Archivi categoria: pipponi 2021

Gli ATM Point e le norme anticovid

Stamattina, mentre accompagnavo i ragazzi a scuola, Cecilia mi dice “Papà, non mi funziona la tessera!” (Nota per i non milanesi: in città gli under 14 viaggiano gratis. Possono mostrare un documento di identità, il che però non mi pare molto il caso, o usare un’apposita tessera. Considerando che poi tornano a casa da soli e prendono la lilla che è una metropolitana non presidiata, la tessera è la soluzione più pratica). La faccio entrare con me, poi controllo all’uscita e su un tram: in effetti non funziona. Nema problema, le dico, mi lasci la tessera e vado all’ATM Point di Garibaldi.

Ora però capita che agli ATM Point si può accedere solo sotto prenotazione. Prendo l’app, la apro… e scopro che alle 8 di mattina di venerdì il primo posto libero in Garibaldi è lunedì 11 alle 10:30. Va leggermente meglio a Zara: il primo posto libero è domani a mezzogiorno. Notate che quando si chiede un appuntamento ci sono varie opzioni di scelta, tra cui “tessera guasta”, quindi in teoria potrebbero esserci delle code differenziate per operazioni più o meno urgenti. Mi sa che in pratica non ci sia nulla del genere. Sicuramente non ci sono assembramenti; ma il risultato finale è che la produttività mi pare tagliata a un terzo di quella prima della pandemia, il che non mi pare una grande idea pratica.

Ah, ora vado anche a reclamare sul sito, ma so già – perché c’è scritto – che «I tempi medi di risposta sono di 10 giorni», nonostante che «Il processo fa parte del sistema di gestione per la qualità secondo gli standard UNI EN ISO 9001 e 14001»…

Ultimo aggiornamento: 2021-10-08 15:29

Brexit e camionisti

[fonte ignota] La Brexit continua a dare interessanti racconti, come per esempio l’affannosa ricerca di camionisti con le (spernacchiate) offerte di un permesso temporaneo di soggiorno agli autisti polacchi oppure alla richiesta di chi ha una vecchia patente tedesca (che permetteva la guida di camion) di venire a dare una mano.

Quello che però mi pare che non si consideri è che il problema sta molto più a monte. Brexit nasce contro il mercato unico del lavoro, e su questo Tory e Labour erano e sono d’accordo. Ma lavori come il camionista sono pesanti, e quindi sono in pochi a volerlo fare in una nazione “ricca” come UK (o l’Italia. Avete presente quanti sono i camionisti stranieri sulle nostre strade?) Evidentemente chi ha preparato Brexit non ha pensato a questi particolari…

Ultimo aggiornamento: 2022-11-07 13:03

L’età del bronzo medievale

[La distruzione di questa città medievale dell’età del bronzo è stata l’ispirazione per Sodoma?] Il titolo che vedete qui a fianco l’ho preso da buzznews.it ma l’ho visto in vari posti, e non ho voglia di cercare chi è stato il primo a pubblicarlo, anche se propendo per tale Elma Zito che lo ha firmato.

Una persona di cultura appena decente, leggendo questo titolo, si chiede come faccia una città medievale a essere dell’età del bronzo. Poi magari si chiede anche come la Bibbia abbia potuto essere così preveggente da sapere prima della nascita di Gesù che Sodoma nel medioevo sarebbe stata distrutta. Cercare di leggere il testo fa venire ancora più mal di testa: non posso nemmeno dire che è stato tradotto con Google Translate, perché gli ho dato in pasto quello che è presumibilmente l’articolo originale e vi assicuro che la sua versione italiana è molto più chiara. Per i curiosi, l’ipotesi che Tell el-Hammam (città dell’età media del bronzo situata nella valle del Giordano) sia stata distrutta intorno al 1650 a.C. da un meteorite circola da alcuni anni. Ah, “Radiocarbon dating dates the destruction to within 50 years of 1650 BCE” ha perso il “Before Common Era” ed è diventato “La datazione al radiocarbonio colloca la distruzione entro 50 anni dal 1650”, e come tutti sanno il 1650 è pieno medioevo…

La mia domanda in questi casi è duplice. (a) la gente viene pagata per scrivere queste cose che non riesco proprio a chiamare articoli? (b) Quanti clic può avere un testo del genere? Non è che con i miei ventun lettori io faccia fare loro un picco?

