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matematto non praticante

Andiam, andiam, andiamo ad emendar

Scusate se ritorno sulla riforma del Senato. L’ineffabile Calderoli ha infatti presentato mezzo milione di emendamenti, e minacciato di raddoppiarli se il governo non accetterà di tornare al Senato elettivo.
Tralasciamo per il momento la ricerca del programma software che genera tutti questi testi – immagino sia un adattamento di quelli che postano commenti spammosi sui blog – e limitiamoci allo scenario più probabile a questo punto: Renzi chiede la fiducia, i senatori della sinistra dem mugugnano e votano, e il risultato pratico è l’opposto di quanto il Dentista proclama di voler fare.

Scegliete voi se sta facendo l’amico del giaguaro o se l’unico suo interesse è tornare sulle pagine dei giornali: che non ci arrivi è onestamente impossibile.

Senato elettivo

Non mi importa che Re Giorgio abbia scritto che non si può tornare indietro dalla proposta renziana di un Senato di nominati perché cadrebbe tutto l’impianto della riforma (davvero?). Non mi importa nemmeno che la minoranza dem sia a favore di un Senato elettivo, anche perché – diciamocelo – se Renzi l’avesse proposto loro sarebbero subito passati a un Senato di nominati. Il mio punto di vista continua a essere lo stesso.
Il problema con il nostro bicameralismo piuccheperfetto è duplice: da un lato le leggi vengono rimpallate tra i due rami del Parlamento, magari aggiungendo emendamenti che non hanno nulla a che fare con la legge originaria; avere poi da una parte un maggioritario su base nazionale e dall’altra un maggioritario su base regionale porta a distribuzioni dei seggi diverse. Nominare i senatori non risolve questi problemi, tanto che comunque è necessario togliere poteri al Senato. A questo punto sarebbe bastato definire le materie della Camera e del Senato, dire che una legge può avere al più tre passaggi partendo dal “suo” ramo e che la terza lettura è solo una votazione sì/no sugli emendamenti introdotti dalla seconda. O pensate davvero che senatori che devono già seguire le leggi regionali si mettano a studiare (aggratis) quelle nazionali? Non scherziamo: i voti saranno irreggimentati e quindi inutili in pratica.

_Crimes and Mathdemeanors_ (libro)

[copertina]Questo libro (Leith Hathout, Crimes and Mathdemeanors, A.K.Peters 2007, pag. 196, $17.95, ISBN 9781568812601) è stato pubblicato nel 2007. L’autore, Leith Hathout, è nato nel 1991. Non sto scherzando: ha pubblicato il libro a sedici anni. Ah, il sogno americano :-)
A parte questa segnalazione, veniamo al libro. È un testo per i cosiddetti “giovani adulti” (non si può più dire “ragazzi”) che i recensori americani paragonano ad “Encyclopedia Brown“, racconti di un ragazzo detective che non credo siano mai stati tradotti in italiano. Il detective in questo caso è il quattordicenne Ravi: ma la peculiarità dei casi in cui si imbatte è che sono tutti risolvibili per mezzo della matematica – e di un po’ di fisica, soprattutto negli ultimi capitoli. Le storie sono un po’ tirate per i capelli, ma questo è da aspettarselo: però sono comunque divertenti, e prima di sapere come Ravi risolve il caso c’è sempre una sezione che aiuta a rimatematizzare il problema e dà qualche aiuto su come risolverlo. Tecnicamente le conoscenze necessarie sono a livello di liceo, o almeno Hathout spergiura che è così: ho qualche dubbio su alcuni dei problemi, e comunque il fatto che in teoria non servano conoscenze specifiche non significa che si sappia anche trovare la soluzione in pratica. Detto tutto questo, il libro è una preziosa risorsa per un insegnante che voglia provare a interessare i suoi studenti, o per chi ha apprezzato Numb3rs.

