Dopo le 20

Come i miei fan più assidui magari ricordano, io sono un appassionato del Bi4; il biglietto “quattro viaggi quattro euro” che se timbrato dopo le 20 è valido fino alla fine del servizio. Comodissimo insomma per andare in centro la sera e tornarsene a casa senza dover usare due biglietti.
C’era però una cosa che mi ha sempre lasciato un po’ perplesso: cosa significa esattamente “essere convalidato dopo le 20”? Ci sono infatti due scuole di pensiero: la prima afferma che occorre che la timbratrice segni le 20:01, la seconda fa presente che se segna le 20:00 vuol dire che sono le 20, zero minuti e un numero imprecisato di secondi e quindi si è indubbiamente “dopo le 20”. Inutile dire che io, da buon matematico, propendevo per la seconda ipotesi; e ancora più inutile ricordare che non siamo interessati a effetti relativistici, e prendiamo come tempo di riferimento quello delle timbratrici.
Essendo io un tipo fin troppo curioso, e dovendo prendere la metro gialla delle ore 20:01, ho deciso di compiere un esperimento conclusivo. Sono arrivato in stazione alle 19:58, ho aspettato che scattassero le 20, ho timbrato l’ultima corsa del mio Bi4 e mi sono precipitato giù per prendere il treno al volo. Al ritorno mi sono avvicinato ai tornelli – evitando di fischiettare per non farmi notare troppo – e ho introdotto il biglietto. Risultato? Anche ATM è d’accordo con me, e il biglietto mi è stato amabilmente accettato. Una gioia.

Peppone e Don Camillo in salsa blogger?

Leggo sulla Stampa che il vescovo di Assisi Domenico Sorrentino non ha permesso a Dario Fo di portare il suo ultimo spettacolo sul piazzale antistante la basilica di san Francesco. Fin qua non ci sarebbe nulla di nuovo; a quanto pare però la ragione non è tanto blasfemia o presa in giro della Chiesa e della religione, ma un altro delitto di lesa maestà. In Giotto o non Giotto? infatti il Nobel afferma che gli affreschi nella basilica stessa non possono essere di Giotto.
Bah. Se la storia è davvero questa, cosa di cui dubiterei, siamo davvero arrivati a esportare il modello bloggher ovunque. Fo si sarà anche documentato per quattro anni, ma non credo che abbia una conoscenza della storia dell’arte così ampia; quanto al vescovo (che comunque non penso sia nemmeno lui un esperto di arte medievale), di che cosa avrebbe paura? che la gente pregherà di meno perché gli affreschi sono di un pittore meno famoso?

Censura wikipediana a fin di bene?

Forse la scorsa settimana avrete letto che il reporter americano David Rohde, da sette mesi prigioniero dei talebani in Pakistan, è riuscito a liberarsi insieme al suo collega pakistano fatto prigioniero con lui.
Domenica scorsa il New York Times, testata per cui lavora Rohde, ha pubblicato un articolo dove spiegano che per tutto quel tempo hanno chiesto alle principali testate giornalistiche di mantenere un basso profilo e non parlare della vicenda, nella speranza che i talebani non ritenessero il reporter così importante come in realtà è. A me la cosa pare tanto wishful thinking, ma non è così importante, soprattutto adesso. Più interessante è scoprire che quelli del NYT sono riusciti anche a zittire Wikipedia; le modifiche postate (da un anonimo che scriveva da un indirizzo IP della Virginia, per la cronaca, vedi cronologia) venivano regolarmente cancellate come “senza fonti affidabili”, con la benedizione di Jimmy Wales e immagino di una cricca di amministratori di Wikipedia in lingua inglese), sempre su richiesta informale del NYT. Tra l’altro, spulciando bene la cronologia della voce si trovano queste modifiche immediatamente successive al rapimento ma prima che la notizia cercasse di filtrare. Visto che l’utente Michaeljohnss è il giornalista del New York Times citato nell’articolo, posso immaginare che quelle aggiunte erano state fatte per mostrare ai rapitori che Rohde non era un servo del potere: strano che nessuno abbia fatto notare questa cosa.
Ci si può invece chiedere se la censura che è stata fatta, pur essendo a fin di bene, sia o no una cosa corretta da fare. La mia risposta è “non lo so”. Probabilmente sì, visto che le informazioni tenute nascoste non avrebbero comunque dato vantaggio a nessuno, a differenza ad esempio del coprire uno scandalo; credo comunque di essere in minoranza, come si può leggere sulla stessa wikipedia (in lingua italiana; non sono andato a verificare su quella in lingua inglese). Alla seconda domanda, se in Italia potrebbe succedere qualcosa del genere, la mia risposta è un molto più convinto “no”. Non tanto per il maggior rigore morale dei sysop di wikipedia, quanto perché – ammesso e non concesso che un grande quotidiano si vedesse rapito un reporter e decidesse di non rendere pubblica la notizia – al giornale in questione non verrebbe affatto in mente di contattare Wikipedia, che serve fondamentalmente a scopiazzare i coccodrilli senza ovviamente citare la fonte perché “non sta bene”.

