La scorsa settimana, tra i commenti al mio blog, qualcuno ha scritto qua spammando un disco fatto da tal Bruno Oliviero, “fotografo dei divi”. Vi lascio – non è giusto che me lo debba cuccare solo io – la parte centrale del testo: il maiuscolo è loro.
IL CD CONTIENE OTTO CANZONI DI CUI CINQUE COVER DI GRANDI ARTISTI ITALIANI, DA MINA, PATTY BRAVO A MODUGNO. I BRANI RIARRANGIATI DA GIANNI GANDI E PIETRO FOTIA IN UNA VESTE INTERNAZIONALE CON ACCENTI MUSICALI CHE VANNO DAL RAP ALL'HIPOP ED AI SUONI CLASSICI. LE CANZONI RIESCONO A DARE UNA GRANDE MAGIA A QUESTO CD. LA VOCE DI NATALIA KERSH HA UNA OTTIMA TIMBRICA, LA SUA VOCE E' MOLTO PARTICOLARE CON UN TIMBRO SCURO E CALDO E DOMINA NEL CD FACENDO DA REGINA ANCHE SUI TRE BRANI INEDITI SCRITTI DA GIANNI GANDI, PIETRO FOTIA E RENATA TOKRRI. QUESTO CD E' OTTIMO PER IL MERCATO DISCOGRAFICO SIA ITALIANO CHE INTERNAZIONALE.
La mia icastica risposta a mediterraneos((dominio) – sì, se io non accetto un post e c’è un indirizzo io avviso il mittente – è stata “Il mio blog non accetta spam”. La controrisposta (sempre in maiuscolo, sì)
CARISSIMO MAURIZIO...VORREI SAPERE DOVE E LO SPAM...TI ABBIAMO INVIATO UNA COMUNICAZIONE DI UN CD DELLA CANTANTE RUSSA NATALIA KERSH...CHE IN QIUESTI GIORNI SE NA PARLA ABBASTANZA...E CHE MOLTISSIMI SITI ,BLOG. GIORNALI RADIO E TV MANDANO? SAREBBE STATO GENTILE E MOLTO EDUCATO DA VOI NON FARE LA PUBBLICAZIONE..HO IL COMMENTO SENZA MANDARE AL NOSTRO UFFICIO STAMPA CHE VI ABBIAMO INVIATO UNO SPAM...BASTAVA CESTINARE?
IL SITO DELLA NOSTRA ARTISTA VISITATO IN QUESTI MESI DA OLTRE TRECENTOMILA VISITATORI..SONO FATTI PERCHE E NELLA PAGINA UFFICIALE DI MY SPACE.. E UNA GRANDE REALTA. EUN FATTO W NON E SPAM? COME DICI TU. SAREMO CONTENTI SE PUBBLICATE LA NOSTRA NOTIZIA... QUESTO PER DARTI CREDIBILTA' NEL FUTURO PER IL BLOG ? QUALSIASI COSA SIAMO DISPONIBILI DA "MEDITERRANEOS PRODUCTION "
Controrisposta mia:
e dunque? Quella era una comunicazione non sollecitata e completamente fuori tema, quindi è spam.
Può parlarne anche tutto il mondo di Natalia Kersh, chiunque essa sia: qui è casa mia e parlo solo di quello che interessa *a me*. Mi sembra un concetto relativamente semplice da capire.”
E finalmente c’è stata una risposta NON IN MAIUSCOLO!
abbiamo capito che sei un coglione? e una persona che non sa comunicare,,,,, quindi l’augurio e che tu rimanga sempre di piu un persona piu squallida.. e sola
ti cancelliamo subitodalla nostre liste….mai sentito niente di cosi stupido…con amore persone che fanno fanno arte.musica. che anno rispetto delle persone.robert
La storia finisce qua. Ora, i miei ventun lettori sanno perfettamente che sono un coglione: anzi, sospetto che qualcuno mi legga apposta per sentirsi intelligente. Però mi sembrava di essere in grado di comunicare: è proprio vero che questo universo è formato da chissà quanti mondi paralleli, compresi quelli che non amano troppo la lettera acca.
