la controffensiva ucraina

Ok, come analista politico valgo zero. Ma leggendo i resoconti della controffensiva ucraina, direi che è abbastanza ovvio che anche se Kiev (o Kyiv, se volete essere politicamente corretti) non fa formalmente parte della Nato lo è comunque in pratica. Non saprei dire quale fosse l’integrazione prima di febbraio – ma scommetterei ci fosse già qualcosa; ora sicuramente l’operazione militare speciale russa si trova di fronte un’operazione militare speciale speculare.

Il guaio naturalmente è che non credo che nonostante tutto gli ucraini riusciranno a ricacciare indietro i russi, e non penso neppure alla Crimea e alle repubbliche russofone nate nel 2014. Insomma siamo in una situazione di stallo… speriamo solo che non degeneri.

2 pensieri su “la controffensiva ucraina

  1. Bubbo Bubboni

    Non ricordo aver mai sentito i talebani vincere una battaglia… fino a quando hanno “vinto” la guerra…

    (chissà se la mappa della spartizione della golosa ricostruzione da parte delle nazioni buone, pubblicata il 5/8/22 su un noto quotidiano economico, sarà poi quella corretta. Il fatto che ad una certa nazione sia stato assegnato il Donbas, probabilmente perché il ministro “competente” era “distratto”, è un punto a favore della veridicità dell’ipotesi, ma prima di sedersi a tavola bisogna cuocere la pasta e a fuoco spento, come insegna il medesimo quotidiano, qualche minuto in più ci vuole)

    1. .mau. Autore articolo

      I talebani non vincevano le battaglie perché non ce lo dicevano.
      Sul Donbass concordo anch’io che l’assegnazione è indice della verosimiglianza.

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