Archivi categoria: io

Nuova vita per Fantamatematica!

copertina Come probabilmente ricordate, alcuni anni fa avevo curato una collana di ebook per 40K. La collana si chiamava “Altramatematica” e raccoglieva appunto tanti libretti che parlavano di matematica fuori degli schemi standard. La collana è uscita fuori catalogo – sì, può capitare anche per gli ebook, non l’avrei mai creduto prima… – e quindi noi autori abbiamo di nuovo i diritti sulle nostre opere, e stiamo cercando nuove strade per la pubblicazione.

Io avevo scritto tre librini: Alfabeto matematico, di cui devo ancora decidere la sorte; Matematica e infinito, che penso di rifare da capo prima o poi, e Fantamatematica. Quest’ultimo era una raccolta di undici microracconti di ambientazione matematica. Casualmente qualche settimana prima della scoperta della dismissione della collana il mio amico Salvatore Mulliri mi aveva chiesto se avessi in mente di scrivere ancora fantascienza per la sua casa editrice virtuale Forevera; a questo punto avevo già pronto il materiale, e così è ora disponibile su Amazon la nuova edizione di Fantamatematica, con copertina magistramente disegnata da Salvatore.

Rispetto alla vecchia versione, il prezzo dell’ebook è sceso a un euro e mezzo; esiste una versione cartacea, per gli amanti del profumo della carta, che costa 7 euro (tranne in Francia, dove per problemi di arrotondamento IVA è solo 6,99…); ho aggiunto un dodicesimo raccontino (con involontario protagonista mio figlio Jacopo…) e soprattutto una lunghetta appendice in cui parlo della matematica in fantascienza. Non ci crederete, ma non è che sia poi così comune, anche se ci sono alcuni racconti che sono diventati dei classici. Non esiste un epub perché non ho nessuna idea di come vendere un epub autoprodotto.

E già che ci siete, date un’occhiata agli altri libri di Forevera!

Ultimo aggiornamento: 2021-03-02 16:41

Sì, sono un maleducato

Chi mi conosce sa che io e Facebook non andiamo troppo d’accordo. Il redesigning di questo autunno mi ha aiutato a usarlo ancora di meno, e di questo sono grato a Zuckerberg. Ogni tanto però lo apro, e ogni ancora più tanto vado a dare un’occhiata se ci sono richieste di contatto. (Ah, dimenticavo di aggiungere che io non ho mai installato Messenger). Le richieste che mi arrivano sono di tre tipi. Il primo dovrebbe essere comune a tutti: signore/signorine come la sedicente Latoski Tamara che mi scrive

💕👩‍❤️‍💋‍👨👩‍❤️‍👨 “Mi piaci, e queste sono le mie foto e video personali, vai a questo link gratuito ora 👇

seguita da un link a una pagina di Facebook. Queste sono banali da gestire, nel senso che se ne staranno lì per sempre: anche quando l’account viene cancellato il messaggio continua a restare.

Quelle di cui però mi interessa parlare sono quelle del secondo tipo, con una persona che scrive cose tipo “ciao Maurizio”, o l’ultima di una decina di giorni fa:

Ciao Maurizio, potrei parlarvi?

Come ho scritto nel titolo, io sono maleducato e non rispondo mai a questi messaggi. (Per la cronaca, il terzo tipo di richieste sono quelle che scrivono cosa vogliono da me). La ragione di tutto questo dovrebbe essere chiara a chi mi conosce. Contattarmi non è per nulla difficile: basta entrare sul mio sito e c’è un link. Non ho nessun problema a rispondere a chi mi chiede cose di matematica: non è detto che io sappia o possa rispondergli nel merito, ma un cenno di risposta non lo nego. Il problema è un altro. La mia esperienza mi dice che questo tipo di richieste mi arrivano da gente che vuole lamentarsi di qualche sopruso nei loro confronti fatto su Wikipedia. In quest’ultimo caso il plurale è un chiaro segno, a meno che non si tratti di un nostalgico del Ventennio: e comunque quando uno si definisce nel profilo “influencer at Instagram” non è difficile immaginare dove voglia andare a parare.

Bene. Anche se io avessi chissà quale potere sulle voci di Wikipedia, tu non vieni a chiedermi su Facebook di fare qualcosa su Wikipedia, esattamente come non vieni a casa mia per chiedermi cose sul mio lavoro. E se proprio vuoi chiederle, le chiedi direttamente nel post, senza cercare di fare il piacione con un saluto. È vero che poi ti rispondo “questa è roba di Wikipedia, non di Facebook”, ma ti rispondo. Mi insulterai perché non ti rispondo? Sopravviverò alla disperazione.

