Usando solo le usuali operazioni aritmetiche (sono anche accettati fattoriali, parentesi, e le funzioni floor() e ceil() che arrotondano all’intero inferiore o superiore) e le cifre 2, 0, 2, 4 in un ordine qualsiasi scrivete un’espressione che abbia come valore 100.
(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina https://xmau.com/quizzini/p675.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema da Math Jokes for Mathy Folks.)
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Inverno?
Oggi è il secondo giorno di inverno. Questi sono i dati della stazione meteorologica vicino a casa mia di oggi alle 13.16. La temperatura massima qualche minuto dopo è arrivata ancora un decimo di grado sopra.
Ieri c’era favonio, e quindi non era così improbabile che la temperatura fosse salita. Ma il vento è cessato ieri sera, e d’inverno – a causa della poca e angolata luce solare – in questi casi la temperatura scende rapidamente perché non ci sono nuvole a trattenere il calore… E invece no. Stamattina sono uscito per un paio d’ore senza giaccone, tanto non serviva a nulla.
The Mathematics of the Heavens and the Earth (ebook)
Che dire di questo testo? (Ce n’è anche uno gemello sulla trigonometria moderna, che non oso nemmeno aprire) C’è tanta, troppa roba. Presumo che Van Bummelen sia la massima autorità mondiale sulla storia della trigonometria: diciamo che per un povero piccolo matematico come me la quantità di materiale presente è semplicemente troppa, e me ne sarebbe bastata la metà per avere un’idea completa di cosa è successo, soprattutto nella ricerca delle approssimazioni per riuscire a calcolare il seno di un grado che era il sacro Graal dei calcolatori (umani, ovvio). Se uno non è fissato può tranquillamente limitarsi alla Very Short Introduction sempre scritta da lui.
(Glen Van Brummelen, The Mathematics of the Heavens and the Earth : The Early History of Trigonometry, Princeton University Press 2009, pag. 329, € 47.60, ISBN cartaceo 9780691129730 )
Voto: 3/5
Assiomi buttati a caso
Quando andavo a scuola io, gli assiomi della geometria euclidea erano quelli di Euclide, e non si scappava. Si sapeva da decenni che Euclide aveva dimenticato qualcosa, e che Hilbert aveva aggiunto altri assiomi impliciti come quello di Pasch, costruendo così un nuovo e più corretto sistema di assiomi; ma si faceva finta di niente. Quindi a noi insegnavano che un segmento poteva essere prolungato a piacere da ambo i lati, e buona lì. (Occhei, quelli meno attenti alla verità storica dicevano “la retta è infinita”, ma non stiamo a disquisire sulle parole.)
Ora le cose sono cambiate, e gli assiomi di ordinamento a quanto pare entrano anche nel libro di matematica per la prima liceo artistico che Cecilia sta frequentando. Così a pagina 507 mi trovo un testo che dice «I punti di una retta possono essere ordinati in modo che […] b. dato un punto P, esistono sempre due punti A e B, tali che A precede P e P precede B.» Fin qui nulla da eccepire. Poi però mi trovo anche la nota «Il punto b. dell’assioma ci dice che una retta orientata può essere prolungata illimitatamente sia nel verso fissato sia in quello opposto.» e qua eccepisco.
Prendiamo un modello dove i punti sono punti, il “piano” è un cerchio senza la circonferenza che lo racchiude e le rette sono corde di questo cerchio. Evidentemente non abbiamo un piano come ce lo aspetteremmo dalla geometria euclidea: eppure esso rispetta il punto b. qui sopra, come è facile vedere prendendo i punti a metà tra P e i due estremi. Naturalmente la cosa era ben chiara a Hilbert, che tra i suoi assiomi aggiunge quello di Archimede che ha il doppio vantaggio di assicurare la continuità della retta da un lato ma anche di poter avere una retta lunga a piacere dall’altro; altrimenti ci troviamo nella situazione di Achille e tartaruga, dove si può sempre trovare un punto più in là ma non si arriva mai alla meta. Ed effettivamente gli autori una decina di pagine dopo aggiungono quasi come post scriptum l’assioma di continuità con una formulazione corretta («Comunque fissati un segmento (non nullo) u come unità di misura e un numero reale positivo k, esiste un segmento la cui misura rispetto a u è il numero k.»), ma vedendolo appunto solo come continuità e non come illimitatezza.
