Avete mai avuto bisogno di nascondere il vostro indirizzo email? in questi casi, il sistema più semplice è quello di usare un’indirizzo usa-e-getta, che viene creato espressamente per quello scopo. Di siti che offrono un servizio simile ce ne sono molti, ma mi sento di consigliarvi KasMail, non foss’altro che perché lo uso da un paio d’anni e non ho mai avuto problemi di sorta.
Ovviamente per registrarvi a KasMail dovete fornire un indirizzo email funzionante: se siete paranoici ne potete fare uno usa-e-getta da qualche altra parte. A questo punto potete creare tutti gli indirizzi che volete, definendo anche per quanto devono essere validi. Io ho creato i miei con durata indefinita, visto che c’è comunque la possibilità di cancellarlo quando si vuole; ma si può anche avere un indirizzo “a tempo”, da una settimana a sei mesi di tempo. Adesso ho scoperto che c’è persino un bookmarklet per creare l’indirizzo al volo!
(nota: questo post è anche un hint per quelli come Bistecca che mi scrivono indicando un loro indirizzo inesistente e Fang che non vuole esporre al pubblico il proprio indirizzo. La cosa non mi dà fastidio, ma è chiaro che se si aspettano una risposta da me non posso dargliela, no?)
testamento notaiologico
Leggo dal Corsera che il PdL ha portato in Commissione al Senato la sua proposta di legge sul testamento biologico.
Già capisco poco perché debba essere controfirmato da un medico, ma facciamo finta che sia perché così uno può capire cosa è lecito mettere dentro e cosa no. Ma perché mai deve essere depositato presso un notaio? Forse la categoria ha bisogno di lavorare un po’ di più? Com’è che se scrivo un testamento olografo posso stabilire dove vanno i miei soldi quando muoio senza dare prima soldi a nessuno? Sembra quasi inutile aggiungere che il testamento è a termine: dopo tre anni scade, come le medicine, e bisogna farne (e consegnarne) un altro. O magari è come il contratto collettivo di lavoro: quando scade bisogna fare la nuova piattaforma, un tiraemolla col medico, e finalmente chiedere l’intervento del notaio che faccia da mediatore. E non sognatevi di arrivare alla firma prima delle quattro del mattino.
Il tutto infine è assolutamente inutile: citando l’articolo, «è prevista la figura di un fiduciario che però non è vincolato a rispettare le indicazioni contenute nel documento». Diciamo che si direbbe che non si voglia che qualcuno osi stilare un testamento biologico?
(via Leibniz, che con Spinoza non c’entra nulla)
I filtri a Wikipedia
Non so se avete sentito parlare (ad esempio lo potete leggere su La Stampa) della proposta fatta dal fondatore di Wikipedia Jimmy Wales di “mettere un filtro” a Wikipedia: più precisamente, di implementare un sistema di controllo “per cui prima della pubblicazione di una modifica o di una nuova voce servirà il vaglio di uno degli editori”. Visto che un paio di mesi fa ero andato a vedere cosa stava succedendo, posso spiegare le cose un po’ più a fondo. Per la cronaca, l’annuncio ufficiale (in inglese) si trova qui.
Innanzitutto una precisazione: la proposta vale per Wikipedia in lingua inglese. Ciascuna edizione di Wikipedia, ha le sue regole ed è assolutamente indipendente dalle altre edizioni. Quindi l’edizione in lingua italiana potrebbe decidere di non implementare i filtri anche se quella in inglese lo farà, oppure può capitare l’opposto, o ancora le due edizioni potrebbero implementare i filtri in maniera diversa – credo sia questo il significato della frase riportata «Datemi entro sette giorni unalternativa da votare nelle due settimane successive». Sì, perché la possibilità teorica di filtrare è già presente nel software da quasi un anno, come si può leggere nella pagina relativa, e un’implementazione è stata fatta nella wikipedia in lingua tedesca. Sono così andato a vedere cosa succede là.
Quella che vedete qui a sinistra è una sezione (in alto a destra, per la precisione) di quello che ho visto accedendo come utente registrato alla voce Arne Friedrich che era stata appena modificata. Si nota che viene visualizzata l’ultima versione, che è segnalata come draft: c’è un link (“view page”) per vedere l’ultima versione verificata, ed è possibile anche confrontare (“compare”) queste due versioni, per vedere cosa è cambiato. Cliccando sull’ultimo link (“+/-“) si scopre che “L’ultima versione visionata è stata approvata il 17 dic 2008. 1 modifica ha bisogno di una revisione.” Io non sono un editor approvato per la versione tedesca di Wikipedia, quindi non ho avuto la possibilità di segnare la modifica come verificata.
