Venerdì scorso, sul Frecciarossa da Milano a Torino, due tipi dall’accento romano e che magari potrebbero persino essere miei colleghi:
– Ah, stasera vado a un ristorante siriano.
– Davvero? Non ci sono mai stata. Ma scusa, dove si trova la Siria?
Presumo i due siano laueati, e comunque non sono tanto piu giovani di me.
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Cinquanta parole: ma quali?
Sabato scorso La Stampa pubblicava un articolo su un’iniziativa di Zanichelli per indicare “le 50 parole italiane da salvare”. Bella cosa, ma…
Innanzitutto chi ha letto l’articolo sul cartaceo ha potuto vedere la lista delle parole in formato grafico, ma chi lo legge via web non solo non ha a disposizione l’immagine, ma non si trova nemmeno un link al sito della Zanichelli dove c’è la lista (per la cronaca, l’ho trovata qua) Questo è il solito problema dell’italica stampa, che non riesce ancora a pensare né in termini di fruizione web né in quelli di interconnessione; mi sa che non si possa fare molto.
Aggiungo però anche un commento sul merito dell’articolo. Dire che i termini desueti nelle coppie di non-esattamente-sinonimi restano «nella disponibilità di un manipolo ristretto di aristocratici del linguaggio» non è che abbia chissà quale senso. Se quei termini non sono nemmeno nella conoscenza passiva della gggente, insomma se non sanno proprio cosa vuol dire, allora è come se non esistessero già più. Altrimenti sono comunque destinati a morire, proprio perché non c’è massa critica per perpetuare la sfumatura diversa del significato. Ma credo che sia più importante confutare la logica nascosta dietro la frase «il parlare di tutti i giorni è affidato a non più di 2.500 parole che da sole esauriscono l80% di tutti i nostri enunciati». La frase credo sia corretta; ma non mi sembra un problema. Magari qualche esperto di linguistica computazionale mi smentirà, e forse potrei verificare da solo il tutto con qualche opera classica; ma non mi sembra così strano che poche parole costituscano la gran maggioranza dei nostri discorsi. Sì, ci sarà tutto il discorso della coda lunga, ma mi preoccuperei di una lingua per cui conoscendo 2500 parole si possa comprendere solo un terzo di quelle presenti in un articolo di giornale; ci sarebbe troppa diversità per impararla seriamente.
ps: Non c’entra nulla, ma una mia foto è stata citata (con fonte) nel blog della Zanichelli sull’osservatorio della lingua italiana. Ce n’è anche una di Licia.
gioco della domenica: First Person Tetris
Se n’è parlato abbastanza in giro il mese scorso; nel caso non ve ne foste accorti, potete provare a giocare a First Person Tetris. Fondamentalmente il gioco è il buon vecchio Tetris in versione originale, con un piccolo problema: noi guardiamo un monitor dove c’è la partita a tetris, e quando spostiamo il pezzo che casca quello rimane fermo. Si muove infatti tutto il resto… E non provate nemmeno a usare il night mode, che a me sembra più che altro un nightmare!
Sconsigliato a chi soffre di vertigini.
Glype: proxy in PHP
Non vi è mai capitato di trovarvi dietro un firewall che vi taglia siti assolutamente irrinunciabili? Non so, qualcosa tipo YouPorn o simili… o molto più prosaicamente un sistema tipo 4Shared che fa da disco virtuale, come in effetti è il mio caso. Ammetto di non sapere nemmeno se YouPorn venga bloccato dal proxy aziendale ;-)
Se avete un sito dove far girare applicazioni php e il vostro firewall vi permette di arrivarci, dovreste essere fortunati. Installate Glype in una directory a vostra scelta (possibilmente protetta: non vorrete mica che tutto il mondo inizi a usare il vostro proxy?) e aprite la pagina corrispondente. A questo punto inserite l’URL che vi trovate bloccata, controllate le opzioni (ad esempio, il default è “rimuovi gli script”, il che significa che tutto quello che gira con Javascript a manetta non funziona), e iniziate a navigare. La velocità non sarà il massimo, visto che c’è un passaggio in più, ma meglio che niente, no?
Inutile dire che usare il proxy per fare cose illegali non è lecito, oltre che essere stupido visto che siete immediatamente riconoscibili!
Facebook e il mischione di utenti – 2
Ricordate che qualche giorno fa avevo parlato di come dal telefonino fossi entrato in Facebook come un altro utente? Mercoledì sera la cosa mi è ricapitata, come si può vedere dalla foto che ho scattato (il link funziona se state leggendo la notiziola dal mio sito, per la cronaca).