Aggiornamento: (21:30) Mi è arrivato un nuovo messaggio.
posTEmpismo
Quando stamattina ho recuperato la posta nella buca delle lettere (sì, sono tornato) ho trovato una lettera della Disney per il rinnovo dell’abbonamento a Topolino che regalo a Natale a mio nipote. Considerando che Natale 2009 è un po’ lontano, mi sono stupito della cosa: poi ho guardato la data dell’avviso. 30 ottobre 2008. È vero che sono stato via, ma per una settimana: e comunque è passato da casa mio suocero, che ha lasciato in casa la posta della settimana, quindi credo che sia arrivata ieri. E io che mi lamentavo dei tredici giorni per ricevere una lettera.
(Che poi non capisca perché Disney Italia non possa mandare le cose solo per email, visto che pago con carta di credito, quello è un altro problema)
Entertaining Mathematical Puzzles (libro)
Già prima di tenere la sua famosissima rubrica sullo Scientific American, Martin Gardner pubblicava problemini matematici su varie altre riviste: nulla di strano, visto che in fin dei conti la sua professione era quella di giornalista.
Molti dei problemi di questo libriccino (Martin Gardner, Entertaining Mathematical Puzzles, Dover 1986 [1961], pag. 112, $ 5.95, ISBN 978-0-486-25211-7) ad esempio apparvero nella rubrica On the Light Side in “Science World”. I problemi presentati sono tutti molto semplici, e alla portata anche dei lettori convinti di non essere portati per la matematica. Ma come capita sempre con Gardner, la parte migliore è la spiegazione dei problemi stessi: non solo una guida passo passo alla soluzione, ma anche una visione più ampia che fa capire come non è affatto vero che un problema sia sterile e fine a sé stesso. Insomma un libro che, anche se con quasi mezzo secolo di vita, meriterebbe una traduzione.
Wikipedia e i vandali
(vedi prima, seconda, terza, quarta parte)
Lasciamo ora da parte l’illusione di una Wikipedia fatta da utenti perfetti, e introduciamo – anche se non vorremmo in realtà esistesse – il concetto di vandalismo, che nel gergo di chi lavora sull’enciclopedia indica una qualunque operazione che attenta alla qualità di una voce anche se fatta involontariamente o in buona fede. Ogni giorno vengono fatti moltissimi vandalismi: la maggior parte di essi viene eliminata nel giro di qualche minuto al massimo, ma alcuni di essi possono rimanere visibili per settimane o anche mesi prima che qualcuno se ne accorga e li corregga. Fortunatamente al momento la probabilità di finire in una pagina vandalizzata è piuttosto bassa: ci sono infatti molte persone che dedicano il loro tempo a favore dell’enciclopedia non per creare o ampliare voci, ma per correggerle. Purtroppo però il numero di questi “patrollatori” cresce più lentamente di quello dei “vandali”, e quindi il rischio di trovarsi una pagina rovinata aumenta col passare del tempo.
È ovvio che un vandalismo di qualunque tipo degrada la qualità dell’enciclopedia. Fin qua penso non ci siano dubbi. Ma è meno evidente cosa succeda alla fruibilità per un utilizzatore: come ho scritto, non mi pare che si parli spesso di questo modo di vedere le cose, che pure per l’utente comune è quello più importante. Vediamo dunque cosa succede nel caso di vari tipi di vandalismo, sempre partendo dal punto di vista di un tizio qualunque che vede solo la pagina principale della voce e non sa né vuole sapere di cose tipo la cronologia di una voce che permette di verificarne la storia e notare eventuali discrepanze.
La prima cosa da tenere a mente è che a parità di vandalismo, più la voce è importante più esso è visibile. Modificare la voce su Dante, Manzoni o Berlusconi significa aumentare la probabilità che qualcuno capiti nella pagina sfregiata, mentre rovinare la pagina di un comune della Polonia rischia di essere un’operazione concettuale di cui nessuno si accorgerà, perché a nessuno verrà in mente di consultare proprio quella pagina. Questo assioma porta a due corollari. Il primo è pragmatico: sono in molti a tenere sotto controllo le voci più importanti, e quindi il tempo che trascorre tra un vandalismo e la sua correzione è molto basso. Viceversa, le voci meno importanti possono restare vandalizzate per un tempo indefinito, proprio perché nessuno le tiene sott’occhio.
