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matematto non praticante

Quando nacque il punto decimale?

tavole trigonometriche con il punto decimale Noi diamo per scontato che i numeri non interi si scrivano con la virgola… tranne se abbiamo tra le mani un testo in inglese dove il separatore dei decimali è un punto. Colpa dell’imperialismo americano: di per sé il sistema metrico decimale e le norme ISO vorrebbero la virgola, ma gli Yankee (o sono stati gli albionici?) sono riusciti a infilare un’eccezione che complica la vita a tutti. A parte questo problema di notazione, scrivere un numero in formato decimale è una cosa relativamente moderna: prima ci si è dovuti abituare a scrivere i numeri con le cifre indo-arabiche, poi qualcuno ha avuto l’idea di continuare a usare lo stesso sistema anche per rappresentare le parti dell’unità.

Ma quando è stato quel “poi”? I libri di storia della matematica danno come ideatori Christophorus Clavius (quello del calendario gregoriano) e Simon Stevin verso la fine del 1500. Ma Gerd van Brummelen ha scritto un articolo in cui afferma che l’ideazione del punto decimale è precedente di un secolo e mezzo, ed è da assegnare all’astronomo e matematico italiano Giovanni Bianchini. Un po’ di contesto: van Brummelen è il massimo esperto contemporaneo di storia della trigonometria. La trigonometria di cui stiamo parlando non è esattamente quella che studiamo a scuola, ma quella sferica, che serviva per trovare le posizioni dei pianeti nel cielo e quindi calcolare le loro orbite. Per farlo, occorreva una grande precisione, quella che tra l’altro permise a Keplero di guardare i dati delle osservazioni di Marte raccolti da Tycho Brahe e accorgersi che qualunque sistema di riferimento si scegliesse quell’orbita non poteva per nulla essere circolare, e quindi portò alla formulazione delle sue tre leggi. Le funzioni trigonometriche però sono le stesse nostre; a partire dall’antichità si compilarono delle tavole sempre più precise, con un lavoro certosino tenuto conto che i “calcolatori” erano esseri umani e che non è nemmeno possibile calcolare analiticamente senza saper risolvere equazioni cubiche il seno di un grado ma bisogna usare metodi approssimati.

Storicamente i sottomultipli del grado, seguendo l’antica tradizione babilonese, erano divisi in sessantesimi: le partes minutae primae e le partes minutae secundae (ma anche tertiae e oltre), mentre per quanto riguardava i valori li si moltiplicava per una grande potenza di 10 in modo da avere solo numeri interi. Bianchini aveva una formazione da mercante e non da astronomo: non era quindi legato a queste convenzioni, e nel suo testo (manoscritto…) del 1440 Tabulae primi mobilis B usa quello che indubitabilmente è un punto decimale, tanto che spiega addirittura come fare le moltiplicazioni con quei numeri. Forse è proprio per questo suo non essere mainstream che la sua notazione si perse. Van Brummelen è però convinto che Clavius non abbia reinventato il separatore decimale, ma abbia riciclato senza dire nulla il risultato di Bianchini, tanto che usa il punto solo nelle opere astronomiche e non nel resto della sua produzione successiva. Viste le credenziali accademiche di van Brummelen, non vedo perché non possa essere così.

Comunque sia andata la storia, una cosa è certa: quando finalmente la comunità matematica ha capito l’utilità del separatore decimale, non ha più potuto farne a meno. Se solo ci si fosse stabilizzati su una singola notazione…

(Immagine di Gerd van Brummelen, tratta dall’articolo di Nature qui citato)

MATEMATICA – Lezione 3: Funzioni ed equazioni

copertina del volune 3 Qual è la differenza tra una funzione e un’equazione? Nessuna. Beh, non proprio: una funzione è definita per un insieme ampio di valori, mentre un’equazione ha solo un certo numero di soluzioni. Ma possiamo sempre trasformare un’equazione in una funzione e viceversa, se la cosa ci sconfinfera: o meglio, se ci serve vedere le cose in un certo modo più semplice. Roberto Zanasi è ben noto per il suo stile dialettico, con le discussioni tra un Vero Matematico e un assistente: qui l’assistente manca, ma il corso dei pensieri è sempre lo stesso e ci permette di rivedere cose che probabilmente conoscevamo guà ma a cui non abbiamo mai fatto caso. Dopo le equazioni di primo grado – cioè le rette – e quelle di secondo grado – le coniche, se le vediamo come funzioni – avviamo un rapido recap di angoli e funzioni trignonometriche prima e di esponenziali e logaritmi dopo. Ma non preoccupatevi: l’intento è far capire come le equazioni si comportano qualitativamente e non quantitaviamente, perché tanto per tutto il resto c’è Wolfram Alpha.
Il volume è completato dalla parte della storia della matematica di Sara Zucchini, che stavolta non si occupa di una singola persona ma fa una carrellata del millennio tra la fine del periodo ellenistico e l’inizio dell’Umanesimo, e dai miei giochi matematici che sono dedicati a quelli che in inglese si chiamano “word problems” e devono appunto essere dematematizzati per capire di che si parla.