Entrando come utente non registrato, la pagina appare diversa, come vedete a destra. Appare la versione verificata (“Gesichtet”: come è facile immaginare, se uno non è registrato si deve cuccare tutti i messaggi nella lingua dell’enciclopedia, visto che non ha la possibilità di settarseli), e un link che permette di vedere comunque l’ultima versione (“zur aktuellen Version”). Nel caso una voce fosse così nuova da non essere ancora stata verificata, essa appare con l’avviso “Keine Version gesichtet” (nessuna versione controllata). Per la curiosità, la modifica era stata fatta da un utente anonimo, e consisteva nel togliere una frase probabilmente ridondante: si è passati da così a così.
Il mio punto di vista è che un’implementazione di questo tipo, dove comunque si ha sempre a disposizione l’ultima versione al semplice costo di un clic in più, male non faccia: non si nasconde nulla, anche nel caso di un utente non registrato al limite si mette qualcosa sotto il tappeto ma si avvisa che sotto il tappeto c’è appunto qualcosa. L’utente registrato può scegliere se vedere la versione verificata oppure la più recente, quindi per lui massima libertà. Certo che se l’implementazione impedisse ad esempio ai non registrati la possibilità di visionare l’ultima versione, allora le cose cambierebbero, e almeno per quanto mi riguarda si tratterebbe di censura.
Detto questo, i filtri sono davvero utili? Boh. Vedo almeno due problemi. Innanzitutto, ci potrebbe essere la possibilità di un tempo piuttosto lungo prima di arrivare alla verifica di alcune voci, il che porterebbe a una percezione di “Wikipedia non aggiornata”. Personalmente, non lo trovo affatto un problema, ma immagino che per qualcuno lo sia. Più importante è vedere chi possa approvare le modifiche. Si può immaginare che gli utenti ritenuti affidabili saranno parecchi, molti di più di quelli che hanno i diritti di amministratore (per Wikipedia in lingua italiana un centinaio scarso al momento). Ma naturalmente non è detto che tutti costoro siano sempre al di sopra di ogni sospetto, e i complottisti avrebbero quindi sempre frecce al loro arco, fors’anche più di adesso. Nessuna panacea, insomma: però potrebbe essere un interessante esperimento.
(p.s.: ovviamente il fatto che il demiurgo di Wikipedia sia a favore sposterà molti voti dalla parte del filtraggio, ma come si può leggere sopra non c’è affatto un seguito di tipo bulgaro)
Continuo ad essere un coglione.
Mi è ancora arrivato un messaggio (TUTTO IN MAIUSCOLO) dal tipo di Mediterraneos, da cui si evince (a) che è un masochista, visto che continua a vedere cosa scrivo sul blog, e (b) che non ha capito che anche se avesse scritto come un Accademico della Crusca la cosa non sarebbe cambiata una cippa: sì che me ne importa dell’ortografia. Stavo per metterlo come aggiornamento al post precedente, ma visto che ha chiesto esplicitamente di mettere la nota nel mio blog mi sembra corretto farlo in un post a parte.
Dovrò comunque studiare un po’ di linguistica. Ero convinto che per un non italiano fosse molto più difficile scrivere correttamente una parola come “coglione”, con un gruppo gl (ʎ) che nelle altre lingue europee è scritto in maniera diversa e in inglese non esiste nemmeno. Invece non è così.
Titolo: E UFFICIALE CHE SEI UN COGLIONE MAURIZIO
E CHIARO CHE IO... NON SONO ITALIANO DAL MIO COGNOME SIGNIFICA CHE SONO AMERICANO.... QUINDI E NORMALE CHE CI SONO TANTI ERRORI DI GRAMMATICA.. E TU NON TI PUOI PERMATTERE DI PRENDERE IN GIRO LE PERSONE... PENSO CHE TI DOVRESTI LAVARE PRIMA LA BOCCA DI PARLARE.. PERO' QUESTA EMAIL LA PUOI PUBBLICARE IN MANIERA INTEGRALE SE TU RITIENI DI ESSERE UNA PERSONA SAGGIA..... IO ROBERT CANALIS DICO CHE NON SEI UNA PERSONA INTELLIGENTE.... NON HAI TATTO E NON SEI EDUCATO... BASTAVA CON GENTILEZZA RISPONDERE..INVECE SEI STATO MOLTO AGGRESSIVO... MI FA PIACERE SE QUESTA NOTA LA METTI...NELTUO BLOG... QUESTO PER FARE SAPERE QUANTO SEI IGNORANTE E NON HAI RISPETTO... ANZI DEDUCO PURE CHE SEI RAZZISTA DA COME TI SEI COMPORTATO...TI MANDERI UN EMAIL IN INGLESE CON LA MIA LINGUA MADRE... E POI DALLA TUA RISPOSTA CI FAREI TANTE RISATE.. MA IO SONO UN SIGNORE .. E SO CAPIRE LE PERSONE QUANADO HANNO... RISPETTO SEI SUOI SIMILI... TI AUGURO TANTISSIMI BLOG.... E SUCCESSO. HA NOI IL SUCCESSO IL SUCCESSO NON SERVE PERCHE GIA LO ABBIAMO...
la soluzion al problemon
In Italia abbiamo un piiiiiccolo problema: non possiamo scegliere chi eleggere al Parlamento, grazie al Porcellum (che il governo Prodi si è ben guardato dal modificare, tra l’altro). Se non ve ne foste accorti, quello che conta è l’ordine dei candidati all’interno della lista: se questa prende N preferenze, passano i primi N. Risultato pratico: numero di preferenze esprimibili, zero.