La seconda cosa da sapere può sembrare a prima vista incredibile: le voci create (non modificate) per puro vandalismo – spesso goliardico in questo caso – non sono generalmente un grande pericolo per l’utente casuale. Di nuovo, molti danno regolarmente un’occhiata alle voci che vengono create ex novo, e quindi è improbabile che una voce goliardica sopravviva per più di qualche ora; d’altro canto, una voce “Concetta Scraccaturi” il cui testo è “ha 15 anni, fa la II liceo a Piazza Armerina e le puzzano le ascelle” verrà cercata solo da chi sa che qualcuno l’ha inserita: nessuno ci capita a caso.
Passiamo ora alle modifiche alle voci. Anche in questo caso ci sono vari scenari. Una possibilità è che il testo della voce venga completamente eliminato, o sostituito con una frase tipo “Fate tutti skifo!!!!” con opportuno numero di punti esclamativi. Modifiche di questo genere vengono di solito corrette molto in fretta, perché nei file di log saltano subito all’occhio. Ma anche se non fosse così, per il consultatore casuale dell’enciclopedia quella che viene percepita è un’incompletezza dell’enciclopedia, il che è una brutta cosa ma non è una tragedia… a meno che uno non abbia preso Wikipedia come succedanea del babbo che per un bimbo, oltre che essere il più bravo e il più forte di tutti, è anche onnisciente. L’utente farà una scrollata di spalle, dirà che non è vero che Wikipedia sappia proprio tutto, e si rivolgerà altrove… magari a un clone dell’enciclopedia che non era aggiornato e quindi non è stato toccato dal vandalismo.
La cancellazione di una o più sezioni di una voce è un po’ diversa. Fortunatamente anche questo tipo di vandalismi viene rapidamente corretto dai patrollatori; ma se questo non accade, l’utente casuale non si accorge di cosa è successo, e quindi rimane convinto di avere trovato tutto quello che valesse la pena conoscere sull’argomento. Ricordiamoci che usare Wikipedia significa generalmente cercare un riassunto premasticato, il che non è necessariamente un male ma in alcuni casi può appunto essere pericoloso. Ecco dunque un caso di modifica invisibile all’utente tipico ma nociva per la qualità dell’enciclopedia.
Ci sono infine le aggiunte e modifiche al testo. È molto raro che le aggiunte siano molto lunghe: se questo capita, si tratta generalmente di qualcuno che vuole aggiungere ad ogni costo la sua opinione o commento personale, spesso in un italiano pesante e/o sgrammaticato; tali aggiunte mi sa tanto che vengano saltate a piè pari da chi legge, oltre ad essere facilmente notate ed eliminate. Le aggiunte del tipo “scemo chi legge” danno un’impressione di scarsa qualità di Wikipedia, ma non tolgono nulla al trasferimento di informazione dall’enciclopedia all’utente.
Il caso veramente preoccupante è quello delle aggiunte, cancellazioni o sostituzioni minime al testo. Queste modifiche sono molto difficili da notare: se una voce non è tra gli “osservati speciali” di qualcuno, vale a dire un insieme di voci di cui il sistema segnala tutti i cambiamenti, una modifica di questo tipo può davvero passare inosservata per un tempo indefinito, e far sì che una voce sia sbagliata o peggio ancora fuorviante. Più la modifica è verosimile, più difficile è accorgersene: se scrivo che l’altezza di Torino è 1249 metri sul livello del mare è probabile che il lettore si accorga che c’è qualcosa che non va, anche se non potrà sapere qual è l’altezza effettiva. Ma se scrivo che è 219 metri sono ragionevolmente certo che il dato sarà preso per buono… e magari citato da qualche giornale. Garantisco che cose del genere sono all’ordine del giorno: io ad esempio tengo d’occhio le voci su Marco Pantani e Cristina Chiabotto perché ogni tanto qualcuno si diverte a cambiare leggermente altezza e peso, dati che sono presi dai loro siti ufficiali.