Roberto Zanasi, Matematica – Lezione 3: Funzioni ed equazioni, allegato a Gazzetta dello Sport e Corriere della Sera, €6.99 più il prezzo del giornale

Lidl si ricorda del suo target

cassa automatica LidlQualche anno fa avevo scritto dell’introduzione delle casse automatiche alla Lidl, notando come il fatto che fossero solo usabili con carta di credito poteva dare qualche problema con parecchi clienti. In effetti per un bel po’ di tempo capitava spesso che le casse non fossero nemmeno accessibili, probabilmente per mancanza di una persona che controllasse la gestione.
Da un paio di mesi però due delle casse sono state aggiornate, e accettano anche i contanti. In effetti mi pare che comincino a essere piuttosto usate…

Aggiungo anche la possibilità di digitare a mano un codice a barre che non si riesce a leggere automaticamente. Poi è vero che quando l’ho fatto (su una confezione di 12 bottigliette d’acqua) l’assistente è subito corsa a vedere se io avessi cercato di fregare il sistema e passato la bottiglietta singola, ma tant’è…

(Immagine da https://www.lsa-conso.fr/lidl-teste-shop-and-go-pour-accelerer-le-passage-en-caisse,310176″>LSA)

Quizzino della domenica: nove cifre

Nelle equazioni seguenti, le lettere da A a I corrispondono (non in ordine alfabetico… alle cifre da 1 a 9. Sapete trovare la corrispondenza?
A + B = 9
B + C = 10
C + D = 9
D + E = 10
E + F = 9
F + G = 10
G + H = 9
H + I = 10

ABCDEFGHI
(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina https://xmau.com/quizzini/p684.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema tratto dalla Chris Smith’s Maths Newsletter .)

“trovandone condivisione”

Il Presidente della Repubblica ha fatto presente al Ministro dell’Interno, trovandone condivisione, che l’autorevolezza delle Forze dell’Ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni. Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento.

Chiariamo subito una cosa: Piantedosi (a nome e per conto del governo tutto) continuerà a far fare quello che fatto fino ad ora. D’altra parte L’Italia non è una repubblica presidenziale, e Mattarella non ha veri poteri.

Ma ci sono modi e modi di esprimere un concetto. Per esempio il comunicato avrebbe potuto parlare di “vibrante preoccupazione” per quanto è successo, o un appello più o meno generico contro le violenze di tutti i tipi. Dire che “l’autorevolezza delle Forze dell’Ordine non si misura sui manganelli” è una presa di posizione nettissima. Non farà cambiare nulla, ma almeno ci fa ricordare che restare zitti è il primo passo verso la connivenza.

I, AI (libro)

copertina [Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al programma Early Reviewer di LibraryThing]
L’idea alla base di questo libro è carina: cosa succederebbe se un’intelligenza artificiale diventasse autocoscienze? Cosa potrebbe fare lui (John Bott, AI, vede sé stesso come un maschio), e quali errori commetterebbe, dato che in fin dei conti tutta la sua conoscenza degli esseri umani è giocoforza teorica? E già che ci siamo, come interagirebbe con l’umanità e con gli altri programmi per computer? Sfortunatamente lo stile di scrittura di Hailey è davvero pesante: i dialoghi sono spesso stereotipali (forse anche perché gli altri personaggi lo sono); i pensieri di John Bott sembrano tratti di peso da un manuale scolastico. Insomma, non penso che leggerò il seguito, nonostante il cliffhanger carino alla fine.

(J. A. Hailey, I, AI, autoprodotto 2023, pag. 212, € 0,91, ISBN cartaceo 9798223812142)
Voto: 2/5

Gatta da riporto

gattina ed elastico La nostra gatta Annika ama gli elastici per capelli di Cecilia, e li ruba non appena può (cioè quasi sempre, ma questa è un’altra storia) per giocarci. Il fatto è che arriva vicino a te, posa l’elastico e ti guarda. Tu prendi l’elastico, lo lanci, lei corre a tutta birra a prenderlo e te lo riporta. Manco fosse un cane. (In effetti non scodinzola)

(immagine generata da Fooocus)

Burocrazie italiane

- A inizio ottobre ci arriva una comunicazione dalla scuola di Cecilia che avvisa che entro fine mese chi pensa di essere candidabile per il “Progetto didattico sperimentale Studente-atleta di alto livello”, che permette di “conciliare il percorso scolastico con quello agonistico attraverso la formulazione di un Percorso Formativo Personalizzato (PFP)”, può fare domanda, presentando l’apposita documentazione ufficiale.

Cecilia in effetti è stata finalista nazionale di trampolino elastico per la sua categoria, quindi ho chiesto alla palestra che chiedesse a Federginnastica la documentazione. Evidentemente è stata una richiesta molto complicata, visto che ci hanno messo più di un mese per fornirmela, ed è arrivata una settimana dopo la scadenza. Io l’ho inviata lo stesso alla scuola (che avevo avvisato in precedenza), per la serie “a qualcosa magari serve”. Stamattina (22 febbraio) mi è arrivato l’accoglimento della domanda.

Guardando il sito del ministero, ho scoperto che le domande dovevano arrivare a loro entro il 31 gennaio (e quindi tre settimane fa). Capisco che le scuole mettano apposta date anticipate perché i genitori si dimenticano di tutto, ma tre mesi mi paiono un po’ tanti. Non è di questo però che vorrei parlare. Il suddetto PFP, almeno per quanto avevo capito, consiste fondamentalmente nell’avere interrogazioni programmate, in modo da conciliare gli allenamenti sportivi con lo studio. Per fortuna Cecilia non ha di questi problemi, almeno al momento. Ma che senso ha che un progetto per l’anno scolastico 2023-24 parta a fine febbraio? Qualcuno presume forse che ci si alleni solo in primavera?