto che altrimenti arriva la pensione. Farebbero sorridere, si intende, se non fosse che quei nemmeno quattrocento euro al mese sono per molti l’unico reddito. Per chi non lo sapesse, la pensione sociale nacque con la legge 30 aprile 1969, n. 153, ed è avversata da chi tuona contro gli sporchi extracomunitari.
Tralasciamo il banale fatto che sarebbe bastato togliere l’estensione agli extracomunitari dell’assegno (che è appunto per i cittadini italiani e quindi comunitari) e legaioli e neofiammisti sarebbero stati tanto felici; e cerchiamo di vedere le cose in una prospettiva più ampia. Avevo già scritto qualche giorno fa del governo a colpi di fiducia. Sarà che Sìlviolo si sente invecchiare, sarà che si è scocciato di dovere fare il mediatore – cosa che non gli è mai venuta troppo bene, in effetti – ma il risultato finale è che il governo Berlusconi IV è partito alla carica, con enormi decreti legge contenenti di tutto e di più, tipo il 112/08. (Il lodo Alfano non c’entra, la storia dietro di esso è un’altra) Peccato che un decreto legge debba essere convertito in legge in 60 giorni, il che significa che le Camere non possono mettersi a guardare attentamente quello che c’è scritto, e hanno al più una possibilità di fare qualche modifica prima che il tempo inesorabilmente scada. Così c’è l’assalto alla diligenza, e alle cinque del mattino si mischiano le cose più invereconde pensando di essere dei figaccioni.
Forse in un’azienda un approccio del genere può funzionare, perché tanto l’amministratore delegato può buttare tutto all’aria quando vuole; ma il nostro Parlamento non è (ancora) un’azienda, e magari le cose si potrebbero fare in modo diverso. Qualcuno glielo potrebbe spiegare?
fatto con il Cuil
Bisogna dire che la pubblicità (diretta e indiretta) su Cuil, il motore di ricerca “dei transfughi di Google”, che mi sono trovato oggi è incredibile.
Però mi chiedo come mai, se scrivo “Maurizio Codogno” tra virgolette, il signor Cuil cerca di spiegarmi che potrei affinare la ricerca specificando “Villages In Wisconsin”. Capisco al limite “Cities And Towns In Lombardy”, anche se le virgolette intorno al mio nome-e-cognome avrebbero dovuto dare all’algoritmo qualche ideuccia al riguardo, ma il fatto che Randolph, Albany e Spencer siano nomi di cittadine di uno stato USA non mi pare così importante…
Mettiamola così: la Grande G può starsene ancora tranquilla per un po’. “Cuil” si dovrà anche pronunciare come “cool”, ma le somiglianze finiscono qui.
libri on demand. Embeh?
Leggo sul Corsera che l’Espresso Book Machine farà la propria comparsa nelle librerie della catena Blackwell. La macchinona (270×150 centimetri) dovrebbe stamparti un libro “al volo”, e tutte queste belle cose. Sarà. Lasciamo perdere che la tecnologia è già di alcuni anni fa, e che ci sono svariate case editrici che ti offrono di vendere “il tuo libro” prodotto in questo modo: posso anche immaginare che l’idea di andare in libreria e vedersi sfornare il libro sia più accattivante che cliccare su un sito web. Però, se uno va a leggersi il comunicato stampa, scopre che ci sono già svariati posti dove questo macchinario è presente, e che Blackwell è semplicemente la prima libreria britannica, il che non è poi di così grande interesse per noi italiani. Aggiungiamo poi che il loro punto di forza è il mercato accademico, e vediamo che la notizia è assolutamente una non-notizia, anche per i più rilassati standard estivi. Vengono quasi da rivalutare le solite foto di tetteculi, almeno sono più in tema stagionale!