Stavolta però il nome della persona mi era noto, anche se non è nella mia lista di amichetti: in effetti è un mio ex collega dei tempi in cui ero a Torino a lavorare in CSELT. La mia sensazione è insomma che il signor FacciaLibro vede una richiesta da telefonino, e credendo di essere un furbastro di tre cotte manda quello che aveva in cache. Peccato che io accedo via proxy, e FacciaLibro non si accorge di questo piccolo particolare…
A onor di cronaca aggiungo che cliccando su “Posta” non ho letto i messaggi del mio collega ma sono finito sulla mia posta; solo che a questo punto non posso essere certo che il risultato sia dovuto al fatto che lui non aveva acceduto a quella pagina. E no, non vado a perder tempo ad avvisare Zuckenberg: tanto non mi fiderei comunque di avere roba importante lì dentro, quindi gli altri possono anche guardare il tutto ;-)
From Fish to Infinity
Qualche giorno fa Ricambi Riciclati mi ha segnalato l’inizio di una nuova rubrica sul NYT, tenuta da Steven Strogatz, professore di matematica applicata alla Cornell University. Questo articolo dovrebbe essere il primo di una serie regolare dedicata a “portare i lettori dalle nozioni fondamentali di matematica a quelle più incredibili”.
Non posso che felicitarmi per l’idea che un grande quotidiano abbia deciso di far tenere una rubrica regolare sulla matematica. Chissà quando ci sarà qualche giornale anche da noi che oserà farlo… (oh, anche solo la traduzione dei testi di Strogatz andrebbe bene :-) )
In difesa del Legittimo Impedimento
La legge sul legittimo impedimento è stata approvata alla Camera, e quello lo sappiamo tutti. Quello che probabilmente molti non sanno è che la legge era stata presentata l’8 maggio 2008 (insomma, non appena la nuova legislatura è ufficialmente partita) da questo signore qua, che però aveva fatto le cose più in grande chiedendo che tutti i parlamentari godessero del legittimo impedimento. D’altra parte il nostro è vicepresidente della Giunta per le Autorizzazioni a procedere, non so se rendo l’idea. (Potremmo chiederci perché mai non ci sia legittimo impedimento nell’essere parlamentari e sindaci o presidenti di provincia o anche solo liberi professionisti, ma quella è un’altra storia)
Sono andato a leggere il testo della legge (mancano alcuni emendamenti, ma al momento non era ancora presente il testo completo). È stato scritto in maniera molto furba, indicando che è una legge ponte in attesa che il Lodo Alfano bis venga votato come legge costituzionale; non è detto che la Suprema Corte accetti di essere tirata così per la giacchetta, ma non si sa mai. Inoltre, e ci mancherebbe altro, se il legittimo impedimento viene invocato i tempi di prescrizione si allungano in corrispondenza. Allora, perché difendo la proposta di legge? Perché tanto il nostro simpatico PresConsMin le udienze le saltava lo stesso, quindi non cambia molto. Resta sempre da vedere se la Cassazione confermerà la condanna di David Mills: visto che la sentenza di appello afferma esplicitamente che l’avvocato è stato corrotto da Berlusconi, il guidizio resterebbe anche se il corruttore non verrà mai condannato.
tagliare i tram: ATM ci ritenta
Leggo da Repubblica che con la consueta fanfara l’ATM ripropone per l’ennesima volta la sua ricetta per migliorare il traffico dei mezzi pubblici milanesi: da prima dell’estate si inizierà a tagliare i percorsi dei tram da 35 metri, che «interromperanno la corsa ai margini della Cerchia dei Bastioni per essere sostituiti con viaggi in metropolitana, bus ecologici o altri tram più piccoli.»
Il tutto naturalmente perché «Queste iniziative sono indispensabili per garantire la fluidità e la regolarità del servizio», come Elio Catania proclama urbi et orbi.
Traduzione in italiano: visto che i tram lunghi in centro fanno ingorghi, togliamo i tram dal centro così gli automobilisti potranno finalmente muoversi. È chiaro che un simile progetto è stato studiato da gente che in tram non ci va: ditemi voi quanto una persona che va in centro è invogliata a scendere dal tram per prenderne un altro, allungando il tempo di percorrenza. Notate che il problema dei ritardi dei passaggi non c’entra nulla: sicuramente se un tram, come adesso il 3, attraversa tutta la città i tempi di percorrenza sono più aleatori, ma basterebbe fare in modo che le auto non possano attraversare il centro e la fluidità aumenterebbe subito. (Ci avevano anche tentato di farlo, dividendo la cerchia dei Navigli in spicchi. Chissà perché hanno poi eliminato il tutto)