Ultimo aggiornamento: 2021-09-23 10:22

Burocrazia scolastica

La scuola è ripresa lunedì 13. Rispetto all’anno scorso abbiamo un orario provvisorio di 4 ore al giorno anziché 6; meglio delle due ore di allora. Il registro elettronico è stato attivato solo oggi, e si sono dimenticati di archiviare le sezioni di Classroom dell’anno scorso (cosa che lo studente non può fare da PC ma solo da telefono, a quanto pare). Ma non è di questo che voglio parlarvi.

La settimana prima dell’inizio è arrivata la circolare con i moduli per l’uscita non accompagnata da scuola. Moduli che avevano già l’anno scorso, ma passi. Il modulo specifica chiaramente che non è valido per uscita anticipata anche se concordata, nel qual caso occorre che arrivi un genitore oppure un delegato ufficiale. Mi pare un po’ stupido, ma non è un vero problema. Ci sarebbe poi il modulo delle deleghe per recuperare i giovani virgulti, nel caso si mandi qualcun altro. Noi non abbiamo nessuno da mandare, quindi non ho nemmeno fatto la fatica di stampare il foglio. Martedì arriva Cecilia e mi dice che manca il foglio deleghe, che avrebbe dovuto portarlo in classe entro oggi, e ora devo andare in segreteria a consegnarlo.

Se la logica non è chiara, la riassumo. Se voglio che qualcuno prenda i miei figli, faccio un foglio delega. Se la delega non esiste, nessuno che non sia un genitore può prenderli. Ma per la segreteria della scuola questo non è vero: deve esserci una “delega nulla”. (E no, non è un problema di genitori separati che potrebbero rapire i ragazzi; la delega per l’uscita autonoma l’ho firmata solo io). L’unica cosa che mi tranquillizza è che conosco i miei polli. A fine febbraio 2020, per finalizzare l’iscrizione dei gemelli alla prima media, avrei dovuto portare una loro foto. Sono andato con i ragazzi a fare la foto, e poi è arrivato il lockdown. Secondo voi, mi è mai stata più chiesta quella foto?

Contro lo schwa

Per quanto verbosi siano i sostenitori dello schwa per indicare in italiano la desinenza plurale quando gli elementi sono sia maschili che femminili, io continuo a restare dell’opinione che quella sia una sciocchezza, e sono felice che Luca Serianni abbia un’idea simile. Ora, per favore, continuate a leggere.

Per sgombrare il campo da almeno alcuni equivoci, concordo sul fatto che in una lingua come l’italiano (che ha una forte connotazione maschile-femminile) avere un maschile plurale sovraesteso – insomma, se io sono l’unico studente maschio in una classe con trenta studentesse si usa comunque il maschile – non ha un grande senso logico. Lo poteva magari avere quando avere contesti misti non era così comune e comunque le donne sarebbero state in minoranza e in secondo piano: adesso non è più così. Insomma mi sta benissimo che si discutano possibili soluzioni a questo problema, né mi sentirei sminuito se per esempio dal maschile plurale sovraesteso si passasse al femminile plurale sovraesteso, anche nel caso simmetrico di trenta maschi e una femmina.

Il mio problema con lo schwa è che non è una lettera dell’alfabeto. Certo, ora scrivono tutti col telefonino che ormai permette di usarla. Certo, si può rimappare un tasto del pc per aggiungerla, e magari in futuro qualcuno lo farà anche se la lobby dei produttori di tastiere non sarà in grado di affossare la proposta come la lobby degli stampatori affossò quella del Trissino. (Ah, scusate una nota a latere. Io apprezzerei che si tornasse a scrivere “il Mondaini / la Mondaini” simmetrizzando l’articolo che indica il genere della persona, e lasciando il semplice “Mondaini” a chi si definisce non-binary. Non è abbastanza inclusivo?). Pare – ma non ho riferimenti al riguardo – che in questi ultimi anni qualcosa passi dallo scritto al parlato, anche se non vorrei che fossero cose tipo “lollare”.

