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matematto non praticante

Sushi Shop è scappato


Forse ricorderete le mie disavventure con Sushi Shop. Purtroppo non è facile trovare del buon sushi takeaway a Milano nord, e quindi abbiamo continuato a ordinare ogni tanto nel negozio milanese, ancora a gennaio…
E poi tutto a un tratto ha chiuso, come si può leggere nel sito. Non che capisca perché dovrei andare sui negozi europei, ma tant’è.
La cosa strana è che in rete non si trova nessuna notizia sulla chiusura. Chissà che è successo.

Future’s Dark Past (libro)

[Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al programma Early Reviewer di LibraryThing]
J.L. Yarrow è lo pseudonimo di una coppia (marito e moglie) che hanno scritto insieme questo libro. La storia scorre molto velocemente, e ci ho messo molto poco tempo a leggerla nonostante la mia abitudine di avere sempre più libri contemporanemente in lettura. Essendo basata sui viaggi nel tempo, la trama ogni tanto si ingarbuglia un po’, ma uno se lo aspetta e quindi non si preoccupa più di tanto. Alcune cose del testo non mi sono però piaciute: metto un paio di esempi sperando di non spoilerare l’eventuale lettore. All’inizio troviamo Sylvia Mantua che parrebbe essere non dico una protagonista ma almeno una presenza continua, mentre invece dopo pochi capitoli viene solo menzionata qua e là, giusto per ricordare che esiste. Inoltre vediamo che Hunter riesce a recuperare le proprie forze troppo in fretta per una persona che non è stata sottoposta a trattamenti particolari, e nulla nel libro fa pensare che dal futuro ci siano stati quei trattamenti. Capisco che gli autori pensino a una trilogia, ma questo mi pare piuttosto barare…

(J.L. Yarrow, Future’s Dark Past : , Gramarye Media 2023, pag. 352, € 5,42, ISBN 9781945839702)
Voto: 4/5

Gianni Minà

Sono abbastanza cinico per pensare che buona parte delle commemorazioni online fatte da persone più o meno importanti (o che si sentano tali) serve più che altro alle persone in questione per farsi notare. (Esempio: ieri sera il primo commento che ho visto sulla pagina Facebook di Minà è stato quello di Dibba). Però stavolta mi sono davvero stupito – positivamente, mi affretto ad aggiungere – della quantità di manifestazioni di affetto e di immagini di tutti i tipi apparse dopo la morte di Minà, a partire da quella con i Beatles. Mi sa che sia vero affetto.

A sua insaputa

Il ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida (probabilmente per mezzo del suo social media manager) ci tiene a farci sapere che “Grazie ai decreti del Governo Meloni nessuno mangerà insetti a sua insaputa”. (Vabbè, lo stesso giorno ha ricordato le Fosse Ardeatine twittando “Piango gli italiani che morirono per mano straniera vittime dell’odio e della guerra. Il loro sacrificio sia da esempio eterno per chi combatte ogni tirannia. 24 Marzo 1944 – 24 Marzo 2023” e dimenticandosi curiosamente di coloro che hanno consegnato alla mano straniera quegli italiani, ma non si può pretendere molto).

Il mio tweet di commento è stato “Non ho capito a chi dovrò dire che mangerò insetti. Al governo Meloni tutto o solo a lui? E come lo farò? Ci sarà un sito apposta?”. Ma a mente più fredda mi è venuta in mente un’altra cosa. Per legge, da decenni nessuno che non sia analfabeta mangia qualunque cosa a sua insaputa: tutti i cibi venduti devono necessariamente indicare sulla confezione quali sono i loro ingredienti. Presumo che il ministro questo lo sappia, e dunque intenda qualcos’altro. A questo punto posso immaginare che il modo migliore per assicurarsi che nessuno mangi insetti a sua insaputa sia obbligare ad apporre sull’etichetta una bella stella gialla a sei punte, in modo da renderli necessariamente visibili.

(prima del covid ho mangiato una cavalletta fritta, e a fine 2021 dei biscotti fatti con farina di insetti. Non mi hanno detto assolutamente nulla, non avevano un sapore particolare. Forse è questo che preoccupa il ministro della sovranità alimentare?)

operazione #2

Alla fine non ho cantato la Passione secondo Giovanni. Ma ero abbastanza giustificato. La scorsa settimana sono stato infatti operato per la seconda volta per l’ablazione: stavolta sul lato sinistro del cuore (fibrillazione atriale anziché flutter).

L’avviso che sarebbe toccato a me mi era arrivato lunedì 13: il prericovero era per venerdì 17 (uau), il ricovero lunedì 20 e l’operazione martedì 21. Invece il mattino di martedì il chirurgo è arrivato dicendomi che c’era un’urgenza, non volevano rischiare a farmi l’operazione di sera (anche perché avevo inopinatamente detto che avevo apnee notturne) e quindi sarebbe stata rimandata a giovedì 23. Sono così stato due giorni in cardiologia al Policlinico a fare nulla: per fortuna non ci sono state altre postposizioni e giovedì dalle 12 alle 14 sono stato sotto i ferri.

Rispetto alla prima ablazione il tutto è stato molto più pesante, anche perché mi hanno fatto tre innesti diversi (inguine destro, spalla sinistra e polso sinistro); e dal mal di gola che ho poi avuto è possibile che io sia anche stato intubato. La sedazione è stata poi più leggera perché mi hanno ancora risvegliato in sala operatoria. Il vero problema è stato che per mancanza di letti mi hanno messo nella sala dell’unità coronarica, e soprattutto che alle 14 di venerdì mi hanno sbattuto fuori sempre per mancanza di letti.

La cosa positiva è che stavolta non ci sono state complicazioni e non ho avuto nessuna emorragia alla gamba, il che significa che in effetti già sabato cominciavo a reggermi in piedi senza troppi problemi, anche se sono stato ancora a letto. Ora la speranza è che tutto questo lavoro sia servito a qualcosa e in futuro non debba prendere anticoagulanti almeno per un bel po’ di anni…

ZOLVA1

È molto bello ricevere un sms da “ZOLVA1” con testo «Voglia contattarci con cortese sollecitudine al n. 0603206290 per urgenti comunicazioni». Le comunicazioni devono essere davvero urgenti per mandarmi il messaggio alle 12:37 di oggi, sabato. E soprattutto erano così urgenti da averle mandate a un numero che non uso da nessuna parte e quindi non è pubblico…

Quizzino della domenica: Indirizzo mancante

Durante l’università, per racimolare qualche soldo, ho fatto il postino avventizio a Matelandia. In genere il lavoro non era troppo pesante e mi permetteva anche di fare un po’ di moto, ma un giorno mi capitò una lettera con questo indirizzo: “M.G., Euclid Avenue, la casa il cui numero civico è tale che il prodotto delle sue cifre è cinque volte la loro somma”. Arrivato in Euclid Avenue mi accorsi subito che la consegna non sarebbe affatto stata semplice: la via era piuttosto lunga, con le case numerate ordinatamente a partire dal civico 1, e senza nessun segno esteriore di chi potesse essere il destinatario. Per fortuna, dopo averci pensato su un po’, mi accorsi che c’era solo una casa il cui numero aveva quella proprietà, ed era proprio l’ultima della via; ma la cosa mi fece capire che quella del postino non era la mia via. Qual è questo numero?


(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p636.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema di maslanka da New Scientist, vedi Twitter; immagine di anarres, da OpenClipArt.)