A mio parere, il problema delle modifiche sottili è quindi estremamente importante, anche se non pare sia molto sentito; come sempre, sono le modifiche di grandi dimensioni quelle che “fanno notizia”. In ogni caso, comunque, occorrerà trovare una soluzione. Personalmente io sono favorevole al metodo utilizzato nella Wikipedia in lingua tedesca, dove ogni voce ha due versioni: quella “istantanea” e quella verificata. La prima è l’ultima versione della voce, esattamente come capita adesso; la seconda è l’ultima versione che ha avuto un “bollino di qualità” da un utente fidato. Se uno accede all’enciclopedia come anonimo vedrà la versione verificata, con una nota che lo avviserà che ce n’è anche una non verificata e più aggiornata che se vuole potrà andare a vedere; per l’utente registrato capiterà l’opposto, con la versione con le ultime modifiche presentata per default e l’eventuale nota che avvisa che tale voce non è stata ancora verificata e dà un collegamento alla versione “accertata”; infine l’utente fidato potrà mettere il bollino di accettazione sulla voce. Come notate, tutto è sempre disponibile – il che dal mio punto di vista è una condizione imprescindibile per Wikipedia – ma la presentazione è diversa. È chiaro che questa soluzione non ha nessun effetto sulla qualità in genere della voce, ma questo non è un problema, o meglio non è un nuovo problema.
Ah, se siete curiosi di sapere chi siano questi vandali, ecco qualche ritratto tipico.
* C’è il ragazzino che vuole mostrare quanto è bravo con i mezzi informatici.
* C’è il ragazzino che nelle ore di laboratorio informatico non sa cosa fare.
* C’è il tipo convinto che Wikipedia sia il posto più adatto per inserire il proprio curriculum, così lo vedono in tanti.
* C’è il tipo convinto di doversi vendicare contro qualcuno, e che vuole fare le cose in grande.
* C’è il tipo che vuole “ristabilire la verità storica”.
* C’è il tipo che vuole divulgare al mondo la sua grande scoperta.
* C’è il tipo che si mette a fare modifiche così, perché è un modo come un altro per passare il tempo.
* C’è il giornalista che inserisce apposta delle modifiche per dimostrare che Wikipedia è sbagliata, oppure perché deve fare un articolo sugli errori dell’enciclopedia.
Come vedete, ce n’è per tutti i gusti!
Per il momento – dopo meno di trentacinquemila battute complessive – è tutto. Spero che il mio punto di vista sia stato interessante e vi abbia dato qualche idea nuova.
(fine)
carta millimetrata e altro
Oggi come oggi, il modo più semplice di ottenere carta millimetrata è stamparsela: conosco almeno due siti che ti permettono di farlo.
PrintablePaper, come dice il nome stesso, è un sito dedicato a tutti i formati di carta con righe sopra che possano venire in mente, a partire dalla millimetrata per arrivare a quelle polari, quelle a griglia esagonale (per i giochi di ruolo…) i cari vecchi fogli a righe e quadretti e gli spartiti musicali.
La sezione “carta” di Incompetech è meno fornita di formati, ma permette di giocare un po’ con i parametri e ottenere dei risultati più vicini a quello che vi serve.
In entrambi i casi si ottiene un pdf che si può salvare e stampare a piacere.
Buon divertimento!
Aggiornamento: (30 maggio) xlthlx mi segnala anche konigi.
Carl Friederich Gauss Facts
Via Zar, ho scoperto l’esistenza dei Carl Friederich Gauss Facts, sulla falsariga dei Chuck Norris Facts o se preferite le trenette al pesto degli Andrea Beggi Facts.
Non sapendo cosa fare, li ho tradotti quasi tutti – alcuni non mi piacevano. Li trovate da me. Se ne avete qualcuno nuovo, commentate pure – prima o poi li leggerò.
