Archivi annuali: 2023

Sciopero colonnello

È sempre buffo vedere Salvini che vuole che la gente lavori, ma il punto non è quello. Leggendo cosa dice la Commissione di Garanzia sullo Sciopero, c’è una differenza tra uno sciopero di tanti settori, come quello che è stato indetto da Cgil e Uil, e uno sciopero di tutte le categorie. Quello che però non mi è chiaro è quello che scrive Domani: secondo loro, è il governo che ha autonomamente deciso di modificare il tipo di sciopero.

Qualsiasi sia la verità, mi pare abbastanza chiaro che comunque la richiesta sia eminentemente politica. Quest’anno abbiamo avuto chissà quanti scioperi generali degli autonomi, per cui la commissione di garanzia non ha nemmeno sollevato un ciglio. Qui la presenza di due terzi della triplice probabilmente ha preoccupato la Lega e fatto scattare il riflesso pavloviano “ora gli faccio vedere io”. Simbolo di debolezza, direi.

Il costo delle AI

chatgpt non accetta nuovi abbonati
Come scrive Franz Russo, il fatto che ChatGPT non accetti più per il momento nuovi abbonamenti (e quindi perda soldi) ci dovrebbe far pensare ai costi nascosti di questi programmi di intelligenza artificiale. Il costo computazionale di chiedere una cosa a ChatGPT, o a un’altra AI, è molto alto; quidi per dare risposte ci vuole tanto spazio disco e tanta CPU (la banda in questo caso è meno importante). Eppure sono in pochi a pensare al costo energetico di tutto questo…

Ultimo aggiornamento: 2023-11-15 12:37

Il paradosso di Sierpinski-Mazurkiewicz

ma anche senza assioma della scelta... Il paradosso di Banach-Tarski è ben noto a chi ha studiato matematica. Quallo che succede è che è possibile tagliare una sfera in cinque parti secondo una certa regola, traslare questi “pezzi” che sono stati ottenuti, e ricavare due sfere identiche a quella di partenza. Dov’è il trucco? Beh, ce ne sono almeno due. Il primo è che i pezzi ottenuti sono una specie di polvere diffusa: tecnicamente si dice che non sono insiemi misurabili, e quindi non è in realtà fisicamente possibile crearli. Il secondo trucco è che è necessario usare l’assioma della scelta per poter creare questi pezzi; l’assioma della scelta è una di quelle proprietà che sembrano intuitive, ma che sfuggono a ogni tentativo di dimostrazione – non per nulla è un assioma… – e soprattutto possono portare a paradossi, come si vede. Però esistono risultati simili che non richiedono l’assioma della scelta, come vedremo.

Consideriamo il numero complesso x = ei. Sì, è possibile elevare un numero a una potenza immaginaria, e il risultato è ancora un numero complesso, nel nostro caso almeno secondo Wolfram Alpha all’incirca 0,54030 + 0,84147 i. Quello che conta è che però quel numero è trascendente e quindi non è la radice di nessun polinomio a coefficienti interi. (Ok, io non saprei dimostrarlo, ma mi fido che sia così). Bene, prendiamo l’insieme S dei valori dei polinomi a coefficienti interi non negativi (per esempio, 5x³ + 2x + 42) calcolati nel punto x. Ciascuno di questi valori corrisponde a un punto del piano complesso; tutti questi punti devono essere distinti, perché se due di questi polinomi avessero lo stesso valore allora la loro differenza varrebbe zero, il che è assurdo per definizione perché x è trascendente. Dividiamo ora S in due sottoinsiemi A e B, in questo modo: A contiene tutti e soli i polinomi di S che non hanno un termine costante, mentre B contiene tutti gli altri polinomi di S, vale a dire quelli che hanno un termine costante. È chiaro che per costruzione Ab = S. Cosa succede ora se ruotiamo di un radiante (cioè di 1/2π di circonferenza) in senso orario l’insieme A? Eulero ci ha insegnato che questa rotazione è la stessa cosa che moltiplicare per e−i, e l’algebra di scuola ci dice che questo è la stessa cosa che dividere per ei. Quindi otteniamo tutti i polinomi in x a coefficienti positivi, cioè il nostro insieme S. E se invece spostiamo a sinistra di un’unità l’insieme B? Beh, otteniamo di nuovo tutti gli elementi di S, perché i termini costanti in B partono da 1 in su e se togliamo 1 otteniamo tutti i termini costanti da 0 in su. Dunque abbiamo costruito esplicitamente un insieme che può essere diviso in due parti che traslate e ruotate formano due copie dello stesso insieme. Carino, no? Come dice il titolo, questo paradosso è stato trovato da Sierpinski e Mazurkiewicz, due matematici polacchi. Non che S sia un insieme disegnabile: essendo costituito da un’infinità numerabile di punti discreti, la sua misura (generalizzazione del concetto di area che si usa in analisi) è nulla.