Ma per me lo schwa rimarrebbe qualcosa di appiccicato, anche se migliore di chiocciola o asterisco perché almeno avrebbe un senso univoco. (Altra nota a latere: il problema dei sistemi text-to-speech che avrebbero problemi con lo schwa è un non-problema. Si fa un aggiornamento per leggerlo. È appunto più difficile fare un aggiornamento per chiocciola e asterisco, che hanno anche altri significati). Si può pensare a un “neutro plurale” come “le uova”, come proponevo l’anno scorso. Si può pensare a una nuova desinenza: eviterei la -s che non fa molto italiano, ma se dicessi “siamo statei” (più che “siamo statie” che mi pare meno riconoscibile all’orecchio) di nuovo non ci sono problemi. Ma tutto questo dovrebbe nascere dal basso e non da una minoranza di gente che sta in rete, come mi pare dica anche Serianni.

Un’ultima cosa. Ancora una volta, l’affermazione che in italiano il suono ǝ non esiste se non in napoletano è assolutamente irrilevante: anche chi in inglese si ferma a “The pen is on the table” con buona probabilità non pronuncia “depèn is ondetàble”. Però io sarò un mezzo eremita ma a me non è ancora capitato di sentire qualcuno pronunciare “Siamo statǝ”. Qualcuno può darmi controesempi?

Multe

Tornati dalle vacanze, ci siamo trovati nella buca delle lettere un avviso di notifica da parte del comune di Milano. Non ci voleva molto a capire che era una multa. Lunedì mattina vado trullo trullo alla “Casa del Comune” con il bigliettino e la carta d’identità di Anna – l’avviso e la nostra macchina sono intestati a lei – e dopo un quarto d’ora di coda mi dicono che no, non si può fare perché deve essere consegnato di persona. Però – e mi dà una pessima fotocopia – se le fa compilare questo modulo allora si può. Alla fine siamo andati entrambi, tanto è abbastanza vicino a casa; stavolta c’erano solo tre persone davanti, ma il singolo impiegato ci ha messo dai cinque ai dieci minuti con ciascuno di loro, comprese consulenze onsite e ovviamente ricerca rigorosamente manuale degli atti.

(Nota: questi atti sono inviati attraverso Nexive. Già una volta facevano rimpiangere il classico postino; ora ho scoperto che sono stati acquistati da PosteItaliane alla faccia dell’antitrust e mi sa che la situazione sia ancora peggiorata. Nota 2: è possibile che se la macchina fosse stata intestata a me l’atto mi sarebbe stato recapitato via PEC, avendo io stabilito il “domicilio telematico” o come si chiama).

Per i curiosi, la multa è un eccesso di velocità in viale Fulvio Testi la mattina del venerdì 2 luglio. Non sappiamo chi fosse alla guida. Non sappiamo nemmeno come mai siamo passati di là – in genere prendiamo il corso più avanti non per l’autovelox ma perché il percorso diretto da casa nostra sarebbe scomodo. Quello che però non capisco è come mai io non sia riuscito a trovare sul sito del comune un’immagine con la foto di quando siamo passati. Anni fa presi una multa a Bologna perché avevo percorso un tratto di preferenziale, e lì la foto era tranquillamente scaricabile. Qui invece nulla: se c’è è ben nascosto. Come mai?

Quello che non dicono sul referendum per l’eutanasia

La Corte Costituzionale ha già esplicitamente affermato alcune cose: che una persona capace di intendere e volere «può già decidere di lasciarsi morire chiedendo l’interruzione dei trattamenti di sostegno vitale e la sottoposizione a sedazione profonda continua» fino al momento della morte naturale e che il Parlamento deve intervenire per emanare una legge organica, cosa che la Consulta non può certo fare (è l’ABC della separazione dei poteri). Visto che a quanto pare il Parlamento da quell’orecchio non ci sente, l’Associazione Luca Coscioni ha deciso di raccogliere le firme (anche digitali, usando SPID) per un referendum. Ma la cosa può funzionare? Ho dei forti dubbi.

