Archivi annuali: 2021

Pegasus

chi ha parlato di Pegasus Non mi stupisco affatto che esista uno spyware come Pegasus, né mi stupisco che un software di una società israeliana sia anche usato dai governi dell’Arabia Saudita e degli Emirati Arabi Uniti: lo sanno tutti che un conto sono le reboanti affermazioni antiisraelite e altro conto sono gli affari.

Ho dato solo una scorsa rapida ai risultati dell’inchiesta giornalistica, ma non mi stupirei affatto che il sistema lavori anche prendendo direttamente dati da HLR e HSS, dove passa una quantità incredibile di informazione. (Se lo si faccia anche in Italia non lo so: non mi occupo di queste cose e non me lo vengono certo a dire).

Infine non mi stupisco nemmeno che nell’elenco di testate che hanno collaborato all’inchiesta non ce n’è neppure una di italiana. Fino ad alcuni anni fa non sarebbe successa una cosa simile, ma ormai…

Ultimo aggiornamento: 2021-07-19 10:34

In che anno è nata Elisabetta Sgarbi?

La sorella di Vittorio Sgarbi (ma è sicuramente riduttivo definirla in questo modo), almeno secondo la Treccani è nata nel 1965. Eppure se si va a leggere una vecchia pagina cache di Google, fino a un mesetto fa la data di nascita della signora Sgarbi è indicata come “1956”. Nove anni prima. Come può essere?

Beh, l’ipotesi più semplice da fare è che la Treccani abbia copiato da Wikipedia, che almeno fino alla settimana scorsa affermava che la signora Sgarbi è nata a Ferrara il 9 luglio 1956. Come fa a dirlo? Beh, quello che è certo è che una Elisabetta Sgarbi nata a Ferrara il 9 luglio 1956 è iscritta all’albo dei farmacisti della provincia di Ferrara, dopo essersi laureata nel 1980. E in effetti anche la Gazzetta Ufficiale riporta il superamento dell’esame di stato nel 1980 (trovate il nome nella parte 7). E che Elisabetta Sgarbi sia laureata in farmacia lo dice lei stessa. E Vittorio conferma che sua sorella è nata il 9 luglio, non dice di che anno. Voi che ne pensate di questa inflazione di farmaciste ferraresi omonime?

(A onor del vero, il padre dei fratelli Sgarbi dichiarò in un’intervista che “Quando mia moglie era in attesa di Elisabetta, decidemmo di mandarlo in un collegio. L’idea fu di dargli un’educazione solida ma anche segnata da regole.” La data del 1965 a questo punto tornerebbe, perché Vittorio avrebbe avuto tredici anni. Elisabetta sarebbe nata quando la madre aveva 39 anni. Ma mi sembra che – a differenza della madre che era anche laureata in matematica – i figli abbiano problemi di conti. In questo video del 1996 Vittorio dice che “circa 22 anni fa” Beppe Grillo veniva in Porsche con un amico a trovare sua sorella “che aveva quindici anni, tipo”. Questo darebbe 1959 come data di nascita di Elisabetta: magari pigliamo quella data come media ponderata!

Quizzino della domenica: L’orto del signor Zucca

Il signor Zucca ha un orto di forma rettangolare il cui perimetro è 28 metri. L’orto è formato da quattro sezioni quadrate (non necessariamente della stessa dimensione), in ciascuna delle quali il signor Zucca coltiva una verdura diversa. Tutti i quadrati hanno un lato che misura un numero intero di metri. Quali sono le misure possibile per i lati dell’orto del signor Zucca?


[orticultura]
(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina https://xmau.com/quizzini/p528.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema da HackMath; immagine da FreeSVG.)

Ultimo aggiornamento: 2021-07-21 19:02

Oltre Orwell (ebook)

Devo dire che speravo molto di più da questo libretto (Maria Pia Rossignaud e Derrick De Kerckhove, Oltre Orwell : Il gemello digitale, Castelvecchi 2020, pag. 64, € 4,99 (cartaceo: € 7.50), ISBN 9788832901528), tra l’altro con un prezzo digitale spropositato. (Ok, l’ho preso in prestito digitale, non era un mio problema). Il tema del “gemello digitale”, o più prosaicamente un insieme coordinato di informazioni su di noi, entrerà sicuramente sempre più nel nostro presente. Pensate solo al Green Pass Covid. Purtroppo però, oltre alla denominazione che è suggestiva ma fuorviante – stiamo parlando della nostra estensione digitale, come “gemelli” saremmo troppo diversi – i temi etici, di privacy e anche solo di gestione sono appena sfiorati. Da un librino come questo non pretendevo ovviamente una trattazione approfondita, ma almeno una segnalazione dei problemi e delle possibili soluzioni.