Se la cosa vi pare troppo complicata, eccovi un esempio più semplice e galileiano. Prendiamo come insieme N i numeri naturali e dividiamoli in quelli pari P e quelli dispari D. Ora, se dividiamo per 2 gli elementi di P otteniamo N, e se togliamo 1 dagli elementi di D e poi li dividiamo per 2 otteniamo di nuovo N. Tutto questo funziona perché i numeri sono infiniti, naturalmente; ma mentre in questo secondo caso dobbiamo comunque fare un’operazione (quella di divisione) che pare sparigliare nel caso precedente abbiamo solo trasformazioni rigide. Carino, no?

(immagine di xkcd: la vignetta completa è qui.)

Di come Amazon ammazzò Book Depository

Una delle fregature di Brexit, almeno dal mio piccolo punto di vista, è che avevo smesso di comprare libri da Book Depository. Personalmente lo trovavo più amichevole di Amazon, e i prezzi erano più o meno gli stessi. Certo, non ti dovevi aspettare la consegna in 24 ore, visto che spedivano con Royal Mail: ma in una settimana i libri arrivavano, e come potete immaginare io sono un acquistatore compulsivo ma non ho quasi mai troppa fretta di leggere ciò che compro.

Tutto questo era rimasto uguale anche dopo che Amazon aveva comprato Book Depository nel 2011. Ma lo scorso aprile Amazon, con la scusa di tagliare posti di lavoro, ha deciso di fare fuori il vecchio marchio. Non ho idea di quanti dei 9000 posti di lavoro in meno arrivassero da lì, ma non credo molti; diciamo che anche questo è stato un modo per togliere una concorrenza che pure era solo formale.

Avvento *molto* anticipato

La prima domenica di Avvento sarà il 3 dicembre. Ce ne sono quattro prima di Natale: il 3, il 10, il 17 e il 24. Come forse sapete, l’avvento ambrosiano consta di sei domeniche, non quattro; dunque comincia due settimane prima… ma quest’anno no. La prima domenica di avvento è stata ieri, tre settimane in anticipo rispetto allo standard romano.

Come mai? Semplice. Innanzitutto, nel rito ambrosiano il periodo di Avvento era parallelo a quello di Quaresima: sei settimane (più o meno) di penitenza, lì per prepararsi alla Pasqua e qui al Natale. Il periodo di avvento partiva dopo la festa di San Martino dell’11 novembre, tanto che veniva appunto chiamato Quaresima di san Martino. Per comodità poi, dato che in genere tra san Martino e Natale ci sono sei domeniche, si era cristallizzato il numero di settimane di avvento. Ma con la riforma del messale ambrosiano del 2008 si è stabilito che l’avvento ambrosiano sono le sei settimane dopo san Martino, riprendendo per l’appunto le antiche usanze milanesi. Ma se come quest’anno san Martino cade di sabato ci sono sette domeniche prima di Natale. E allora? Semplice, il 24 dicembre è detta “domenica prenatalizia”. Le malelingue dicono che chi ha preparato il messale si è accorto all’ultimo momento di questo piccolo problema, tanto che le letture della messa e della liturgia delle ore sono un po’ raffazzonate: non so se sia vero, resta appunto la stranezza di questo avvento che parte il 12 novembre… ma d’altra parte gli ambrosiani fanno di tutto pur di distinguersi dai cattolici romani, e quindi ci sta anche questo.

PS: mentre cercavo informazioni, ho scoperto che ci sono anche gli ambrosiani di rito antico, che ovviamente celebrano la messa in latino, immagino con il rito del 1954.

Quizzino della domenica: Olaf

Olaf vorrebbe farsi un pupazzetto (piccino…) di neve. Ha a disposizione una palla di raggio 6 centimetri, e la deve dividere in tre palle di dimensioni diverse: una per la testa, una per il torso e una per le gambe. Il guaio è che non è molto bravo con i numeri decimali, e vorrebbe usare solo numeri interi per il raggio delle palle. Qual è il minimo raggio della palla formata dalla neve che non userà?

da una palla, tre
(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina https://xmau.com/quizzini/p669.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema di James M., dal sito NSA; immagine derivata da una di Juan diego perez, da Wikimedia Commons.)

Trigonometric Delights (libro)

Maor lo dice subito: per lui la trigonometria è bellissima, e non si capacita che oramai non venga più insegnata a scuola, con la flebile scusa che con le calcolatrici non serve più avere sistemi per semplificare i conti da fare. Continuo ad avere dubbi sulla bellezza delle trigonometria, ma sono stati scossi un po’ da questo testo, che nella prima parte fa una carrellata storica ma nella seconda mostra come tante altre nozioni matematiche che riteniamo ancora oggi utili hanno una correlazione con la trigonometria. Una chicca secondo me è vederla nella proiezione di Mercatore e scoprire che la sua carta geografica non è una proiezione cilindrica come pensano in tanti…
Nota: la versione elettronica del libro è fondamentalmente un PDF, il che significa che o la leggete su un tablet da 10 pollici o su un PC, ma non certo sul furbofono o sul Kindle.

(Eli Maor, Trigonometric Delights : , Princeton Science Library 2020 (1998), pag. 236, € 17,80, ISBN 9780691202198)
Voto: 4/5

Ultimo aggiornamento: 2024-02-11 16:55