La vita per i secondogeniti dei Principi non è mai stata benigna. Un tempo i feudi non si volevano dividere, quindi il figlio cadetto aveva due possibili scelte: diventare ecclesiastico o militare. Di rango, ovvio: ma sempre una posizione secondaria.
Oggi in teoria c’è molta più libertà di scelta: a vedere però le imprese del principe Harry d’Inghilterra, e quelle parallele di Lapo Elkann, ho come il sospetto che questa libertà non sia poi chissà quale cosa per loro, costretti a inventarsi chissà che cosa per avere un minimo di copertura mediatica…
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Quizzino della domenica: Triscaidecafobia
Qual è l’ultima cifra del prodotto dei primi 13 numeri primi dispari, da 43 giù giù fino a 3?
(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p049.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì.)
_I demoni di Gödel_ (libro)
Punto uno: se siete interessati alla produzione di Kurt Gödel come logico, o come matematico in genere, lasciate pure perdere questo libro. (Pierre Cassou-Noguès, I demoni di Gödel : Logica e follia [Les démons de Gödel. Logique et folie], Bruno Mondadori – Sintesi – 2008 [2007], pag. 272, € 25, ISBN 978-88-6159-145-5, trad. Rosella Prezzo) Fin qua non ci sarebbe ancora nulla di male: tecnicamente credo che l’intenzione dell’autore fosse di parlare del Gödel filosofo. In fin dei conti Noguès è profesore universitario di filosofia, quindi tutto tornerebbe. In effetti si vede come il grande logico, più che platonista, in realtà è più legato a Leibniz; c’è qualche punto interessante, come la spiegazione di come lui ritenesse la mente (non il cervello, attenti) intrinsecamente più potente di una macchina di Turing e da lì producesse implicitamente una prova ontologica dell’esistenza di un aldilà. Ma il tutto si basa sulle ricostruzioni dell’autore a partire da una pletora di frammenti e appunti mai pubblicati in vita, generalmente datati ma senza nessuna relazione tra di loro, rimessi in una cornice pressoché inventata e peggio ancora con una prosa ripetitiva e a tratti confusa – non credo per colpa della traduttrice Rosella Prezzo, anche se mi è sembrata un po’ a disagio nella parte matematica – e con un’inutile enfasi sulla psiche di Gödel manco fossimo nello studio di uno strizzacervelli. La quarta di copertina ha ragione quando scrive che il libro è “a tratti con sapori romanzeschi”, vedi ad esempio il capitolo iniziale, ma questo non è certo un bonus; sicuramente non è “ben scritta”, e anche se è “accessibile a un lettore non specialista” (io: matematica ne so, logica un po’ anche, ma psicologia proprio no) non la consiglio proprio.
_Scienza delle conseguenze_ (ebook)
A me gli interventi di Luca De Biase piacciono, soprattutto per il suo stile misurato che in questo web più che urlato è una boccata di ossigeno. Proprio per questo sono stato deluso da questo suo saggio (Luca De Biase, Scienza delle conseguenze, 40k Unofficial, €0,99, ISBN 978-88-98001-02-6) pubblicato da 40k Unofficial. Mi è servita una seconda lettura per vedere il fil rouge che dovrebbe legare le tre parti, vale a dire il fatto che i metodi di previsione che si usavano in passato non sono più validi oggi e quindi bisogna trovarne di nuovi. Però il tutto è molto labile: a me almeno non è affatto chiaro come si sposi il fatto che qualche politico dia agli economisti la colpa di aver fatto previsioni catastrofiche poi avverate con una descrizione di come siano i post-contemporanei (descrizione comunque un po’ dubbiosa); la descrizione di come potrebbe essere questa “scienza delle conseguenze” che dà il titolo al saggio è fumosa. Insomma, a mio parere De Biase ci avrebbe ancora dovuto lavorare su parecchio.
stabilità
In questi giorni in cui noi siamo al mare, a casa nostra ci sono i miei suoceri. Questo significa che ho ritirato fuori tutto l’armamentario per far vedere loro la televisione: Mivar 14″ dello scorso millennio, decoder digitale terrestre da 29 euro o giù di lì, cavi cavetti cavucci, telecomandi assortiti.
