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matematto non praticante

Il caso Bonev

Leggo sul Foglio (via il Post, se ve lo chiedevate) che Michelle Bonev si è ufficialmente scusata con Francesca Pascale e ha sganciato 50.000 euro perché l’attuale compagna di Silvio Berlusconi togliesse la querela da lei sporta, dopo che Bonev aveva affermato di avere avuto una relazione lesbo con lei.
Non so voi, ma di questa storia per cui «c’è stato un tempo non molto lontano in cui occupava le copertine, i giornali le dedicavano paginate e interviste» io non ricordo assolutamente nulla. Non dico nemmeno che non me ne poteva importare di meno; è proprio che non è mai entrata nel mio radar. Per curiosità, a qualcuno di voi il neurone si attiva, e vi ricordate qualcosa?

Automobilismo (e motociclismo) milanese

Un paio di settimane fa stavo portando i gemelli al centro estivo. Abbiamo preso il tram, siamo scesi alla nostra fermata in mezzo a viale Marche, ho aspettato che le auto che stavano sfrecciando incuranti delle strisce pedonali con relativi pedoni passassero e ho cominciato ad attraversare. Peccato che un’auto che era inizialmente a una certa distanza abbia continuato ad andare avanti per diritto divino. A questo punto ho mandato indietro i bimbi e spinto in avanti la mia borsa, sfruttando l’istinto che fa deviare qualcuno quando vede qualcosa muoversi. In realtà la borsa ha colpito lo specchietto dell’auto: è vero che ho le braccia lunghe, ma non così lunghe, quindi potete immaginare a che distanza mi è passata. Il conducente si è fermato, ha inveito dicendo che gli avevo scassato l’auto (non è vero, ho controllato) e che non me ne dovevo andare via perché chiamava i vigili. Benissimo, ho detto io, e li ho chiamati a mia volta, lasciando intanto i bimbi a una mamma che stava portando al centro la sua figlia. Erano le 8:40, ho segnalato tutta la cosa, confermando che non c’erano feriti, e mi sono messo ad aspettare (avere un ebook nel furbofono aiuta sempre molto).
Alle 10:20 il tipo chiama immagino di nuovo i vigili, sento qualcosa tipo “andare in centrale?”, poi chiude e se ne va. Dopo qualche minuto ritelefono allo 02.02.08, aspetto dieci minuti prima di prendere la linea, e comunico di annullare la chiamata, per mancanza dell’interlocutore. D’altra parte quello è lo stesso incrocio dove un’altra volta un motorino si è fatto tutta la pista ciclabile, lamentandosi perché io poi ho messo la freccia all’auto e ho svoltato (ero abbastanza oltre di lui per non farmi tamponare, non preoccupatevi).

_The Turing Option_ (ebook)

Marvin Minsky aveva avuto un’ottima idea per divulgare le proprie idee sull’intelligenza artificiale: mettersi insieme a uno scrittore di fantascienza per scrivere un libro di SF Hard. Il risultato? Non ha retto alla prova del tempo. Il libro (Harry Harrison e Marvin Minsky, The Turing Option, 2013 [1992], pag. 361, € 1,99, ISBN 9780446515658) parte con un assalto al maggior centro statunitense (privato: questo in effetti l’hanno azzeccato!) sull’intelligenza artificiale, con la razzia di tutto il materiale e l’uccisione dei ricercatori: solo il giovane leader rimane agonizzante e con il cervello severamente danneggiato, e i militari USA che hanno preso in carico la faccenda di sicurezza nazionale acconsentono a un’operazione mai tentata di ricostruzione della “società della mente” del protagonista (il termine è minskyano). Il guaio è che a venticinque anni dalla sua pubblicazione (e poco più di un lustro prima della data in cui la storia ha inizio) il testo è terribilmente invecchiato. Lasciamo perdere l’intelligenza artificiale, o la Machine Intelligence come viene chiamata nel libro, e guardiamo la pratica Alcune predizioni si sono avverate, come l’uso delle staminali e soprattutto l’ubiquità dei telefonini (ma senza connessione dati…), ma per esempio la quantità di memoria nei dispositivi è enormemente sottostimata: 1000 MB (“giga” e “tera” non pervenuti) è considerato tantissimo. Non parliamo poi dei pipponi di Minsky; ma anche la parte più romanzata di Harrison ha enormi buchi nella trama e non funziona affatto. In pratica, se non l’avete mai letto continuate così.