Qualcuno se n’è accorto, a quanto pare: Paolo Guzzanti che ha promesso un progetto di legge «per chiudere per sempre lindecente costume di sottrarre ai cittadini il potere di nomina dei candidati rappresentanti del popolo.» Come lo fa? Rendendo le primarie obbligatorie per tutti i partiti.
Ci vuole un bel senso dell’umorismo per tirare fuori una soluzione così, che da un lato ripropone esattamente i problemi che hanno portato alla scusa del Porcellum, vale a dire che la lotta interna ai partiti per riuscire ad acciuffare la cadrega costava troppo; e dall’altro raddoppierà i costi, perché resta ancora da fare la campagna elettorale vera. Ma in Italia i comici fanno i politici, e quindi i politici devono fare i comici…
La frase del giorno
Su DNews di oggi, c’era un inciso che non mi sarei mai aspettato. Il testo: «Lo stupro di Guidonia poteva essere evitato? Oppure – come dice oggi Berlusconi (ma diceva l’opposto prima delle elezioni) “credo che non ce la faremo mai”?» È preoccupante vedere che persino Cipriani dubita di Silvio. Ma non è quella la frase del giorno, quanto un’affermazione sulle pagine milanesi a proposito dello svincolo della tangenziale ovest di Milano a Quinto Stampi (al Fiordaliso, in pratica), svincolo che avevano terminato quando ancora lavoravo a Rozzano e non solo non è stato aperto, ma sembra che resterà così fino al 2011.
“Nicola Calmeno, consigliere comunale della Sinistra Democratica” è indicato avere enunciato questo concetto: «L’uscita tra un po’ richiederà della manutenzione perché travi e pilastri sono sottoposti a usura più a stare fermi che ad essere sollecitati dal traffico». Io non sono un ingegnere, tanto meno un ingegnere civile. Posso immaginare che ci sia comunque bisogno di manutenzione anche per manufatti che non sono utilizzati. Però come fanno le sollecitazioni del traffico a ridurre la necessità di manutenzione? forse le microoscillazioni permettono al cemento di trovare una conformazione più stabile, un po’ come quando scuoto il vaso di vetro con i croccantini per le gatte in modo da riuscire a metterne dentro ancora qualcuno in più?
Un caldo virus
Oggi su repubblica.it, sezione “Tecnologia” (mica susine subsahariane!) c’è un articolo tradotto dal New York Times. La traduzione è ufficiale, nel senso che credo sia uno di quegli articoli che fanno parte di un contratto e poi appaiono anche su carta: non è quello il problema.
Un po’ più problematico il fatto che il “worm” che starebbe infestando i computer di tutto il mondo è diventato in due casi un “warm” con la a. Occhei, in altri quattro casi la parola è stata scritta correttamente, quindi la maggioranza vince. Ma com’è possibile che (a) qualcuno decida di cambiare una parola che è già scritta correttamente e (b) nessuno rilegga il testo, dove tra l’altro le due occorrenze di warm sono in corsivo e quindi belle visibili?
è proprio tutta una banda
Non so se vi ricordate del libro Banda Larga, scritto da un ex dipendente Telecom che ha voluto raccontare le malefatte della Tronchetti Band. (Gia che ci sono, rispondo a un dubbio del vecchio post:il codice a barre corretto è 9788873512370, come si può ad esempio vedere su ibs.it)
Bene: stamattina, mentre ascoltavo a Radiopop “Codici a Barre”, il conduttore racconta la storia di una loro ascoltatrice cieca, Olga, che dopo avere comprato il libro ha scritto come sua abitudine all’editore per chiedere una copia in formato elettronico, in modo da potere ascoltare il libro senza doverselo far leggere. La casa editrice si era detta disponibile, ma a quanto pare l’autore non ha dato il benestare, affermando che “visto che è un libro di denuncia, non vorrebbe che venisse distribuito senza controllo” (non garantisco sulla correttezza delle parole, ma il senso è quello).
A parte le considerazioni sulla mancanza di fiducia dell’autore – si vede che ha lavorato a lungo in Telecom, mi sa! – credo che la cosa si commenti da sola.
Aggiornamento: (7 febbraio) Secondo Cristiano Valli e il suo blog, alla fine Olga ha avuto il PDF.