La cosa incredibile non è che sia partito tutto al primo colpo, quanto che i canali fossero ancora settati correttamente dall’ultima volta che avevo acceso il tutto, cioè a Capodanno (leggasi, l’ultima volta in cui i miei suoceri si sono fermati a casa nostra mentre noi eravamo al mare). Insomma, in otto mesi i canali sono rimasti fissi: cose da non credere.
Siti che scompaiono (anche dalla memoria)
La scorsa settimana mi è arrivata una mail che comunicava che purtroppo il gestore di Dabbleboard avrebbe dovuto chiudere il sito (per mancanza di incassi, o almeno di un compratore).
Devo dire che il gestore è stato molto carino, lasciando alcune settimane per scaricare dal sito (in versione SVG, tra l’altro) i disegni creati; e in fin dei conti si sa che non tutti i progetti possono essere fortunati. Però quello che mi ha lasciato perplesso è che non ricordo assolutamente come, quando e perché io mi sia iscritto al sito. (Sì, sono stato io: la casella email che avevo usato era con l’username dotmaudot+dabble, e la password era quella mia tipica per i servizi che non contengono dati personali importanti).
Ogni tanto mi chiedo in quanti posti sono passato, mi sono iscritto e poi ho completamente rimosso la cosa…
Quizzino della domenica: trova il secondo
Il torneo di tennis (singolare maschile) di Wimbledon prevede che gareggino 128 tennisti, in turni a eliminazione diretta: al primo turno ci sono 64 partite, al secondo 32 e così via. Non vi chiedo quante partite si facciano per trovare il vincitore, questo problema è vecchissimo; vi chiedo invece quante ulteriori partite occorrerebbero per stabilire chi è il secondo più bravo, che non è necessariamente chi ha perso in finale, come ben sa chi si lamenta per aver dovuto incontrare il campione al primo turno… Supponete che se A ha battuto B e B ha battuto C, allora A è più forte di C (oltre che A è più forte di B e B più forte di C)
(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p048.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì.)
_Il Cigno nero_ (libro)
Dopo qualche anno, mi è toccato leggere questo libro. (Nassim Nicholas Taleb, Il Cigno nero : come l’improbabile governa la nostra vita [The Black Swan], Il Saggiatore Tascabili 2008 [2007], pag. 379, € 18, ISBN 978-88-428-1478-8, trad. Elisabetta Nifosi) Io storicamente diffido dai Grandi Successi Planetari, però spesso a bocce ferme li prendo in mano, per sincerarmi di prima persona sul loro contenuto: non si può essere ultrasnob. Di per sé la tesi di fondo di Taleb, che gli eventi catastrofici non sono predicibili a priori – e lo sono a posteriori soltando scegliendo i fatti “giusti”, quindi barando – è indubbiamente condivisibile, e alcuni corollari, tipo quello che dice che “gli esperti” non ne sanno proprio nulla più di noi, sono suggestivi anche se oggettivamente esagerati (tranne che nell’economia :-) ); diciamo che non ne sanno così tanto più di noi di quanto vogliono farci credere. Peccato che lo ripeta ossessivamente con ben poche varianti per trecento pagine (e sessanta di indici vari), rendendo ben chiaro che lui è praticamente l’unico essere umano contemporaneo davvero intelligente e cadendo nelle stesse fallacie da lui descritte. Pensate per esempio a quando scrive (pag. 103) “Sto ancora cercando un controesempio, cioè un’attività non noiosa che appartenga al Mediocristan”, dove la definizione di “attività noiosa” è per lui “quello che a me non piace”. Oppure i “consigli pratici per gli investimenti” a pagina 218 (!) dove mette il 90% sui titoli di stato perché “stabili”, contraddicendo tutto quello che ha scritto sulla possibilità di un evento inaspettato.
Ho anche forti dubbi sulla traduzione di Elisabetta Nifosi, soprattutto nei brani tecnici (che comunque sono spesso sbagliati anche nell’originale). I concetti tecnici possono essere sbeffeggiati, ma devono essere tradotti correttamente! E il tutto non è certo aiutato dalla scarsa revisione del testo, almeno nella mia edizione originale.