_Che cos’è il calcolo infinitesimale_ (libro)

[copertina]Quando ero ragazzo avevo comprato alcuni libri della collana Matematica Moderna di Zanichelli, scegliendo accuratamente temi che non insegnavano a scuola. Poi è capitato che il mio amico Matteo si dovesse disfare di alcuni libri, e mi ha lasciato tra gli altri questo (W.W.Sawyer, Che cos’è il calcolo infinitesimale, Zanichelli 1976 [1961, 1968], pagine 144, traduzione Maria Spoglianti). Che dire? Walter Warwick Sawyer è stato un insegnante britannico morto quasi centenario, e del quale avevo letto – sempre in questa collana – Preludio alla matematica. Ho il sospetto che abbia avuto a che fare con studenti molto testoni, perché continua a rispiegare le cose e mostrare possibili errori piuttosto improbabili, spiegando cosa ha probabilmente in testa chi li fa. L’approccio all’analisi matematica è quasi newtoniano, nel senso che parte dalla fisica e dal concetto di velocità: anche se verso il fondo mostra come lo stesso approccio valga in altri casi, il lettore digiuno della materia rischia di non farsi un’idea del motivo per cui la materia è così importante, cosa che sarebbe dovuta a mio parere essere lo scopo di un libro come questo che non è certo un manuale scolastico. Gli accenni nell’ultimo capitolo alle cose che non funzionano così bene come sembrava fino ad adesso lo fanno davvero diventare «il più interessante dell’intero volume», come ammette Sawyer nell’introduzione.
La traduzione di Maria Spoglianti è corretta ma risente del mezzo secolo di età; non capita certo più di leggere «il corpo in istudio» (pagina 27) o «Abbiamo visto dianzi» (pagina 64)…

Fahrenheit

Oggi sulla Stampa a pagina 2 si parla della nuova spinta di Obama per una riduzione delle emissioni di monossido di carbonio. Con una sintassi un po’ involuta, si legge «il riscaldamento globale è avviato a superare un aumento medio delle temperature di 3,6 gradi Fahrenheit».

Se io leggo “3,6 gradi Fahrenheit” traduco immediatamente “2 gradi centigradi”; applicando il rasoio di Occam nella sua versione “cifre tonde”, ne deduco che il documento originale usava i centigradi, gli americani che rifuggono gli standard mondiali se non li hanno creati loro hanno meccanicamente convertito in Fahrenheit, e Paolo Mastrollilli ha coscienziosamente copiato il valore senza rendersi conto di quello che faceva.

D’altronde è vero che non si ha certo l’obbligo di conoscere a memoria i rapporti di conversione; ma è ancora più vero che tipicamente non si sa a cosa equivalga un grado Fahrenheit, e dunque sarebbe comunque stato un gesto gentile nei riguardi dei lettori convertire la temperatura in centigradi…

P.S.: a pagina 3 nel colonnino di destra si parla di due gradi centigradi. Evidentemente non hanno preso il documento americano.

_Wikipedia: l’enciclopedia libera e l’egemonia dell’informazione_ (libro)

9788882482992A mia conoscenza questo (Emanuele Mastrangelo ed Enrico Petrucci, Wikipedia : l’enciclopedia libera e l’egemonia dell’informazione, Bietti 2013, pag. 391, € 16, ISBN 9788882482992) è l’unico saggio in lingua italiana su Wikipedia, il che lo rende ipso facto imprescindibile per chiunque voglia studiare il funzionamento dell’enciclopedia libera. Come esperto wikipediano posso confermare che la parte per così dire più tecnica riguardo ai meccanismi interni è ben fatta, e permette a chi non ne sa nulla di farsi un’idea non solo delle dinamiche che hanno portato a farla diventare una risorsa imprescindibile, ma anche dei possibili guai insiti nella sua stessa struttura. Purtroppo però gli autori hanno scelto una lettura prettamente politica di quanto accade in Wikipedia in lingua italiana, con risultati a volte comici – non è chiara la differenza tra il comportamento dei “cattivi” e dei “buoni” – e soprattutto limita l’analisi a un tipo ben preciso di voci dell’enciclopedia. Per soprammercato il testo risulta piuttosto ripetitivo, e l’accurata veste grafica è un po’ rovinata dai parecchi refusi e da alcune frasi poco comprensibili. In definitiva, un testo che risponde a una mancanza ma che avrebbe potuto rispondere meglio.

i mesi da 28 giorni

A quanto pare sono tutti a lamentarsi del fatto che le compagnie telefoniche italiane abbiano deciso di fare tariffazioni a 28 giorni anziché mensili come adesso, inventandosi pertanto un tredicesimo mese, tanto che c’è chi dice che AGCOM ha vietato la pratica. Le cose però sono un po’ diverse, andando però a leggere il comunicato stampa.

