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matematto non praticante

Quizzino della domenica: pioverà?

State per arrivare nella piovosa Seattle, non potete consultare le previsioni del tempo, e volete sapere se sta piovendo. Telefonate allora a tre amici, ciascuno dei quali conferma: “sì, piove”. Gli amici però non dicono sempre la verità: ciascuno mente casualmente – e indipendentemente dagli altri due – una volta su tre. Qual è la probabilità che stia effettivamente piovendo?

Si dice che questo problemino è stato usato nei colloqui di assunzione in Facebook…

(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p174.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema tratto da Mind Your Decisions)

_Teoria dei giochi_ (ebook)

[copertina] Non conoscevo la collana di ebook di Bruno Mondadori “Sai cos’è”. Se tutti i librini sono come questo (Roberto Lucchetti, Teoria dei giochi, Bruno Mondadori “Sai cos’è” 2013, pag. 78, € 1,99, ISBN 9788861599260) direi che è un’ottima idea. L’ebook in questione dà uno sguardo di insieme sulla teoria dei giochi “classica”, giusto con qualche accenno finale agli sviluppi contemporanei come quello dei giochi ripetuti. A parte la “preistoria” del teorema di Zermelo, si può così leggere dell’approccio classico di Von Neumann e Morgenstern, di quello di Nash per i giochi non cooperativi (ogni giocatore lavora per sé) e delle varie definizioni che si usano quando si parla di giochi cooperativi (i giocatori vogliono ottenere il risultato migliore possibile globalmente).
Naturalmente questo non è né vuole essere un libro per studiare teoria dei giochi: Lucchetti fa una trattazione ad alto livello, negli spazi possibili in un ebook. Però il livello non è poi troppo alto: qualche formula di base la trovate, senza dimostrazione ma con una spiegazione del suo significato. In generale in tutto il testo i risultati vengono confrontati con il mondo reale, così il lettore ha la possibilità di capire come e quanto gli esempi teorici si possono applicare: non è facile trovare questa sintesi tra teoria e pratica. In definitiva un ottimo testo di partenza per chi vuole farsi un’idea chiara anche se generale di questa branca della matematica.

Non solo notiziole

Se leggete il blog dal feed RSS non ve ne siete accorti: ma dopo un anno e più ho finalmente rimesso in piedi il colonnino morboso con i link agli altri posti dove scrivo più o meno regolarmente, con la data dell’ultimo post. Per esempio ho appena postato un’immagine di un “erore” negli archivi di .mau.. Buon divertimento!

California Uber

Non so voi, ma mi ha stupito che sia stata in California la prima causa contro Uber non tanto per concorrenza sleale ma per problemi giuslavoristici: è stata resa nota un paio di giorni fa, ora la potete anche leggere in italiano sul Post. Il giudice ha sentenziato che l’autista Uber (Black, non Pop: insomma quelli che da noi sono NCC) che ha fatto ricorso era stata costretta da tanti vincoli da non potersi più considerare una libera professionista.

Una sentenza di questo tipo non credo che verrà mai fatta in Italia, dove il mercato è completamente diverso: però c’è una cosa che almeno a me dà da pensare. Servizi come Uber, tralasciando tutti gli altri aspetti legali e no, partono dal principio che la semplice intermediazione è un valore aggiunto. Di intermediari ne abbiamo sempre avuti, pensate solo alle agenzie immobiliari: ma in quei casi c’era comunque un’interazione personale che adesso non c’è, sostituita da una semplice applicazione. Quello che mi chiedo è cosa succederà quando queste applicazioni saranno ancora più ubique di oggi: tutta la nostra vita sarà basata su tasse occulte che non noteremo neppure se non quando verremo pagati per i nostri servizi…

dieci anni fa

[i fondatori di Wikimedia Italia]

i fondatori di Wikimedia Italia (da Wikipedia Commons)

Era il 17 giugno 2005. Sono salito in auto con un po’ di altri sciamannati e abbiamo preso l’Autosole (o abbiamo fatto la Cisa? la memoria è nebulosa), per poi finire sulla superstrada Rosignano-Civitavecchia e addentrarci nel Viterbese in un posto di cui non avevo mai conosciuto l’esistenza prima di allora: Canino. Il tutto perché, dopo averci messo un po’ di euro per pagare il notaio, stavamo andando a costituire “il fan club italiano ufficiale di Wikipedia”: Wikimedia Italia.

In questi dieci anni abbiamo ripetuto fino alla nausea che noi non gestiamo Wikipedia ma la promuoviamo semplicemente, e pian piano qualcuno l’ha finalmente capito; ci siamo trovati tra capo e collo un’azione legale in sede civile che ci chiedeva dieci milioni di euro, azione finita con la nostra piena assoluzione (ci hanno persino pagato le nostre spese legali…); siamo stati a fianco dei wikipediani nel famoso sciopero di ottobre 2011 con l’oscuramento delle pagine dell’enciclopedia; siamo diventati un’associazione di promozione sociale, il che significa che potete darci il cinque per mille o scaricare dalle tasse le vostre donazioni; abbiamo portato avanti progetti con le scuole (Adotta una parola), con gli archeologi (Archeowiki), con i fotografi dilettanti e professionisti (Wiki Loves Monuments); abbiamo nel nostro piccolo contribuito ad aumentare la consapevolezza che la cultura deve essere libera. Non abbiamo guadagnato un centesimo :-)

Insomma, buon compleanno a noi!

la reticenza di Amazon – 2

(segue da qui e qui)

Alla mia reiterata richiesta di sapere chi è stato a vendere il mio libro, la laconica risposta di notifica@amazon.it è stata

La ringraziamo per l’e-mail. Poiché le procedure operative interne di Amazon.it sono strettamente riservate, non siamo in grado di divulgare le informazioni richieste.

Se avessero aggiunto una frasetta tipo “tali informazioni sono state inviate alle autorità competenti” la cosa mi sarebbe anche andata bene. Così è una presa per i fondelli tale che ho abdicato ai miei princìpi e ho creato una casella PEC a mio nome per contattare AGCOM.

vediamo i lati positivi

Oggi pomeriggio sto per uscire dall’ufficio per prendere i bimbi all’asilo, quando vedo che è di nuovo iniziato a piovere. Prendo tutta la roba di emergenza che tengo in ufficio: la giacca a vento, l’ombrello e il cappellaccio giallo che mi avete visto indossato su qualche avatar ed esco nel momento peggiore del temporale: l’idea è riuscire ad arrivare a casa, prendere i k-way dei bimbi e arrivare prima che chiuda. Sono abbastanza al pelo ma ce la posso fare. Nei duecento metri fino al passante mi inzuppo pantaloni scarpe e calze. Scendo nel passante e scopro che oggi c’era sciopero dei treni, sciopero che è sì finito da 25 minuti ma che non fa vedere nessun treno per un altro quarto d’ora. Risalgo in piazzale Oberdan, non vedo nessun 9 all’orizzonte (alla fine è arrivato con me) e così cammino a buon passo fino a Repubblica, dove prendo la metro e vado direttamente all’asilo: non ho più tempo per il passaggio a casa.

Beh, cosa c’è di positivo? Tante cose. Fossi uscito dieci minuti prima avrei preso la bicicletta che invece ho lasciato al riparo, e mi sarei inzuppato sul serio. Poi all’asilo c’era il padre della compagna di classe di Cecilia che era in macchina e ha portato i due vandali sotto casa. Dite nulla…