giochino: ddd

Anna mi ha inviato il link a questo giochino minimale. Cliccando sullo schermo si aggiunge un cerchio: ho perso qualche minuto prima di capire che devo far rimbalzare la pallina sui cerchi per “mandarla in buca” (il cerchietto nero) senza farla uscire dai bordi laterali e in basso. In alto sembra non ci siano problemi. Quando ci si riesce aumenta il numero di cerchietti iniziali, quando si perde diminuisce. Inoltre dopo un po’ di tempo i cerchi aggiunti da noi svaniscono. La logica della velocità dei rimbalzi mi sfugge ancora, però…

Caos quotidiano (libro)

Weinberger è uno dei nomi più noti per quanto riguarda l’evoluzione del nostro approcciarci con la tecnologia. Il fatto che sia filosofo di formazione lo aiuta sicuramente a evitare le trappole del tecnicismo troppo spinto e ad avere uno sguardo più ampio. Devo dire però che in questo libro (David Weinberger, Caos quotidiano : Un nuovo mondo di possibilità [Everyday Chaos], Codice Edizioni 2020 [2019], pag. 293, € 24, ISBN 9788875788834, trad. Massimo Durante) mi pare manchi qualcosa. Weinberger tesse le magnifiche e progressive sorti del machine learning, anche saltando un po’ di palo in frasca, e di come il modello di Laplace, o se volete di Newton, di causalità sia oramai stato buttato via per arrivare a un nuovo modello che dal nostro punto di vista è fondamentalmente casuale e si basa più sulla generatività, cioè la capacità di un sistema di far generare qualcosa che non era stato pensato a priori. Che questo succeda è indubbio; i dubbi sono sull’accettare acriticamente che se un test A-B dà un risultato questo sia la verità e non una fluttuazione statistica. (Sì, ho presente il concetto di correlazione e anche quello di campione statistico). Inutile poi aggiungere che il “progresso casuale”, come e più del progresso causale, è toccato dal pregiudizio del sopravvissuto; mostrare solo gli esempi vincenti non dà il quadro completo. Infine non riesco a capire perché essere in una rete iperconnessa comporti che il progresso non sia lineare. I balzi possono esserci in ogni modello, e la connessione al più dovrebbe permettere maggiori migliorie marginali perché c’è più gente che ci lavora. Detto tutto questo, penso che sia comunque un ottimo testo per vedere come sta cambiando non tanto il mondo quanto la nostra percezione del mondo. La traduzione di Massimo Durante è infine scorrevole, ma in qualche punto qua e là mi ha lasciato una sensazione strana.

Armiamoci e vaccinatevi

Sbaglio, o né Giorgia Meloni né Matteo Salvini sono vaccinati contro il Covid? Ho fatto una rapida guglata e ho solo trovato che il leader della Lega aveva (per sbaglio, immagino) prenotato la vaccinazione per un giorno in cui era a processo, mentre il capo di Fratelli d’Italia aveva detto più di un mese fa di essersi prenotata per il vaccino, ma poi non si è più saputo nulla. Non che io abbia apprezzato le pose da macho di Bonaccini a torso nudo, ma mi sarei aspettato che chi posta compulsivamente immagini di sé nei social avesse immortalato e paparazzato anche l’attimo della puntura.

Quello che è peggio è che non ho nemmeno trovato affermazioni nette “io non mi vaccinerò”, che almeno sarebbero state un gesto di coerenza. Ma forse il mio errore è appunto aspettarmi coerenza da certa gente.

Vaccini e disinformazione


Ieri Carlo Verdelli (ex direttore di Repubblica, vi ricordo, e attualmente editorialista del Corriere) ha postato il tweet mostrato qui sopra. Sì, mi è perfettamente chiaro che quello è un post politico, grazie per avermelo fatto notare. Quello che io voglio far notare è la frase “chi è vaccinato non contagia”.

Il punto è che chi è vaccinato può contagiare e può contagiarsi. Quello che succede è che tipicamente chi è stato vaccinato dovrebbe ammalarsi in forma più lieve, se non asintomatica, e risulta meno contagioso. La famosa immunità di gregge serve per l’appunto a rendere più difficile la trasmissione del virus, perché si trova a disposizione pochi grandi infettatori. Ricordiamoci tra l’altro che ci saranno sempre persone che non possono vaccinarsi perché immunodepressi o comunque a rischio, e quindi non potremo mai avere il 100% di vaccinati.

L’altra cosa che voglio rimarcare è che più una persona è nota, più deve stare attenta a quello che scrive, anche in un luogo meno formale quale può essere Twitter. Se io scrivo una cazzata è una cosa grave: ma non ho chissà quale seguito, e quindi la mia cazzata non viene propagata più di tanto. Se la scrive un giornalista di punta, il rischio di propagazione è molto maggiore. E se la falsità fosse stata scritta non per ignoranza ma per convincere la gente a vaccinarsi, il tutto sarebbe ancora peggiore. Io sono estremamente a favore di una corsia preferenziale per i vaccinati, il che significa specularmente meno diritti per chi non vuole vaccinarsi. Ma non ammetto che si cerchi surrettiziamente di spingere la gente a fare qualcosa dicendo cose non vere.

Ultimo aggiornamento: 2021-07-14 11:05