Aritmetica lombarda

Nell’avvicinarsi del referendum sull’autonomia della Regione Lombardia (referendum utilissimo, naturalmente, ma questa è un’altra storia) il sito della regione ha messo su un contatore per mostrarci quanto le tasse lombarde finanziano il resto del Paese. Gianluigi Gamba mi ha spedito la schermata che vedete (cliccate sul link per vederlo tutto). Non mi è ben chiaro se hanno scritto “centinaia” anziche “unità” perché devono ingrandire ancora di più questi valori, o perché non vogliono associarsi a quello che un tempo era il quotidiano ufficiale comunista.

Statistiche del sito per giugno 2017

Ormai siamo in vacanza. Rispetto a maggio siamo scesi a 20.475 visitatori unici soprattutto a 75.190 pagine (a gennaio erano 133.000…); il numero di visite è invece calato a 40.045.

Cosa guardano i pochi habitué rimasti?

  1. Stupri di serie A e di serie B: 1554 visite
  2. Fake news ufficiali: 624 visite
  3. Davvero Wikipedia in italiano è fattoquotidianista?: 498 visite
  4. Telecom, Open Fiber e le aree bianche: 420 visite
  5. Quizzino della domenica: il numero mancante: 409 visite

La pagina sugli accordi è arrivata a 1015 visite :-)

Il file più scaricato (72 hit) è il pdf di Matematica liofilizzata; i referrer reali che hanno portato più hit (ma si parla di decine) sono i miei post sul Post a proposito della bici a ruote quadrate, Wittgenstein con gli errori su Wikipedia; interessanti i 38 accessi da https://onfey.ru : pochi rispetto ai 661 da Facebook mobile, dieci volte più dei 61 da Facebook standard, o anche solo i 143 da mantellini.it, il che mi fa pensare che i blogroll funzionino ancora; ma tanti in assoluto.

Paolo Villaggio

Io a dire il vero conoscevo il fratello gemello Piero, segaligno professore universitario di fisica. Di Paolo Villaggio conoscevo i personaggi, dal professor Krantz tetesco di Cermania che buttava giù dagli spalti le vecchiette al ragionier Ugo Fantozzi epitome del travet della seconda metà del ventesimo secolo (e non è un caso che anche la parola “travet” sia un eponimo del protagonista dell’opera di Vittorio Bersezio: l’idea dell’impiegatuccio è radicata nel pensiero degli italiani). E naturalmente sapevo della sua collaborazione goliardica con De Andrè per il testo di Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers; d’altra parte ricordo che Fantozzi nasce con gli sketch televisivi, ma prima dei film vengono i libri.

Stabilito che secondo me Villaggio (Paolo) merita un posto nella storia della letteratura italiana del ‘900 oltre che in quella cinematografica, mi permettete di dire che negli ultimi diciamo dieci anni era andato abbastanza fuori di testa?

Povero Vasco

Io non mi sono nemmeno sognato di andare a Modena al concerto di Vasco. Non dico di arrivare all’oclofobia, ma diciamo che non mi va di starmene per ore in mezzo a una folla. D’altra parte non mi sono nemmeno sognato di vedere Bonolis che su Rai1 commentava il concertone di Vasco: negli ultimi vent’anni non sono più riuscito a capire le parole che pronuncia nelle sue canzoni. Detto questo, non riesco a capire tutta la campagna d’odio che in questi giorni è montata contro di lui, a meno naturalmente che non sia stata spinta da fan di Ligabue :-)
La prima parte della sua carriera è stata davvero interessante. Un mio amico si è lamentato che le sue canzoni sono fatte con quattro accordi in croce: a parte che spesso la musica non era sua, mi pregio ricordare che Lucio Battisti faceva la stessa cosa. I testi sono (erano? come dicevo non riesco a conoscere quelli degli ultimi anni) un condensato di poesia urbana, un occhio su una parte della società che esiste ma spesso cancelliamo dalla nostra mente. Insomma, anche se non vogliamo usare il solito argomento “saranno bene affari di quelli che vogliono andarci?”, sono convinto che ci sia un valore assoluto. Su, facciamo in modo che l’amore vinca anche questa volta sull’invidia e sull’odio!