Wikipedia per l’utente comune
(vedi prima, seconda, terza parte)
Tutto quello che ho scritto fino ad ora è assolutamente e totalmente irrilevante per la stragrande maggioranza di chi usa Wikipedia e la considera alla stregua di un oracolo o della Fonte Prima e Totale di Conoscenza: quelli che… l’ha detto wikipedia. A quanto ne so, nessuno si è cimentato a valutare l’enciclopedia da questo punto di vista, indubbiamente poco purista ma sicuramente di un certo interesse pratico: provo così a farlo io, iniziando da una situazione ideale in cui nessuno si diverta a rovinare le voci dell’enciclopedia e vedendo poi cosa succede nel caso si capiti su una voce resa volontariamente scorretta. Ah, prima che qualcuno mi travisi: non dico che questa metrica (cioè questo modo di misurare la validità dell’enciclopedia) sia l’unica da usare, e nemmeno la migliore. Però vale la pena considerarla.
Le caratteristiche che un’enciclopedia dovrebbe avere sono:
* affidabilità – devo potermi fidare delle informazioni che vi trovo scritte, altrimenti è inutile che io la consulti.
* aggiornamento – non devo trovare informazioni obsolete, che possono essere fuorvianti.
* ampiezza – devo trovare quello che mi serve, altrimenti non me ne faccio nulla.
* completezza – la voce che mi interessa deve avere una trattazione sufficiente per darmi le informazioni che mi servono, senza carenze o solo dati irrilevanti.
* comprensibilità – quello che trovo deve essere comprensibile, almeno dando per scontata una certa cultura di base; un’enciclopedia non è un libro di approfondimento né un testo di divulgazione, ma una via di mezzo.
* praticità – non devo fare troppa fatica nel trovare una voce, anche se non so esattamente il suo nome; né devo compulsare chissà quanta roba nel caso di un rimando a un’altra voce.
* verificabilità – devo avere la possibilità di sapere da dove sono state prese le informazioni, per poter giudicare per conto mio se fidarmi o no.
Come si colloca Wikipedia in lingua italiana rispetto a questa metrica? A gennaio 2009 i risultati possono essere sintetizzati nel modo seguente.
L’affidabilità dovrebbe essere generalmente buona. La Wikipedia in lingua inglese è stata messa a confronto con enciclopedie tradizionali mostrando che la quantità e la qualità di imprecisioni ed errori è confrontabile. Non è mai stato fatto un esperimento simile con la versione in italiano; nella mia esperienza sui campi in cui ho una buona conoscenza della materia non mi capita però praticamente mai di dover correggere errori inseriti in buona fede. Per quelli in cattiva fede, vedi oltre :-)
L’aggiornamento è indubbiamente un punto di forza, forse fin troppo. Questo lo si poteva aspettare, visto che il mezzo è aggiornabile in tempo reale; ma spesso è sconcertante vedere inserita la data di morte di un personaggio pubblico qualche minuto dopo che le agenzie hanno battuto la notizia, e occorre bloccare temporaneamente le voci relative al governo italiano quando viene dato l’incarico di Presidente del Consiglio dei Ministri, visto che molti sono convinti che l’incaricato sia già il premier e quindi vanno a emendare le pagine.
Per quanto riguarda l’ampiezza, la situazione è sicuramente buona. Di nuovo, non arriviamo ai livelli dell’edizione in lingua inglese dove si trova davvero di tutto e di più ed è praticamente impossibile finire su un tema non trattato. Se però guardiamo il mezzo milione abbondante di voci in italiano, è vero che ce ne sono moltissime che a essere molto buoni potremmo definire di nicchia; ma tutte quelle più importanti dovrebbero esserci.
La completezza è probabilmente un punto ancora oggi relativamente debole. Intendiamoci: ci sono decine di migliaia di voci complete, chiare e utilizzabili. Il guaio è che ci sono campi per così dire maturi, come ad esempio informatica e fumetti, e altri campi dove è altamente probabile che la voce cercata sia uno “stub” (un abbozzo, cioè poche righe) o in cui la prosa lasci alquanto a desiderare. Io sono della scuola “meglio poco che nulla”, però ammetto che spesso il poco è davvero poco. I campi più deboli sono quelli umanistici, dove purtroppo non c’è una massa critica di persone che conoscano bene gli argomenti e siano esperte nell’uso del software: in un certo senso Wikipedia è complementare a un’enciclopedia tradizionale, dove le voci scientifiche sono spesso più delicate.