Insomma, se non si metteva la parolina “illimitatamente” nella nota e la si portava assieme all’assioma di continuità non si sarebbe fatto male nessuno. Quello che posso immaginare è che qualcuno completando il libro si sia fatto prendere la mano. Ma a me resta un dubbio. Io non userei gli assiomi di Hilbert nemmeno al liceo scientifico e al più accennerei alla loro esistenza. Non parliamo dell’artistico. Perché si vogliono complicare così le cose?
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Pink Pandoro
Ve lo dico subito: non ho seguito la vicenda Ferragni-Balocco dei pandoro rosa. Per dire, ho scoperto che erano rosa solo adesso mentre sto scrivendo questo post. Del resto, della cosa in sé non mi importa nulla. Ma c’è una domanda che mi faccio: perché mai se qualcuno vuole donare in beneficenza deve prendere qualcosa di griffato da un influencer?
Lasciamo perdere il fatto che le erogazioni liberali date a un’APS o un’Onlus sono detraibili dalle tasse, e quindi a parità di soldi tuoi ne puoi dare di più. Ma anche in generale dare soldi direttamente taglia sulle commissioni altrui. Quale sarebbe esattamente il guadagno che uno ha prendendo qualcosa di brandizzato? Davvero, non lo capisco.
(immagine modificata da https://www.altroconsumo.it/alimentazione/pandoro/come-scegliere)
Un LLM più bravo degli umani nei problemi matematici?
Il mio amico Ugo mi segnala questo articolo di Nature con il titolo piuttosto allarmistico “DeepMind AI outdoes human mathematicians on unsolved problem”. Ho letto l’articolo e direi che l’affermazione è un po’ esagerata, o meglio non è poi una novità così importante. Come mai?
Comincio a spiegare di cosa si sta parlando. Set, anzi SET, è un gioco di carte, con un mazzo di 81 carte (34) che hanno immagini con quattro caratteristiche (numero elementi, forma, colore, riempimento), ciascuna presente in tre versioni diverse. Un set è un insieme di tre carte dove ogni caratteristica è presente sempre nella stessa versione oppure in tutte e tre le versioni possibili. Nella figura abbiamo tre numeri, tre colori, tre forme e tre riempimenti e quindi c’è un set; ma se i rombi e i rettangoli arrotondati fossero stati due anziché 1 e 3 rispettivamente avremmo comunque avuto un set.
Ora, è stato dimostrato che se si prendono 21 carte si è certi di trovare almeno un set, ma con 20 carte potremmo non averne alcuno; pertanto 21 è il numero minimo di carte necessarie. Come sapete, i matematici amano generalizzare le domande, e quindi si sono chiesti qual è il numero minimo di carte necessario in un (teorico…) mazzo con n caratteristiche, e quindi 3n carte. (L’articolo scrive “3n” perché nessuno sta lì a controllare che non si perdano gli esponenti). Questa domanda in generale non ha ancora risposta per n>6, e sono solo noti limiti superiori e inferiori (in parole povere: sappiamo che per un certo n il numero minimo di carte è maggiore o uguale a un certo k e minore o uguale a un altro K, con k<K). Cosa hanno fatto quelli di Google DeepMind? Hanno addestrato un LLM, chiamato FunSearch (il “Fun” non sta per “divertimento” ma per “funzione”: insomma l’LLM lavora sullo spazio delle funzioni) e gli hanno chiesto di scrivere dei brevi programmi di computer che generano insiemi di carte per cui non è possibile costruire un set. Molti di questi programmi non possono girare perché hanno errori di sintassi, ma essi vengono eliminati da un altro programma; quelli “buoni” sono stati fatti girare e hanno trovato un insieme di carte 8-dimensionale che è più grande del limite inferiore noto fino ad ora. Insomma, l’LLM ha generato un risultato matematico nuovo.