governo tecnico all’italiana

Tremonti ha ragione. Fare un governo tecnico non ha nessun senso: chi lo voterebbe? PD, UDC e Lega? O forse il PdL butterebbe a mare Berlusconi, facendo avverare la profezia di Ferrara su un nuovo 25 luglio? Siamo seri, sarebbe molto più probabile tornare alle urne, e comunque non credo nemmeno a questo. Resta il fatto che se i giornali parlano di governo tecnico allora c’è qualcuno a cui piacerebbe tanto mandare a casa l’attuale PresConsMin. Ecco, a me piacerebbe sapere esattamente chi sono costoro :-)
Altra noticina: com’è che i governi tecnici in Italia sono sempre e solo di (ex) governatori e vice della Banca d’Italia? Carli e Baffi sono stati tenuti da parte (anche se il primo ha fatto il ministro del Tesoro) perché ai tempi nessun politico avrebbe ceduto il massimo cadreghino, ma poi ci sono stati Ciampi e Dini (che era il vice di Tonino Fazio… beh, lui per fortuna non è stato cooptato), e adesso si parla di Draghi. Mi chiedo se tutto questo significhi che il liberismo è tale che si possa solo parlare di economia se non si vuole fare politica, o cos’altro.

come diavolo reinstallo XP home?

Il vecchio PC di Anna ha tirato gli ultimi. Requiescat in pace.
Il problema è che io vorrei riutilizzare la licenza XP home sul nuovo PC: una licenza, un PC mi sembra una cosa assolutamente legale. Peccato che ho sì un CD di installazione di XP home, ma in inglese e non in italiano; così quando metto la product key mi dice che è invalida.
Il supporto Microsoft, una volta che sono riuscito a trovare una voce non registrata, mi dice di contattare Dell; Dell mi dice che se la copia è OEM non posso installarla su un PC di altra marca e contattare Microsoft.
Mo’ che faccio? Astenersi da “metti una copia piratata” (è più veloce, ma non è quello che voglio) e “metti linux” (avevamo provato, ma Anna non riesce a lavorare con i suoi colleghi)

gioco della domenica: PaintBox

PaintBox è un gioco di logica dall’obiettivo piuttosto semplice: colorare di rosso tutti i quadrati nei vari schemi. Per farlo, si possono schiacciare vari pulsanti. Cosa fanno i pulsanti? Non si sa, quando li schiaccerete ve ne accorgerete.
La parte divertente, per i giocatori compulsivo-competitivi almeno, è che si può tornare indietro di una o più mosse, e che si sa anche qual è il minimo teorico da raggiungere con una gara perfetta; quindi il divertimento si prolunga.
(via Passion for Puzzles)

FiboProdotti

Il problema di questa settimana di MondayMathMadness riguarda i numeri di Fibonacci, o meglio il loro prodotto.
Data la definizione quasi standard F0=F1=1 e Fn=Fn-2+Fn-1, con i primi numeri che sono 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, … viene chiesto di semplificare dare un’espressione più semplice per la somma
S(n) := F0F1 + F1F2 + F2F3 + … + Fn-1Fn + FnFn+1
La soluzione, se sapete come dimostrarla, è molto semplice; visto che fino a lunedì sera la gara è ancora aperta vi invito a non postare eventuali soluzioni qui da me, ma di mandarle se volete a Wild About Math. Però, se volete cimentarvi, potete provare a lasciare degli aiutini :-)
Aggiornamento: (1. luglio) nei commenti c’è un link alla soluzione.

Come se fosse ancora vivo

Su Tuttolibri di oggi Lelio Demichelis recensisce il libro Il grande inganno del Web 2.0 (ne scrissi anch’io, se ricordate) Niente da dire sulla recensione, per la cronaca anche più positiva della mia; però almeno a me ha fatto parecchia specie vedere la recensione scritta come se Metitieri fosse ancora vivo.
Sì, da un certo punto di vista si può anche immaginare che la recensione non è una marchetta, visto che altrimenti Laterza avrebbe fatto notare a Demichelis la triste coincidenza della morte dell’autore proprio in concomitanza con l’uscita del libro. Però mi sembra comunque che ci sia qualcosa che non va.