Tantra per due (libro)
È stata per me una dura lotta. Ho iniziato a leggere il libro (Elmar e Michaela Zandra, Tantra per due, Oscar Bestsellers Mondadori 2000 [1999], pag. 391, € 8.80, ISBN 88-04-47764-4) quasi due anni fa, e sono arrivato alla fine solamente ora. È vero che ci sono anche tutte le prove pratiche per arrivare a una migliore intesa sessuale di coppia, e io sono sempre stato più che altro un teorico; ma è anche vero che spesso lasciavo per dei mesi il libro a prendere polvere sul comodino, visto che tanto non mi manca mai la roba da leggere e trovavo sempre qualcosa di più interessante. In effetti l’approccio tantrico, con i vari chakra che si dovrebbero aprire armoniosamente e complementarmente, a me personalmente non dice nulla; ma questo non significa molto, perché i concetti di base sono comunque validi indipendentemente dal modo in cui sono esposti, e i vari rituali presentati servono principalmente a cambiare gli schemi mentali di coppia spesso fossilizzatisi negli anni. Alcuni comprtamenti, come l’agency cioè il decidere di fare quello che si immagina voglia l’altro, sono assolutamente reali sotto qualunque punto di vista! Ricordatevi solo però che questo è un libro per la coppia; oltre alle tecniche sessuali vere e proprie ci sono vari questionari a cui rispondere insieme per capire quali sono i punti su cui dover lavorare di più per migliorare la relazione sessuale e di riflesso tutta la relazione di coppia.
weekend ai monti
fino a lunedì potete stare tranquilli ed evitare di passare da queste parti: sto per partire per un finesettimana in Trentino, e non intendo certo toccare PC. Non so quanto riuscirò a camminare, ma l’idea di base è appunto quella di dedicarmi al movimento di qualcosa che non siano le dita sulla tastiera :-)
Intute: risorse scientifiche in rete
Intute è una directory, creata da università e istituzioni britanniche, per raccogliere link di ricerca ed educazionali [*] in campo scientifico. Il valore aggiunto, oltre che avere appunto un punto dove vengono raccolti tutti questi link, consiste nella valutazione, categorizzazione e preparazione di un riassunto delle risorse indicate.
Naturalmente la solita fregatura è che sono tutte in inglese, ma ritengo che possa comunque valere la pena fare un giretto sulle risorse matematiche.
[*] brutto calco, lo so, ma “educativi” non mi pare proprio renda l’idea di “educational”.
la calunnia è un wikicello…
Io non me n’ero accorto, ma Giuseppe D’Avanzo si dev’essere arrabbiato parecchio, visto che ieri ha pubblicato sul quotidiano di cui è vicedirettore questo articolo, in cui si lamenta di una “frottola” (il fatto che lui e il collega Carlo Bonini siano pagati dal Sismi) che – sono parole sue – «attecchisce e finisce scolpita nella voce che mi riguarda su Wikipedia, ritenuta in Internet l’enciclopedia più democratica, perché aperta a tutti i contributi e a tutte le correzioni.»; fa le sue ricerche e scopre che «quella bufala è stata sistemata lì da un computer del Senato della Repubblica italiana», paragonandosi implicitamente a chi ha visto la propria voce “aggiustata” da Cia e Vaticano.
So che bloggher molto più importanti di me ne stanno per parlare con maggior cognizione di causa, e non intendo rubare loro il lavoro; ma vorrei comunque dire un paio di cose ai miei ventun lettori. Innanzitutto, è assolutamente vero che la voce su D’Avanzo è stata creata da un computer della rete del Senato della Repubblica, come si può vedere lanciando il comando whois 82.112.217.1. Vi invito però a leggere non tanto la versione attuale linkata prima ma il testo originale. A parte gli errori di formattazione, la mancanza di fonti e lo stile di scrittura che è davvero sciatto e contribuisce ad abbassare il valore dell’enciclopedia tutta, non c’era affatto scritto “D’Avanzo ha preso soldi dal Sismi”, ma “È stato chiesto in un’interrogazione parlamentare se D’Avanzo avesse preso soldi dal Sismi”. Una mezza notizia, perché non veniva riportata la risposta a tale interrogazione (adesso c’è, fortunatamente) ma non certo una falsità o una calunnia.
L’articolo di D’Avanzo, più che una apologia di sé stesso, mi dà tanto l’aria di essere un messaggio in codice; ho sempre più la brutta impressione che Lassù In Alto stiano facendo una serie di giochi che non riesco a comprendere per mancanza di informazione, e la cosa vi assicuro mi dà parecchio fastidio :-)