Sulla comprensibilità, si possono fare ancora degli sforzi, ma direi che Wikipedia è già sulla buona strada. Le linee guida vorrebbero che il primo paragrafo serva per avere una rapida idea generale della voce, mentre il resto del testo dovrebbe servire per gli approfondimenti; quando la dimensione di una voce cresce molto, ad esempio quella sull’Italia, si creano sottovoci (“Storia dell’Italia”, “Geografia dell’Italia”, …) a cui si può accedere dalla voce principale, che mantiene un paragrafo di riassunto per chi non è interessato ad approfondimenti troppo spinti. Da questo punto di vista, le voci più a rischio sono quelle delle cosiddette scienze dure (matematica, fisica, ma anche biologia), dove c’è la tendenza ad avere un testo corretto ma arido.
Nonostante quanto si possa pensare, la praticità è un altro punto debole. Il software su cui si basa Wikipedia facilita la creazione di reindirizzamenti a una voce (i cosiddetti redirect, che tra l’altro non entrano nel computo del numero totale di voci), ma la ricerca non è comunque semplicissima. Esiste un motore di ricerca interno, ma la sua qualità lascia alquanto a desiderare: spesso si ottengono migliori risultati cercando direttamente con Google e aggiungendo la chiave site:it.wikipedia.org per restringere la ricerca alle sole pagine dell’enciclopedia. Il problema principale sta nella grafia e nel formato dei lemmi (con o senza maiuscola? con o senza articolo?) Speso può essere utile partire da una voce di argomento simile, andare in fondo alla pagina per trovare le categorie a cui appartiene, e poi viaggiare all’interno dell’albero delle categorie; questa non è però certo un’opzione alla portata di un utente alle prime armi. È invece più facile passare da una voce all’altra di Wikipedia, vista la presenza dei rimandi ipertestuali (quelli sottolineati in blu) da una voce all’altra: forse un po’ troppi, secondo la mia personale visione. I “link rossi”, quelli che portano a una voce che non esiste, sono controintuitivi per l’utente comune, che si chiede perché vengano messi. Un non-problema è quello del “nome principale”, che pure è fonte di accesi dibattiti. Ad esempio, il nome della voce che tratta l’anguria è quello latino scientifico, Citrullus Lanatus. Ma visto che se uno digita “anguria” tanto finisce sulla pagina corretta, per lui la cosa potrà essere buffa ma irrilevante in pratica.
Resta infine la verificabilità, che è diversa dall’affidabilità (le fonti scelte potrebbero essere inaffidabili, e una voce senza fonti potrebbe comunque essere corretta). Innanzitutto occorre tenere presente, come detto in precedenza, che per definizione Wikipedia non è una fonte primaria: questo significa che non è ammesso scrivere qualcosa di nuovo – per esempio la biografia del proprio nonno – ma bisogna che qualcun altro ne abbia parlato ufficialmente. Durante l’impetuosa crescita iniziale dell’enciclopedia le voci più importanti venivano scritte senza badare a inserire riferimenti; negli anni si è però rafforzata l’idea che le fonti sono una parte necessaria. È così facile trovare frasi evidenziate con l’avviso “citazione necessaria” oppure “senza fonti”, e una voce importante o controversa può avere decine di note a piè di pagina. Detto questo, resta da rimarcare quanto accennato all’inizio: indicare le fonti non dà comunque garanzia di qualità della voce, soprattutto per chi non sia in grado di valutare la validità delle fonti stesse. Diciamo insomma che la verificabilità è più che altro utile per gli esperti, e ininfluente per l’utente qualunque.
(continua)
ribadisco: non ci sono
Anche se in questo momento sono per puro caso dinanzi a un pc e ho approvato un po’ di commenti in coda, ribadisco che fino a domenica dovete pensare che i commenti rimangono in coda e non vengono approvati da nessuno: gli unici che si leggono sono delle persone che hanno lo status di Commentatori Ufficiali. Questo significa che è inutile continuare a scriverli…