Scopro da Marco che l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente ha introdotto un nuovo codice, l’Identificativo unico nazionale (ID ANPR). A differenza del codice fiscale, questo codice non è ricavabile in modo (semi)automatico dai dati anagrafici, non cambierà mai e “non fornisce evidenza di alcuna sequenzialità, tantomeno temporale”. (Quindi da qualche parte ci deve essere un’enorme base dati con le associazioni persona-codice: spero sia gestita in modo molto sicuro).
Ho anche scoperto che oltre al mio codice io posso conoscere quelli della mia famiglia: figli (ha senso) e moglie (ha meno senso). Quello che però non sono riuscito a scoprire, e che pure sarebbe interessante, è da quando si potrà usare. Copincollo – compresi l’accento sbagliato sulla È, l’apostrofo mancante in fondo e il “n’è” che fa tanto burocrate ottocentesco:
É con questo adeguamento tecnico che verrà garantita la piena interoperabilità con le altre banche dati delle pubbliche amministrazioni e dei gestori di servizi pubblici. L’Introduzione dell’ID ANPR è il primo passo verso il superamento del continuo fornire i nostri dati alle pubbliche amministrazioni ed ai gestori di pubblici servizi. Lo Stato n’è già in possesso e noi cittadini avremo la possibilità di fornire ai suddetti sportelli i nostri dati soltanto una volta, concretizzando così il principio europeo dell“once only”.
Non capisco qual è la differenza tra fornire una sola volta il codice fiscale e fornire una sola volta l’ID ANPR. Immagino che il testo sia scritto male, e quello che intendessero dire è “il primo passo verso il superamento del continuo fornire dati personali quali quelli del codice fiscale”. Ma quello che conta di più: avete idea quando capiterà per la prima volta di usare questo ID ANPR? Qui leggo che “Decorso un anno dalla pubblicazione del decreto la consultazione dei dati in ANPR è consentita esclusivamente con ID ANPR”, ma non dice nulla sugli altri siti.