Leggo sul Corriere questa definizione:
Ma se c’è inflazione il valore del reddito scende, non è possibile comprare le stesse cose di prima perché queste costano di più, però le imposte non ne tengono conto, e quindi in termini reali è come se aumentassero (tecnicamente si chiama «fiscal drag»)
Che con l’inflazione a parità di stipendio il valore del reddito scenda è lapalissiano. Quella che è una grande cantonata è che questa cosa si chiami fiscal drag.
A parte le drag queen, in inglese drag significa trascinare, strascicare: quello che fa una draga. In pratica quello che succede con il fiscal drag è che se c’è un’inflazione diciamo del 5% e il nostro stipendio è cresciuto del 5%, il valore del reddito sarebbe lo stesso: però questo 5% in più è tassato con un’aliquota marginale più alta (della media del reddito precedente), e quindi la percentuale di soldi che paghiamo in tasse cresce più del 5%. Lo stato ha appunto dragato un po’ di soldini dal nostro reddito. In caso di stipendio costante (e aliquote fiscali pure costanti) noi perdiamo valore per il nostro reddito, ma lo stato non ci guadagna nulla, perché i soldi che ottiene sono sempre gli stessi.
Non so, a me pareva un concetto ovvio, ma evidentemente non è così.

A chi non è capitato di dover far passare un mobile piuttosto grande attraverso una porta, e chiedersi come diavolo riuscirci? Douglas Adams ci aveva persino fatto una gag, nel suo libro Agenzia Investigativa Olistica Dirk Gently. Ma come sapete i matematici non hanno un grande senso dell’umorismo: quindi qualcuno ha provato a darne una formulazione matematica. 


In questo volume Des MacHale lascia l’amico Paul Sloane e scrive in autonomia questo volumetto dove le soluzioni di pensiero laterale sono basate su problemi matematici. Come in un altro volume che ho letto, il problema principale è che molte delle soluzioni proposte non sono affatto laterali, e spesso non sono a mio parere nemmeno non-standard, cosa che avrebbe comunque avuto senso. Forse la scelta di mettere esattamente dieci problemi per ciascun capitolo non è stata delle migliori, in effetti. Prendetelo insomma a vostro rischio e pericolo. (Poi io mi sono perso nell’ultimo capitolo con l’analisi matematica, ma questo riconosco essere stato un mio problema)