Intendiamoci: sicuramente passare dalla tariffazione mensile a quella a 28 giorni a parità di prezzo implica un aumento surrettizio del costo delle offerte quantificabile intorno al 7%. Su questo non ci piove. Controllando però meglio cosa è successo, si scopre che Tre ha sempre fatto offerte a 28 giorni, mentre Wind lo fa da marzo e Vodafone da giugno: ora che con agosto anche Tim si è decisa a cambiare tariffazione, AGCOM scrive in maniera un po’ nebulosa «l’Autorità – pur riconoscendo la libertà commerciale degli operatori – ha ritenuto opportuno segnalare all’Autorità antitrust, per gli accertamenti di
competenza, gli effetti sulla concorrenza derivanti dalla concomitanza delle politiche tariffarie delineate, e in particolare gli effetti restrittivi sugli utenti di ricaricabili che in pochi mesi hanno visto drasticamente ridursi la possibilità di reperire sul mercato offerte di rinnovo automatico della tariffazione alternative a quella ogni 28 giorni». Permettetemi di dire “mah” con un esempio pratico. Immaginiamo che gli operatori avessero tutti deciso di aumentare le proprie tariffe del 7% oppure che avessero sì portato la durata a 28 giorni ma abbassando le tariffe. Il fatto di trovare in questo secondo caso solo contratti a 28 giorni come avrebbe cambiato le cose? E nel primo caso ci sarebbe stata un’inchiesta perché non era più possibile trovare le offerte al prezzo iniziale?

Ciò detto, devo riconoscere che la mia azienda sembra avere giocato un po’ sporco, perché non solo cambia tariffazione per i nuovi contratti ma lo fa anche per i vecchi senza avere chiaramente avvisato della cosa gli utenti, dando loro la possibilità di recedere gratuitamente dal contratto: su questo non c’è nulla da dire. Ma per tutto il resto non vedo nulla di nuovo (compresa la storia degli accordi sottobanco tra i gestori)

prestiti online

Come forse sapete, ultimamente sto usando relativamente spesso il servizio MediaLibraryOnLine per prendere in prestito “virtuale” libri in formato elettronico. Burocraticamente la cosa è piuttosto complicata – non lato utente quanto lato servizio: anche se è vero che un ebook può essere copiato in maniera illimitata, la biblioteca acquista una o più “copie da prestito” e non può dare la stessa copia contemporaneamente a più persone. In un certo senso è come se nei metadati del libro ci fosse scritto “in prestito fino alla data XXX”. Poi ci sono questioni pratiche: se un libro ha solo il soft DRM, cioè la scritta “questo libro è stato dato in prestito a Pinco Pallino dalla biblioteca BBB”, la copia ti rimane per tutto il tempo che vuoi; se invece usa Adobe DRM, dopo quindici giorni scopri che il link che ti era stato inviato non funziona più. Ma questa è un’altra storia.

La mia biblioteca di zona ogni tanto manda la lista dei libri “arrivati” come MLOL. A questo giro il 15 luglio mi sono trovato tre titoli che mi interessavano: La scienza della fantascienza, Notizie che non lo erano e I nove algoritmi che hanno cambiato il mondo. Ho preso il primo subito, mentre per gli altri mi sono messo in coda – sempre virtuale – perché c’erano altre persone che l’avevano prenotato prima di me. In questi casi quando il libro è di nuovo disponibile viene inviato un messaggio: nelle 24 ore successive si può scaricare il libro, altrimenti si perde il turno. Per il libro del peraltro direttore avevo una persona in coda, e la settimana dopo ho potuto prendere il libro; l’altro libro aveva invece una coda di quattro persone. Non importa, ho pensato, tanto non è che mi manchi la roba da leggere: a settembre verrà bene il mio turno. E invece la famosa mail mi è arrivata stamattina. Questo significa che tutte e quattro le persone davanti a me hanno ricevuto il messaggio e non hanno scaricato il libro. Certo, potrebbero essere tutti in ferie e lontani da uno strumento elettronico: ma mi pare strano. E allora perché prendere il numerino in fila?