(Per chi vuole qualche informazione in più, dal paper si legge che il compito è stato riscritto in modo equivalmente come una proprietà di grafi; direi che la scelta di avere un programma generatore è legata al fatto che in questo modo la complessità della generazione di una configurazione cresce molto più lentamente al crescere di n e quindi è trattabile algoritmicamente. Infine, è chiaro che per quanto il risultato finale sia importante non c’è nessuna garanzia che quanto trovato sia il valore esatto, e nessuno se lo sarebbe aspettato.)
Qual è il mio pensiero al riguardo? Per prima cosa sgombro il campo da un possibile equivoco: che l’LLM di suo generi programmi non eseguibili è un non-problema, fintantoché esiste un modulo automatico distinto che se ne accorge e li butta via (e moduli come questo sono a disposizione da una vita). Anch’io se dovessi scrivere un programma su carta rischio di fare errori di sintassi :-) La parte che trovo davvero interessante nell’approccio proposto è proprio quella: avere un sistema integrato che riceva un input in linguaggio naturale e controlli automaticamente la validità delle proprie risposte. Potrebbe anche essere interessante il fatto che l’LLM abbia generato tra le tante euristiche per trovare questi set qualcuna che non era mai venuta in mente agli esseri umani. Però resto sempre dubbioso sul definirlo un breakthrough e non semplicemente un miglioramento sulle tecniche che si usano da decenni, come per esempio gli algoritmi genetici che hanno anch’essi un comportamento impredicibile a priori. Certo, gli autori dell’articolo si affrettano ad aggiungere che a differenza dei soliti LLM qui abbiamo un’idea (il programma generato) di come abbia lavorato l’algoritmo, ma di nuovo mi sembra che stiamo mischiando due livelli diversi.
In definitiva, io aspetterei ancora un po’ prima di gioire o fasciarmi la testa…
(Immagine di carte SET di Miles, su Wikimedia Commons, Public Domain)
Statistiche del sito per novembre 2023
Con un bel po’ di ritardo, ecco le statistiche per novembre. Qualche visitatore in più, ma molto mordi e fuggi direi:
Visitatori unici 15.433 (+545)
Numero di visite 37.318 (-1792)
Pagine accedute 133.151 (-19427)
Hits 304.230 (-65662)
Banda usata 4,36 GB (-0,68 GB)
Quattro giorni sotto le 1000 visite: sabato 4, 11 (minimo assoluto: 950), 25 e domenica 26. Il 9 novembre ben 2509 visite, media 1243 (-18). La Top 5:
- Paga Pantalone: 1968 visite
- Quanto valgono i vostri dati per Zuckerberg?: 724 visite
- ZOLVA1: 709 visite
- Carnevale della matematica #16: 708 visite
- Sciopero colonnello: 666 visite
Altri quattro post, di cui tre del mese, superano le 500 visite. Tra gli evergreen, romanaccio ha 1294 visite: inoltre La prova del 9 ne ha 549.
Query Google: abbiamo 3410 clic da mobile (-113), 1060 da desktop (-22) e 85 da tablet (+16). Ecco le prime 10 query (tra parentesi le impressions, dovrei riscrivere in modo più accattivante lo snippet sulla prova del nove):
insulti romani 229 (516
insulti in romano 136 (756
zolva1 sms 122 (213
zolva1 120 (351
codice bianco ikea 61 (779
prova del 9 moltiplicazione
52 (2587)
potenze di 5 49 (175)
prova del 9 47 (6478)
offese romane 42 (62)
insulti romaneschi 41 (86)