Il mio collega Damiano ha scovato questa intervista ad Alessio Butti, responsabile media e TLC per Fratelli d’Italia. L’intervista è del mese scorso, ma non credo che le cose siano cambiate.
Non so quanto Butti sappia dei media. Sulle TLC però direi che deve ancora studiare. È tanto bella l’idea “facciamo che Tim si compri Open Fiber e non viceversa”, il che potrebbe anche avere senso. Solo che per poter essere wholesale e quindi avere una regolamentazione più favorevole dovrebbe contestualmente cedere i clienti agli altri operatori (sperando che la UE non imponga l’ingresso di un altro operatore ancora, come fece quando Wind e 3 si fusero). Bene, dove finirebbe tutto il customer care (e quelli che creano e gestiscono i servizi all’utenza)? Certo, potrebbe dire “peggio per loro”. Peccato che subito prima aveva detto che la situazione attuale poteva portare
conseguenze sociali pesantissime che non possiamo permetterci.
Né penso che la Tim wholesale possa tenersi tutta quella gente… (tralascio altri pezzi dove si contraddice, potete cercarveli voi se volete farvi del male o divertirvi)
Il mio non è un discorso di parte politica: non è che dagli altri schieramenti si sentano proposte di alcun tipo, il che forse è peggio. Quello che mi chiedo è perché il giornalista (di un sito che si occupa di tlc, non stiamo parlando di Cronaca Vera) non abbia fatto questa domanda.
![[copertina]](https://i0.wp.com/xmau.com/wp/notiziole/wp-content/uploads/sites/6/2022/09/9780226256696.jpg?resize=130%2C200&ssl=1)

La storia della matematica è anche una storia della civiltà. Fin qui penso che anche i platonisti di più stretta osservanza siano d’accordo. Brooks parte da questo punto di vista e prova a leggere lo sviluppo della matematica come uno sviluppo della civiltà. Ecco che i numeri per esempio sono legati a doppio filo all’economia: se sai gestirli non rischi di andare in bancarotta. E non è un caso che Chaucer fosse il sovraintendente delle dogane britanniche, dunque. Ma tutti gli esempi del libro sono strettamente legati alla vita reale: per esempio quando si parla di algebra Brooks mostra come FedEx e UPS abbiano scelto le posizioni dei loro hub (Memphis e Louisville) per minimizzare le distanze percorse dai suoi vettori, mentre i numeri immaginari arrivano come risultato della ricerca di un suono particolare per le chitarre elettriche. Come avrete intuito, l’idea non è affatto malvagia e potrebbe avvicinare alla matematica chi pensa di odiarla: però il libro mi ha dato tanto l’impressione di una salva di fuochi artificiali (“potevamo stupirvi con i nostri effetti speciali, ma questa è matematica”) il che almeno per me risulta un po’ troppo alienante.