Se passasse il quesito referendario, la nuova formulazione dell’articolo 579 del Codice penale (omidicio del consenziente) diventerebbe

Chiunque cagiona la morte di un uomo, col consenso di lui, è punito con le disposizioni relative all’omicidio [575-577] se il fatto è commesso:
1. Contro una persona minore degli anni diciotto;
2. Contro una persona inferma di mente, o che si trova in condizioni di deficienza psichica, per un’altra infermità o per l’abuso di sostanze alcooliche o stupefacenti;
3. Contro una persona il cui consenso sia stato dal colpevole estorto con violenza, minaccia o suggestione, ovvero carpito con inganno [613.2]

A prima vista sembrerebbe tutto ok: in pratica si otterrebbe la non punibilità del medico che acconsente alla richiesta di morire da parte del malato terminale. Per i minorenni e i malati di Alzheimer che pure avessero scritto in precedenza di voler morire le cose resterebbero comunque come adesso, ma come ho citato sopra la Consulta ha già detto che le leggi attuali non sono non conformi alla Costituzione. [Un inciso. Questo non significa che non possa esserci una legge che permetta il suicidio assistito per queste persone, ma semplicemente che la legge in questione deve essere scritta in modo da rispettare la Costituzione.] Il problema è che fatta così la legge diventerebbe troppo ampia: io potrei chiedere a qualcuno di uccidermi per una qualunque ragione, anche se sono sano come un pesce. Non sono certo un costituzionalista, ma mi sa che questo non rispetti l’articolo 32, comma 2, quando dice «La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.» – lo stesso comma che presumo sia stato sfruttato per la sentenza all’inizio. Ergo, io aspetto di vedere se il quesito sarà ammesso prima di decidere il da farsi, e non firmo.

Green Pass e dodicenni

La palestra dove si allenano i gemelli (e dove sarebbero dovuti stare la settimana prima dell’inizio della scuola) ci scrive dicendo che tutti gli atleti over 12 devono avere il green pass, con copia cartacea consegnata la prima volta che si arriva. Per chi ha fatto solo la prima dose da almeno 15 giorni, va bene quello provvisorio fino alla seconda inoculazione. Ok, la legge è quella.

I gemelli compiono 12 anni il 20 agosto, e avranno la prima dose il 30 agosto: ergo, fino al 14 settembre non potranno farsi vedere. (L’opzione “faccio fare loro un tampone ogni due giorni” non è contemplata, visto che l’ultima volta ci ho messo due giorni per far fare un tampone a Jacopo). Va bene così, sperando mi rimborsino i soldi del campus. Però c’è un piccolo problema (generale, non riguarda noi). Anche se noi vaccinassimo il 21 agosto i ragazzi, occorre comunque far passare 15 giorni prima di avere l’ok. E se ricordate, il decreto sul green pass è entrato in vigore 15 giorni dopo proprio perché servivano dei tempi tecnici per avere i 15 giorni. (Che poi uno non trovasse uno slot per vaccinarsi è secondario). D’ora in poi, tutti i neododicenni avranno un buco di due settimane. Sarebbe stato così difficile fare un decreto dicendo che il green pass sarebbe stato necessario per chiunque avesse almeno 12 anni e 15 giorni?

(Ah: è vero che il generale Figliuolo ha gentilmente chiesto di vaccinare i ragazzi anche senza prenotazione dopo il 16 agosto: ma questo per noi significherebbe comunque andare almeno a Voghera, visto che la Liguria dove loro si trovano ha sì reciprocità di vaccinazione con la Lombardia, ma solo per la seconda dose… e i 15 giorni dal 21 agosto ci sarebbero comunque)