Detto tra noi, non mi è mai capitato di qualcuno che insistesse a scrivere. Secondo me vanno a strascico, e cuccano qualche altro wikipediano. Peggio per tutti loro :-)

Ricette elettroniche non mie

Venerdì mattina mi arriva una mail da notifiche.idpc@regione.lombardia.it con testo: “La informiamo che per il cittadino nato il [la mia data di nascita] è disponibile una nuova ricetta specialistica con il seguente codice: [un codice ricetta]. Mi collego al fascicolo sanitario elettronico e in effetti c’è una ricetta per me: una visita dermatologica per “rimozione di lipoma tessuti molli retrauricolari sx” emessa per l’appunto quel giorno da un medico mai sentito (che tra l’altro avrebbe anche cessato l’attività l’anno scorso). Ho chiamato il numero verde regionale, mi ha risposto Antonio che prima mi ha detto di contattare il mio medico di base, e al mio commento “che c’entra lui?” mi ha chiesto numero di ricetta e mio codice fiscale. A quel punto la linea è caduta e ho deciso che o era volontà divina oppure volontà umana, ma la questione non era più di mio interesse.

Posso dire che forse c’è qualche piccolo problema gestionale nella sanità lombarda?

Pausa caffè in tante lingue

Una pausa caffè in turco, italiano, russo, cinese Come probabilmente sapete, Matematica in pausa caffè è stato il mio maggior successo editoriale, se di “successo” si può parlare in una nicchia di mercato.

Nella foto qui a fianco potete vedere la seconda edizione italiana con a fianco le edizioni in turco, cinese e russo. Devo dire che non avrei mai creduto possibile una cosa del genere, e bisogna dare merito a Stefano Milano, che era direttore editoriale di Codice e soprattutto il mastino per la cessione dei diritti all’estero, per la sua spinta propulsiva.

Il risultato più interessante di tutta questa storia è che formalmente il libro è definibile come “enciclopedico” per Wikipedia, essendo “stato tradotto in almeno tre lingue e pubblicato in più di un Paese da case editrici non a pagamento o di autopubblicazione”. (Ho controllato: il criterio era fondamentalmente lo stesso prima che io cominciassi a scrivere il libro, quindi non c’è conflitto di interessi). No, grazie, non mi interessa essere su Wikipedia, però volete mettere?

Statistiche librarie per il 2020

L’anno appena trascorso ho letto 75 libri. Più del 2018 (erano stati 65) e meno del 2019 (erano stati 81). Ma quello che ho notato è che il numero totale di pagine è molto minore: 17455, contro le 18128 del 2018 e 21357 del 2019. Diciamo insomma che la pandemia non mi ha certo aiutato a stare sui libri…

Whamageddon 2020 del Friendfeed

Friendfeed è uno stato dell’anima. Dopo anni dalla fine di quel social network, siamo ancora così pazzi (e un po’ solari) da fare cose come frenfini. Anche quest’anno la Flauta ha preparato una versione “personalizzata” di Last Christmas, la canzone del Whamageddon (ah, non preoccupatevi, quest’anno sono sopravvissuto). Stavolta ha arrangiato il famigerato brano a cappella a sei voci, con noi che a volte la cantavamo, a volte no. Potete vedere il video; per non rovinare il tutto, io appaio solo per qualche secondo verso l’inizio, ma c’è la mia voce più o meno dappertutto (con MOLTO Autotune, mi sa, perché io sono sì un basso, ma il mio range è Mi2-Fa#4, e quella parte usa come base il Re2: insomma ho fatto una fatica boia). Ho anche cantato la parte di basso vero e proprio, ma non garantisco sui risultati :-)

Ultimo aggiornamento: 2020-12-25 11:49

L’altro vaccino

Ieri sera mi sono vaccinato contro l’influenza. È la seconda volta in vita mia: la prima fu nel 2009, quando i gemelli erano appena nati e prematuri. Io in genere prendo l’influenza una volta ogni cinque anni, ma quest’anno ho deciso di non rischiare.

Inutile dire che la Premiata Ditta Fontana&Gallera non ha nulla a che fare con la mia vaccinazione, che è arrivata dalla mia grande azienda con le modalità che le sono abituali. Il 22 settembre l’amministratore delegato ci ha scritto dicendo che l’azienda «sta organizzando una campagna di vaccinazione antinfluenzale cui si potrà aderire su base volontaria»; poi più nulla fino al 17 dicembre quando alle 19:31 mi è arrivata una mail dicendo che se volevo partecipare alla campagna avevo tempo fino al 18 dicembre per accettare. Il 22 dicembre è arrivata la seconda mail, che mi dava due possibilità di scelta: il 23 o il 29 dicembre. Insomma l’inerzia aziendale è enorme, ma quando parte parte :-)

Un sito e un raccontino

Cominciamo con il sito. Anzi: qualcosa in più di un sito, perché Forevera Books è un editore che pubblica libri. Di fantascienza. NON di fantasy, ci tengono a far sapere molto chiaramente.

Tra i fondatori di Forevera Books c’è Salvatore Mulliri, che conosco (virtualmente) dai bei tempi di Friendfeed. Il sito, oltre alle presentazioni dei loro libri, contiene anche raccontini di fantascienza (NON di fantasy, se non l’avete ancora capito); a seguito di una call for short stories, ho tirato fuori uno dei miei microracconti, due cartelle e mezzo: Razza di stonati (titolo e immagine sono di Salvatore). Per una volta, non ho usato la matematica come spunto di una storia: ma non garantisco che riusciate a capire lo spunto, almeno fino alla frase finale e forse anche dopo :-)

Buona lettura (non solo del mio raccontino)!